Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 158 di 2798
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 158)

La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati sette tra medici, anestesisti e sanitari a seguito della morte di Federica Tarallo, 27 anni, di Monreale. Lei ha partorito una bambina, Rebecca, al settimo mese di gravidanza, nell’ospedale “Ingrassia” a Palermo giovedì 13 marzo, ed è stata subito trasferita alla terapia intensiva dell’ospedale “Villa Sofia”, dove all’indomani è stata dichiarata la morte cerebrale. Giovedì 20 marzo è deceduta, nello sconforto del marito, militare dell’Esercito. A causa di complicanze è stata costretta al parto cesareo. Lei, assistente alla comunicazione, si era sposata quasi due anni addietro. Qualche mese prima di scoprire di essere incinta di Rebecca, Federica Tarallo aveva avuto un aborto e aveva perso due gemelli. La Procura ha sequestrato la salma disponendo il trasferimento nell’Istituto di medicina legale per eseguire l’autopsia. Ebbene, l’iscrizione nel registro degli indagati dei sette sanitari è un atto dovuto per consentire agli stessi indagati di nominare eventuali consulenti di parte che partecipino all’autopsia che sarà eseguita martedì prossimo, 12 aprile.

Si riattorciglia il nodo legato alla stabilizzazione dei lavoratori assunti in occasione dell’emergenza covid. Cgil e Uil: “Il protocollo d’intesa proposto dall’assessore Volo è nullo”.

Il protocollo d’intesa proposto dall’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, è stato condiviso e firmato da cinque sigle sindacali sulle venti presenti all’incontro convocato per risolvere la vertenza legata al trattamento post pandemia dei precari sanitari, tecnici e amministrativi assunti con contratto a tempo determinato durante la pandemia covid. Tra le cinque firmatarie spicca la Cisl. Tra le venti non firmatarie vi sono invece, tra le altre, Cgil e Uil, che adesso rivendicano la nullità del protocollo, e invocano un’altra riunione urgente con all’ordine del giorno lo stesso tema. E hanno diffuso una nota in cui tra l’altro si legge: “Come è noto dalla cronaca degli ultimi giorni, abbiamo, responsabilmente, ritenuto di non sottoscrivere il protocollo di intesa sulle stabilizzazioni dei precari covid della Regione Siciliana, proposto dall’Assessore della Salute, in conseguenza del mancato accoglimento di due indispensabili condizioni. Ovvero: la sospensione di tutte le procedure concorsuali e di mobilità avviate dai Commissari straordinari delle Aziende sanitarie siciliane, atteso che la corsa alla definizione delle procedure di reclutamento di personale dall’esterno rischia di svuotare l’accordo stesso per carenza di posti in organico. E poi: il mantenimento in servizio dei precari e del personale dei ruoli tecnico e professionale, in attesa delle successive determinazioni del Governo Nazionale”. Dunque, sull’intesa con l’assessore Volo piove una doccia gelata, nonostante lei, con ottimismo, abbia ribadito: “E’ un primo passo importante per cui abbiamo lavorato ininterrottamente e concretamente. A guidarci verso questo risultato, assieme ai sindacati firmatari, vi è la volontà di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali oltre a quella di valorizzare appieno la professionalità acquisita da questi lavoratori, che hanno sostenuto la nostra sanità nel momento più complicato. Nuove opportunità si apriranno per loro anche con la realizzazione della rete territoriale prevista dal Pnrr”. Tuttavia, anche il piano di Giovanna Volo non sarebbe una corsa senza ostacoli. Infatti si specifica: “Il processo di stabilizzazione dei precari covid dovrà avvenire in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nei limiti di spesa. Le Aziende sanitarie, preliminarmente, devono aggiornare, entro 30 giorni dalle notifiche del protocollo, i rispettivi piani di fabbisogno del personale in considerazione delle sopravvenute cessazioni di rapporti contrattuali, delle procedure di stabilizzazione in itinere, nonché dei reclutamenti già definiti in applicazione di precedenti stabilizzazioni”.

