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Nel porto di Catania durante le prime ore del 7 novembre, una motrice “trattore” per la movimentazione dei semirimorchi é caduto in mare.

Il mezzo operava nei pressi del molo di Levante e l’operatore addetto alle manovre ha avuto appena il tempo per mettersi in salvo, prima che la motrice scivolasse in acqua.

Sul posto i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale con una squadra operativa, il Nucleo Sommozzatori ed il personale della Sezione Navale hanno effettuato le operazioni di recupero.

Protagonista della vicenda un uomo di 42anni di origine Favarese.
L’uomo aveva fatto perdere le sue tracce dopo esser uscito da casa, nel pomeriggio di ieri. I familiari, preoccupati per l’inconsueta assenza hanno sporto denuncia alla locale Tenenza dei Carabinieri.
Gli uomini comandati dal Ten. Giovanni Casamassima non hanno esitato rintracciando, questa mattina, il Favarese nel territorio del comune di Camastra e nei pressi di un impianto eolico.
Lo stato di salute dell’uomo non destano preoccupazione, lo stesso e stato riaccompagnato nella propria abitazione.
Ignari sono ancora le cause dell’allontanamento da parte dell’uomo.

Un uomo di 74 anni di Raffadali è morto travolto da un auto messa in fermo di parcheggio.

Il caso è accaduto tra Agrigento e Raffadali, in contrada “Marinisi” dove Francesco Diana di 74 anni aveva parcheggiato la sua Fiat Panda in una strada con pendenza.

Forse per il freno a mano non inserito l’auto si è messa in movimento travolgendo il proprietario.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri per le indagini ma purtroppo per il 74enne non c’è stato nient’altro da fare se non constatarne il decesso.

 

A Ravanusa, in contrada Pietra Fucile, a seguito di un incidente sul lavoro è morto un uomo di 56 anni di Gela, Orazio Curvà, titolare di una impresa di autotrasporti. Secondo i primi accertamenti ad opera dei poliziotti del Commissariato di Licata, Orazio Curvà, nei pressi di un capannone industriale adibito al commercio di cereali, è stato investito da un trattore. L’uomo è stato subito trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata dove i medici hanno tentato, invano, di rimediare al grave schiacciamento del torace.

A Ragusa i Carabinieri hanno arrestato Carmelo Chessari, 48 anni, con precedenti penali per spaccio di droga. Avrebbe ucciso a pugni la madre al culmine di una lite per futili motivi. L’anziana sarebbe stata colpita ripetutamente con violenza a mani nude dal figlio. E’ stata ricoverata in ospedale in condizioni critiche, ed è morta dopo 20 giorni di agonia. L’aggressione risale all’aprile scorso quando la madre del pregiudicato, Santa Trovato, è stata soccorsa all’ospedale a Ragusa con gravi ferite e tumefazioni. I sospetti si sono rivolti subito sul figlio, che è stato indagato, ma solo oggi, a seguito di alcuni esami e riscontri effettuati dagli inquirenti, è stato possibile emettere un ordine di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

La commissione Via-Vas dell’assessorato regionale al Territorio ha autorizzato il progetto per la costruzione della settima vasca della discarica di Bellolampo. Si sblocca così il grave stallo per il quale da mesi i rifiuti di Palermo sono trasportati nella Sicilia orientale per lo smaltimento. Adesso spetta alla Regione espletare la procedura di gara. Appena iniziati i lavori serviranno 14 mesi perché la settima vasca sia pronta. La struttura avrà una capacità complessiva di circa 960mila metri cubi e costerà circa 29 milioni di euro. Secondo le previsioni dei progettisti, dopo i primi sei mesi di lavori sarà comunque possibile riattivare il deposito di immondizia a Bellolampo. Solo fino alla fine del 2019, trasportare i rifiuti nelle discariche della Sicilia orientale avrà invece un costo aggiuntivo di 11 milioni di euro.

