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Dopo un’intensa ed attenta attività investigativa da parte degli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Canicattì un giovane di20 anni è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per aver messo a segno in soli cinque giorni, quattro furti, seminando paura tra la gente.

Il ventenne, forse aiutato in alcune rapine anche da un’altra persona, di cui ancora non si ha un nome, avrebbe rubato in un magazzino, da un condomino avrebbe rubato del materiale elettrico ed idraulico, e avrebbe sforzato una macchinetta snack portando via alimenti e soldi. Raccolte le testimonianze, i poliziotti sono riusciti a rintracciare e dare un volto al giovane ladro grazie anche alle telecamere di video sorveglianza, pubbliche e private, presenti nella zona di borgalino.

Otto persone sono state fermate dalla polizia su disposizione della Procura distrettuale di Catania per associazione per delinquere, furti e rapine.

Tra i destinatari del provvedimento, c’è anche un agente in servizio nelle Volanti della Questura etnea. Secondo quanto si è appreso i fermi sono stati eseguiti da personale della Squadra mobile che ha indagato.

Nessun commento da fonti ufficiali, probabilmente in attesa della decisione del Gip sulla convalida del provvedimento restrittivo.

Vanno in chiesa per un matrimonio e, al ritorno in auto parcheggiata in via Empedocle, hanno trovato l’abitacolo sotto sopra con i vetri del mezzo forzati.

Ignoti malviventi, approfittando della cerimonia religiosa, hanno scassinato l’auto di una coppia agrigentina – libero professionista lui, veterinaria lei – portando via soldi contanti per un valore di quasi cento euro.

Al ritorno, purtroppo, l’amara sopresa. Vetri in frantumi e borsa e borsello rubati. Ai due, un professionista e la moglie, veterinario, non è rimasto altro che rivolgersi alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini di rito.

A breve saranno i metal detector a controllare gli accessi della Cattedrale di Palermo. L’uomo che ha impugnato una pistola durante un matrimonio in Cattedrale ha sollevato delle riflessioni sulla sicurezza, e non solo a Palermo. Infatti, da lunedì prossimo al Duomo di Monreale vi sarà un vigilante armato. La prefetto di Palermo, Antonella De Miro, ha convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare il tema dei sistemi di sicurezza in Cattedrale. De Miro ha chiesto ai rappresentanti della Curia più vigilanza agli ingressi. Sabato prossimo, ad esempio, vi sarà l’ordinazione dei nuovi sacerdoti, sono attese centinaia di persone, e la Cattedrale sarà gremita”.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Giancarlo Cascino, accogliendo quanto richiesto dalla Procura, ha rinviato a giudizio 18 imputati nell’ambito dell’inchiesta, sostenuta dalla Guardia di Finanza, sulla gestione presunta monopolistica delle escursioni sull’Etna. Tra i 18 vi sono l’imprenditore Francesco Morosoli, e il dirigente dell’area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, che rispondono di turbata libertà degli incanti e corruzione. L’inchiesta ruota intorno all’affidamento del servizio di trasporti a fini turistici sul versante nord dell’Etna dal 2016 al 2018. Morosoli è imputato anche per estorsione ai dipendenti dell’emittente Ultima Tv, poi chiusa, di cui è stato editore. Prima udienza il 7 maggio 2020. Giudizio abbreviato, invece, il prossimo 17 gennaio, per il funzionario regionale Giuseppe Dentici.

A Palermo i coniugi F.V, sono le iniziali del nome, di 45 anni, ed F.R. di 52 anni, sono comproprietari nel centro storico di un complesso immobiliare costruito prima del 1950. All’interno da anni gestiscono un’attività di bar e trattoria. In ragione del successo dell’attività i coniugi hanno previsto un intervento di ristrutturazione edilizia con il cambio di destinazione d’uso del terrazzo al secondo piano, da residenziale a commerciale, da utilizzare come sala all’aperto. E con l’installazione di un ascensore interno tra i piani terra, primo e secondo. Ebbene, il Comune di Palermo, con apposito provvedimento, ha vietato l’inizio dei lavori sostenendo che, secondo gli strumenti urbanistici del centro storico, non sarebbe stata possibile la destinazione commerciale di piani diversi dal piano terra.

