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Ad Agrigento, a San Leone, al Centro balneare della Polizia di Stato, al Viale delle Dune 2, nell’ambito della sesta edizione della rassegna del Caffè Letterario “Sulla strada della legalità”, organizzata dalla Questura di Agrigento, diretta da Rosa Maria Iraci, in collaborazione con l’associazione culturale “Emanuela Loi”, domani, venerdì 23 agosto, dalle ore 19 in poi si svolgeranno delle letture attinenti alla mafia, di brani tratti dalle opere di Pirandello, Sciascia, Camilleri e Tomasi di Lampedusa, a cura di Cristina Zaccone, Giovanna Dominici, Lucia Alessi, Daniela Ilardi, Raimondo Moncada, Renato Terranova ed Enzo Alessi. E poi Maria Giuseppina Terrasi converserà con Gaetano Allotta, autore del saggio “La confisca dei beni ai mafiosi”. La serata sarà arricchita dai contributi musicali di Franco Sodano e Nino Seviroli. L’ingresso è gratuito.

Continuano incessanti le operazioni straordinarie di bonifica delle discariche abusive che ogni giorno sorgono a Canicattì, grazie all’opera indomita degli incivili della differenziata. Gli operatori ecologici stanno continuando a cercare di ridare decoro alla città ripulendo intere zone che durante la notte vengono prese di mira da questi “barbari”. Nelle ultime ore è stato ripulita anche l’area dove sorge il Calvario a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Canicattì, la via Duca degli Abbruzzi, la via Pietro Micca, la via Verdi e altre strade del centro come delle periferie. Una lotta impari quella tra gli operatori ecologici di Sea e Iseda e gli incivili della differenziata che continuano a sporcare la città senza alcun limite. E continuano intanto, anche gli interventi di discerbamento e pulitura di marciapiedi e scalinate. Grazie alle 3 squadre straordinarie di operai sono state ripulite la via Soldato Morandi e le strada che conduce a Campobello di Licata.

Ammonta a circa 26 milioni di euro l’investimento del Governo Musumeci per la costruzione del nuovo porto di Santo Stefano di Camastra, nel Messinese. La giunta regionale ha approvato lo stanziamento che si somma alle risorse dei partner privati del progetto che, nel complesso, è di circa 64 milioni di euro. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, commenta: “Entro il 2022, il nuovo porto aumenterà la capacità di attrazione turistica già forte di un Comune come Santo Stefano di Camastra, cerniera fra i Nebrodi e il Palermitano ma anche importante crocevia sul Tirreno. L’infrastruttura diventa anche un veicolo di tutela e riqualificazione della costa. Il Governo Musumeci, del resto, vede nello sblocco degli investimenti in opere pubbliche il primo ingrediente del rilancio economico della Sicilia, ancor più se ciò avviene in un contesto di armoniosa e produttiva sinergia fra la mano pubblica e le capacità del settore privato”.

E’ stato catturato a seguito di un blitz in un appartamento a Giardini Naxos, nel Messinese, Francesco Riitano, latitante della ‘ndrangheta’, ricercato dal 2017. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Ros e dai colleghi dei Comandi provinciali di Catanzaro e Messina. Riitano è stato ricercato per traffico internazionale di stupefacenti ed altro, ed è destinatario di un provvedimento cautelare emesso su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano. La svolta è insorta nel corso delle ultime settimane, quando si è avuta conferma della sua presenza in Sicilia. Grazie all’utilizzo di sofisticate apparecchiature tecnologiche, l’uomo è stato individuato a cena in compagnia di familiari in un appartamento affittato in una residenza turistica a Giardini Naxos.

Proseguono le attività di vigilanza e salvataggio in spiaggia a Sciacca. Sono già stati numerosi i soccorsi durante l’estate. Il più recente è stato compiuto in località Capo San Marco, dove due assistenti bagnanti, Giuseppe Falsone e Gioshua Toto, impegnati nel servizio della Guardia Costiera Ausiliaria svolto su incarico del Comune, hanno soccorso una bambina che aveva ingerito molta acqua. Gli assistenti l’hanno posta subito in posizione anti-shock e hanno lanciato l’allarme al Pronto soccorso e alla Capitaneria.

A Linosa, isola sorella minore di Lampedusa, sono 23 le tartarughe Caretta caretta nate, tra martedì 20 e mercoledì 21 agosto, dal secondo nido individuato quest’estate nella spiaggia di Cala Pozzolana. Le prime otto sono nate in piena notte, le altre 15 alle prime ore del mattino. Prosegue dunque l’attività di monitoraggio delle piccole tartarughe da parte del personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie. Il sindaco, Totò Martello, commenta: “Lo spettacolo della natura che si ripete è anche un riconoscimento per l’impegno che l’amministrazione comunale ed il personale dell’Area Marina Protetta stanno mettendo nella difesa del mare e dell’ambiente. Il nostro lavoro va avanti. Contiamo di potere presto riaprire il Centro di primo soccorso per le tartarughe marine, con sedi a Lampedusa ed a Linosa”.

Dopo lo sbarco dalla nave della ong spagnola, Open Arms, conseguente al sequestro giudiziario preventivo della nave da parte della Procura di Agrigento, gli 83 immigrati sono stati trasferiti nell’hotspot dell’isola di Lampedusa. I naufraghi sono stati visitati da due medici del poliambulatorio più altri due inviati a supporto dall’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, tra un dermatologo e un ginecologo. Per nessuno degli 83 è stato necessario procedere ad accertamenti perché le loro condizioni sanitarie sono state giudicate buone, a conferma, del resto, di quanto già emerso in occasione della ispezione sanitaria a bordo disposta dalla Procura di Agrigento.

La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite la sostituto Cecilia Baravelli, ha iscritto 14 medici nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo a seguito della morte di un uomo di 60 anni, Lino Quattrocchi, di Caltanissetta, per il quale è stata disposta l’autopsia, già eseguita dal medico legale Giuseppe Ragazzi. Quattrocchi è morto lo scorso 11 agosto dopo un intervento per la frattura del femore all’ospedale di Licata. Gli indagati sono sanitari di vari reparti (in particolare di ortopedia e medicina) degli ospedali San Giacomo d’Altopasso di Licata, del Barone Lombardo di Canicattì e di Gela. Secondo quanto denunciato dai familiari, Lino Quattrocchi, nelle settimane successive all’intervento, avrebbe contratto un’infezione, conseguenza di alcuni errori nel trattamento sanitario, e che sarebbe stata trascurata.

Duro lavoro per almeno una decina di pompieri del Comando Provinciale di Agrigento impegnati nella giornata di ieri per diverse ore in un intervento nella zona di via Esseneto per domare un incendio che stava letteralmente mangiando un edificio fortunatamente disabitato da diverso tempo.

La dinamica non è ancora chiara ma sembra che ignoti abbiano – forse per gioco – appiccato fuoco ad alcune sterpaglie. Un leggero vento ha fatto sì che le fiamme in breve tempo si propagassero anche nella zona adiacente andando a lambire l’edificio. Ingenti i danni alla struttura ma fortunatamente da diversi anni è disabitata.