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Fervono i preparativi per l’organizzazione dello Storico Carnevale di Sciacca, la manifestazione più importante della città delle Terme e tra le più famose e seguite della Sicilia. Quest’anno, come già noto, la kermesse si svolgerà negli ultimi due week end del mese di maggio. Il primo appuntamento è in programma sabato 20 e domenica 21, mentre il secondo si terrà sabato 27 e domenica 28. Un lungo periodo di festa  con musiche, colori e balli, e con gli stupendi carri allegorici che sfileranno per le vie del centro cittadino in un clima di grande allegria. La scelta di spostare la data della manifestazione a fine maggio è stata voluta dall’amministrazione Termine che, con questa innovazione punta a spostare tutta l’attenzione turistica siciliana su Sciacca in un periodo in cui tradizionalmente non vi sono altre manifestazione di grande richiamo. E per consentire la massima riuscita all’evento, Silvio Alessi, patron della Meridiana Eventi e Comunicazioni, azienda che si è aggiudicata l’organizzazione del Carnevale 2023, ha già attivato la sua squadra di professionisti di comprovata esperienza per predisporre in tempo tutte le molteplici azioni che sono necessarie. In questi giorni lui stesso ha partecipato a sopralluoghi e incontri con amministratori, tecnici e professionisti dello spettacolo e dell’informazione per stabilire cosa dovesse essere fatto e da chi. In tal senso ieri al Comune ha incontrato il sindaco Fabio Termine per concordare alcuni importanti passaggi, come il piano sicurezza, che dovrà essere pronto entro giorno 20. Diversi aspetti positivi sono già emersi facendo intravedere un futuro roseo per la festa, Sciacca e i suoi abitanti. Ancora qualche giorno di attesa e presto il sindaco Fabio Termine e il patron Silvio Alessi renderanno pubblici tutti i particolari e il programma dello Storico Carnevale di Sciacca 2023.

A Palermo la Guardia di Finanza ha notificato 21 misure cautelari in carcere. Agli indagati, tra cui 6 sono percettori del reddito di cittadinanza, si contestano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti tramite una strutturata rete operante tra la Calabria e la Sicilia. Due fratelli palermitani, figli di uno storico boss del mandamento di Villagrazia, avrebbero gestito le attività con base operativa in città. I due sarebbero stati in affari da anni con una famiglia calabrese, coinvolta nella gestione del narco-traffico nella provincia di Reggio Calabria e legata da vincoli di parentela con esponenti di spicco della ‘ndrina di San Luca, che avrebbe garantito il sistematico approvvigionamento di ingenti quantitativi di stupefacenti, almeno 10 chili di cocaina al mese, destinata al mercato palermitano, con guadagni stimati in circa 10 milioni di euro all’anno. La cocaina è stata stoccata in depositi nella provincia di Reggio Calabria, trasportata su gomma da Reggio fino a Messina e poi Palermo, nascosta in sofisticati doppi fondi nelle automobili dei corrieri di misure cautelari patrimoniali. Disposto il sequestro preventivo di società, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo pari a oltre un milione di euro.

