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Otto anni di reclusione e dieci mila euro di multa. E’ questa la richiesta avanzata dal pm ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento nei confronti di Francesco Nocera e della compagna Irene Salvatrice Infuso. I due sono accusati di aver costretto con minacce l’anziana sorella dell’uomo a farsi consegnare i risparmi di una vita.

Secondo la ricostruzione accusatoria la coppia, dopo essersi approcciata con l’anziana malata che aveva bisogno di qualcuno che l’accompagnasse all’ospedale di Canicattì , l’ avrebbe minacciata e addirittura sequestrata in casa se non avesse dato i soldi.

I due coniugi sono difesi dall’avvocato Salvatore Loggia.

La Dda di Palermo ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini relative all’inchiesta antimafia denominata “Kerkent” che, secondo gli investigatori, avrebbe disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Agrigento e scoperto un vasto giro di tracco di droga.

Le indagini, svolte dalla Dia, avrebbe rivelato la centralità nell’inchiesta di Antonio Massimino, 52 anni, considerato il boss della famiglia mafiosa agrigentina, e quella del suo braccio destro Liborio Militello, 51 anni.

Ecco le persone raggiunte dalla misura cautelare all’epoca del blitz avvenuto circa 7 mesi fa: James Burgio, 25 anni di Porto Empedocle, inteso “Jenny”; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni; inteso “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo inteso “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento;  Sergio Cusumano,56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di  Palermo inteso “Franco”;

Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo,  inteso “Pilota’ o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni,   inteso “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento;  Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento inteso “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Messina Valentino, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento  inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e  Francesco Vetrano, 34 anni di  Agrigento, inteso “nivuru.

I carabinieri arrestarono anche i due presunti fiancheggiatori (posti ai domiciliari) del boss di Agrigento Antonio Massimino. Si tratta di Gabriele Miccichè, 28 enne di Agrigento, ritenuto braccio operativo del boss Massimino e Salvatore Ganci, 45 enne del luogo, commerciante di autovetture.

Ora tutti gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o presentare memorie utili ad evitare il rinvio a giudizio.

Il gip del Tribunale di Sciacca Antonio Cucinella ha convalidato il fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Sciacca (pm Griffo) nei confronti del 62enne Salvatore Italiano, originario di Ribera, che negli scorsi giorni ha confesso di essere il killer del 72enne Gaetano La Corte, ex barbiere in pensione con problemi psichici, strangolato nella comunità per anziani “Mondi Vitali.”

Il Gip si è riservato di decidere sulla richiesta di perizia avanzata dalla difesa di Italiano rappresentata dall’avvocato Giovanni Di Caro. Italiano era infatti ospite della stessa comunità per anziani della vittima.

Alla base dell’omicidio ci sarebbero stati dissidi pregressi. In particolare Italiano avrebbe ucciso il compagno al culmine dell’ennesima lite. Una volta strangolare il 72enne Italiano si sarebbe allontanato dalla Comunità in auto (è in possesso di patente) salvo poi far rientro a Ribera dove poi è stato fermato in una stazione di servizio del paese . Ieri pomeriggio, intanto, si sono svolti i funerali di Gaetano La Corte.

E’ venuto a mancare oggi 19 Settembre 2019,nella sua casa di Terrasini, all’età di 93 anni, Monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania.

Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno ebbe la nomina episcopale per volere dell’allora pontefice paolo VI e venne destinato alla sede della diocesi agrigentina come vescovo ausiliario di Mons. Petralia.

Nel 1980 ottenne la titolarità della diocesi agrigentina fino al 1988 e in seguito fu nominato arcivescovo di Catania da Giovanni Paolo II.

Monsignor Luigi Bommarito viene ricordato tra i celebranti della messa nella Valle dei Templi il 9 Maggio del 1993 insieme a Papa Wojityla.

