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Una delegazione di alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado e della scuola Primaria del plesso “Don Bosco” dell’Istituto Comprensivo “S. Quasimodo”, sono stati i protagonisti di un incontro dibattito sul clima, l’inquinamento e il futuro del nostro pianeta,  che si è tenuto nel suggestivo ex Collegio dei Filippini alla presenza del sindaco Calogero Firetto e di una parte della Giunta tra cui il vice sindaco Elisa Virone, l’assessore Nello Hamel e Mimmo Fontana.

I ragazzi, grazie anche all’input dato dalla lettera che il ministro Fioramonti ha inviato agli Istituti scolastici, per sensibilizzare la scuola sui temi dell’ecosostenibilità e tutela ambientale, hanno preparato assieme ai docenti referenti delle domande alle quali gli amministratori hanno risposto amabilmente e particolarmente colpiti dai contenuti maturi e importanti di ciò che hanno imparato e rielaborato. Dallo scorso aprile la scuola Quasimodo é Plastic Free per un sano e intelligente, oltre che virtuoso percorso verso l’ecosostenibilità e la salute ambientale.

 

“Dovrebbe essere un luogo importante, in particolare per le giovani generazioni, che abbiano sempre vivi i valori della memoria e del vivere civile, invece, la “Piazzetta Vittime della mafia” di San Giovanni Gemini, per le condizioni in cui versa, può solo ricordare a chi si trova a passare per quei luoghi uno stato di penoso e atavico abbandono, frutto dell’incuria delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, ignorando il valore della memoria, perché ciò che è successo non debba più accadere”.

A denunciarlo è Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore Nazionale Familiari vittime di mafiaAssociazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione”.

“Era il 29 settembre del 1981, – dichiara Ciminnisi – quando a San Giovanni Gemini vennero uccisi mio padre, Michele Ciminnisi, e Vincenzo Romano. Due vittime innocenti di una strage che aveva come obiettivo un boss mafioso. Domani ricorre l’anniversario di quella strage. “Piazzetta Vittime della mafia”, il luogo dove dovrebbe essere ricordata, è in totale stato di abbandono. La pavimentazione divelta, gradini sconnessi, crepe nei muri, sottolinea Ciminnisi. Un luogo di commemorazione di vittime, non è mai allegro ma qui la trascuratezza   di un luogo abbandonato vergognosamente al degrado più totale, racconta del degrado morale di un paese che forse non vuol cambiare, che dimentica le tante vittime innocenti di quella metastasi della società che conosciamo con il nome di “mafia”. Una metastasi che si è sviluppata in tutto l’organismo, uccidendo sia gli uomini che quella cultura che avrebbe potuto, e dovuto, formare gli anticorpi in grado di sconfiggere il cancro mafioso.Evidentemente, conclude Ciminnisi, il ricordo di chi ha versato il proprio sangue innocente per vile mano mafiosa, per una classe politica distratta, non meritava neppure un minimo di decoro e di pulizia.La Sicilia, purtroppo, continua a essere anche questa…”.

 

 

Ieri notte i Carabinieri di Agrigento hanno svolto altri servizi straordinari di controllo sul territorio della provincia, al fine soprattutto di garantire sicurezza alla guida. Le pattuglie dei Carabinieri si sono concentrate nei luoghi della movida e hanno sottoposto molti giovani all’alcol-test. In particolare, in città, una gazzella della Sezione Radiomobile ha denunciato, in tarda serata, un quarantenne di Gela perché si è rifiutato di sottoporsi all’etilometro.

Durante la notte, invece, sempre i Carabinieri della Sezione Radiomobile, a San Leone hanno denunciato una giovane ragazza di Agrigento per guida in stato di ebrezza alcolica. Molti altri giovani sono stati sottoposti a controllo con etilometro, con esito negativo. I controlli proseguiranno anche durante il fine settimana.

Tre mini sbarchi nel giro di poche ore a Lampedusa, dove sono approdati complessivamente 80 migranti. Ieri sera due piccole imbarcazioni, ciascuna con 25 persone a bordo, sono state intercettate a poca distanza dall’isola dalle motovedette della capitaneria di porto e della guardia di finanza.

Tutti sono stati accompagnati nel centro di accoglienza hot spot dell’isola dove vi erano solamente una quindicina di extracomunitari. Altri 30 tunisini sono stati bloccati all’alba di stamane a Cala Palme, dopo essere riusciti ad approdare direttamente sulla spiaggia con un barchino. Anche loro sono stati trasferiti all’hot spot dove adesso sono ospitati oltre un centinaio di migranti, un numero superiore alla capienza massima della struttura.