Lottare per i propri diritti,è un fatto storicamente impresso nella nostra memoria. Ogni lotta intrapresa per riscattare una vita da precario,è indubbiamente sacrosanta. Quella dei lavoratori ex LSU ATA,sfruttati dalle cooperative per oltre 20 anni è la “regina” di tutte le lotte. Lavoratori  sfruttati alla stregua dei “raccoglitori di pomodori” Uno sfruttamento certificato e sottoscritto anno per anno da sindacati compiacenti. Una scelta politica scellerata dove l’unico obbiettivo era quello di spendere centinaia di milioni di euro per rinfrescare le scuole del Paese. Scuole che nel frattempo cadevano a pezzi. E’ come caricare di trucco una bella signora ottantenne, cercando di farla apparire molto più giovane negli anni. Il contratto tra Consip e Cooperative prevedeva questo. La politica di quel tempo voleva questo. La “debolezza “ dei lavoratori e la “grande” forza delle organizzazioni sindacali compiacenti, ha fatto sì che tutto tacesse nell’indifferenza generale. Dopo la denuncia di Aldo Mucci all’Autorità Nazionale Anticorruzione, “scoppiò” il caso, con le conseguenze giudiziarie che tutti conosciamo. Seguirono anni di lotte e sofferenze. Anni di incontri politici  a tutti i livelli. Anni di velate minacce mafiose nei confronti del Mucci, responsabile sindacale regionale. Anni di grandi speranze. Speranze che improvvisamente si trasformarono in realtà con la tanto sospirata Legge di Bilancio di fine 2018 che disponeva  finalmente l’internalizzazione del servizio di pulizia delle scuole dal 1° gennaio 2020. Spesso nella vita si continua a patire,senza fare un tentativo per cambiare – afferma Aldo Mucci – Questo ci porta a vivere senza alcuna soddisfazione. L’obbiettivo e la perseveranza sono gli unici strumenti capaci di superare tutte le difficoltà. Strumenti capaci di trasformare la vita da precario a stabilmente occupato. Strumenti capaci di trasformare lo sconforto in coraggio. Diceva Samuel Johnson critico letterario e poeta inglese : “Le grandi imprese vengono eseguite non con la forza ma con la perseveranza” Ed è con la perseveranza ed il coraggio che riusciremo a riprenderci quel diritto “rubato” ai tanti giovani lavoratori delle scuole,battezzati “Contingente Covid”, i quali hanno dedicato anni della loro vita affinche si garantisse la serenità, la sicurezza dei vari Istituti scolastici della Campania Puglia Calabria Sicilia, in un momento drammaticamente buio per il nostro Paese dovuto alla pandemia conclude Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB scuola.

Il Consorzio stabile “Santa Chiara consortile” di Favara, impegnato in opere di efficienza energetica al Castello Utveggio a Palermo, pagherà una penale di 1.746 euro al giorno per non aver consegnato i lavori nei tempi previsti dal contratto d’appalto. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha affermato al proposito: “Su questo scandalo vigilo personalmente e, come annunciato qualche settimana fa, per l’enormità delle proroghe concesse nel tempo e sulla infondatezza delle ragioni addotte, mi riservo di trasmettere tutti gli atti alla Procura della Repubblica di Palermo per l’individuazione di eventuali profili penali. La pressione e la mia attenzione prestata alla questione ha evitato ogni possibilità di altre deroghe”. Lo scorso 25 marzo Schifani ha compiuto un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento delle opere, da consegnare già da oltre un anno. Tra gli interventi da eseguire vi sono: la sostituzione di tutti gli infissi esterni con porte e finestre a taglio termico e vetrocamera, l’apposizione di un cappotto termico con resine di ultima generazione, un nuovo impianto di climatizzazione caldo/freddo, il posizionamento di pannelli fotovoltaici per la produzione di 25-30 kilowatt di energia elettrica, l’illuminazione interna ed esterna a luci a diodo, il cambio di alcuni motori energetici utilizzati per l’autoclave e la condotta antincendio.

Doccia gelata sulla procedura per la costruzione di due termovalorizzatori in Sicilia. Di Mauro: “Non vi è nemmeno un bando di gara. Solo delle manifestazioni di interesse e tanti dubbi”.

