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Il direttore del quotidiano online Sicilia24h.it Lelio Castaldo interviene attraverso un video sulla grave emergenza Coronavirus venutasi a creare anche ad Agrigento.
In modo energico si rivolge ai vertici sanitari regionali, nonché alla deputazione politica, ponendo in essere i ritardi atti a fronteggiare l’emergenza in corso

 

GUARDA IL VIDEO

 

 

 

Il Sindaco della città di Porto Empedocle avv.ssa Ida Carmina e il Vice Sindaco dott. Salvatore Urso hanno devoluto il fondo del 30% di decurtazione delle loro indennità di carica all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
I fondi devoluti, oltre € 2.000,00, contribuiranno all’acquisto di due respiratori ventilatori polmonari già bloccati dall’Azienda Sanitaria, basilari per salvare vite umane.
Un gesto di solidarietà fortemente voluto verso chi ogni giorno lotta in prima linea per la salute in un momento storico complesso fronteggiando la pandemia di Covid19.
Un ringraziamento per la proficua collaborazione umana e professionale va al dott. Fabrizio Caruana e al dott. Leonardo Russo.
Distanti ma uniti, insieme ce la faremo.

Potenziare il servizio di disinfezione di camici e indumenti, migliorare le procedure di gestione dei casi sospetti di Covid-19 e realizzare spazi specificatamente destinati a dipendenti che dovessero essere contagiati o in attesa di tampone, in modo che gli stessi non lascino l’ospedale fino al completamento delle procedure diagnostiche.

Sono questi alcune delle richieste avanzate alla direzione dell’ospedale “San Giovanni di Dio” dal segretario generale della Cisl Fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito, dal responsabile del Dipartimento sanità pubblica e privata Giovanni Farruggia e dal responsabile sindacale aziendale del nosocomio agrigentino Alessandro Farruggia.

La situazione dei nostri Ospedali negli ultimi giorni, è connotata dal susseguirsi di atti di accusa fatti nei confronti della Direzione generale – dicono – . Siamo consci del fatto tuttavia che se non mettessimo in campo un’azione coesa, coerente e mossa soprattutto da unità di intenti ma ci limitassimo a lanciare moniti e accuse ben consapevoli che i problemi sul rifornimento dei Dpi è un problema nazionale e non locale, non faremmo correttamente il nostro dovere a tutela di lavoratori e cittadini”.

Quindi, preso atto che la carenza di mascherine e guanti è per certi versi una questione non immediatamente superabile, stante l’impossibilità all’approvvigionamento, la Cisl propone che “in un quadro del genere, dove il personale sanitario, da un lato mette a repentaglio la propria salute, dall’altro rischia di diventare esso stesso grave strumento di diffusione del virus” si tenti di arginare l’eventuale diffusione del Covid-19 “sia controllando gli accessi esterni alle unità operative, sia evitando il propagarsi dello stesso attraverso gli stessi operatori. In tal senso abbiamo chiesto alla Direzione generale già questa mattina che si possano individuare i locali preposti all’accoglienza del personale dipendente nel caso dovesse essere contagiato o nel caso fosse, esso stesso, in attesa di esito del tampone”.

In particolare è stato chiesto alla direzione del nosocomio di mettere a disposizione locali specifici al fine di garantire la permanenza nel proprio presidio ospedaliero, almeno per i giorni previsti dal turno, dei lavoratori e di realizzare certificazione speciale per tutto il personale sanitario turnista per “favorire una celere procedura di identificazione in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine”.

Abbiamo, inoltre, chiesto di attivare una convenzione tramite una lavanderia interna per la disinfezione delle divise e degli indumenti da lavoro ed infine, delle postazioni ambulatoriali come filtro all’ingresso nelle unità operative complesse – proseguono -. Tutto ciò dipende certamente dalla Direzione generale che reputiamo stia lavorando con il massimo impegno possibile, e che riteniamo in grado di gestire tale difficile situazione, ma su queste richieste, per quanto ci riguarda, potremo avere validi motivi per atti di accusa e di biasimo che, al momento, ci appaiono del tutto sterili. Riteniamo che per ogni presidio ospedaliero ci si debba fare immediato carico per tutte le esigenze sopra espresse, provvedendo con la massima sollecitudine, al fine di consentire che gli operatori svolgano la loro attività in sicurezza”.

Nell’ambito dei controlli effettuati al fine di garantire il rispetto delle disposizioni sui limiti alla movimentazione dettati dal D.P.C.M. del 9 marzo 2020 si segnalano i seguenti episodi di violazione dell’art.650 c.p.

