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di notizie stampa diffuse sull’emergenza coronavirus, le società di gestione dell’aeroporto di Catania, Comiso e Palermo, Sac, Soaco e Gesap, precisano che nei tre scali aeroportuali la situazione è costantemente monitorata, e sono in atto tutte le misure preventive predisposte dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli e dal Ministero della Salute. In particolare, la direzione siciliana dell’Usmaf (Autorità sanitaria marittima e aeroportuale) ha assicurato che lo screening della temperatura corporea tramite termometri a infrarossi è svolto dal personale del Ministero della Salute, Protezione civile e Croce Rossa su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni internazionali e su quelli in arrivo dallo scalo di Roma Fiumicino. A fronte della situazione in costante evoluzione, sarebbe tuttavia opportuno e auspicabile che, da parte di Usmaf e del Ministero della Salute, si possa rapidamente provvedere all’aumento del numero dei delegati alla misurazione della temperatura corporea. Il processo di controllo e diagnosi infatti è di pertinenza dei medici del Ministero, e richiede un’accurata disamina per distinguere i casi tra probabili, sospetti e confermati. Inoltre, Sac, Soaco e Gesap, nel confermare la regolare operatività del traffico aereo, hanno provveduto ad ottimizzare le operazioni di pulizia e di sanificazione ambientale all’interno degli scali.

L’associazione ambientalista MareAmico rileva, e documenta in video e foto, che tra Agrigento e Porto Empedocle, a ridosso della strada statale 640, prosegue il fenomeno franoso della collina del Kaos. Il coordinatore di MareAmico, Claudio Lombardo, sottolinea: “Ultimamente sono venuti giù alcuni pali in cemento armato di una recinzione, e vi sono stati tanti altri piccoli crolli lungo tutta la fragile collina. Presto il fenomeno franoso aggredirà la vicina statale 640. Secondo l’Anas l’arretramento della costa procede con una velocità di 2 metri l’anno”. Ecco il video…

La collina del Caos continua il suo processo di arretramento: ultimamente sono venuti giù alcuni pali in cemento armato…

Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Mercoledì 26 febbraio 2020

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale ha assolto l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, perché il fatto non costituisce reato per carenza del dolo, dall’imputazione di calunnia, promossa d’ufficio dalla Procura, a danno dell’onorevole Angelo Capodicasa. E ciò nell’ambito di un contenzioso insorto su di un presunto caso di abusivismo edilizio commesso da Capodicasa in una sua villa ad Eraclea Minoa. A favore di Arnone il giudice ha riconosciuto la carenza del dolo, riconosciuta e condivisa anche dalla Procura, perché la perizia disposta dal giudice sulla villa di Capodicasa presenta delle lievi difformità rispetto alla concessione e al nulla osta della Soprintendenza.

La Casa del Musical, di Marco Savatteri, informa che è per pochi giorni ancora possibile iscriversi per partecipare ad “Archè”, il corso di alta formazione artistica e teatrale offerto dal Consorzio universitario di Agrigento e destinato ai giovani dai 17 ai 25 anni. Il corso si svolge nei locali dello stesso Consorzio universitario, in via Quartararo 6, e sarà coordinato da Marco Savatteri e dalla Casa del Musical. Saranno inoltre coinvolti professionisti dello spettacolo di prestigio nazionale ed internazionale che saranno ad Agrigento per trattare moduli specifici di approfondimento. L’iscrizione al corso, grazie al contributo dell’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana, è gratuita. Il corso, che spazierà dal teatro classico al contemporaneo, inizierà a breve, con durata di 400 ore complessive, suddivise nelle seguenti materie: Dizione, Recitazione, Storia del teatro, Canto e canto corale, Danza, Inglese, e Combattimento scenico. Il corso prevede la messa in scena di uno spettacolo teatrale che vedrà i corsisti in veste di performer. Per iscriversi usate l’indirizzo mail teatroarche@poloag.it. Informazioni al 339 3434040.

