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Completati, dal Genio Civile di Agrigento, i lavori di manutenzione delle strade provinciali 35A Portella di Sciacca-Lucca Sicula, 35B Lucca Sicula-Bivio SS380 e 88 di collegamento tra la SP36 e la SP47, per un importo complessivo di poco più di un milione e mezzo di euro.

Prosegue dunque velocemente il programma dei lavori di manutenzione della viabilità interna della provincia di Agrigento, portato avanti dall’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, oggi guidato dall’On. Alessandro Aricò, in attuazione ad un accordo istituzionale con il Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

Grazie ai lavori eseguiti, sono state superate una serie di criticità che riguardavano la deformazione della sede viaria in diversi punti, causata da movimenti franosi, il deterioramento del conglomerato bituminoso in alcuni tratti, l’assenza di segnaletica orizzontale, la carenza e l’obsolescenza della segnaletica verticale e l’inadeguatezza delle opere di canalizzazione delle acque, che spesso determinavano condizioni favorevoli per l’innesco di frane del corpo stradale verso valle. In particolare, con gli interventi appena conclusi, sono state eliminate le frane, è stato regolarizzato il deflusso delle acque ed è stata ripavimentata la sede stradale, su cui adesso è ben evidente la nuova segnaletica orizzontale.

“Siamo lieti di continuare ad offrire il nostro contributo, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, per  ridurre quel gap infrastrutturale che, negli ultimi lustri, ha progressivamente isolato la provincia di Agrigento,  tarpando le ali al suo sviluppo socio-economico. Nel corso degli ultimi 15 mesi, seguendo le direttive del nostro Assessorato Regionale e del Dipartimento Tecnico, diretto dall’Architetto Salvatore Lizzio, abbiamo eseguito lavori di manutenzione in ben undici strade ricadenti sul territorio provinciale*. Presto, aggiunge La Mendola, il programma dei lavori di manutenzione della rete stradale provinciale sarà incrementato con una serie di nuovi interventi, da finanziare con le risorse che saranno stanziate dal Governo Schifani, su proposta dell’Assessore al ramo, On. Alessandro Aricò”.

In attesa della progettazione esecutiva della Strada Mare Monti, il restyling delle strade provinciali 35a, 35b, 88, che attraversano il versante dei Monti Sicani, è ben visibile dalle foto allegate e soprattutto dal filmato  scaricabile dal seguente link: https://we.tl/t-iW06SbFgqX , che mette in evidenza il tracciato della SP88 prima e dopo dei lavori.

Lo staff del Genio Civile, impegnato nell’esecuzione dei lavori, è costituito dal Responsabile Unico del Procedimento, Carmelo Marrix, dal Direttore dei lavori, Roberto Mistretta, dai Direttori Operativi Salvatore Alessi, Salvatore Failla e Gianfranco Vullo e dagli Ispettori di Cantiere Pietro Bosco, Pietro Fiaccabrino e Carmelo Florio.

La Corte di Assise del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha inflitto 21 anni di reclusione al raffadalese Gaetano Rampello, 59 anni, poliziotto in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, che ha confessato l’omicidio del figlio ventiquattrenne Vincenzo. Il pubblico ministero Elenia Manno, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 24 anni di carcere. L’imputato dovrà risarcire l’ex moglie, l’ex cognato e l’ex suocera che si sono costituiti parte civile.

I giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione e riconosciuto le attenuanti generiche e della provocazione che hanno consentito di contenere molto la pena. L’omicidio è avvenuto il primo febbraio dell’anno scorso in piazza Progresso, a Raffadali, dove i due si erano dati appuntamento, perchè il ragazzo avrebbe preteso 30 euro. Il 59enne, dopo una violenta discussione, ha tirato fuori la pistola d’ordinanza ed ha scaricato 14 colpi contro il figlio, uccidendolo. Il ragazzo, che soffriva di problemi psichici, era stato denunciato più volte dal padre per estorsione e maltrattamenti.