Agrigento

  • Personale della polizia di Stato deferiva due giovani i quali avevano trascorso la serata in giro per la città senza un reale motivo di necessità. In particolare gli operatori venivano chiamati ad intervenire da una madre per una lite in famiglia. Giunti sul posto la signora riferiva che la figlia  nonostante i suoi ammonimenti  sul rispetto del divieto di uscire di casa si era allontanata assieme ad un amico per trascorrere una serata di svago.
  • La Polizia ferroviaria di Agrigento, durante un controllo presso la stazione ferroviaria di Agrigento Centrale, deferiva all’A.G. un soggetto straniero di origine pakistana, residente ad Agrigento, con regolare permesso di soggiorno, il quale si era recato alla stazione ferroviaria per informazione sugli orari dei treni. E’ stato accertato che lo stesso era provvisto di smartphone con connessione internet e dunque in grado di controllare gli orari di partenza/arrivo dei treni. Pertanto il motivi è stato ritenuto di non stretta necessità.

 

Canicattì

  • Personale Polizia di Stato deferiva all’A.G. due soggetti in particolare, il personale dipendente del commissariato di P.S. interveniva in una nota piazza della cittadina, ove riceveva la denuncia di un uomo che riconosceva l’autrice di un furto ai suoi danni.

L’uomo riferiva che, il giorno precedente, era uscito da casa  per comprare sigarette ed effettuare un versamento bancario. Nella centrale piazza cittadina, veniva adescato da una donna, per un rapporto sessuale per il quale concordavano il compenso di 20,00 euro. I due si appartavano in un vicolo del centro storico, qui , la ragazza, con un gesto repentino sottraeva con strappo il portafogli che l’uomo aveva in mano per il pagamento della prestazione  e scappava via. Gli accertamenti investigativi consentivano all’uomo di riconoscere  la donna che poco prima  lo aveva derubato.

Questa, con  precedenti di Polizia specifici e sottoposta agli arresti domiciliari, veniva deferita all’A.G. per Furto con strappo, evasione ed inosservanza dei provvedimenti dell’autorità;

entrambi denunciati ai sensi dell’art 650 c.p.

  • Nel corso delle verifiche ad esercizi commerciali aperti sono stati controllati diversi esercizi commerciali.

In un esercizio alimentare del centro storico non è stato trovato il titolare ma, al suo posto, un giovane che espletava l’attività privo di prevista autorizzazione. Il responsabile del piccolo supermercato è stato sanzionato per violazione al TULPS con una sanzione amministrativa di 1032 euro ed il ragazzo denunciato  art.650 C.P.per inottemperanza al DCPM, non svolgendo regolare attività lavorativa non aveva alcuna giustificazione per uscire da casa

ATTIVITA’ POLIZIA DI PREVENZIONE:

 

Nell’ ambito dell’attività di “Controllo del Territorio in Provincia”, sono stati conseguiti i seguenti risultati:

 

  • Persone identificate 362
  • Persone controllate al C.E.D. 215
  • Veicoli controllati 097
  • Contravvenzioni C.d.S. 015
  • Posti di controllo 021
  • Documenti ritirati 001
  • Veicoli sequestrati 002
  • Controllo persone sottoposte a misure 099

DATA: 17 marzo 2020             LUOGO: Agrigento EVENTO: Controllo Straordinario del Territorio – Piano d’ Azione Modello Trinacria.

Nell’ambito dell’attività di prevenzione pianificata da questo Ufficio, nella giornata di martedì 17 marzo 2020 – con turno 19.00/01.00, personale del locale U.P.G.S.P., unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Occidentale”, effettuava un Controllo Straordinario del Territorio “Piano d’Azione – Modello Trinacria, che interessava il territorio del comune di Agrigento, conseguendo i seguenti risultati:

 

  • Persone identificate 26
  • Veicoli controllati 13
  • Posti di controllo 03
  • Controllo persone sottoposte a misura 08
  • Persone denunciate in S.L. 01

Potrebbe essere un’efficace misura a salvaguardia e a prevenzione della diffusione del covid-19, quella di sottoporre a tampone faringeo tutti coloro in quali ultimano il periodo di quarantena fiduciaria.

Lo sottolinea il sindaco di Naro, on, Maria Grazia Brandara, in una nota ufficiale indirizzata ai direttori sanitari dell’ospedale di Canicattì e dell’ASP di Agrigento, all’Assessore regionale alla Salute e al Presidente della Regione.

La nota è stata inviata, per conoscenza, anche ai Sindaci di tutti i Comuni del Distretto socio-sanitario di Canicattì. Anche perché il sindaco Brandara chiede, pure, alle suddette Autorità di attivare -subito e a livello sperimentale- il servizio di tampone faringeo nei confronti di tutti coloro i quali risiedano nei Comuni di tale Distretto e siano stati in isolamento fiduciario per 15 giorni.

Come è noto, infatti, le Ordinanze Presidenziali del’otto marzo scorso hanno imposto (a tutte le persone che provengono dalle zone indicate nelle ordinanze medesime) l’obbligo dell’isolamento fiduciario per 15 giorni, senza contatti sociali, con divieto di spostamento e di viaggi, e rimanendo raggiungibili per ogni eventuale attività di sorveglianza presso il proprio domicilio.

A tale obbligo si accompagna la relativa comunicazione, da parte degli interessati, da effettuare al Sindaco del Comune di residenza, al Dipartimento Prevenzione ASP di competenza e al proprio Medico di Medicina Generale.