E’ stato uno dei cavalli di battaglia dell’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso della sua legislatura: la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia per ovviare alla saturazione e alla schiavitù delle discariche private a fronte della carenza di quelle pubbliche, per scongiurare costosi trasferimenti di rifiuti fuori dalla Sicilia, e per utilizzare gli impianti di ultima generazione al fine di produrre energia dalla combustione dei rifiuti non differenziabili, ad impatto ambientale a zero. Il governo Musumeci ha anche pubblicato un avviso di manifestazione di interesse alla costruzione di due termovalorizzatori, uno nella Sicilia orientale e l’altro nella occidentale. Adesso si paventa il ritorno alla casella iniziale di partenza, vanificando ciò che è stato compiuto finora. Infatti, l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, ha appena rilevato: “Quelli prodotti da Musumeci sono inutilizzabili. Non sono neanche dei bandi, sono manifestazioni di interesse che non obbligano in nessun modo né le aziende che le hanno presentate né la Regione che le ha chieste”. Di Mauro non è e non si è espresso pregiudizialmente contrario ai termovalorizzatori, ma ha rilanciato i dubbi sulla procedura avviata dall’ex governo Musumeci e culminata nel 2021 con l’individuazione di alcuni progetti da realizzare a Catania e a Gela. E l’assessore aggiunge: “Le aziende che si erano fatte avanti ci hanno chiesto di garantire flussi negli impianti di 350 tonnellate al giorno di rifiuti. Ma come possiamo garantire un dato simile se non conosciamo con esattezza le nostre necessità di smaltimento? E poi non esistono ancora valutazioni di impatto ambientale, dibattiti pubblici, previsioni di spesa, anche perché il percorso non ha seguito un iter regolare. Non è stata fatta, infatti, alcuna gara d’appalto. Si trattava di una ricognizione. Quel che è stato presentato era semplicemente una ipotesi di lavoro. Si è arrivati comunque ad una consapevolezza: c’è un interesse da parte del sistema delle imprese. Su questa consapevolezza – conclude l’assessore Di Mauro – il governo cercherà di costruire un percorso”. Nel frattempo, il rischio del trasferimento all’estero dei rifiuti siciliani, a scapito delle tasche dei contribuenti costretti a sobbarcarsi il maggior costo per conferimento e smaltimento, si è concretizzato. Infatti, i rifiuti di mezza Sicilia viaggeranno a bordo di navi e poi sui camion. Partiranno da Catania e approderanno prima in Spagna e poi fino alla meta finale, in Danimarca, dove saranno bruciati in un termovalorizzatore a sud di Copenaghen, al costo di 380 euro a tonnellata invece dei 250 che costerebbe lo smaltimento nelle discariche siciliane se solo vi fosse ancora spazio a sufficienza. La Regione quindi pagherà precisamente 22,8 milioni di euro per trasportare e smaltire i rifiuti in un impianto che essa stessa progetta da almeno 5 anni e per il quale non vi è neanche un appalto in corso. Anzi, neppure un bando di gara.

Giuliana Miccichè

di Dorotea Rizzo

Giunto alla sua terza edizione, il 18 aprile alle 9, si aprirà, nel cine teatro Impero a Marsala, il gran galà della cultura e della legalità, Fino al 21 si susseguiranno in diversi luoghi, mattina e pomeriggio, dibattiti e conferenze sui temi della giustizia e della scuola. La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale Viva Voce insieme alla Fidapa business professional woman del distretto Sicilia, con la compartecipazione del comune di Marsala ed il patrocinio del ministero dell’Istruzione e del Merito. Tutti gli eventi sono accreditati all’Ordine degli avvocati di Marsala.

Il 18 aprile sul tema “Scuola-mercato del lavoro-professioni del futuro-educazione finanziaria” sono previsti tra gli altri gli interventi di Paola Frassini, sottosegretario all’Istruzione, di Girolamo Turano, assessore regionale per l’istruzione, di Filippo Ciancio, dirigente tecnico ufficio scolastico regionale.

Nel pomeriggio nei locali del complesso monumentale S. Pietro i relatori parleranno su “Il sovra indebitamento della famiglia e dell’impresa- Assenza di educazione finanziaria del cittadino – Gli Occ – Il futuro oltre la crisi”. Previsti interventi del presidente della sezione civile del Tribunale di Marsala Michele Ruvolo, del referente organismo composizione della crisi Luigi Romano, dell ‘ avvocato Nunzio Rinaldi, coordinatore regionale Anasf . Interverranno anche la   presidente nazionale Fidapa Fiammetta Perrone e il presidente dell’ordine degli avvocati di Marsala, Giuseppe Spada.