Giuliana Miccichè

E’ morto per causa naturale, allorchè stroncato da un infarto, il collaboratore della giustizia Armando Palmeri, trovato morto nella sua abitazione a Partinico, in provincia di Palermo. Sono i primi esiti dell’autopsia la cui relazione non è stata ancora ufficialmente depositata. Palmeri sarebbe stato prossimo a partecipare, innanzi all’autorità giudiziaria di Caltanissetta, ad un confronto con Baldassare Lauria, primario in pensione del reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Alcamo. Palmeri ha accusato Lauria di avere organizzato, nella primavera del ’92, pochi mesi prima delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, tre incontri tra uomini dei Servizi segreti deviati ed il capomafia di Alcamo Vincenzo Milazzo.

Stamattina a Canicattì si è svolta la Giornata di sensibilizzazione sull’importanza di denunciare il racket delle estorsioni promossa dall’Associazione Antiraket e Antiusura “Sos Impresa – Rete per la legalità Aps” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Canicattì.

L’iniziativa denominata “Denunciare conviene! La denuncia volano dell’economia territoriale” è stata fortemente voluta dagli organizzatori e sostenuta dal Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa e dal Commissario nazionale del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò, che hanno evidenziato l’importanza della denuncia degli imprenditori costretti a subire pesanti intimidazioni da parte delle organizzazioni criminali dedite all’usura e alle estorsioni quale possibilità di riscatto e opportunità di rinascita attraverso il supporto dello Stato, che interviene con aiuti concreti per consentire la ripresa delle attività produttive che hanno subito danni materiali ed economici.

La giornata si è aperta con un omaggio al cimitero di Canicattì alla memoria dei giudici Rosario Livatino ed Antonino Saetta, successivamente presso il Teatro sociale di quel Comune si è tenuto un convegno alla presenza, oltre che del Sindaco di Canicattì, del Vicario generale in rappresentanza dell’Arcivescovo di Agrigento, dei Presidenti Nazionale e Regionale di Sos Impresa e dei due Prefetti Cocciufa e Nicolò, dei Rappresentanti provinciali delle categorie sociali del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura, degli studenti delle Scuole superiori in cui sono state affrontate le problematiche che affliggono il territorio, tra cui i numerosi episodi di danneggiamento dei vigneti e dei terreni agricoli a scopo intimidatorio.

Al termine del convegno, i partecipanti all’iniziativa si sono spostati presso il Panificio dell’imprenditore canicattinese, Diego Danile, che dopo aver cessato la propria attività  perché vittima di usura, è riuscito a riaprire la nuova sede commerciale grazie al contributo finanziario ottenuto con il fondo di solidarietà concesso dal Ministero dell’Interno.

Il Prefetto Cocciufa, unitamente al Prefetto Maria Grazia Nicolò, hanno voluto esprimere la più sincera soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa promossa in un territorio pesantemente condizionato da un contesto criminale capace di incidere negativamente sul tessuto sociale ed in cui, pur in assenza di associazioni antiracket ed antiusura, Sos Impresa sta svolgendo un importante lavoro di sensibilizzazione e accompagnamento alle denunce degli imprenditori.

E’ stato sottolineato il grande risultato raggiunto dall’imprenditore con la riapertura del panificio che è l’unica realtà in provincia di Agrigento dove la vittima con i soldi del Fondo è riuscita a creare una nuova attività ed è tornata all’economia legale.

Nata a Messina, 46 anni, la nuova presidente è in Parlamento dal 2018 e dallo scorso ottobre ricopre anche il ruolo di capogruppo di M5S al Senato, che ora lascerà. Laureata in Lettere moderne, è insegnante di liceo e con il governo Draghi è stata sottosegretaria all’Istruzione. Succede ad Alberto Barachini ed è la seconda donna alla guida della bicamerale, dopo Rosa Russo Iervolino, in carica dal 1985 al 1987.

Tre progetti presentati dal comune di Agrigento ammessi a finanziamento dal Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) per un oltre 2 milioni di euro.