A Palermo all’Assemblea Regionale la presidente Margherita La Rocca Ruvolo ha riunito la Commissione Sanità per ascoltare in audizione l’assessore regionale Ruggero Razza sull’emergenza coronavirus. A conclusione del confronto la stessa La Rocca Ruvolo afferma: “L’attenzione è alta, e la situazione è sotto controllo e in linea con le direttive del ministero per la Salute. Si attende adesso l’ordinanza nazionale della Protezione civile con tutte le informazioni necessarie per la prevenzione e per uniformare i comportamenti in tutte le Regioni e nei Comuni. La commissione Salute continuerà a vigilare e a monitorare la situazione in sinergia con il governo regionale. In Sicilia è stato intanto attivato il numero verde 800 458 787 per tutte le informazioni utili. Tra le misure previste vi sono l’allestimento di tende da campo nei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello degli ospedali dell’isola per il primo triage dei pazienti che manifestano sintomi influenzali in modo da evitare il passaggio nei pronto soccorso. E poi l’acquisto di 30mila mascherine in arrivo per il personale sanitario e la realizzazione di stanze a pressione negative per aumentare il numero dei posti considerando che sono 64 in Sicilia quelli per malattie infettive”.

A fronte dell’emergenza coronavirus, al Comune di Agrigento si è riunita la Commissione Sanità composta dalla presidente Giorgia Iacolino, la vice presidente Mariassunta Di Matteo e i componenti Calogero Alonge e Nuccia Palermo. La stessa Iacolino annuncia che la Commissione ha chiesto al sindaco e all’assessore competente una urgente disinfestazione in tutte le scuole di ogni ordine e grado ed in tutti gli uffici comunali al fine di salvaguardare la salute pubblica. La Commissione sottolinea: “L’evoluzione sfavorevole della situazione sanitaria impone maggiore senso di responsabilità e tutela per la salute pubblica. L’ordinanza del Ministero della Salute che impone l’adozione di misure preventive al fine di evitare la trasmissione del virus a difesa della comunità. Al contempo è necessario un’opera di capillare informazione per fronteggiare un’emergenza dagli sviluppi non ancora prevedibili”.

Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha organizzato un tavolo di confronto sulla crisi coronavirus con gli operatori turistici mercoledì prossimo, 4 marzo, nella sala giunta del Comune, al primo piano, alle ore 10. Lo stesso Firetto spiega: “Al tavolo con gli operatori turistici valuteremo congiuntamente i danni gravissimi subiti, modalità e tempi di attuazione delle misure previste dall’Unione europea e dal Governo nazionale e regionale, e le istanze da rappresentare in modo condiviso agli stessi Governi. Ricorrendone i presupposti, valuteremo anche un programma di graduale rientro dall’emergenza”.

A Licata, nottetempo, due romeni sfondano violentemente la porta e irrompono nell’abitazione di un connazionale. I due lo picchiano brutalmente, e poi rubano soldi, oggetti in oro e cellulari. Il rapinato, dolente e con il volto tumefatto, si presenta in Caserma e invoca soccorso. I Carabinieri telefonano al 118 per l’intervento sanitario, e poi si scatenano alla ricerca dei due malviventi coinvolgendo anche le stazioni dei Carabinieri di Naro e Campobello di Licata dove sono numerosi i romeni dimoranti. I due, B P, sono le iniziali del nome, 54 anni, e B I, 34 anni, entrambi braccianti agricoli e pregiudicati, sono stati catturati a Naro e a Campobello di Licata, e sono stati arrestati. L’arresto è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. I due romeni sono reclusi in carcere.

Il candidato sindaco dott. Franco Miccichè fa sapere con una nota che ha sospeso temporaneamente tutti gli incontri tematici previsti in scaletta nella sua campagna elettorale. Dichiara:

“L’escalation dell’infezione da Coronavirus  ha purtroppo raggiunto anche la nostra isola. E io, da medico del servizio d’igiene pubblica dell’Asp non posso non tenere conto della grave situazione in cui ci troviamo e dei provvedimenti governativi nazionali e regionali in tema di salvaguardia della salute pubblica.

Per questo ho deciso di sospendere gli incontri tematici che teniamo ogni settimana nel mio comitato elettorale al viale della Vittoria in attesa che la situazione migliori e tutti possiamo ritornare alla normalità”

A seguito degli effetti non troppo tranquillizzanti che sta scatenando la psicosi del coronavirus, questa mattina abbiamo pubblicato un articolo (vedi sotto) con il quale, sostanzialmente, veniva evidenziato che occorre non farsi trovare spiazzati dal punto di vista sanitario, relativamente alle esigenze che comporta il caso in questione. Nell’articolo abbiamo sottolineato la necessità di reperire persino le mascherine (quelle del kit anti-coronavirus) le quali attualmente sembrano essere sparite non solo dall’ospedale di Agrigento ma anche di altri nosocomi siciliani.

