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A Novara di Sicilia, in provincia di Messina, un pensione di 69 anni, Salvatore Milici, è morto durante dei lavori nel suo appezzamento di terreno in campagna. L’uomo, intento a raccogliere delle olive, è caduto dalla scala e ha battuto la testa su una roccia. Il ritardo dell’uomo nel rincasare ha sollevato allarme tra i familiari che poi, giunti sul posto, hanno scoperto il cadavere. Sul posto il personale del 118 ha constatato il decesso.

Il governo Musumeci ha deliberato lo stato di calamità naturale a seguito dei danni provocati in tutta la Sicilia dalle recenti ondate di maltempo. Con la stessa delibera è stato richiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri il riconoscimento dello stato di emergenza. Il provvedimento è stato adottato nel corso dell’ultima seduta del governo, che si è svolta a Catania. Il presidente Musumeci commenta: “Abbiamo mantenuto l’impegno assunto con i cittadini sabato scorso, in occasione del mio sopralluogo nei territori più colpiti del Siracusano e del Ragusano. Ancora una volta, la Regione interviene tempestivamente nelle zone più martoriate dove sono stati registrati danni a persone, infrastrutture e attività imprenditoriali. Per quanto riguarda la quantificazione dei danni, non è possibile ad oggi fornire dati certi visto che le amministrazioni comunali e il dipartimento regionale della Protezione civile stanno effettuando ancora il censimento. Una prima sommaria stima però ammonta a circa trenta milioni di euro”.

A Marsala, in provincia di Trapani, un giovane di 25 anni è ricoverato per meningite nel reparto di Rianimazione e terapia intensiva dell’ospedale “Paolo Borsellino”. E’ giunto al Pronto soccorso lunedì sera con febbre alta, stato confusionale e sintomi di svenimento. Il giovane frequenta un centro di formazione professionale e tutti gli amici e i colleghi di corso sono stati sottoposti alla profilassi prescritta dai medici per evitare il contagio.

L’Agenzia delle Entrate, sulla base delle risultanze emerse nell’ambito del giudizio penale che aveva visto coinvolto, unitamente ad altri soggetti, anche il sig. V.T., di anni 66, di Grotte, funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento, applicava allo stesso la sanzione disciplinare del licenziamento senza preavviso, ai sensi dell’art. 67, lett. d) del vigente C.C.N.L. di comparto.

Successivamente, la stessa Agenzia delle Entrate disponeva il fermo amministrativo su di un quinto dell’importo netto complessivamente dovuto a titolo di indennità di buonuscita erogata dalla Gestione Dipendenti Pubblici dell’I.N.P.S. e su di un quinto dell’indennità aggiuntiva di fine servizio erogata dal Servizio Finanze del Fondo di Previdenza per il personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in ragione della cessazione del proprio rapporto di lavoro con il dipendente V.T., a seguito del licenziamento dalla stessa intimato.

Avverso i suddetti provvedimenti, l’ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate proponeva un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airo’, innanzi alla Corte dei Conti di Palermo – Sezione Giurisdizionale.

In particolare, gli Avvocati Rubino e Airo’ deducevano diversi profili di illegittimità dei provvedimenti impugnati, tra cui il difetto dei presupposti per l’impignorabilità delle somme disponibili presso enti pubblici, quali l’I.N.P.S. ed il Fondo di Previdenza per il personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, diversi dallo Stato.

Invero, ai fini dell’applicazione del fermo amministrativo, l’I.N.P.S. ed il Fondo di Previdenza per il personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze non possono essere ritenute Amministrazioni dello Stato.

La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana, condividendo le tesi difensive degli Avvocati Rubino e Airo’, accoglieva il ricorso del sig. V.T., affermando che “il fermo costituisce una misura eccezionale e la norma deve essere sottoposta ad un’interpretazione rigorosa” con esclusione degli enti previdenziali.

Pertanto, alla luce della suddetta sentenza emessa dal giudice contabile, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate potrà percepire dal Fondo di Previdenza per il personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Gestione Dipendenti Pubblici I.N.P.S, le somme oggetto del fermo amministrativo.