991 mila per il potenziamento della filiera della raccolta differenziata; 542mila euro per la realizzazione di cinque isole ecologiche di prossimità intelligenti e altri 542 mila per il potenziamento raccolta differenziata tramite isole ecologiche mobili. “I progetti – dicono dal comune- sono destinati all’implementazione della raccolta differenziata e dei centri di raccolta nei Comuni , Linea 1.1 A Missione 2 della più ampia Componente 1 del PNRR

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Dipartimento sviluppo sostenibile”. Nelle isole ecologiche intelligenti ogni famiglia viene riconosciuta tramite una tessera e può versare i rifiuti. Un sistema che permette una migliore differenziazione e un risparmio economico per chi separa.

70 le progettualità che riceveranno da Mase un finanziamento in parte con i fondi del PNRR per circa 130 milioni di euro. Parte così, a tutti gli effetti, la fase attuativa dei progetti ammessi a finanziamento che dovranno essere completati entro il 2026.

Il pubblico ministero di Agrigento Gloria Andreoli ha avanzato la richiesta di condanna ad otto mesi di reclusione nei confronti di Pietro Gucciardo, 37 anni di Agrigento, accusato di omicidio stradale. La vicenda è quella legata alla tragica morte di Davide Ciulla, il carabiniere agrigentino in servizio alla Tenenza di Ribera, deceduto in un incidente stradale l’8 maggio di due anni fa, lungo la statale 115, nei pressi di Cattolica Eraclea, mentre si trovava in sella ad una moto di grossa cilindrata.

La Procura di Agrigento però riconosce all’imputato una l’attenuante di un presunto sorpasso azzardato del motociclista. A scontrarsi furono la Ducati su cui viaggiava Ciulla e una Fiat Punto guidata dall’imputato. Il processo è in corso di svolgimento davanti il Gup del Tribunale di Agrigento Micaela Raimondo, con il rito abbreviato. Si torna in aula il 14 giugno per le arringhe dell’avvocato difensore Salvatore Pennica e dell’avvocato Mariolina Faraci che invece rappresenta la parte civile.

Già alle 7 di stamani un elicottero della Polizia ha sorvolato diversi quartieri della città con spiccato riferimento al quartiere Bronx. E’ in aiuto per i colleghi del Commissariato di Licata i quali sono stati raggiunti anche da diversi equipaggi arrivati dalla Questura di Agrigento.

A setaccio, dalle prime informazione, sembra esserci il quartiere denominato “Bronx” già preso di mira alcune settimane addietro nel corso di una operazione denominata Hybris che portò alla luce un vastissimo giro di droga operato da una associazione dedita al traffico di stupefacenti e che vide l’arresto di 25 persone.

Nell’attuale operazione non è escluso che oltre alla droga si stanno cercando anche armi o quanto altro di illegale.

L’operazione è guidata dal Commissario Vice Questore Cesare Castelli.

 

 

Hanno fatto il bagno nell’area del porto di Sciacca la notte del 31 dicembre del 2019. Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Dino Toscano, ha inflitto la condanna a 15 giorni di reclusione – pena sospesa – per un quarantenne e un trentunenne entrambi palermitani, accusati di inosservanza di un’ordinanza del Circomare che dispone il divieto di balneazione nel porto, ma anche di non avere segnalato la loro posizione con un segnale giallo intermittente da applicare alla parte posteriore del capo. La difesa degli imputati, l’avvocato Francesco Di Giovanna, aveva chiesto l’assoluzione, e adesso impugnerà la sentenza.

Raffica di multe per il “parcheggio selvaggio” lo scorso fine settimana. Gli agenti della polizia Municipale di Agrigento hanno elevato cinquanta multe sabato sera, durante i controlli in centro città per la movida. E sessanta invece nella mattinata di domenica, in occasione dell’apertura gratuita della Valle dei Templi. Il parcheggio “selvaggio” purtroppo continua ad essere un fenomeno insopportabile. Nella zona dei templi decine e decine di autovetture, appartenenti ad agrigentini e turisti, sono state lasciate in ogni dove lungo la via Panoramica dei Templi. Come succede oramai da tempo la prima domenica di ogni mese, complice la giornata di visite gratuite, masse di persone si riversano al Parco Archeologico. In tanti, purtroppo, parcheggiano la propria automobile dove capita dimostrandosi irrispettosi delle norme del Codice della strada.