 

A seguito del crollo in piazza Cavour ad Agrigento, i coordinatori provinciale di Cisl, Uil e Cgil lavoratori edilizia, Paolo D’Anca, Andrea Festa e Vito Baglio, hanno chiesto un incontro urgente al prefetto, Dario Caputo, affinchè sia riattivato l’Osservatorio per la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. D’Anca, Festa e Baglio affermano: “Il recente crollo avvenuto in Piazza Cavour è il nuovo campanello di allarme sulle difficoltà che si incontrano per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla luce di quanto accaduto dobbiamo purtroppo affermare che nulla è cambiato, formazione, informazione e repressione del fenomeno sembrano non aver sortito gli effetti sperati. Dobbiamo dare risposte immediate, concrete ed efficaci per rafforzare il sistema dei controlli e rendere edotti i lavoratori delle norme che garantiscono la loro incolumità nei luoghi di lavoro”.

Gli ultimi accadimenti politici in città dimostrano che nessun limite esiste tra chi ci governa e i soggetti che dovrebbero alimentarla di impegno e contenuti.
Non persiste un limite di demarcazione tra il confronto e le
accuse, quelle che i pentastellati favaresi si rivolgono fra loro, in una sorta di guerra fratricida che coinvolge tutto il consiglio comunale e quindi, tutta la città.
Un movimento 5 stelle vittima del potere, lontano dai problemi del territorio e disinteressato totalmente alla proposta e risoluzione di atti migliorativi.
Lasciando a future valutazioni la mozione di sfiducia nei confronti della Sindaca Alba, sicuramente non adatta a questo ruolo e già sfiduciata dalla città, ci preme fare delle valutazioni politiche in merito al danno che le diatribe interne ai grillini favaresi arrecano alla città, visto che nel frattempo continuano a disamministrare e penalizzare i cittadini.
Lotta per il potere …interessi e poltrone sono la loro miserevole esistenza !!
Dimenticano che devono amministrare, dimenticano che la popolazione è stanca di tasse e cartelle impazzite, che i servizi non funzionano e lo scollamento e diventato rassegnazione.
Financo la più alta carica pentestellata on. Di Caro, dopo avere abbandonato la sua sindaca, dice che la democrazia e le idee non trovano spazio nel partito di Grillo…che nessuno è autorizzato a parlare, nemmeno quelli che lo hanno sostenuto e che sono stati immortalati da foto e spumante.
Di Caro deve chiarire la sua posizione alla città, non può uscirsene immacolato, non può mettersi da parte dopo averci donato un dramma.
La responsabilità di tutto quello che sta succedendo a Favara è SUA, lui ha voluto alla guida del paese incompetenti ed inetti.
Ci dica per quanto tempo ancora dobbiamo assistere al teatro delle marionette, dove le fila pupari si intrecciano con i pupi e i cittadini spettatori non capiscano la trama.
Che inetti che siete.

A Palma di Montechiaro la Polizia ha denunciato A M, sono le iniziali del nome, 39 anni, di Agrigento, per il reato di truffa perché avrebbe comperato oro e preziosi in una gioielleria pagando con assegni falsi. La Polizia ha inoltre ottenuto dalla questore, Rosa Maria Iraci, un foglio di via obbligatorio da Palma di Montechiaro per 3 anni a carico del denunciato.

Il regolamento che istituisce la Consulta del turismo è stato emanato dal Consiglio comunale il 25/6/2018. La consulta, che ha poteri consultivi sull’uso del denaro raccolto con la tassa di soggiorno, doveva essere creata, per regolamento entro 60 giorni.

La somma in possesso del Comune è diventata consistente e attraverso le indicazioni del Sindaco, che ha “liberamente interpretato” le indicazioni della prima Consulta creata, sarà intanto spesa per creare una nuova via Cesare Battisti, in stile totalmente diverso da quello della scalinata di Madonna dei Angeli e con panchine e lampioni, ricordiamo, che costano tra i 5 e i 6 mila euro cadauno.

Questa amministrazione, così come si sottrae, disprezza e fa in modo di inibire il confronto democratico dell’aula consiliare, ad esempio ieri i filogovernativi non si sono presentati in aula facendo cadere la seduta che aveva in ODG importanti temi per la città, utili per i cittadini ma superflui e inutili per la giunta, non perde nemmeno tempo ad istituire questa consulta di cui ignorerebbe i consigli: il 2020 si avvicina e il sindaco non ha bisogno di consigli per spendere la tassa di soggiorno che coraggiosi possessori di strutture turistiche richiedono ai clienti, raccogliendo proteste per la sporcizia e la disorganizzazione in città.