L’Acf (Arbitro per le Controversie Finanziarie), istituito presso la Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa), ha accolto il ricorso di alcuni legali agrigentini, tra cui l’avvocato Giuseppe Accolla, e ha condannato una Banca Popolare a carattere regionale a risarcire il danno cagionato ad un cliente per non averlo correttamente informato all’atto della sottoscrizione circa la natura illiquida delle azioni vendute. I difensori commentano: “Tale decisione è uno dei tanti punti di criticità nei rapporti tra la Banca e la propria clientela: la vicenda è frutto di un investimento azionario proposto ad un cliente correntista non informato adeguatamente circa la natura e le caratteristiche dello strumento finanziario. La banca è stata condannata al risarcimento del danno pari al valore dei titoli venduti. Nel caso in esame l’ACF ha accolto l’eccezione di ritenere comunque insufficiente la mera sottoscrizione da parte del cliente del Prospetto informativo per ritenere assolto l’obbligo informativo gravante sull’istituto di credito ai sensi della normativa vigente. Si tratta quindi di una decisione che costituisce un importante precedente e che riconosce l’impegno di noi legali a tutela degli interessi e dei diritti dei più deboli”.

Ad Agrigento prosegue oggi sabato e si conclude domani domenica l’undicesima edizione di Cori in Concordia, tra cultura e musica, e 200 coristi impegnati nell’ambito della rinomata manifestazione ideata dal Maestro Giuseppe Liberto, ed organizzata dall’Associazione Filarmonica Santa Cecilia, presieduta da Giuseppe Montana Lampo, con il patrocinio del Parco Valle dei Templi di Agrigento. Oggi sabato 9 novembre si svolgerà un concerto a cura del Coro di Santa Cecilia e del Conservatorio di Vibo Valentia alle ore 18:45 nella chiesa di San Domenico, e poi domani domenica 10 novembre altro concerto alle ore 11:30 nella Cattedrale di San Gerlando, con la solenne Messa animata dai circa 200 cantori dei Cori della provincia. E monsignor Liberto celebrerà i suoi 50 anni di sacerdozio. Tutte la manifestazioni di “Cori in Concordia” sono ad ingresso libero.

Il Dottore A.C. di anni 56, di Agrigento, ha partecipato alla procedura di selezione per “la designazione e la nomina del Segretario Generale della Camera di Commercio di Palermo ed Enna”, indetta con delibera della Giunta Regionale del 8.10.2018.

Tale procedura di concorso si articolava in due fasi.

In primo luogo, la Commissione di esame era tenuta a verificare, in capo a ciascuno dei candidati, il possesso dei requisiti professionali e delle competenze necessarie allo svolgimento delle funzioni di Segretario Generale, attraverso l’esame dei curricula prodotti dagli stessi candidati.

La Commissione, poi, era chiamata ad accertare, tramite colloquio, l’effettivo possesso delle competenze dichiarate nei propri curricula da parte dei primi cinque candidati che nella precedente fase avevano conseguito il maggior punteggio.

In data 1 febbraio 2019, la Camera di Commercio di Palermo ed Enna ha pubblicato, “ nella sezione

amministrazione trasparente” del proprio sito web, l’elenco dei candidati ammessi a sostenere il suddetto colloquio.

Il Dottore A.C. apprendeva quindi di non essere stato ammesso alla seconda fase della procedura di selezione.

Il medesimo, con istanza di accesso inoltrata in data 12.02.2019, ha chiesto alla Camera di Commercio di Palermo ed Enna di poter prendere visione ed estrarre copia degli atti e dei documenti afferenti alla procedura concorsuale in questione, ivi compresi i curricula degli altri candidati, i verbali e le schede di valutazione prodotte dalla Commissione di esame.

Il responsabile del procedimento asseriva tuttavia l’impossibilità di accedere in modo integrale alla documentazione richiesta, in ragione della necessità di tutelare la privacy e la riservatezza dei candidati.

Il Dottore A.C., con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, ha quindi adito il T.A.R. Palermo chiedendo che venisse accertato il proprio diritto ad avere accesso integrale alla documentazione richiesta.

In sede di ricorso, il Dottore A.C. evidenziava come il partecipante ad un concorso pubblico fosse titolare di un interesse qualificato all’accesso a tutti i documenti della procedura concorsuale.

Il medesimo, citando diversi precedenti giurisprudenziali, sottolineava come tale interesse qualificato non andasse incontro ad alcun limite connesso alla necessità di proteggere la privacy e la riservatezza degli altri candidati.

Con sentenza n. 2490/2019, il T.A.R Palermo ha accolto le tesi difensive sviluppate dagli Avvocati Rubino e De Marco Capizzi e, per l’effetto, ha ordinato alla Amministrazione di consentire al Dottore A.C. l’accesso a tutti gli atti della procedura di concorso.