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Ad Agrigento si sono levate voci di entusiasmo e di apprezzamento allorchè sarebbero iniziati i lavori di consolidamento e recupero sicurezza del viadotto Morandi. Ebbene, in verità nessuna opera è stata intrapresa sul tratto del viadotto Morandi chiuso da 30 mesi al transito. I lavori iniziati, invece, interessano solo e soltanto il primo tratto, che è invece transitabile. Ancora più nel dettaglio, i lavori iniziati sono gestiti dall’Anas, che ha incaricato l’impresa appaltatrice ad operare sotto il viadotto, nel tratto dal campo sportivo alla Necropoli Pezzino, per apportare miglioramenti a livello strutturale ed eliminare alcuni limiti di carico. Per il restante tratto fino a Porto Empedocle, chiuso al transito, non vi sono ancora notizie nè su progetti approvati e nemmeno su finanziamenti in arrivo per il completamento totale dell’opera”.

Il deputato regionale e vice presidente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale, Carmelo Pullara, interviene a seguito della scelta della giunta regionale di adottare un piano straordinario per il reperimento del personale medico per il Sistema di emergenza – urgenza regionale, ovvero i Pronto Soccorso, tramite gli attuali convenzionati esterni e utilizzando gli specializzandi per sopperire ai vuoti d’organico, il tutto con un percorso di formazione al Cefpas di Caltanissetta. Pullara afferma: “Apprendere dunque che l’assessorato e la giunta regionale abbiano di fatto percorso quello che era un mio input non può che soddisfarmi, soprattutto per il servizio che riusciremo a rendere al cittadino e, principalmente, al malato. L’auspicio è che in maniera celere si definiscano le procedure concorsuali, passando dalla mobilità alla definizione del personale medico in regime di comando”.

Ad Eraclea Minoa, spiaggia di Cattolica Eraclea in provincia di Agrigento, a fronte della grave, inesorabile e progressiva erosione marina che divora la costa, ancora si scherza. Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino, ha presentato un’interrogazione a Musumeci, e afferma: “La spiaggia di Eraclea Minoa continua a scomparire perché ha due nemici, l’erosione costiera e la burocrazia. Mentre la spiaggia continua ad assottigliarsi inghiottita dall’avanzata del mare, la Regione Siciliana, che avrebbe dovuto intervenire per il ripascimento del litorale attraverso un progetto peraltro già con le necessarie coperture economiche, di fatto non avvia i lavori perché mancherebbe un solo documento relativo alla caratterizzazione della sabbia. Pare infatti che le criticità siano legate al dragaggio della sabbia che sarà prelevata dal porticciolo di Siculiana Marina per essere portata ad Eraclea Minoa. Cioè a mancare sarebbe ancora un documento con l’analisi della sabbia”. E il collega di Trizzino, Giovanni Di Caro, aggiunge: “Da oltre dieci mesi assistiamo ad un ping pong vergognoso della macchina burocratica regionale. Praticamente per un solo documento non partono i lavori e la spiaggia di Eraclea continua il suo inesorabile declino”.

A Palermo, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero Laura Siani ha chiesto la condanna di sei imputati di peculato al processo sulle cosiddetta “spese pazze” all’Assemblea Regionale Siciliana. Si tratta degli ex deputati Cataldo Fiorenza (4 anni e 3 mesi), Giulia Adamo (3 anni e 9 mesi), Giambattista Bufardeci (3 anni), Rudy Maira (3 anni e 6 mesi), Livio Marrocco (3 anni e 6 mesi) e il sindaco di Catania Salvo Pogliese (4 anni e 3 mesi). Il processo è una tranche dell’inchiesta che nel 2014 coinvolse una ottantina tra deputati e impiegati all’Assembla Regionale.
Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, commenta: “Non stupisce più di tanto che la pubblica accusa abbia confermato un orientamento che peraltro persegue da quasi dieci anni. Sono fiducioso che si affermerà la mia correttezza rispetto ai fatti, che sono ben diversi da quelli teorizzati dalla Procura, che per dovere d’ufficio è chiamata a svolgere proprio questa funzione di sostenere la tesi accusatoria. Spiace, semmai, constatare che nonostante le evidenze dibattimentali lo abbiano dimostrato con chiarezza, si sia deciso di non tenere conto che i rimborsi sono stati da me anticipati per pagare contributi previdenziali e stipendi ai dipendenti del gruppo parlamentare dell’Ars, e quelli spesi per fatti personali, in realtà, sono solo un parziale recupero dell’onerosa anticipazione effettuata”.

La proprietà da parte di Ferdinando Sciabbarrà della Scala dei Turchi è attestata, in particolare, e in modo inoppugnabile tecnicamente, dal foglio della mappa catastale numero 23 del Comune di Realmonte, dove sono presenti le particelle 334-335-336, tutte di Sciabbarrà. Ciò è noto già da parecchi anni, e non si tratta di una notizia inedita.
A fronte delle polemiche odierne, sollevate dalla diffusione della bozza d’accordo transattivo, il coordinatore dell’associazione ambientalista MareAmico, Claudio Lombardo, commenta: “Molti dimenticano che la Scala dei Turchi è privata. Se lo Stato o la Regione sono interessate al bene privato, lo esproprino, pagando il giusto al proprietario e poi gestiscano il sito nel miglior modo possibile. L’unica cosa che interessa a MareAmico è che la costa sia gestita e fruita in maniera corretta”.
E l’assessore regionale a Territorio e Ambiente. Toto Cordaro, commenta: “La priorità della Regione resta la pubblica utilità di Scala dei Turchi. Io so che esiste un contenzioso in corso tra il Comune e il dottor Sciabbarrà. Esiste una possibilità di una composizione bonaria tra i due soggetti. Ho interloquito con il sindaco Zicari, il quale mi dice che da anni c’è questo contenzioso in corso. Nel momento in cui sarà chiuso, la Regione intanto interverrà con una interlocuzione ufficiale del Comune. A seguito potremmo essere disponibili ad assumere la gestione del sito”.

Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, interviene a seguito della riunione tecnica e operativa che si è svolta nella sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture nel merito dello stato di avanzamento dei lavori sull’Agrigento – Palermo e sull’Agrigento – Caltanissetta. Firetto afferma: “Abbiamo atteso anche troppo. Non è possibile che per il completamento delle statali Agrigento – Palermo e Agrigento-Caltanissetta si debba ancora aspettare o rischiare perfino di ricominciare da capo con un nuovo contratto. Sarebbe una disfatta per tutti. Uno solo deve essere il perfezionamento necessario e urgente: quello che consente l’ultimazione delle opere. Opere che dovevano essere già consegnate da tempo, infrastrutture che hanno già almeno un ventennio di ritardo rispetto agli standard nazionali ed europei. Prendiamo atto anche noi, come l’assessore regionale alle infrastrutture Falcone, dell’avvenuta rimozione del semaforo di Vicari sulla Agrigento-Palermo e dell’eliminazione della deviazione di Villafrati e dell’ormai prossimo addio al semaforo del viadotto Frattina. Ma è chiaro che non è più possibile questo tergiversare. Agrigento 2020 è alle porte e le rassicurazioni date a suo tempo hanno dimostrato ampiamente di essere promesse da marinaio”.

Come ampiamente previsto, si sono rivelati falsi gli annunci positivi sui lavori lungo la 640 e la 189. L’assessore Falcone lancia l’ultimatum risoluzione contratto. A Palermo, nella sede dell’Assessorato alle Infrastrutture, si è svolta una riunione sullo stato di avanzamento dei lavori sulla Caltanissetta-Agrigento e sulla Agrigento-Palermo. All’incontro, convocato dall’assessore Marco Falcone, hanno partecipato i rappresentanti del Provveditorato Interregionale delle Opere pubbliche, i dirigenti di Anas, delle società di progetto “Empedocle 2” e “Bolognetta” e rappresentanti di Cmc e del Comitato dei creditori. A conclusione, l’assessore Falcone ha affermato: “I ritardi accumulati ci hanno spinto a chiedere alla società Cmc un Piano industriale che faccia comprendere quali sono i reali margini di rilancio delle due opere, come si intende far ripartire i lavori, con quali imprese, e in quanto tempo tali lavori saranno realizzati e con quali modalità. Abbiamo appreso che la Banca popolare di Milano ha autorizzato la dilazione della cessione dei crediti che l’istituto reclama da Cmc. Ciò consentirà al Comitato dei creditori di poter essere pagato direttamente da Anas. Sbloccando tali liquidazioni, a breve potrà essere completata la posa dei guard rail sul primo tratto della Caltanissetta – Agrigento, da Canicattì fino a Caltanissetta sud, così da poter aprire al traffico questa porzione di strada in tempi brevi. Inoltre abbiamo preso atto dell’avvenuta rimozione del semaforo di Vicari sulla Agrigento – Palermo e dell’eliminazione della deviazione di Villafrati. Le imprese, altresì, si sono impegnate a eliminare il semaforo sul viadotto Frattina, mentre a stretto giro saranno completati gli interventi su un altro mezzo chilometro di strada in corrispondenza dell’ingresso di Bolognetta. L’Anas ha ricordato che sulle due commesse pende una proposta di risoluzione dei contratti per inadempimento. Dunque, solo se nei prossimi giorni ci sarà sottoposto un Piano industriale convincente, dettagliato e sostenibile si potrà andare avanti con l’attuale assetto. Diversamente, nostro malgrado, dovremo prendere atto che bisognerà mettere un punto e ripartire daccapo. La Cmc abbia un sussulto d’orgoglio, nel rispetto del popolo siciliano che ha diritto di godere di infrastrutture moderne ed efficienti in tempi celeri”.

Gioacchino Lauricella, 45 anni, di Palma di Montechiaro, ha subito gravi ferite da taglio ad una gamba durante dei lavori in casa di un familiare. Il progressivo dissanguamento, nel corso del trasporto verso l’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” a Licata, ha provocato la morte dell’uomo. Ecco la prima dinamica di quanto accaduto ricostruita dai poliziotti del commissariato di Palma di Montechiaro. Il palmese non riporta tracce di aggressione o, quanto meno, di colluttazione.

Un brutto incidente si è verificato nel primo pomeriggio di oggi in via Imera, centralissima strada della Città dei Templi. Una donna a bordo di una Renault Megane, per cause ancora in fase di accertamento, è rimasta ferita dopo il ribaltamento del mezzo.

Secondo una prima ricostruzione il mezzo sarebbe capottato subito dopo aver urtato un’altra auto che si trovava parcheggiata lungo la carreggiata. La donna se l’è cavata con qualche lieve trauma e tanta paura.

Sul posto una squadra di Vigili del Fuoco e il personale medico.