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Ad Agrigento personale del 118 è intervenuto per prestare soccorso ad un uomo di 51 anni profondamente preda dei fumi dell’alcol, in un’abitazione in via Genova, a valle della città. Il 51enne ha accolto i soccorritori con un pugno in faccia, costringendo uno di loro al ricovero ospedaliero con prognosi di 10 giorni. La prontezza di riflessi dei sanitari ha evitato che l’ubriaco li colpisse anche un coltello. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Volanti che hanno denunciato l’aggressore, nel frattempo condotto in ospedale per smaltire la sbornia. Risponderà di minacce gravi e lesioni personali.

Il Laboratorio di Agrigento A.L.R.C. ha raggiunto nell’anno 2018 un extra budget pari ad oltre 140mila euro, ossia ha erogato prestazioni eccedenti rispetto al budget assegnato. Di conseguenza, il Laboratorio ha chiesto all’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento di stipulare, sulla base di un apposito decreto dell’assessore alla Salute, un accordo integrativo e di ottenere il pagamento delle somme spettanti a titolo di extra budget. Il direttore dell’Azienda sanitaria ha invece disposto di congelare le somme spettanti al Laboratorio, in attesa della soluzione di una controversia con lo stesso Laboratorio per il recupero di altre somme di cui l’Azienda sarebbe creditrice, a diverso titolo, del Laboratorio. Dunque, il Laboratorio di analisi, tramite gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha proposto ricorso al Tar Sicilia, e gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno eccepito che l’Azienda sanitaria di Agrigento non avrebbe potuto congelare o differire la liquidazione degli importi dovuti a titolo di extra budget, ed hanno, inoltre, opposto che i crediti vantati dall’Azienda non fossero certi, liquidi ed esigibili. A seguito del ricorso, l’Azienda sanitaria di Agrigento, con apposita deliberazione, ha modificato il precedente provvedimento e ha disposto l’immediata liquidazione delle somme dovute. Pertanto il Laboratorio di analisi conseguirà l’accredito degli oltre 140mila euro spettanti.

Il Garante regionale dei detenuti Giovanni Fiandaca, che in più occasioni ha denunciato l’insufficienza degli organici nelle carceri siciliane e la condizione di sovraffollamento, ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sottolineando – ha scritto – “l’esigenza improcrastinabile di rimediare alle gravi e molteplici carenze di svariata natura da tempo riscontrabili nella casa circondariale Pasquale Di Lorenzo di Agrigento, tra poco personale, una grave situazione infrastrutturale e carenze nell’assistenza sanitaria. Occorre – ha aggiunto Fiandaca – una manutenzione straordinaria ad ampio raggio della struttura carceraria per migliorare le condizioni strutturali e di funzionamento, insieme con le condizioni di vita detentiva all’interno dell’istituto Pasquale Di Lorenzo di Agrigento”.

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la Questura di Agrigento aderisce alla campagna di protezione “Questo non è
amore”, e ha organizzato, in collaborazione con il Tribunale e la Procura della Repubblica di Agrigento, un evento di informazione e sensibilizzazione lunedì prossimo, 25 novembre, al piano terra del palazzo di giustizia di Agrigento, dalle ore 9 alle 13. Sarà allestito un punto informativo e saranno distribuiti gli opuscoli “Questo non è amore”, redatti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Parteciperà personale della Questura di Agrigento, specializzato nel settore, nonché componenti della locale Rete Antiviolenza “Telefono Aiuto” e rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria.

Lo scorso 9 novembre I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, diretti da Giovanni Minardi, a conclusione di un’indagine antidroga, coordinata dalla Procura, svolta a San Leone tra il maggio e il settembre 2018, hanno eseguito 5 misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. In particolare sono stati arrestati ai domiciliari Alessandro Calogero Trupia, 30 anni, e Faisal Haouari, 27 anni. Ebbene adesso il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza cautelare a carico di Trupia e Haouari e gli ha restituito la libertà. Trupia è difeso dall’avvocato Leonardo Marino, Haouari dagli avvocati Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Francesco Mirabile.

La consigliere comunale e presidente della commissione Sanità al Comune di Agrigento, Giorgia Iacolino, ritiene necessario completare la rete ospedaliera all’ospedale di Agrigento, e afferma: “Il crescente rilievo dell’ospedale di Agrigento, con una potenziata offerta assistenziale nei vari ambiti disciplinari, deve essere completato con l’attuazione della rete ospedaliera definita a livello regionale. La realizzazione di nuovi reparti, l’acquisto di attrezzature elettro medicali di ultima generazione, gli interventi sul decoro, la segnaletica, la regolamentazione delle aree di sosta ed una costante crescita professionale del personale medico e sanitario che vi lavora, impongono un ulteriore salto di qualità, che sarà affidato al nuovo Direttore Generale che sarà nominato dalla Giunta regionale. Per questo ritengo prioritaria l’attivazione delle nuove unità operative previste nella Rete Ospedaliera con la necessaria realizzazione dei nuovi reparti di Anestesia e Rianimazione e Nefrologia e Dialisi ed il relativo incremento dei posti letto, per assicurare un migliore comfort alberghiero e maggiore sicurezza ai pazienti del San Giovanni di Dio di Agrigento”.