“Il Comune di Agrigento NON ADERISCE alla rottamazione parziale delle Cartelle esattoriali prevista dall’art.1, comma 227, Legge 29 dicembre n.197 (finanziaria 2023)”.
Lo dichiara il vice sindaco di Agrigento Aurelio Trupia che continua: “Ieri sera, 30 gennaio, su proposta dell’Amministrazione, 17 consiglieri comunali hanno detto NO alla rottamazione parziale. Erano presenti 20 consiglieri su 24 e soltanto 2 consiglieri hanno votato contrario alla proposta, mentre 1 si è astenuto.
La proposta dell’Amministrazione è stata una scelta di responsabilità, infatti abbiamo evitato di ridurre servizi ai cittadini per 540mila euro in cinque anni. A tanto ammonta infatti l’importo delle sanzioni e interessi dei cittadini morosi nei confronti del Comune di Agrigento.
Accettare la rottamazione, avrebbe disincentivato i comportamenti virtuosi dei cittadini e questo noi non lo possiamo e dobbiamo permettere, crediamo che bisogna sempre rispettare il principio di equità nei confronti dei contribuenti che adempiono ai propri obblighi e al sostenimento delle casse comunali.
Mi conforta il fatto che, a mia conoscenza ad oggi, anche i comuni di Roma, Milano, Palermo, Bologna, Firenze, Piacenza, Verona e Bari hanno detto NO allo stralcio.
Tengo a precisare che i contribuenti che intendono mettersi in regola non hanno subito nessun nocumento da questa decisione, che invece come già detto, avrebbe comportato minori servizi per l’intera collettività.
Chi vuole mettersi in regola, può usufruire della Rottamazione quater, che prevede l’abbattimento delle sanzioni ed interessi permettendo il pagamento della sola sorte capitale in 18 rate trimestrali.
Abbiamo attivato un servizio specifico per chiarimenti sull’argomento: chi ha necessità di informazioni può recarsi, previo appuntamento telefonando al numero 0922 603823, nei nostri uffici siti in via Pancamo a Fontanelle.
I destinatari di cartelle esattoriali relative alla TARI (ex TIA) antecedenti al 2012 compreso, debbono rivolgersi, previo appuntamento telefonando allo 0922-443011, agli uffici della SRR (ex ATO GESA), siti nella Zona Industriale”.

Una montagna di carte e fature false edificata al fine di ottenere  finanziamenti dell’Unione europea e della Regione siciliana. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura europea. Sono stati sequestrati ai sei indagati ed ad una società di capitali. I reati contestati sono, a vario titolo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le società coinvolte sono Aricola Puccia srl, con sede a Geraci Siculo (PA) che si occupa di “coltivazioni agricole e allevamento di animali”; Società Cooperativa La Concordia, sempre a Geraci Siculo, “lavorazione delle pietre e del marmo“; Cogemat srl, di Camporotondo Etneo (CT), “fabbricazione di macchine industriali“; Geraci Costruzioni srl, con sede a Geraci Siculo, “costruzione di edifici“. Gli indagati sono Santi, Bartolo e Carlo Giaconia Gioacchino Arena, Santo Amato e Giuseppe Angilello. Sono tutti rappresentanti legali delle società, tranne Angilello che è stato il direttore dei lavori.

Secondo gli investigatori, la sovrafatturazione della spesa sarebbe stata possibile facendo ricorso a società “formalmente distinte tra loro, ma di fatto riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale”.

“In pratica le forniture oggetto di pubblica contribuzione avrebbero subito dei passaggi meramente cartolari tra più società riconducibili agli indagati – si legge in una nota della finanza – in modo tale da fare aumentare artificiosamente il costo finale dell’investimento documentato alla Regione siciliana”. L’ammontare complessivo delle fatture “gonfiate” sarebbe di 13 milioni di euro. Ai 5,5 milioni di
finanziamento si aggiungono anche 1,7 milioni tra Ires e Iva che sarebbero state evase.

Il dipartimento regionale della Mobilità e dei trasporti ha emanato l’avviso per la manifestazione di interesse in favore delle aziende di trasporto pubblico extraurbano regionale e comunale per l’assegnazione dei finanziamenti destinati all’acquisto di nuovi mezzi. Le risorse ammontano a quasi 45 milioni di euro a valere sul Pon “Infrastrutture e Reti 2014-2020”.
I nuovi autobus dovranno sostituire quelli di proprietà delle aziende da almeno cinque anni che siano stati immatricolati entro il 31 dicembre 2010 e abbiano una motorizzazione sino a Euro 5, a esclusione degli autobus Euro 0. I vecchi mezzi dovranno essere rottamati mentre la messa in strada dei nuovi veicoli dovrà avvenire entro il 30 settembre di quest’anno.
Il decreto firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale della Mobilità e dei trasporti, Fulvio Bellomo, stabilisce le caratteristiche tecniche generali dei bus che le aziende potranno acquistare e il relativo prezzo e ne fissa le dotazioni minime: idonee attrezzature per l’accesso e il trasporto di persone a mobilità ridotta; conta-passeggeri; dispositivi per la localizzazione; predisposizione per la validazione elettronica; videosorveglianza e dispositivi di protezione del conducente; sistemi di areazione e climatizzazione; alimentazione a metano o ibrida. Ciascuna azienda potrà chiedere il finanziamento per l’acquisto di un massimo di 7 nuovi bus. Per partecipare alle procedure, le aziende dovranno inviare la documentazione all’assessorato regionale Infrastrutture, mobilità e trasporti entro le ore 13 del 15 febbraio 2023.

