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Ad Agrigento, nella chiesa di San Nicola a Fontanelle, partecipazione e commozione in occasione dei funerali della giornalista e insegnante Loredana Guida, 44 anni, vittima della malaria non diagnosticata e curata in tempo. Tanti i presenti, tra i familiari, gli amici, i colleghi, le autorità militari, il colonnello Giovanni Pellegrino, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Agrigento. Nel corso dell’omelia, don Carmelo Petrone, tra l’altro, ha affermato: “Il nostro cuore è appesantito da tante domande che non trovano alcuna risposta, che disorientano, che intristiscono. Ci sono tanti sentimenti nel mio cuore: l’incredulità di fronte a quanto accaduto, ma anche l’inadeguatezza a pronunciare parole che possano scendere nel cuore e lenire almeno un poco la sofferenza. Una morte così lascia increduli, storditi, pieni di dolore”. Innanzi alla Chiesa sono stati raccolti fondi a sostegno del progetto perseguito da Loredana, ovvero la costruzione di una scuola in Nigeria.

A Licata i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato ai domiciliari un egiziano di 34 anni sorpreso in Corso Argentina in atteggiamento sospetto tanto che ha recuperato un borsello da dentro un’automobile e si è dileguato. I militari lo hanno bloccato e sottoposto a perquisizione, e nel borsello hanno scoperto e sequestrato circa 100 grammi di marijuana contenuti in una bustina. L’uomo è ristretto ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.

Gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Rampello, difensori di alcuni dei dieci autisti della Tua indagati dalla Procura di Agrigento per truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio, intervengono a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, e affermano: “Sulla vicenda degli autisti Tua va chiarito che, nel procedimento penale frutto della denuncia dell’azienda, la difesa utilizzerà i termini portando alla Procura della Repubblica una versione dei fatti diversa rispetto a quanto esposto nella denuncia da parte della società. Infatti, nei numerosi giudizi proposti davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento, che vanno avanti da quasi due anni, è stato accertato che tutti i licenziamenti della Tua si basano su fatti del tutto privi di prova, in quanto la relazione investigativa commissionata dalla Tua ad un proprio incaricato – che avrebbe riguardato un solo giorno lavorativo per ogni dipendente – è priva di ogni valore e consistenza sul piano probatorio non dimostrando nulla di quanto sostenuto dalla società. Tutti i licenziamenti della Tua sono stati annullati dal Tribunale con apposite ordinanze, mentre i lavoratori, ingiustamente licenziati, sono stati reintegrati dal giudice. La Tua, però, ha di fatto impedito ai lavoratori, nonostante le loro ripetute richieste, di tornare concretamente a lavoro, preferendo pagare stipendi e contributi ai lavoratori ma imponendogli di restare a casa”.

La Procura di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Paola Vetro, titolare dell’inchiesta, ha notificato 10 avvisi di conclusione delle indagini a carico di altrettanti autisti della Tua, la società Trasporti urbani Agrigento, che gestisce i trasporti pubblici in città. Agli autisti, che adesso hanno 20 giorni di tempo per produrre mezzi e documenti a difesa prima della richiesta di rinvio a giudizio, si contestano i reati di truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio. Nel dettaglio, avrebbero venduto ad un prezzo più elevato il biglietto intascando la differenza, oppure, non registrando la vendita e non obliterandoli, avrebbero più volte venduto gli stessi biglietti, non consegnando i soldi alla società. E poi, solo alcuni di loro, avrebbero deviato il percorso degli autobus per proprie esigenze personali. Si tratta di Maurizio Butticè, 51 anni, Maurizio Camilleri, 51 anni, Giuseppe Danile, 59 anni, Giuseppe Donisi, 51 anni, Vincenzo Falzone, 52 anni, Giuseppe Lattuca, 58 anni, Michelangelo Nasser, 56 anni, Andrea De Carmelo Russo, Giuseppe Trupia, 53 anni e Angelo Vaccarello, 52 anni, consigliere comunale. Contro i dieci grava una denuncia sporta dalla stessa società Tua che ha ingaggiato un investigatore privato per riscontrare le ipotesi di reato adesso contestate dalla Procura.

