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L’isolamento ormai quasi totale del territorio agrigentino è uno dei temi fondanti del mio programma elettorale. Per questo accolgo positivamente l’iniziativa dei sindaci, della Prefettura e della Chiesa agrigentina di sottoscrivere un documento da inviare alle autorità nazionali e regionali responsabili di questa grave situazione e d’indire una manifestazione per il 25 gennaio prossimo.

I gravi disagi derivati dal non completamento dei lavori sulla SS. 640 e la SS. 189, così come la precarietà del sistema viario interno, ostacolano lo sviluppo economico dell’intera provincia. Anche io sono convinto della necessità di dare vita ad un cartello per fare rete e lottare insieme per un riscatto sociale ed economico della provincia. In tal senso parteciperò personalmente alla manifestazione del 25 gennaio i cui dettagli verranno comunicati nei prossimi giorni.

Ad Agrigento, lunedì prossimo, 6 gennaio, nella sala Zeus del Museo archeologico Griffo, ad ingresso gratuito, si svolgerà alle ore 18:30 la manifestazione “Festa dell’Epifania”, una rappresentazione scenica ideata e diretta da Mario Gaziano, a cura del Pirandello Stable Festival con il patrocinio dell’Ente Parco Valle dei Templi. Tra recitazioni, canti e danze saranno protagonisti sul palco Maria Grazia Castellana, Antonio Zarcone, Giovanni Moscato, Alfonso Marchica, Alfio Russo, Lillo D’Aleo, Angelo Cinque, Riccardo Terrazzino, i ballerini Caterina e Nicola Barberi della Scuola Lunarossa dei maestri coreografi Simona Vita e Fernando Cinquemani, la soprano Caterina Pistone accompagnata da Michele Salvatore, i maestri Gioacchino Marrella e Mimmo Pontillo. Conducono Maria Peritore e Pasquale Palumbo.

Intervista a Mario Gaziano

La giunta regionale, presieduta da Nello Musumeci, ha approvato il piano di revisione periodica della partecipazioni regionali. Ed ha stabilito: il mantenimento del divieto di assunzione, riduzione delle spese di amministrazione e gestione del 5%, chiusura delle liquidazioni entro il 30 giugno con trasferimento degli eventuali contenziosi a una struttura-veicolo, trasformazione in Agenzia della Seus Spa e del Parco scientifico e tecnologico, conferimento della Resais a Sas per creare sinergie amministrative e organizzative con un amministratore unico. Il taglio della spesa proposto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao è stato del 3% ma la giunta ha deciso di aumentarlo di 2 punti, al 5%. La chiusura delle liquidazioni nel prospetto dell’assessore è stata al 31 dicembre ma nella delibera è stata anticipata di sei mesi, al 30 giugno.

