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Una casa di Cura – accreditata per un totale di 60 posti letto e convenzionata con il Servizio Sanitario- è stata autorizzata dall’Assessorato della Salute, nel mese di ottobre 2018, ad effettuare una rimodulazione organizzativa.

Per effetto di tale rimodulazione, la Casa di Cura risulta oggi accreditata per 48 posti letto di “Ortopedia” e 12 posti letto per “Riabilitazione” (in luogo dei precedenti 12 posti letto per lungodegenza).

La società ricorrente, tuttavia, non è stata tempestivamente messa a conoscenza in ordine all’esatto ammontare dei budget per il 2019 né con riferimento alla “riabilitazione” né con riferimento ala branca di ortopedia.

Solo nel mese di ottobre 2019, l’Assessorato resistente ha determinato, con apposito Decreto gli aggregati di spesa, riducendo di circa 350.000 il budget spettante alla citata casa di cura con riferimento alla branca di “ortopedia”.

La suddetta casa di Cura ha, pertanto, presentato, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino, Giovanni Bellia e Giuseppe Impiduglia, un ricorso innanzi al TAR Sicilia Palermo, contestando gli atti con i quali era stata disposta una riduzione del proprio budget per la branca di ortopedia.

In particolare, con il ricorso, gli avv.ti Rubino, Bellia e Giuseppe Impiduglia hanno sostenuto come la suddetta decurtazione retroattiva del budget fosse palesemente illegittima non tenendo in alcun conto l’affidamento della casa di cura in ordine all’assegnazione per l’anno 2019 di un budget corrispondente a quello assegnato nell’anno 2018.

Dopo la notifica del ricorso, la suddetta Casa di Cura è stata, comunque convocata ai fini della sottoscrizione del budget.

Tale sottoscrizione avrebbe determinato, per effetto delle previsioni dell’impugnato Decreto dell’Assessorato della Salute, l’accettazione incondizionata del budget assegnato e la perdita della possibilità di contestarlo.

Il Decreto impugnato, infatti, imponeva, a pena di sospensione dell’accreditamento, la sottoscrizione del contratto con accettazione incondizionata delle clausole dello stesso e conseguente impossibilità di contestare – in sede giurisdizionale – l’ammontare del budget assegnato.

Pertanto, con apposita istanza cautelare, gli avv.ti Rubino, Bellia e Impiduglia hanno chiesto la sospensione di tale Decreto, rilevando come lo stesso si ponesse in contrasto con i principi posti dalla Costituzione (art. 24 e 113) a tutela del diritto di difesa e richiamando specifici precedenti del TAR Palermo.

Il Presidente del TAR Palermo, dott. Calogero Ferlisi, aderendo alla tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia e Bellia ha sospeso provvisoriamente il Decreto dell’Assessore Razza, laddove non consente alla Casa di Cura di inserire nel contratto per l’assegnazione del budget apposita postilla che faccia salvo l’eventuale buon esito del presente giudizio.

Per effetto di tale Decreto, la Casa di Cura potrà sottoscrivere senza alcun pregiudizio il contratto e senza vedersi preclusa la possibilità di fare valere i propri diritti in sede giurisdizionale.

Anche ad Agrigento da oggi è attivo un supermercato virtuale, 2.0. La società “Ciao Spesa” ha reso a disposizione dei cittadini un’applicazione mobile, un’app, reperibile all’interno dei maggiori store come ad esempio play store e apple store. Scaricando l’app “Ciao spesa” sul proprio smartphone, ci si registra, si sceglie un punto di consegna e si scelgono i prodotti del supermercato virtuale che saranno poi consegnati nel punto di consegna all’orario indicato dall’utente. Il pagamento sarà effettuato alla consegna della merce tramite bancomat o carta di credito. Altre informazioni anche sul sito www.ciaospesa.it . In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista ad Emiliano Di Buono, responsabile del progetto “Ciao Spesa”.

La Cassazione ha confermato, rendendola definitiva, la sentenza di condanna emessa lo scorso 17 marzo dalla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Antonio Napoli, a 4 anni di reclusione inflitta, per due ipotesi di violenza sessuale e per maltrattamenti ai danni della moglie, a carico di un uomo di 50 anni di Porto Empedocle, consigliere comunale e poi sospeso dal Prefetto in ragione della legge Severino. Le violenze sessuali si sarebbero verificate tra il gennaio e il marzo del 2014. Fra l’aprile e il settembre dello stesso anno, invece, la donna sarebbe stata maltrattata con continue vessazioni psicologiche e aggressioni fisiche che non sarebbero terminate neanche dopo la separazione.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, lo scorso 14 novembre il Pubblico Ministero ha svolto la requisitoria al processo per la morte di Liborio Di Vincenzo, il meccanico agrigentino di 50 anni, ferito e poi deceduto a seguito delle gravi ustioni provocate da una esplosione il 6 ottobre 2010 in un locale adibito ad officina nel capannone del Centro distribuzioni giornali “Agriscia”, nella zona industriale di Agrigento.