Dopo le recenti dimissioni per motivi professionali di Riccardo Montalbano, il Circolo di Fratelli d’Italia di Favara si dà un nuovo assetto e riaccende i motori.

Nella giornata di ieri, lunedì 3 febbraio, una nutrita assemblea, composta da giovani e meno giovani, ha eletto il nuovo direttivo, che sarà composto da Antonio Moscato, Presidente, Mariagrazia Alongi, vice Presidente, e Stefano Nobile, Segretario.

Il neo direttivo si è impegnato a profondere le proprie energie nell’esclusivo interesse della città di Favara ed ha improntare la propria azione nella prospettiva politica che vede al primo posto i bisogni dei cittadini favaresi.

Il Circolo di Favara, già domenica 9 febbraio, sarà in piazza per una iniziativa di partito, che verrà a breve ufficilializzata, e per presentarsi alla città.

Sono contento di tornare, dopo circa sette anni, nel mondo della politica  – afferma il neo Presidente Antonio Moscato – sempre nella stessa area di centrodestra, perché la prima referenza di un uomo è la coerenza delle proprie idee ed il rispetto dei propri ideali.

E’ per me sicuramente un onere, ma soprattutto un grande onore, assumere tale carica, e mi auguro di contribuire alla rinascita di Favara. Scopo principale della mia attività sarà quello di sensibilizzare i miei concittadini ad un maggiore impegno politico, non possiamo delegare ad altri il nostro benessere, anche perché, così facendo, non possiamo lamentarci se non rimarrà un solo favarese in città”

Anche la Vice Presidente, Mariagrazia Alongi, esprime la propria soddisfazione: ”Sono entusiasta ed onorata di fare parte di questo gruppo in cui mi rispecchio molto, ho visto tanto ottimismo e tanta voglia di fare. Ringrazio tutti per il ruolo assegnatomi, mi auguro di esserne all’altezza e di portare avanti i valori dei giovani e delle donne e di dare voce alle istanze dei cittadini tutti”.

Per ultimo l’intervento del Segretario, Stefano Nobile: “Ringrazio tutti i componenti del Circolo per questa decisione e colgo l’occasione per invitare tutti i giovani volenterosi a scendere in campo per migliorare la nostra terra, perché solo noi possiamo cambiare ed essere protagonisti del nostro futuro. Chiudo con augurio citando una frase di Tolstoj, come una fiaccola ne accende un’altra e si trovano accese mille fiaccole, così un cuore ne accende un altro e si trovano accesi migliaia di cuori”.

 

 

Nel weekend, al fine di arginare episodi di microcriminalità e violenza che connotano negativamente la movida agrigentina, sono stati predisposti mirati servizi di controllo del Territorio, in provincia  ed in particolare in Agrigento,  dove la Polizia di Stato è intervenuta in varie zone della città al fine di prevenire e reprimere episodi di violenza originati dall’uso di sostanze stupefacenti o alcoliche.  Nello specifico, operatori dell’U.P.G.S.P. transitando per una locale via, notavano due persone discutere animatamente nei pressi di un esercizio commerciale. Prontamente intervenuti, apprendevano da una di esse, proprietaria dell’attività commerciale, che poco prima l’uomo che stava redarguendo, palesemente in stato di alterazione psicofisica, derivata da ebbrezza alcolica, stava arrecando molestia ai proprietari  e agli avventori del locale.

L’uomo, P.A. classe 71’ residente ad Agrigento,  veniva immediatamente condotto presso gli Uffici di Polizia, ove gli  veniva contestata la violazione amministrativa di cui all’art. 688 C.P. (Ubriachezza Molesta) e notificato l’Ordine di Allontanamento dai luoghi per la durata di 48 ore.

Successivamente, nel corso della movimentata nottata,  detto personale, transitando in Piazza Vittorio Emanuele, sorprendeva alcune persone intente in una colluttazione, le quali alla vista dei poliziotti si dileguavano facendo perdere le proprie tracce.