Ammontano a circa 350 milioni di euro i danni alle produzioni e alle strutture agricole nelle province di Siracusa e Ragusa a seguito delle piogge alluvionali dello scorso fine settimana. Si tratta della stima emersa dalle prime verifiche degli ispettorati provinciali agrari, disposte sabato scorso dal presidente della Regione Nello Musumeci, che si è recato nei luoghi colpiti dal maltempo insieme all’assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera e al capo della Protezione civile regionale Calogero Foti. I Comuni interessati dal “mini ciclone Mediterraneo”, come è stato definito, risultano essere quelli di: Siracusa, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Noto, Rosolini, Francofonte, Buccheri, Carlentini, Lentini, Militello Val di Catania, Scordia e Sortino, per quanto attiene la provincia etnea e di Siracusa. E poi Ispica, Pozzallo e Scicli per la provincia di Ragusa.

Il presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, si è dimesso in maniera irrevocabile dall’incarico che ha ricoperto nell’università di Enna da 24 anni. In una lettera al vice presidente Fausto Severino, Cataldo Salerno tra l’altro ha scritto: “Da molto tempo avevo deciso di uscire, ma lo faccio adesso per non interferire con la campagna per le nuove immatricolazioni 2019-2020, che è già un grande successo: abbiamo superato con due mesi di anticipo il numero di iscritti del dicembre dello scorso anno. E’ un dato che sancisce ancora una volta che anche in Sicilia si può realizzare quello che a prima vista può apparire impossibile. Voglio nel contempo rassicurare tutti: non vuol dire che non mi occuperò più della Kore. Tutt’altro. Lo farò con più tempo a disposizione e senza più quella quotidianità che appiattisce i profili, gli entusiasmi e la vista. Grazie a tutti coloro che mi hanno collaborato in questa meravigliosa impresa”.

Ad Agrigento da domani, sabato 2 novembre, fino a martedì 5, a Porta di Ponte, nel Punto informazioni della Provincia, nei giardini di piazzale Aldo Moro, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, il Comando provinciale dei Carabinieri, come già l’anno scorso, allestirà una interessante vetrina espositiva di uniformi storiche e cimeli dei Carabinieri.

Lo stand, presenziato da donne e uomini in uniforme dell’Arma, sarà arricchito da autovetture e motocicli dei Carabinieri, e da materiale usato dalla Scientifica per raccogliere i reperti investigativi, e, in proposito, saranno svolte delle simulazioni dimostrative e si proietteranno dei filmati, a conoscenza e intrattenimento soprattutto dei giovani studenti. Il Colonnello Giovanni Pellegrino invita tutta la cittadinanza, e soprattutto gli studenti delle scuole primarie e secondarie, a recarsi allo stand per ritirare gadget dei Carabinieri e per trascorrere una mezz’ora da protagonisti insieme all’Arma.

Anche in Sicilia i sindacati di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Anisa Confcommercio hanno proclamato lo sciopero dei benzinai, in particolare dei gestori degli impianti stradali e autostradali di distribuzione carburanti, che saranno chiusi dalle ore 6 di mercoledì 6 novembre alle ore 6 di venerdì 8. I sindacati spiegano: “La protesta è rivolta innanzitutto verso il governo che sta gravando con adempimenti inutili e cervellotici un’intera categoria con provvedimenti che vanno dalla fatturazione elettronica, ai registratori di cassa telematici (anche per fatturati di duemila euro l’anno). E poi, ancora, contro la rimodulazione dell’Indice sintetico di affidabilità fiscale irraggiungibile per i gestori, all’introduzione di Documenti di trasporto e modalità di registrazione giornaliera in formato elettronico”.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì, diretto dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato ai domiciliari due giovani sorpresi a fumare crack in automobile, insieme a una ragazzina minorenne, in via Bellini, nei pressi della chiesa di Sant’Eduardo. Si tratta di Carmelo Carlino, 26 anni, e Giuseppe Marino, 19 anni. All’interno della Fiat Punto di proprietà di Carlino, sui sedili anteriori, è stata rinvenuta una bottiglia che, secondo quanto riferito dagli stessi ragazzi, contiene acqua e cocaina, e serve per aspirare il vapore. Dentro il portacenere sono stati trovati dei pezzi di hashish, per un peso complessivo di poco meno di 1,5 grammi. Nella tasca dei pantaloni di Marino, inoltre, è stata sequestrata una tavoletta di 55 grammi di hashish. La ragazzina è stata denunciata alla Procura dei minori e affidata al padre.