A Naro, allo stato, ci sono 28 persone che hanno comunicato di essersi collocate in isolamento fiduciario.

Non occorrerebbe una spesa eccessiva per sottoporre a tampone, al termine della quarantena fiduciaria, negli otto Comuni del distretto socio-sanitario, queste persone e i loro familiari. E la sottoposizione a  tampone sarebbe importante perché l’eventuale positività al virus covid-19 consentirebbe di far proseguire lo stato di isolamento (che altrimenti cesserebbe) o comunque consentirebbe di adottare altre misure necessarie.

DICHIARAZIONE DEL SINDACO:

“Nella nota inviata ai Direttori Sanitari dell’ospedale di Canicattì e dell’Asp di Agrigento, all’Assessore regionale alla Salute e al Presidente della Regione ho chiesto di organizzare il sistema sanitario locale in modo da far scattare automaticamente l’obbligo di tampone sia per coloro i quali ultimano il periodo di isolamento sia per i loro familiari conviventi.

Inoltre, ho chiesto che questo servizio potrebbe essere attivato (immediatamente e a titolo sperimentale, onde verificarne la sostenibilità e l’utilità socio-sanitaria) nel P.O. di Canicattì e nei confronti delle persone collocate in quarantena nei Comuni del Distretto socio-sanitario di Canicattì”

I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno intercettato e denunciato 5 migranti dei 128 ospiti dell’ex Hotel Tiziana a Porto Empedocle adibito a Centro d’accoglienza. I 5 sono stati sorpresi già nel centro città di Agrigento, probabilmente diretti verso la stazione degli autobus. Sono stati ricondotti a Porto Empedocle. La questore, Rosa Maria Iraci, ha già attivato dei posti di controllo attorno all’ex Hotel Tiziana, insieme a Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito.

Ovviamente la situazione non è serena. La paziente affetta da Covid 19 si trova in isolamento (addobbato in fretta ed in furia perché nel nosocomio di Agrigento manca anche la stanza di isolamento) nel reparto di Cardiologia. Il tutto anche perché l’esito del tampone è arrivato soltanto dopo…24 ore, perché come è noto il laboratorio del Policlinico di Palermo alle 20,00 chiude i battenti come se fosse un negozio di frutta e verdura.

Il primario, dott. Giuseppe Caramanno, sta organizzando tutte le procedure per trasferire la paziente entro la giornata di domani, forse a Caltagirone.

Il primario e tutti i medici del reparto di Cardiologia e Emodinamica dovranno nelle prossime ore effettuare il doppio tampone.

Non si effettueranno più ricoveri fino a nuovo ordine, tranne in casi gravissimi come l’infarto acuto. Dopo l’eventuale trattamento i pazienti verranno trasferiti in altri nosocomi. Anche gli attuali degenti verranno sottoposti al tampone.

In mattinata in tutto il reparto verrà effettuata la sanificazione.

Era stata ricoverata ieri una donna di Favara di 74 anni, presentando solo sintomi cardiaci acuti. E invece, dopo un primo controllo accurato dei medici del reparto di Cardiologia ed effettuato il tampone, purtroppo stasera è arrivata la terribile notizia. Esito positivo.

Cosa accadrà adesso non è certo. Non è da escludere che il brillante reparto guidato dal dott. Giuseppe Caramanno chiuderà i battenti e trasferirà i propri malati in altri nosocomi.

Per quanto riguarda primario, medici ed infermieri di tutto il reparto nulla è stato ancora stabilito.

A seguito delle numerose sollecitazioni pervenute all’Assessorato all’Istruzione e alla formazione professionale riguardanti la richiesta di interventi per favorire il rientro in sede di studenti siciliani attualmente all’estero, in particolare in Spagna, per soggiorni Erasmus, l’assessore al ramo, Roberto Lagalla, d’intesa con il Presidente Musumeci, ha provveduto a contattare la Segreteria Generale del Ministero degli Affari Esteri.

“Il Ministero degli Affari Esteri – dichiara l’assessore regionale Roberto Lagalla – ha fatto presente di avere convenuto con Alitalia che, anche in vigenza di chiusura degli spazi aerei, sarà assicurato almeno un volo quotidiano da Madrid, con destinazione Roma, al fine di garantire il rimpatrio di quanti ne abbiano fatto o ritengano di farne richiesta”.

La Segreteria Generale della Farnesina suggerisce di andare direttamente sul sito di Alitalia e di seguire le procedure relative indicazioni. In alternativa o per specifiche esigenze, possono essere contattate le Rappresentanze diplomatiche e i consolati italiani in Spagna. L’Assessorato, infine sottolinea che rimane l’obbligo, per quanti faranno rientro in Sicilia, di osservare scrupolosamente le misure di contenimento del contagio, con particolare riferimento alla registrazione nell’apposito portale regionale e all’isolamento volontario per la durata di 14 giorni, a decorrere dalla data del giorno di arrivo.