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A Palermo la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per circa 1 milione e mezzo di euro nella disponibilità di Luigi Salerno, 72 anni, ritenuto uno storico esponente della famiglia mafiosa di Palermo-Centro. Salerno è stato già condannato dalla Corte d’Appello di Palermo per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Nel 2015 ha subito un primo sequestro per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. Adesso ulteriori indagini delle Fiamme Gialle hanno provocato il sequestro di una tabaccheria nel quartiere Zen, una focacceria nella zona turistica di via Maqueda e 5 immobili nei quartieri Brancaccio e Capo, formalmente intestati a prestanome, per un valore stimato complessivo pari a circa 1 milione e mezzo di euro.

I carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Carmelo Cusumano, 46 anni, di Favara.

L’uomo è finito prima in manette, e poi ai domiciliari, per l’ipotesi di reato di evasione dai domiciliari cui si trovava precedentemente.

Secondo l’accusa il favarese sarebbe stato trovato in via Iacono, ad Agrigento, in un giorno e in un orario non consentito perchè non corrispondente a quelli per i quali aveva avuto autorizzazione ad uscire.

 

Un ragazzo di 16 anni originario di Palma di Montechiaro è stato assolto dal Tribunale di Agrigento dal reato di danneggiamento per “tenuità del fatto”.

Il minorenne era stato denunciato alla Procura del Tribunale dei Minori per aver tagliato le ruote ad una Volante della Polizia in servizio. Il 16enne, come dimostrato dall’avvocato Santo Lucia, ha risarcito la polizia con 200 euro, il valore delle gomme “sfregiate”.

 

A Burgio i Carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un uomo di 30 anni perché sorpreso a casa sua in possesso di alcune piantine di marijuana. Sul balcone della sua abitazione sono state sequestrate quattro rigogliose piante di canapa indiana alte un metro e mezzo. La quantità di marijuana prodotta dalle piante e rinvenuta dai Carabinieri pesa circa cento grammi.

Antonio Labate, segretario nazionale del sindacato Confasi Scuola, ha chiesto un incontro con il Ministro del’Istruzione Lorenzo Fioramonti, per  approfondire le principali questioni sollevate nel corso delle diverse manifestazioni di protesta che si sono svolte quest’anno e che  hanno vosto coinvolti  non soltanto i docenti ma anche il personale ATA, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato.

“In modo specifico- dichiara Labate- affronteremo le problematiche  inerenti la tutela degli insegnanti di sostegno, la riapertura dei corsi di abilitazione per gli stessi, i buoni pasti per i docenti e per il personale ATA e infine il riconoscimento del lavoro usurante”.

“ Quando una fetta consistente della città di Agrigento e le sue frazioni,nonché l’intera comunità di Favara, risulta pesantemente penalizzata, prima dall’improvvida scelta di abbattere l’arteria di collegamento del ponte Petrusa, ed ora dalle inammissibili lungaggini della sua ricostruzione, il grido di allarme si impone con  tutta la forza di una legittima rivendicazione.

 

Non sono più tollerabili gli infiniti ritardi dell’Anas che costringono giovani e famiglie a modificare itinerari di viaggio, sottoponendo gli stessi ad assumere maggiori rischi nelle percorrenze alternative scelte per raggiungere la città.

 

Sono certo che l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone-con cui ho parlato stamani-interverrà ulteriormente nei confronti dell’Anas per il sollecito completamento dei lavori di ripristino del ponte Petrusa, nel silenzio assordante del sindaco di Agrigento, insensibile alle grida di protesta che da mesi sollevano le famiglie che abitano specialmente a Villaggio Mosè, Cannatello e Zingarello “.

I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno svolto dei controlli straordinari a tappeto contro i furti di energia elettrica, in particolare nelle zone tra Licata e Naro. Il fenomeno è monitorato con particolare attenzione, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti connessi alla sicurezza. Gli allacci abusivi, spesso praticati da persone inesperte, possono rappresentare, infatti, un serio pericolo. Un residente del Comune di Licata è stato arrestato ai domiciliari perché, come riscontrato durante il controllo effettuato dai Carabinieri e dal personale specializzato delle società di fornitura elettrica, si è allacciato abusivamente alla rete pubblica. Il cavo di alimentazione è stato rimosso, ripristinando le condizioni di sicurezza. Analoghi controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.