Dopo alcuni giorni di relativa calma, con il miglioramento delle condizioni meteo sono ripresi gli “sbarchi fantasma” con piccole imbarcazioni, quasi certamente messe in mare a poche miglia dall’isola da “navi madre”

 

 

L’assessorato regionale alle Infrastrutture ha stanziato 515mila euro al Comune di Porto Empedocle per il restauro della Chiesa Madre. L’appalto per la manutenzione straordinaria sarà bandito dal Comune. L’aggiudicazione, secondo i termini imposti dall’assessorato, è attesa entro 6 mesi. L’assessore Marco Falcone commenta: “Il Governo Musumeci sta portando avanti un ampio e puntuale programma di rilancio e recupero del patrimonio religioso della Sicilia. Il piano ci consente di intervenire e risanare i punti di riferimento storici e di culto delle varie comunità locali, sbloccando importanti linee di spesa pubblica. A Porto Empedocle, intervenire sulla Chiesa Madre significa tutelare un bene tanto caro a fedeli e cittadini, ma anche incrementare l’attrattività del centro storico della cittadina, frequentato ogni anno da migliaia di visitatori”.

Avrebbe imboccato contromano la bretella che collega il centro cittadino al quartiere di Fontanelle, a nord di Agrigento, prendendo in pieno uno scooter condotto da un 17enne che è caduto dopo l’impatto rovinosamente sul selciato.

Piuttosto che prestare soccorso, però, l’automobilista ha ben pensato di proseguire la marcia e dileguarsi. E’ caccia adesso al pirata della strada che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe una donna alla guida di una Fiat Cinquecento.

Quest’ultima adesso rischia grosso con una denuncia per omissione di soccorso. Fortunatamente il ragazzino non si trova in gravi condizioni.

Un giovane di 17 anni, di Agrigento, è rimasto ferito in un incidente stradale, denunciato dallo stesso, al vaglio dei poliziotti della sezione Volanti della Questura.

Il giovane, ferito al volto, ha fermato una pattuglia, proprio subito dopo il presunto sinistro, e ha raccontato di essere stato travolto da un’utilitaria alla cui guida sarebbe stata una donna.

Immediati i soccorsi per il giovane e le ricerche della donna e della Fiat Cinquecento cui era alla guida, ma nessuna tratta trovata.

 

A Palermo oggi è stato il giorno della maxi operazione antidroga battezzata “Push away”. La Polizia avrebbe smantellato una capillare rete di spaccio nel quartiere di Borgo Vecchio. Sono state eseguite 23 misure cautelari a carico di altrettanti componenti dell’organizzazione: 18 arresti tra carcere e domiciliari, e 5 obblighi di firma. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sono: associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, produzione, traffico e detenzione di stupefacenti. Le indagini, avviate nel 2017, hanno documentato lo spaccio di hashish e marijuana in alcune zone del quartiere Borgo Vecchio, dove sarebbe stato possibile reperire facilmente lo stupefacente per strada. L’organizzazione avrebbe operato con il benestare della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. E’ stato accertato un forte vincolo associativo, testimoniato dalla tenuta di una cassa comune, dalla rigorosa ripartizione di ruoli nell’organizzazione e dal rispetto di regole rigide con sanzioni contro i trasgressori. Nell’ambito delle indagini su due coppie di coniugi è emerso anche il ruolo di rilievo assunto dalle mogli, con il compito di “ragioniere” dell’associazione e all’occorrenza capaci di “bonificare” le abitazioni in caso di controlli delle Forze dell’Ordine. I nuclei familiari, inoltre, non avrebbero esitato a utilizzare anche minorenni per trasportare la droga.

L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento segnala e documenta in video una maxi discarica a poca distanza dal fiume Akragas, prossima a riversarsi dannosamente in mare. Il coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “Agrigento, secondo alcuni dati regionali, pare essere al primo posto tra le città capoluogo in Sicilia per la raccolta differenziata, ma nelle sue periferie si moltiplicano le discariche ai bordi delle strade. Pochi incivili stanno distruggendo la nostra città e il nostro mare, perchè questa discarica si trova a pochi metri dal fiume Akragas e le prime piogge faranno arrivare questi rifiuti nel mare di San Leone”…

LE PERIFERIE DI AGRIGENTO SONO DELLE DISCARICHE

Agrigento, secondo alcuni dati regionali, pare essere al primo posto tra le città capoluogo in Sicilia per la raccolta differenziata, ma nelle sue periferie si moltiplicano le discariche ai bordi delle strade.Pochi incivili stanno distruggendo la nostra città e il nostro mare, perchè questa discarica si trova a pochi metri dal fiume Akragas e le prime piogge faranno arrivare questi rifiuti nel mare di San Leone.

Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Sabato 28 settembre 2019

I carabinieri del reparto tutela e ambiente hanno denunciato in stato di libertà un ex politico di Porto Empedocle, G.C., in seguito ad un blitz effettuato nella sua abitazione in cui è stata ritrovata un’antica anfora di valore archeologico.

I militari dell’Arma si sono presentati a casa dell’ex politico, che in passato ha anche ricoperti diversi incarichi, andando a colpo sicuro. Quasi certamente alla base del blitz “una soffiata” di chi quell’anfora l’ha vista personalmente. L’anfora è stata sequestrata e affidata ad un team di esperti che ne valuterà le caratteristiche.