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Il consigliere comunale di Agrigento, Marco Vullo, ha chiesto al Prefetto, al Sindaco di Agrigento, e alla Direzione provinciale delle Poste di ricercare soluzioni alternative a fronte della paventata chiusura di numerosi sportelli delle Poste a causa dell’emergenza coronavirus. Si tratta in particolare degli sportelli di Giardina Gallotti, Montaperto e Villaseta. Vullo afferma: “Nonostante tutta la mia comprensione rispetto alle difficoltà riscontrate dalle Poste in questo momento di grande difficoltà, chiedo alle autorità competenti di intervenire nel merito della questione soprattutto a tutela delle fasce più deboli e a rischio, trovando ove possibile delle soluzioni di apertura mirate, come uno o due giorni al mese, per il pagamento delle pensioni e delle cose urgenti, richiedendo anche, se serve, l’ausilio delle forze dell’ordine nel far rispettare tutte le precauzioni del caso”.

Emergenza coronavirus e iniziative di solidarietà. La Polizia di Stato, attraverso il gabinetto regionale per la Sicilia orientale della scientifica, ha donato 500 tute che saranno usate per la protezione individuale dei sanitari impegnati negli ospedali siciliani. Si tratta degli stessi dispositivi adoperati durante le investigazioni dagli agenti della Polizia scientifica. La Polizia di Stato commenta: “E’ un contributo importante in un momento difficilissimo. Alle donne e agli uomini della Polizia, ai quali va la nostra gratitudine per ciò che fanno ogni giorno assieme alle altre Forze dell’ordine, la riconoscenza per questa ennesima dimostrazione di vicinanza”.

A Vittoria, in provincia di Ragusa, la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro di circa 4.500 litri di “sanificante per le mani”, di cui oltre 2.100 litri già confezionato, privo della autorizzazione del Ministero della Salute. A produrre il sanificante è stata una nota azienda di Vittoria che, approfittando dell’attuale emergenza legata al coronavirus, avrebbe affiancato all’originaria attività di produzione di saponi e detersivi quella più remunerativa di produzione di sanificante per le mani, in assenza però delle prescritte autorizzazioni. Il titolare della fabbrica è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode nell’esercizio del commercio. L’attività ispettiva condotta e le perquisizioni nei locali della società hanno consentito il sequestro di oltre 1.500 litri di sanificante già confezionato e pronto per essere immesso in consumo nonché di ulteriori 2.300 litri circa, da riversare nelle boccette per la vendita al dettaglio.

Terza vittima per coronavirus a Sciacca. Nel primo pomeriggio di oggi si è spenta all’ospedale di Caltagirone una donna saccense di 77 anni, da alcuni giorni ricoverata nel nosocomio etneo e proveniente da Sciacca.

Una crisi respiratoria ha aggravato le sue condizioni ed ha fatto così salire a quattro (tre di Sciacca una di Ribera) il numero di persone morte a causa del virus che ha ulteriormente debilitato il loro fisico già danneggiato da altre patologie. La donna era ricoverata nel reparto di Medicina del Giovanni Paolo II quando scoppiò il caso della dottoressa dello stesso reparto considerata paziente 1. Un primo tampone era risultata negativo.

Lo rende anche noto il sindaco di Sciacca Francesca Valenti con un post su facebook.

Prima asta benefica organizzata dal  movimento civico “Damuni Versu” che coinvolgerà gli imprenditori agrigentini e non solo. Tutti quelli che vorranno partecipare dando il loro contributo ed il ricavato servirà ad acquistare Mascherine e dispositivi di protezione individuale per il reparto di Ostetricia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento mettendo all’asta un meraviglioso dipinto su tela creato dal noto artista agrigentino Sergio Criminisi.

L’emergenza e la tragicità di ciò che stiamo vivendo devono unirci più che mai o come mai accaduto prima. Senza inutili “azzuffatine” da zitelle solo perché si hanno colori politici diversi.

NELLE TRAGEDIE COME QUESTE SI È TUTTI UGUALI. Aiutare e sostenere TUTTI , da chi non ha nulla da mangiare a chi rischia la propria vita per salvare la nostra. Io ho messo ciò che ho potuto. Adesso tocca a voi…..se vorrete.

titolo dell’opera: IL CRATERE DELLA VITTORIA
Il soggetto è evidente: un cratere greco, fiore all’occhiello dell’arte vascolare greca (quindi le nostre origini…il nostro inscindibile legame con la nostra storia) sul quale è stata dipinta la “scena finale” della guerra in cui siamo coinvolti….LA VITTORIA SUL SUBDOLO NEMICO. UN MEDICO ED UN INFERMIERE, soldati senza paura, trafiggono la “bestia” con tutta la forza che il loro profondo senso del dovere gli dà….. fedeli al giuramento solenne fatto.
Il contesto scenografico è quello della nostra amata Agrigento,la città si vede in lontananza ma spiccano alcuni dei nostri TESORI , SIMBOLI che amiamo ed in cui ogni AGRIGENTINO SI IDENTIFICA: la chiesa DI SAN CALOGERO….LA CATTEDRALE…IL TEMPIO DELLA CONCORDIA… Nella decorazione superiore potrete notare ,al posto delle classiche greche, una “catena” di MASCHERINE,mentre in basso , la decorazione si compone di flaconi di …AMUCHINA. Celato dietro l’aspetto “satirico” di tutto il contesto, c’è tutta la pesantezza del momento ed il trionfo del SACRIFICIO, l’emblema o ,se preferite, il “feticcio” che ci ricorderà di tutto questo….della caduta e della RINASCITA. SPERO VI PIACCIA.