Oggi, 31 gennaio 2023, è stato l’ultimo giorno di lavoro per l’infermiera di Emodinamica Maria Assunta Russo. Dopo 40 anni di onorato servizio, all’età di 63 anni chiude i battenti una delle infermiere più anziane dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Con Maria Assunta Russo è nata l’Emodinamica all’ospedale di Agrigento, si da quando ancora la struttura era in via Giovanni 23°, poi trasferita in contrada Consolida. La Russo, nel corso della sua attività, è stata sempre in prima linea in un reparto tanto difficile quanto vitale.

Stamani l’intero reparto l’ha voluta ringraziare e lei non è stata da meno con una sobria cerimonia. Semmai l’intero reparto ha dato appuntamento alla signora Maria Assunta Russo per il prossimo 10 febbraio in un locale di Castrofilippo per festeggiare, appunto, il suo pensionamento.

Abbiamo avvicinato l’infermiera per una battuta. Eccola: “Lascio un reparto meraviglioso con il magone. Tanti, tantissimi anni di duro e intenso lavoro in un reparto, l’Emodinamica, dove ogni secondo è di vitale importanza. Sono stata circondata da colleghi speciali, medici speciali e primario speciale. Anche gli altri operatori sono stati grandi. Sicuramente mi mancheranno tanto; e se ne sento la mancanza non esiterò un solo istante ad andarli a trovare”.

 

 

 

 

I Carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza cautelare firmata dalla Procura di Caltanissetta, hanno arrestato Carmelo Padovano, 44 anni, originario di Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. E’ stato condannato, con sentenza definitiva, a 12 anni di reclusione, al pagamento di 9 mila euro di multa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Secondo i Carabinieri e i magistrati Padovano si è reso responsabile di gravi episodi di estorsioni, truffe (presentatosi come occultista e guaritore) e violenze sessuali a cui spesso sarebbero seguiti ricatti di diffusione di video e foto hot. E ciò tra Raffadali, Caltabellotta, Ribera ed anche in provincia di Messina e Salerno.

L’inchiesta relativa all’arresto di Matteo Messina Denaro: sarà nuovamente interrogato dagli inquirenti il medico Alfonso Tumbarello, di Campobello di Mazara, indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Pantaleo, afferma: “Non si sente di rilasciare nessuna dichiarazione, ma è fiducioso nella magistratura, lo farà nelle sedi opportune”. Il dottore Tumbarello ha lo studio in Corso Umberto I a Campobello di Mazara e dal 31 dicembre scorso è in pensione. E’ stato il medico di base di Andrea Bonafede, sia quello vero, ovvero il geometra che ha prestato la sua identità al boss, che quello finto, ovvero Matteo Messina Denaro.

La Commissione Giudicatrice dell’Associazione Nazionale Città del Vino ha premiato il dossier di candidatura di “Menfi, nel cuore delle Terre Sicane”, prevalso sulle altre candidature in base ad una proposta culturale integrata ed interconnessa costruita intorno all’offerta enologica del territorio dai connotati formativi, educativi e di ricerca.
Menfi è la prima città in Sicilia e la terza città del belpaese a ricevere il titolo di “Città Italiana del Vino” dall’istituzione di questo nel 2020, dopo Barolo e Duino Aurisina.

Per celebrare questo importante riconoscimento il Comune di Menfi e la Fondazione Inycon hanno pensato di raccontare il progetto di Menfi Città Italiana del Vino 2023 ed il calendario di attività in programma Sabato 18 Febbraio alle ore 10:30 a Menfi presso la nuova sede di Mandrarossa Winery

Pretendono di consumare senza pagare e minacciano il titolare di un minimarket della via Atenea. Quattro giovani, non più che ventenni, hanno creato il caos all’interno dell’esercizio commerciale, gestito da bengalesi. Tutto quanto verso le 22 di sabato. Sono entrati nell’esercizio commerciale, e avrebbero preteso che gli fossero dati cibo e bevande alcoliche gratis.

Alla risposta negativa del dipendente, sono andati in escandescenza. I quattro lo hanno minacciato pesantemente, per poi scappare a gambe levate, prima dell’arrivo della polizia. Gli agenti della sezione Volanti hanno raccolto il racconto del commerciante, ed avviato le indagini per provare ad identificare i componenti del branco.