La seconda giornata prevede l’incontro con le scuole sul tema “La mafia non conviene” con il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, mentre nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda sulla riforma Cartabia, l’evoluzione della criminalità nell’era digitale ed il caso Messina Denaro. Il 20 Aprile  è prevista la proiezione del film “Liberi di scegliere”. Seguirà l’incontro con le scuole con il dottore Roberto Di Bella, fondatore del progetto Liberi di scegliere e presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, con la senatrice Enza Rando, vice presidente di Libera e con la sceneggiatrice Monica Zapelli. Il pomeriggio sarà dedicato alla commemorazione delle vittime delle stragi di mafia a Palermo attraverso il documentario “I Semi del 92” di Salvatore Cusimano, ex direttore Rai tre Sicilia, e con le testimonianze dei magistrati Gioacchino Natoli, Giuseppe Ayala, Gian Carlo Caselli. Il 21 aprile, giornata conclusiva, si svolgerà un corteo studentesco per rimarcare l’importanza della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile con la partecipazione del presidente nazionale di Ambiente Mare Italia Alessandro Botti, di Giuseppe Marino, presidente di Legambiente di Marsala e di Alice Quattrocchi rappresentante di Fridays For Future. I manifestanti partiranno da Piazza della Vittoria, attraverseranno il lungomare Boeo, per poi giungere in Piazza della Repubblica.

Nel pomeriggio su iniziativa dell’Unione ex allievi salesiani, presieduta dall’avvocato Diego Maggio e l’associazione Salesiani Cooperatori, coordinati dalla dottoressa Caterina Greco verrà presentato il libro “Sul muso del coccodrillo. Gli anni di Borsellino a Marsala” di Renato Polizzi. A dialogare con l’autore la presidente del tribunale di Marsala Alessandra Camassa.

“Siamo felici di accogliere un evento che pone al centro del dibattito il tema della cultura della legalità- sostiene con entusiasmo, Massimo Grillo, sindaco di Marsala  – e che si muove nella stessa direzione delle iniziative per il Trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, promosse dalla mia Amministrazione. Siamo grati ai promotori e partner del Gran Galà della Cultura e Legalità di avere scelto la nostra città in occasione della conclusione del Trentennale, cui dedicheremo altri momenti volti a ribadire l’importanza della memoria collettiva per continuare la lotta alla mafia”.

Nuova perizia e nuovi accertamenti dovranno far luce sull ecause che hanno portato alla morte di un uomo di 81 anni, Carmelo Cimino, morto all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento il 22 ottobre 2015. Lo ha disposto il gup del tribunale Giuseppe Miceli che, prima di decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di due medici, ha incaricato il medico legale Giuseppe Ragazzi di relazionare sul caso.

Lo scorso mese il sostituto procuratore Gloria Andreoli ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio, ipotizzando il reato di omicidio colposo, nei confronti dell’ex direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, Antonello Seminerio, e dell’ex primario del reparto di medicina, Giuseppe D’Anna. La procura di Agrigento aveva chiesto per ben due volte l’archiviazione sia per Seminerio che per D’Anna ma i familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Daniela Ciancimino e Luigi Ventriglia, si sono opposti. La scorsa estate il gip Francesco Provenzano aveva disposto l’imputazione coatta dei due sanitari, ordinando di fatto al pubblico ministero di chiedere un processo nei loro confronti.

Sono i numeri a “raccontare” il successo dell’edizione numero 24 del Congresso Regionale della Sia, la Società Italiana di Andrologia, che il 14 e 15 aprile scorsi si è tenuto ad Acicastello (CT).
Ben novanta tra relatori, moderatori e provokers, che per due giorni si sono confrontati con i duecento partecipanti afferenti alle specialità accreditate alla manifestazione organizzata da Paolo Panella e Salvatore Privitera, in qualità di presidenti del congresso e responsabili scientifici dell’evento insieme a Pietro Pepe, in collaborazione con i presidenti onorari: Sebastiano Cimino e Michele Pennisi.
Al congresso hanno partecipato Alessandro Palmieri e Pasquale Martino, rispettivamente presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA) e presidente della Società Italiana di Diagnostica Integrata in Urologia, Nefrologia ed Andrologia (SIEUN).
Quattro gli argomenti principali al centro del dibattito: le nuove forme di sessualità considerate oggi alternative; le metodologie informatiche della telemedicina con riferimento soprattutto all’utilizzo dei social media e delle nuove tecnologie digitali; l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica per immagini e, tema attualissimo, il tasso di natalità che in Italia è sempre più basso.
“L’evento è stata l’occasione – è il commento di Paolo Panella e Salvatore Privitera – per fare il punto, coinvolgendo anche i colleghi di altre discipline mediche, sulle più recenti cure delle patologie andrologiche, con focus su aspetti attualissimi, che interessano la collettività intera, non solo gli specialisti”.
Il congresso è stato reso possibile dalla collaborazione tra l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania ed il Policlinico Universitario di Catania.
Molto partecipati, inoltre, il corso di aggiornamento per infermieri professionali e la sezione dedicata alla biopsia prostatica e chirurgica protesica per la disfunzione erettile.