Il tempestivo intervento degli uomini delle Volanti interrompeva l’azione criminosa in corso e consentiva di fermare e identificare uno di questi. Atteso che il soggetto, S.C.E. classe 97′ residente a Favara (AG), mostrava i tipici sintomi dello stato di alterazione psicofisica derivante da ebbrezza alcoolica, veniva sanzionato per la violazione amministrativa di cui all’art. 688 C.P. (Ubriachezza Molesta) e fatto oggetto di Ordine di Allontanamento dai luoghi per la durata di 48 ore.

In Commissione Affari Istituzionali all’Assemblea Regionale Siciliana è stato bocciato il disegno di legge di rinvio delle elezioni nelle Province dell’Isola dal 19 aprile prossimo ad ottobre. Hanno votato contro i componenti in Commissione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Senza la norma di rinvio, le elezioni di secondo grado dovrebbero dunque svolgersi il 19 aprile, come stabilito dal governo regionale. La norma potrebbe essere trasferita direttamente in Aula malgrado la bocciatura in Commissione. In proposito è intervenuta l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernadette Grasso, che ha precisato: “Il Governo non è stato battuto in Commissione sulle ex Province. Tutto il contrario. Abbiamo invece accolto positivamente l’esito della votazione in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l’orientamento del Governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Ed è una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l’impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il no all’ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti”.

Antonino Cusumano era stato arrestato il 12 agosto 2019 nell’ambito dell’operazione “Halycon” condotta dai Carabinieri del Ros, con il coordinamento della Dda di Palermo. Accusato di favoreggiamento con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa licatese, il fatto veniva successivamente riqualificato dal Tribunale delle libertà di Palermo nel reato di associazione di tipo mafioso di cui all’art. 416 bis, co. 1, c.p. avuto riguardo al presunto ruolo svolto dall’uomo nel fare da intermediario tra gli appartenenti alla detta famiglia mafiosa.

Secondo la difesa, tuttavia, la misura cautelare era stata disposta alla luce di talune risultanze investigative non vagliate, qualificabili pertanto alla stregua di “fatti nuovi”, che non consentono di ipotizzare la sussistenza di alcuna condotta di partecipazione di Cusumano a ‘Cosa Nostra’ o di rafforzamento della stessa consorteria criminale.

Nonostante il regime giuridico vigente in materia preveda che per delitti di associazione mafiosa la presunzione “assoluta” di adeguatezza della carcerazione cautelare sia superabile soltanto ove “siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari”, nel caso di specie, il Gip ha deciso di ricalibrare il predetto regime cautelare disponendo la misura meno afflittiva.

Con determina a propria firma, il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria del comune alla senatrice Liliana Segre. “La decisione che avevo maturato da tempo – ha spiegato Cuffaro – è stata preso dopo aver consultato i miei più stretti collaboratori, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e molti miei concittadini. In tutti ho trovato terreno fertile e tutti condividono e apprezzano la mia iniziativa che sarà poi sottoposta al giudizio del consiglio comunale”.
Nella determina del sindaco Cuffaro si legge:
“… Il conferimento alla senatrice Liliana Segre della cittadinanza onoraria del comune di Raffadali, intende rappresentare l’esplicito e sentito riconoscimento della comunità raffadalese per l’instancabile opera di divulgazione tra i giovani e gli adulti, degli orrori dell’olocausto e degli atti di ferocia e barbarie contro il genere umano, perpetrati ai danni di donne e uomini di religione ebraica all’interno dei campi di sterminio nazisti dei quali la medesima senatrice è stata vittima e testimone diretta.
… Pertanto intendiamo conferire la Cittadinanza Onoraria del comune di Raffadali – provincia di Agrigento, all’onorevole Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica Italiana, nata a Milano il 10 settembre 1930, per l’irrinunciabile e inestimabile opera meritoria di testimonianza, tra i giovani e gli adulti, attraverso un’infaticabile e dedita attività di divulgazione del racconto degli orrori dell’olocausto perpetrato nei campi di sterminio nazisti e la diffusione di un messaggio di avversione contro ogni forma di indifferenza per le manifestazioni di odio razziale e religioso”.