La Procura, per omicidio colposo, ha chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi ciascuno per Angelo Scopelliti, 73 anni, di Palma di Montechiaro, legale rappresentante della società Agriscia, e per Giovanni Caminiti, 64 anni, di Messina, medico della stessa società. I familiari di Liborio Di Vincenzo si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Giovanni e Tanja Castronovo. Ebbene adesso la giudice monocratico Fulvia Veneziano ha condannato a 9 mesi di reclusione Angelo Scopelliti, riconosciuto colpevole di omicidio colposo e di alcune violazioni della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. E’ stato invece assolto Giovanni Caminiti.

Ad Agrigento, domani sera, venerdì 20 dicembre, in un noto locale del Villaggio Mosè si svolgerà una serata conviviale intitolata “Natale tra Fratelli”. L’iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia e sarà l’occasione per trascorrere una piacevole serata all’insegna dell’amicizia e per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Chiunque volesse partecipare può annunciare la propria adesione attraverso i canali social di Fratelli d’Italia – Agrigento oppure inviando una email all’indirizzo di posta elettronica agrigento.fratelliditalia@gmail.com.

Il 2 ottobre del 2012 ad Agrigento è stato il giorno dell’operazione cosiddetta South Park, parcheggio a sud. La Guardia di Finanza e la Procura di Agrigento hanno scoperto e sventato una presunta maxi truffa a danno dell’Ente Parco archeologico e del Comune. La cooperativa Lagana nel 2011 si è aggiudicata l’appalto per la gestione dei quattro parcheggi pertinenti all’area dei Templi: Sant’Anna, Cugno Vela, Museo archeologico e Tempio di Giunone. Ebbene, sarebbero stati stampati e venduti, con numerazioni riprodotte più volte, i biglietti per parcheggiare, nascondendo così il reale incasso, a danno della parte di incasso che spetta per contratto all’Ente Parco e al Comune. Ad esempio, i privati avrebbero incassato dai biglietti venduti circa 300mila euro all’anno, e nel 2011, dalle scritture contabili, ne risultano solo 80mila. I funzionari dell’Ente Parco non avrebbero mai vigilato e controllato. Ebbene, adesso, la sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, accogliendo quanto richiesto dalla pubblico ministero, Eliana Manno, a conclusione della requisitoria, ha condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione Carmelo Vella, 61 anni, di Agrigento, e poi ad 1 anno ciascuno Sonia Vella, 32 anni, Giuseppe Vella, 31 anni, e Alfonso Zammuto, 65 anni. I quattro sono ex amministratori e impiegati a servizio della stessa Cooperativa. Sono stati invece assolti, con formula piena, l’architetto Roberto Sciarratta, 59 anni, attuale direttore dell’Ente Parco Valle dei Templi e dirigente all’epoca delle condotte incriminate, e il funzionario dell’Ente Parco, Maurizio Attanasio, 58 anni.

“Il progetto di rilancio della nostra Città è già partito e, inevitabilmente, deve avere come punti cardine il migliorare le capacità di trattenere e attrarre risorse umane ed economiche, creare opportunità per chi vuole lavorare, fare una famiglia, studiare, fare cultura, garantire ai cittadini e alle famiglie agrigentine una città vivibile, sostenibile, accogliente, solidale e inclusiva”. Lo dichiara il responsabile del Movimento Mani Libere Giuseppe Di Rosa che continua.

“Sotto questo aspetto il Movimento Mani libere che, da sempre, ha come capi saldi del Suo progetto politico proprio questi punti ha deciso di contribuire con un rinnovato protagonismo a lavorare per il bene comune della Città e dei Cittadini: questo significa credere nella responsabilità individuale, saper rispettare le regole, valorizzare il merito e l’impegno personale. Significa tutelare il diritto e la legalità ed essere trasparenti nei comportamenti. Significa rispettare la dignità umana, preservare l’ambiente e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico in cui possano continuare a vivere e a crescere i nostri figli, i nostri nipoti e le nostre famiglie.

E con questi obiettivi dopo un incontro col Dott. Franco Miccichè stimato Medico Agrigentino, persona perbene, attiva nel sociale e nella vità quotidiana, candidato Sindaco di questa città, abbiamo deciso di condividere la candidatura della sua persona che a nostro giudizio potrebbe garantire la realizzazione degli auspici del nostro movimento”.

 

E’ tutto pronto per il progetto “Sciacca Cuore” nell’ambito della manifestazione denominata “Tieni a mente il tuo cuore e tieni a cuore il tuo cervello” giunto alla seconda edizione.

Oggi nella sala Piranio dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca si è tenuta la conferenza stampa dove è stato illustrato il planning dell’evento.

Domani, 20 e il 21 dicembre sarà possibile effettuare screening gratuiti delle malattie cardiovascolari attraverso una serie di visite che si terranno in appositi stand che verranno collocati nell’atrio del Palazzo Comunale di Sciacca di via Roma rispettivamente venerdi dalle ore 09,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00 e giorno 21, sabato, le visite gratuite si effettueranno dalle 09,00 alle 13,00.

Il progetto “Sciacca cuore” è patrocinato dall’Assessorato regionale alla Sanità, dall’Asp di Agrigento, dal Comune di Sciacca e si avvale anche dal supporto della Bayer.

L’intervista al Coordinatore scientifico del progetto, dott. Ennio Ciotta, primario dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale Giovanni Paolo II che ha organizzato le due giornate