Misure 50×70 acrilico su tela.L’asta e’ aperta e si chiuderà tra una settimana, ovvero MARTEDÌ 31 alle 18:00
AIUTIAMO CHI CI AIUTA! DAMUNIVERSU!

Le offerte si possono fare direttamente sul post del gruppo civico:

https://www.facebook.com/DamuniVersuAgrigento

Ha poi aggiunto che sarà garantita la filiera alimentare ed i carburanti. La ministra De Micheli adotterà un’ordinanza che consentirà di regolamentare l’orario di apertura in modo da assicurare il rifornimento di carburante in tutta la Penisola.

Così invece il Premier sul rapporto con i sindacati, che potrebbe mettere a rischio certi settori con le minacce di sciopero: “I sindacati sanno che le porte di Chigi e dei ministeri sono sempre aperte. Per me il metodo migliore è il confronto. Ma la possibilità di decisione spetta al governo. Non possiamo introdurre modalità di codecisione come nella concertazione degli Anni 90, ma si stanno facendo aggiustamenti in modo che «non ci siano scioperi di sorta. In questa fase il paese non se lo può permettere. La precettazione? Non credo ce ne sarà bisogno. L’esercito? Ben venga l’aiuto dei militari, ma i cittadini non devono pensare che la tenuta dell’ordine pubblico sia affidata solo a una militarizzazione dei centri abitati, le forze dell’ordine stanno già agendo in modo molto efficace”.

“Grazie al ministro dell’Interno i nostri concittadini rimasti bloccati a Villa San Giovanni e a Reggio Calabria rientrano in Sicilia e dovranno stare in rigorosa quarantena com’è giusto che sia, ma non potevano essere abbandonati al loro destino, specie se si considera che tra di loro ci sono anche anziani, bambini e donne in stato di gravidanza. La paura del Coronavirus è comprensibile, ma non può renderci disumani al punto tale da lasciare nostri conterranei letteralmente in mezzo a una strada”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars, Antonio De Luca, che nelle ultime ore ha seguito passo passo l’evolversi della vicenda della famiglie siciliane in stretto contatto col ministero dell’Interno e con la Protezione civile nazionale”.
“Quelli bloccati in Calabria – afferma il deputato –  sono siciliani come noi, che sono rimasti senza un tetto sopra la testa a causa della chiusura delle ditte dove lavoravano e delle strutture dove dormivano e non avevano altra scelta che ritornare a casa loro. Adesso dovranno essere messi in quarantena e gli organi preposti dovranno controllare che la rispettino. Famiglie, bambini, anziani, donne in gravidanza, tutti dovranno rispettare la quarantena, guai a trasgredire. La serietà delle istituzioni si misura con la capacità di far rispettare le regole, ma anche rimanendo accanto ai propri cittadini nel momento del bisogno. Sono soddisfatto della collaborazione di tutti gli enti interessati e ringrazio anche il presidente della Regione Calabria,  il sindaco Falcomatà di Reggio Calabria e il vice sindaco di Villa San Giovanni Mariagrazia Richichi per l’impegno profuso e la Protezione civile calabrese per l’assistenza prestata ai nostri concittadini. Lavoriamo tutti uniti, sconfiggiamo il Coronavirus, ma senza dimenticarci dei più deboli. Nessuno deve rimanere indietro”.

Al centro delle attenzioni degli inquirenti vi sono 26 medici appartenenti a due ospedali: il Barone Lombardo di Canicattì e il San Giovanni di Dio di Agrigento.

Titolare dell’inchiesta è il Pubblico Ministero Chiara Bisso che ha iscritto sul registro degli indagati tutti i sanitari che hanno avuto in cura una donna di Canicattì la quale è morta lo scorso 12 marzo a seguito di un intervento di colecisti e dopo una circostanziata denuncia presentata dai familiari della vittima.

Secondo la denuncia dei familiari la donna, in un primo momento ricoverata a Canicattì per forti dolori addominali, sarebbe stata trasferita successivamente al nosocomio di Agrigento.

Prima un intervento al Barone Lombardo e poi un altro al San Giovanni di Dio. In questo lasso di tempo, iniziato con il ricovero il 21 gennaio scorso e terminato con il decesso, i familiari attraverso i propri legali hanno chiesto di far luce su quanto sia accaduto.

Il  pubblico ministero Bisso ha così disposto l’autopsia che sarà eseguita venerdì.

Il dato ufficiale, dell’Asp di Agrigento e trasmessoci dalla Prefettura di Agrigento, registra alla data di ieri, 24 marzo, alle ore 17, 50 positivi in provincia di Agrigento, così ripartiti per Comune:

AGRIGENTO 6 (+ 3 rispetto al 23 marzo)
CANICATTI’  2
FAVARA  3
LICATA  3
MENFI 4 (+ 1 rispetto al 30 marzo)
MONTALLEGRO 1
PALMA DI MONTECHIARO  3
RAFFADALI  1
RIBERA  6
SANTA MARGHERITA DI BELICE  1
SCIACCA 18
SICULIANA  1

Non ce l’ha fatta il medico di famiglia di Riesi Calogero Giambarresi di 69 anni. Il professionista aveva avuto diagnosticato il coronavirus domenica scorsa.

Le condizioni dell’uomo si sono velocemente aggravate e dopo un primo ricovero al reparto di malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta è stato trasferito e intubato in sala di rianimazione. Non è servito a nulla, oggi pomeriggio è arrivata la morte.

Quella di oggi è la seconda vittima nella provincia nissena ,dopo quella del biologo dell’Asp.