“Ho sentito il commissario straordinario Zappia preoccupata dalla grave situazione all’ospedale Barone Lombardo di Canicattí, in particolare per la chirurgia dove il reparto risulta non operativo a causa della mancanza di personale sanitario in servizio e il conseguente sovraffollamento degli altri presidi ospedalieri dove sono stati dirottati i pazienti.
Mi ha rassicurato che entro fine mese arriveranno a Canicattí tre nuovi chirurghi e questo consentirà la ripresa della normale attività di assistenza sanitaria all’interno della struttura ospedaliera nissena”.

Lo dichiara l’on. Giusi Savarino.

Si attesta a più di 520 mila euro la cifra degli incassi accertati dalla riscossione dei condoni edilizi e dei permessi di costruire nel I trimestre del 2023 confermando l’ottimo risultato ottenuto dall’amministrazione Miccichè negli anni 2021 e 2022.

«Nel dettaglio – spiega l’assessore Gerlando Principato – sono stati incassati 226.698,79 mila euro solo dalla riscossione dei condoni edilizi e 294.655,95 mila euro per i permessi di costruire. Nei 2 anni di amministrazione Miccichè abbiamo accertato un incasso complessivo di oltre 2 milioni di euro (2.177.626,49 mila euro) dalla riscossione dei condoni edilizi e quasi 2 milioni di euro (1.931.779,45 mila euro) per i permessi di costruire».

Dai dati contabili risulta che dopo la pandemia gli incassi delle pratiche di sanatoria hanno subito una crescita: 1.011.340,00 euro per l’anno 2021; 1.001.601,00 euro per l’anno 2022; 326.587,00 euro per il 2023 (primi tre mesi) mentre negli anni 2016 (684.943,00 euro), 2017 (671.723,00 euro) e 2018 (486.154,00) superavano complessivamente, di poco, il milione e mezzo di incassi.

«Un risultato non indifferente – ci tiene a precisare l’assessore Principato – il cui merito va ai tecnici del comune di Agrigento in cui ho creduto fin dal primo mese di insediamento. “Pochi ma buoni” che stanno dimostrando capacità e competenza. A loro va il ringraziamento, mio personale e del sindaco Micciché, per la continuità dei risultati ottenuti».

Dati positivi del I° trimestre, che presentano un miglioramento anche dei precedenti anni per il condono edilizio: del +35% (79.420,88 euro) rispetto al 2019, +56% (125.971,83euro) rispetto al 2020, +19% (43.934,59 euro) rispetto al 2021 e +37% (83.405,45euro) rispetto al 2022 e per i permessi di costruire: del +10% (28.459,78 euro) rispetto al 2019, +74% (216.912,13euro) rispetto al 2020, +48% (140.014,52 euro) rispetto al 2021 e +39% (115.721,15euro) rispetto al 2022.

«Un risultato che mi rende particolarmente soddisfatto – conclude l’assessore Gerlando Principato – perché in pochi credevano nel raggiungimento dell’obiettivo, nella capacità e competenza degli uffici di portare avanti una grande mole di lavoro. Regolarizzare queste pratiche, lo ripetiamo perché ne siamo convinti, elimina il freno al mercato sblocca le compravendite, attiva iniziative per la rigenerazione del territorio e garantisce entrate nelle casse del Comune.».