Una società cooperativa di Racalmuto, in provincia di Agrigento, operante nell’ambito del servizio sociale di assistenza agli anziani, è stata destinataria di un’informativa antimafia cosiddetta “atipica” da parte della Prefettura di Agrigento, in ragione dell’incarico professionale conferito ad un revisore contabile svolgente il medesimo incarico in altre cooperative sociali ritenute contigue ad ambienti della criminalità organizzata.
A seguito della informativa prefettizia, il Comune di Agrigento aveva disposto la cancellazione della cooperativa dal registro comunale delle strutture convenzionate con trasferimento degli utenti sovvenzionati dall’Amministrazione comunale.
La società, dunque, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, ha proposto un ricorso giurisdizionale per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento interdittivo e dei conseguenti provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale.
In particolare, gli Avvocati Rubino e Alfieri hanno censurato l’illegittimità dell’informativa interdittiva sotto il profilo dell’eccesso di potere per difetto d’istruttoria e motivazione carente, in quanto fondata su elementi del tutto insufficienti al fine di poter formulare qualunque ipotesi, anche solo eventuale, di tentativi di infiltrazione mafiosa all’interno della cooperativa sociale.
La Prefettura di Agrigento, invero, aveva adottato l’informativa impugnata sulla base dei rapporti tra il professionista al quale la cooperativa aveva attribuito l’incarico di revisore dei conti, ed altre e diverse società raggiunte a loro volta colpite da informative antimafia o aventi nella compagine societaria soggetti controindicati; dunque, sulla scorta di fatti non riferibili alla medesima cooperativa, bensì ad un professionista che, all’evidenza, nessuna attività gestionale svolgeva all’interno della società.
All’opposto – hanno rilevato i legali Rubino e Alfieri – l’informativa, quand’anche atipica, deve comunque fondarsi su un complessivo quadro indiziario dal quale possa ritenersi attendibile l’esistenza di un condizionamento da parte della criminalità nell’attività dell’impresa.
Al contempo, i legali della cooperativa sociale contestavano l’illegittimità dei provvedimenti adottati dal Comune di Agrigento, in quanto adottati in assenza di qualsivoglia autonoma attività istruttoria circa l’opportunità o meno di proseguire il rapporto con la cooperativa raggiunta dall’informativa.
Nelle more del giudizio, il Distretto socio sanitario D1 della Provincia di Agrigento disponeva la cancellazione anche dall’Albo distrettuale degli enti accreditati per il servizio di assistenza domiciliare agli anziani; provvedimenti che la medesima società impugnava con successivi motivi aggiunti di ricorso, chiedendone l’annullamento, previa sospensione.
In pendenza del giudizio, la stessa Prefettura di Agrigento emetteva un’informativa liberatoria nei confronti della medesima cooperativa ritenendo insussistenti gli elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare gli indirizzi e le scelte dell’impresa; conseguentemente gli Avvocati Rubino e Alfieri presentavano rituale istanza per la declaratoria della cessazione della materia del contendere e/o l’improcedibilità del ricorso, essendo il provvedimento sopravvenuto pienamente satisfattivo. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in accoglimento della richiesta formulata dalla difesa della società ricorrente, ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso ed ha condannato la Prefettura di Agrigento al pagamento delle spese processuali, in applicazione del principio della soccombenza virtuale. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal C.G.A., la cooperativa sociale potrà continuare ad operare nell’ambito del servizio sociale di assistenza agli anziani, mentre l’Amministrazione appellata dovrà pagare le spese processuali, liquidate in euro 3000,00 oltre gli accessori dovuti per legge, in favore della medesima cooperativa.

Cinque città siciliane sono candidate a Capitale della Cultura 2021. Si tratta di Catania, Modica, Palma di Montechiaro, Scicli e Trapani. In Italia sono complessivamente 44. Entro il prossimo 2 marzo occorre presentare i dossier delle candidature al Ministero della Cultura. Il titolo di ‘Capitale Italiana della Cultura’ è stato istituito dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini con la legge Art Bonus nel 2014. Tale titolo è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per sostenere il programma presentato. Entro il 30 aprile saranno selezionati 10 progetti finalisti da invitare in audizione. La città Capitale Italiana della Cultura 2021 sarà scelta entro il 10 giugno, quando la giuria indicherà pubblicamente al ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo la candidatura più idonea da formalizzare con delibera del Consiglio dei Ministri.

L’Assemblea Regionale Siciliana si riunirà lunedì prossimo 6 gennaio, alle ore 11:30, in seduta solenne per commemorare l’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella, in occasione del 40° anniversario della sua uccisione. Alla seduta parteciperà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fratello di Piersanti. Nel corso della seduta sono previsti gli interventi del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

La Procura della Repubblica di Sciacca, tramite la sostituto procuratore, Roberta Griffo, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a Pietro Leto, 19 anni, di Alessandria della Rocca, indagato dell’omicidio di Vincenzo Busciglio, 23 anni, anche lui di Alessandria, morto la sera del 12 marzo scorso vittima di un accoltellamento in via Sant’Antonio, nel centro storico di Alessandria della Rocca. Busciglio, appena soccorso, accusò Leto di averlo accoltellato. Pietro Leto, difeso dall’avvocato Nino Gaziano, si è sempre dichiarato innocente.

A Palermo la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica hanno sequestrato 223mila euro ad un ex impiegato dell’Inps, A N sono le iniziali del nome, 67 anni, di Palermo. Si tratta della somma ritenuta il profitto dei reati di abuso d’ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e frode informatica. L’impiegato, tra il 2011 ed il 2015, avrebbe agito su pratiche di crediti previdenziali, cancellandole, sospendendole o sgravandole di contributi a vantaggio di 13 aziende, provocando quindi un ammanco nelle casse dell’Inps. I finanzieri, nell’eseguire il provvedimento, hanno sequestrato due immobili ubicati a Palermo, riconducibili all’indagato e di valore complessivo pari all’importo da sottoporre a vincolo reale.