Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1608 di 2756
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1608)

La Provincia di Agrigento ha bandito lavori stradali per circa 2 milioni di euro nell’ambito occidentale della provincia agrigentina. Entro il prossimo 6 febbraio sono attese le offerte relative alla gara d’appalto per i lavori di manutenzione straordinaria e per il miglioramento della rete viaria del comparto Cattolica Eraclea-Ribera-S.Margherita Belice-Sambuca di Sicilia-Menfi-Sciacca. Si tratta di un appalto da 2.059.862 euro più Iva, compresi oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, su un progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali della Provincia di Agrigento. La gara sarà gestita dall’Urega, l’Ufficio regionale espletamento gare appalto, Servizio territoriale di Agrigento, con procedura di gara telematica sulla piattaforma “SITAS e-procurement”.

A Catania al palazzo di giustizia è iniziato, in prima udienza, ed è stato rinviato al prossimo 14 aprile, dopo il deposito di documenti prodotti dalla Procura, il secondo processo d’Appello a carico dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, imputato di concorso esterno all’associazione mafiosa e corruzione elettorale. Il secondo processo d’Appello scaturisce dall’annullamento da parte della Cassazione della sentenza d’Appello emessa il 31 marzo 2017. E la Cassazione ha rinviato gli atti del processo ad altra sezione d’Appello. La prima sentenza d’Appello ha assolto Raffaele Lombardo dall’imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa, e lo ha condannato a 2 anni (pena sospesa) per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza.

Ricorre oggi, mercoledì 8 gennaio, il 27esimo anniversario della morte del giornalista, corrispondente de “La Sicilia”, Beppe Alfano, ucciso la sera dell’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto dove, nel corso di una cerimonia, è stata deposta una corona di fiori sulla stele intitolata al giornalista, in via Marconi. La figlia di Beppe Alfano, Sonia Alfano, commenta: “Mio padre, Beppe Alfano, fa più paura da morto che da vivo. Se dopo 27 anni si sta ancora cercando di confondere le acque, di mettere in dubbio tutto, non c’è e non ci può essere che un messaggio triste su ciò che l’omicidio di mio padre ha lasciato. Negli ultimi anni non ho mai smesso di cercare interlocuzioni politiche, chiedendo di incontrare i ministri Di Maio e Bonafede, e lo stesso presidente del Consiglio, Conte. Ma, evidentemente, non si può fare chiarezza sull’omicidio di mio padre. Sembra che nessuno abbia interesse a farlo”.

A Custonaci, in provincia di Trapani, un giovane di 21 anni, Giovanni Biondo, intento a potare un albero in un giardino privato, è morto cadendo dalla scala. I sindacati insorgono. La Cgil locale, con Giovanni Di Dia, commenta: “Questo nuovo anno si apre con l’ennesima tragedia avvenuta sul lavoro che colpisce un lavoratore di soli 21 anni, che probabilmente stava svolgendo attività occasionale senza il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa tragedia dimostra, ancora una volta, che i nostri giovani, pur di lavorare nella loro terra, sottostanno a un lavoro troppo spesso precario e, talvolta, anche privo di regole. Rinnoviamo la richiesta di maggiori controlli ispettivi nei luoghi di lavoro a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e a garanzia del rispetto dei diritti e delle norme”.

La strada statale 385 Catania-Caltagirone è stata teatro di un incidente stradale autonomo al chilometro 24 in direzione Palagonia dove è morto Massimiliano Gurrieri, 41 anni, di Scordia, in provincia di Catania. All’uomo, per cause che sono in corso di accertamento, è sfuggito il controllo della sua automobile Ford Focus, e si è ribaltato in un terrapieno in un tratto di strada rettilineo. Guerrieri è stato diretto per lavoro nella zona industriale di Caltagirone. Sul posto il personale del 118 ha constatato il decesso.

A Mascali, in provincia di Catania, un uomo di 90 anni, al culmine di una violenta lite familiare scaturita da futili motivi, ha picchiato l’anziana moglie, di 79 anni. La vittima è stata soccorsa dal 118 e condotta in ambulanza al pronto soccorso del Policlinico di Catania dove è giunta in codice rosso: è stata ricoverata in prognosi riservata per fratture multiple. Con il trascorrere delle ore le condizioni della donna si sono aggravate. Adesso, dopo due giorni di agonia, l’anziana donna è deceduta per le gravi conseguenze delle percosse subite dal marito, già arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Dopo la morte della moglie risponde di omicidio.

Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, è intervenuto a Palermo al Consiglio regionale dell’Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni. E il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, gli ha chiesto pubblicamente: “Ministro, il governo mandi un commissario in Sicilia per gestire i rifiuti. Basta. I Comuni non ce la fanno più”. E il ministro Provenzano che ha risposto? Ha risposto usando l’ormai inflazionata, e senza alcuna sostanza concreta, delle “Tavolate”. Provenzano ha risposto: “Dobbiamo creare quei ‘tavoli’ in cui trovare soluzioni a problemi che sono complessi in Sicilia: la logica non può essere un commissariamento generalizzato della Sicilia, perché significherebbe la sospensione della vita democratica e non penso che sia una prospettiva che qualcuno stia cercando. Il compito principale è uscire dall’emergenza, il ricorso a continui salvataggi non fa che avvitarci a questa logica di emergenza. Sono favorevole a fare un tavolo a tre: Stato, Regione e Comuni. Ma colgo un rischio: non vorrei che in Sicilia si pensi di affidare tutte le responsabilità allo Stato. La Regione ha le sue competenze che deve svolgere, per cui va bene il tavolo ma con una prospettiva strategica”.

Ad Agrigento al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Miceli, ha assolto 7 imputati per i quali la pubblico ministero Alessandra Russo, a conclusione della requisitoria, lo scorso 11 luglio ha chiesto 7 condanne nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella costruzione del porticciolo turistico a Licata, tra mancato pagamento degli oneri concessori al Comune per circa 7 milioni di euro, occupazione del Demanio e abusi edilizi vari. Gli assolti sono Luigi Geraci, 75 anni, di Sommatino, imprenditore, titolare del progetto, il dirigente comunale Vincenzo Ortega, 58 anni, Andrea Occhipinti, 50 anni, dirigente comunale, Giuseppa Amato, 60 anni, funzionaria comunale, Salvatore Geraci, 40 anni, figlio del costruttore Luigi Geraci, Paola Vizzini, 69 anni, e Bartolo Consagra, 43 anni. Solo Luigi Geraci, il costruttore, è stato condannato a 3 mesi di arresto e 10mila euro di ammenda per i reati di occupazione abusiva di suolo pubblico e abuso edilizio. La pena sarà sospesa se Geraci demolirà le opere abusive. Nel collegio difensivo hanno lavorato gli avvocati Nino e Vincenza Gaziano, Linda Sabia, Angelo Balsamo, Daniele Camilleri, Luigi Ciotta e Michele Ambra.