I coniugi palermitani, tramite gli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, hanno presentato un ricorso al Tar, lamentando una paese violazione di legge. In particolare gli avvocati Rubino e Airò hanno censurato il provvedimento del Comune per violazione delle legge regionale numero 16 del 2006, secondo cui sono ammessi cambi di destinazione d’uso per tutte le costruzioni risalenti a prima del 1976, compresi gli immobili destinati a civile abitazione, a condizione che non si determini alterazione ai volumi già realizzati. Rubino e Airò hanno anche citato precedenti giurisprudenziali dello stesso Tar Sicilia secondo cui tale disposizione è ispirata a favorire lo sviluppo delle attività economiche. Il Tar Sicilia, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino e Airò, ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimento del Comune, in considerazione delle esigenze commerciali dei ricorrenti. Pertanto i coniugi potranno ultimare l’intervento edilizio previsto con aumento di produttività del loro locale.

iuseppe Iacovelli, presidente dell’Antr, Associazione nazionale trapiantati di rene, e anche lui trapiantato, è impegnato, dallo scorso 4 settembre fino a martedì 10 settembre, in un tour della Sicilia in bicicletta, per sensibilizzare ed informare la popolazione sul tema della donazione degli organi. L’iniziativa è svolta in collaborazione con l’Aido, l’Associazione italiana donatori organi, e il Crt Sicilia, il Centro regionale trapianti. Oggi, sabato 7 settembre, tappa al Comune di Agrigento.

Andrea Camilleri come Ferdinando Pessoa, Porto Empedocle come Lisbona, la via Roma, cuore della ”vera Vigata” come il bar ”A Brasileira”. La città marinara che ha dato i natali al ”papà” del commissario Montalbano, renderà omaggio alla memoria dello scrittore ”riportandolo”, anche se sotto forma di statua, nella sua città, ”la vera Vigata”, come spesso ripeteva l’autore scomparso a metà luglio.

Qui, in via Roma, seduto al tavolino di un bar, sarà collocata una scultura della sua figura mentre beve una birra e fuma una sigaretta. Un momento di relax che lo scrittore si concedeva ogni volta che tornava nella sua Porto Empedocle. Un’immagine che ricorda la statua di Fernando Pessoa, seduto al caffè ”A Brasileira” di Lisbona, negli anni divenuta una vera e propria attrazione turistica. È questa una delle idee sulle quali lavoreranno il Comune e la Strada degli scrittori, come hanno annunciato il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina e il direttore dell’associazione Felice Cavallaro, ieri sera nel parco ferroviario di Vigata trasformato in teatro per ricordare Camilleri nel giorno in cui avrebbe compiuto i suoi 94 anni. Evento realizzato grazie all’impegno della Fondazione delle Ferrovie dello Stato.

Nei prossimi mesi sarà proposto un concorso di idee per la realizzazione della statua da posizionare lungo la via Roma, a pochi passi dalla scultura che ritrae il ”Commissario Montalbano” e da quella di Luigi Pirandello. Un caso unico quello delle statue che a pochi metri di distanza rappresenteranno il popolare personaggio di tanti racconti, l’autore e il suo saldo riferimento letterario.

 

I poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle hanno arrestato nella giornata di ieri un 46enne originario di Mazara del Vallo – Fortunato Signorello –  per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è comparso questa mattina innanzi il giudice monocratico Micaela Raimondo per la convalida e la direttissima. Il pm Chiara Bisso chiedeva il divieto di dimora a Porto Empedocle nei confronti dell’uomo che è stato scarcerato e che affronterà il processo con il giudizio abbreviato.

Il 46enne avrebbe avuto un acceso diverbio con alcuni militari della Capitaneria di Porto che lo volevano identificare. In ausilio al personale della Capitaneria è intervenuta una pattuglia di polizia. Alla vista degli agenti l’uomo avrebbe prima aggredito un poliziotto con una pedata e, una volta portato in Commissariato, avrebbe anche minacciato gli operanti dicendogli “Siete dei pezzi di merda, non sapete chi sono io, sono uno che si è fatto tanta galera e a voi tutti ve la farò pagare con la vita”.