I regolamenti sono LEGGI entro ogni Comune. Sicuramente vi sarete trovati a doverne rispettare qualcuno: edilizio, per la TARI o per altro… tranne che per la gestione della spazzatura perché quello, nonostante le promesse, non c’è ancora.

Ebbene a regolamento approvato a fine Giugno 2018 il Sindaco ha emanato atto di indirizzo per la predisposizione degli adempimenti solo il 3/10/18. Alla manifestazione di interesse hanno risposto, entro il 19/12/2018 solo 5 soggetti. Il regolamento fissa un numero massimo di persone e non un minimo, quindi si poteva già ad inizio d’anno convocare e discutere di turismo con persone che conoscono la materia.

Invece il sindaco ha deciso, bontà sua e in spregio al regolamento, di riaprire i termini della manifestazione di interesse. Alla nuova scadenza, del 15/2/19, sono pervenute altre adesioni che sono state, anche per le insistenze, indicate nelle pubblicazioni comunali.

Abbondantemente passati i 60 giorni, al question time del 5 settembre 2019, mi sono sentita rispondere dall’assessore che a breve saranno pubblicati i nomi di chi farà parte della consulta e, bontà del sindaco, se qualcuno non ha fatto richiesta ma vuol partecipare potrà fare istanza.

Dalla seduta sono già passati 14 giorni e ancora non si vede traccia né dei nomi né della data della prima convocazione.

Troppo impegnato il sindaco nella campagna elettorale, a creare nuovi assessori per alleanze in vista delle elezioni e a cercare nuovi equilibri politici.

Insomma Agrigento per il sindaco non è una città da amministrare ma  sembra usata come un’occasione da sfruttare per apparire e magari scalare le vette dalla politica, sperando in un seggio più prestigioso e/o aspettando venti propizi?

Per saperne di più ecco gli articoli non rispettati:

Il Regolamento della Consulta Comunale per il Turismo, rintracciabile all’indirizzo https://www.comune.agrigento.it/wp-content/uploads/2018/07/regolamento-Consulta-sul-turismo-1.pdf  dice:

all’art 5 comma  3 e 4

I soggetti –omissis- interessati a fare parte della Consulta Comunale per il Turismo, devono presentare apposita richiesta al Sindaco indicando il nominativo del proprio rappresentante ed allegando il report delle attività svolte.

Il Sindaco, con proprio provvedimento, sulla base delle richieste ricevute ed accertati i requisiti di cui sopra, nomina i membri della Consulta e, contestualmente, ne convoca la seduta di insediamento.

Invece l’ ART.9 BIS

  1. La Consulta per il turismo assorbe le competenze della Consulta dei titolari delle strutture ricettive prevista dall’art. 1, comma 2 ter del Regolamento approvato con la Deliberazione di Consiglio comunale n. 192 del 04.11.2016, Consulta che con l’istituenda Consulta per il Turismo viene abrogata.
  2. In via transitoria ed in deroga a quanto stabilito dall’art. 6 comma 1 del presente Regolamento, i componenti della Consulta devono essere nominati entro 60 giorni dal termine fissato, con apposito provvedimento del Sindaco, per la presentazione delle richieste di partecipazione alla Consulta.

La crisi finanziaria alla Regione e le eventuali ripercussioni: l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, esclude un aumento dell’addizionale Irpef. E afferma: “Ad oggi è escluso un aumento dell’addizionale Irpef. Se la sezione riunita della Corte dei conti dovesse dare parere positivo alla delibera della commissione paritetica, il governo Musumeci potrà spalmare in 10 anni il maggiore disavanzo pari a circa 1 miliardo di euro. La commissione, infatti, ha dato l’ok alla spalmatura decennale e ha trasmesso la delibera alla Corte per il parere”.