“La Regione è disponibile a finanziare per un importo di circa 250.000 euro la ristrutturazione per  rendere agibile e più funzionale il palazzetto dello sport Nicolò Fragapane di Licata al fine di addivenire alla completa fruizione dopo la chiusura di tre anni.”

A renderlo noto è il deputato regionale l’On. Carmelo Pullara capogruppo dei popolari e autonomisti all’ Ars.

” Quanto sopra è il risultato di un parere favorevole, su mia richiesta, espresso dalla commissione bilancio sulla rimodulazione degli interventi del patto per il sud di “ su Poli e BBCC ad alta attrattività turistica” reso il 23/04/2019  indirizzato al Presidente dell’Assemblea regionale siciliana.

Il Palafragapane -sottolinea Pullara- rappresenta sicuramente uno dei pochi punti di aggregazione per i giovani licatesi e và assolutamente riaperto. Per questo mi ero già incontrato con le associazioni sportive licatesi , con l’assessore Salvo Lombardo prima e Antonio Pira dopo e con lo studio Grillo Peritore si era intrapreso un percorso finalizzato alla predisposizione di un progetto da presentare alla regione per la ristrutturazione e la riapertura della struttura di via Egitto.

Continuiamo ad assistere in questa città -sono le parole del deputato regionale- all’incapacità assoluta di progettazione e questo al di là di avere rimesso in campo le figure di dirigente che ricordo a me stesso al comune di Licata è sempre esistito tranne una brevissima pausa. Tra l’altro questa incapacità  è anche evidenziata ,ad oggi, dalla non approvazione del bilancio che non consente di introitare i finanziamenti ricevuti e di cui nel tempo si è data notizia.

Ho ripreso, quindi, una interlocuzione, già avviata, come dicevo, durate la reggenza dell’assessorato ai lavori pubblici Antonio Pira con lo studio Peritore-Grillo  e con l’arch. Salvo Lombardo i quali mi hanno ribadito oggi disponibilità data già al tempo, anche a titolo gratuito, di prestare la propria opera per la predisposizione di un progetto anche definitivo  per acquisire in maniera definitiva  alla regione il finanziamento già promesso con l’atto di cui si è prima detto.

Mi auguro -continua Pullara- che il sindaco Galanti, il  vicesindaco Montana , l’assessore De Ninnis e tutta la giunta sappiano prendere in considerazione questa opportunità favorendo l’accelerazione ed interloquendo direttamente con i tecnici che si sono resi disponibili o come meglio ritengono.

Questa è la mia risposta alla richiesta legittima di tutte le associazioni sportive; una risposta strutturale e quindi valida nel tempo e non episodica basata sulla benevolenza di qualche finanziatore.

Quando il progetto verrà predisposto e il Comune  potrà essere nelle condizioni di inviarlo -assicura il deputato- sarà mia cura dettare le modalità per addivenire al finanziamento.

Non di poco conto appare in questi giorni anche il dibattito attorno alle legittime richieste del Licata Calcio e del suo Patron Enrico Massimino e del presidente Le Mura, nonché di tutta la dirigenza che mi pare abbiano prospettato e proposto un ottimale soluzione al comune di Licata per addivenire ad un’utilizzazione proficua ed in sicurezza dello stadio Dino Liotta, anche in categoria superiore, in uno ad altra struttura sportiva per creare quel circolo virtuoso che ha accompagnato le squadre di calcio verso nuove mete di promozione e che possono portare anche volano all’economia di Licata e a tutto ĺ’hinterland. Non vorremmo che il tardare nel dare una risposta concreta, in quest’ultimo caso, sia finalizzato a sfiduciare, chissà con quale scopo, un imprenditore che ha deciso di investire a Licata e che ha dimostrato di farlo portando i risultati con un fare concreto e di poche chiacchiere.