Ladri in azione al Centro Comunale di Raccolta per i rifiuti differenziati del Foro Boario di Canicattì. Questa mattina i titolari della Sea, azienda capofila del raggruppamento temporaneo di imprese che ha in appalto il servizio a Canicattì insieme ad Iseda ed Ecoin, hanno presentato una denuncia contro ignoti, ai Carabinieri della locale Compagnia proprio per il furto delle telecamere e dell’attrezzatura elettrica che era stata montata solo una settimana addietro. L’intero sistema di videosorveglianza è stato così saccheggiato e di fatto reso inutilizzabile da ignoti che hanno così voluto evitare i controlli nei confronti di chi continua a scaricare illegalmente ogni tipo di rifiuto proprio al Foro Boario.
“Ancora una volta – spiega l’amministratore unico della Sea Gianni Mirabile – registriamo le azioni di ignoti che continuano ad arrecare danni a noi aziende finendo con l’arrecare danni sia a noi aziende ma anche al servizio che viene inevitabilmente danneggiato. Noi stiamo facendo ogni sforzo possibile affinchè tutto il servizio funzioni nel migliore dei modi per rendere la città pulita ma di fronte ad azioni di questo tipo rimaniamo inermi. Ogni volta che si verificano episodi di questo genere dobbiamo ricominciare tutto da capo anche se ci rendiamo conto che i nostri sforzi da soli non riescono a dare il giusto merito a quei cittadini che rispettano le regole, che sono la maggioranza, e a cui spetta una maggiore attenzione da parte di tutti. Abbiamo già subito pesanti danneggiamenti ad impianti e automezzi che speriamo non abbiano più a verificarsi anche grazie a capillari controlli del territorio”.

Muxaro, in provincia di Agrigento, ignoti avrebbero incendiato la villetta disabitata di Angelo Vaccaro Notte, fratello degli imprenditori Vincenzo e Salvatore, uccisi dalla mafia fra il 1999 e il 2000 perchè non avrebbero ceduto ai ricatti della famiglia mafiosa locale. Quanto accaduto è rivelato da Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dell’Associazione nazionale vittime di mafia. Ciminnisi afferma: “A nome mio e dei familiari di vittime innocenti di mafia, voglio esprimere sdegno per l’atto incendiario subito da Angelo Vaccaro Notte, il quale, a seguito della sua collaborazione con la giustizia, per assicurare alla stessa gli assassini dei suoi fratelli, aveva subito in passato attentati alla propria vita”.

11 ottobre, gli agenti della Polizia Ferroviaria di Agrigento, insieme a personale dell’Arpa protezione ambiente e della Provincia di Agrigento, hanno compiuto un’ispezione in un impianto di demolizioni nella zona Asi del Comune di Favara. A seguito del riscontro di diverse irregolarità, l’impianto ed il sito, per un totale di circa 5.000 metri quadri, sono stati posti sotto sequestro preventivo e resi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Adesso, accogliendo le istanze dei difensori dell’impresa titolare, gli avvocati Filippo Spirio e Daniela Salamone, il Tribunale del Riesame di Agrigento ha concesso il dissequestro in ragione dell’avvenuto ripristino dei luoghi da parte dei gestori dell’impianto, della manutenzione della struttura e della rimozione del materiale ferroso. L’impianto è nuovamente fruibile.

Lo scorso 11 ottobre, gli agenti della Polizia Ferroviaria di Agrigento, insieme a personale dell’Arpa protezione ambiente e della Provincia di Agrigento, hanno compiuto un’ispezione in un impianto di demolizioni nella zona Asi del Comune di Favara. A seguito del riscontro di diverse irregolarità, l’impianto ed il sito, per un totale di circa 5.000 metri quadri, sono stati posti sotto sequestro preventivo e resi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Adesso, accogliendo le istanze dei difensori dell’impresa titolare, gli avvocati Filippo Spirio e Daniela Salamone, il Tribunale del Riesame di Agrigento ha concesso il dissequestro in ragione dell’avvenuto ripristino dei luoghi da parte dei gestori dell’impianto, della manutenzione della struttura e della rimozione del materiale ferroso. L’impianto è nuovamente fruibile.