L’Asp di Agrigento ci ha fatto pervenire il seguente comunicato:

“In ordine all’articolo di stampa ‘Coronavirus, Mazara e Mancuso invitano la popolazione a stare tranquilla, ma in ospedale mancano persino le mascherine’ comparso su sicilia24h.it, il 25 febbraio 2020, il direttore dell’unità operativa di Medicina e Chirurgia di Accettazione/Urgenza dell’ospedale “San Giovanni  di Dio” di Agrigento, Salvatore Albanese, di concerto con il direttore sanitario di presidio, Antonello Seminerio,  dichiarano che l’area di emergenza-urgenza del nosocomio e’ attrezzata di dispositivi di protezione individuale (come mascherine FFP3 e tute adeguate) necessari a far fronte all’accoglimento in pronto soccorso di eventuali casi sospetti di coronavirus. Gli stessi dispositivi, forniti in numero di 10 kit e sostanzialmente diversi dalle semplici mascherine monouso, sono in consegna al direttore dell’unità operativa di Medicina e Chirurgia di Accettazione/Urgenza che ne dispone l’utilizzo solo in caso di effettiva necessità”. “La direzione strategica dell’ASP di Agrigento ribadisce che sta conducendo l’intero iter con lucida e serena razionalità secondo quanto indicato dalle linee guida ministeriali in materia di contrasto al Covid-19. Fra le azioni poste in essere vi è certamente la dotazione di DPI e, segnatamente, delle maschere FFP3 di cui già si dispone e di cui, nonostante le esigenze manifestate da tutte le Aziende sanitarie in Italia, si è riusciti ad ottenere ulteriori quantitativi per mettere in sicurezzala salute dei pazienti. L’ASP di Agrigento ha anche istituito un tavolo tecnico permanente formato dai direttori degli ospedali, dei distretti sanitari, da responsabili dei servizi aziendali competenti e dai referenti degli ordini dei medici, dei farmacisti, della FIMMG e del 118 per fronteggiare l’emergenza con ogni strumento utile. Per quanto sopra si può affermare che non è  stato rappresentato nessun generico ‘ottimismo’  ma un approccio sereno e razionale finalizzato a mantenere alta la guardia ed evitare panico nella popolazione assistita”.

Nota del Direttore:

Si prende atto che il pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento sia dotato delle maschere professionali che invece, purtroppo, non hanno tutti gli altri reparti del nostro nosocomio e quindi rimane scoperta una “zona” dove possono afferire alcuni  pazienti positivi al Coronavirus “sfuggiti” ad un primo esame; allora che potrà succedere? Che il personale sanitario sprovvisto di tali presidi potrà essere contagiato con tutte le conseguenze disastrose del caso? Stiamo parlando di reparti di primissima emergenza.

In realtà la situazione al San Giovanni di Dio è sotto controllo; si aspetta adesso che tutti, e sottolineiamo tutti, i reparti vengano “assistiti dall’Asp” in egual misura del Pronto Soccorso.

Saremmo ben lieti di rappresentare anche noi, mediaticamente, quel generico “ottimismo” che viene evidenziato nella nota dell’Asp.

Avrà fatto bene il Direttore Sanitario degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera il quale, adottando un provvedimento drastico ma sicuramente efficace, ha disposto con effetto immediato il divieto di accesso a familiari e visitatori all’interno della Unità Operative di degenza fino a cessato bisogno.  Ed ancora: ha vietato l’assistenza ai pazienti ricoverati  da parte dei familiari se non per casi assolutamente eccezionali. Il Direttore del Presidio Sanitario conclude: le porte di accesso alle Unità Operative  dovranno pertanto rimanere chiuse impedendo l’accesso a personale estraneo non autorizzato.

Fermo restando che confidiamo nell’ottimo operato che verrà portato avanti da parte dei vertici dell’Asp di Agrigento.

Lelio Castaldo