Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1527 di 2685
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1527)

Il Tar, esprimendosi nel merito, dopo la sospensiva del provvedimento impugnato, ha respinto il ricorso che la società privata Global Service ha presentato contro un provvedimento del Comune di Agrigento che sostanzialmente ha bloccato le attività al cimitero di Piano Gatta perché non ha riconosciuto legittimo il transito nella gestione del cimitero dalla società Europa Costruzioni alla società Global Service. Molto probabilmente la società privata Global Service ricorrerà all’organo di giustizia amministrativa di secondo grado, ovvero il Cga, contro la sentenza del Tar. Nel frattempo però al cimitero di Piano Gatta incombe nuovamente la paletta rossa.

Il coordinatore ad Agrigento dell’Udc, Salvatore Fanara, interviene a seguito dello stop al cimitero di Piano Gatta imposto dal Tar. Fanara afferma: “Ad Agrigento sono ancora in attesa di sepoltura 60 salme, attualmente sistemate in cappelle private. Inoltre restano altre decine di salme a deposito. A fine estate scorsa sembrava che il problema si fosse sbloccato tanto che il Gestore aveva iniziato i lavori di completamento dei loculi previsti per norma, consegnando 48 loculi in quest’ultimi giorni di inizio anno. La situazione oggi s’infittisce drammaticamente. Una considerazione viene spontanea: ma gli uffici comunali preposti hanno in questi anni formulato mai delle soluzioni ? E adesso ci chiediamo cosa succederà. Sicuramente questa amministrazione attiva non ha brillato, questa è la sensazione della cittadinanza”.

L’assessore comunale al Bilancio di Agrigento, Francesco Cuzzola, interviene a seguito della richiesta del Movimento Mani Libere di Giuseppe Di Rosa di rendere pubblico come sono stati spesi, e per quali servizi, gli introiti della Tasi dal 2015 in poi ad Agrigento. Cuzzola afferma: “L’imposizione della Tasi è un obbligo previsto dal legislatore nazionale in capo al Comune. Detto ciò, per verificare la spesa basterebbe semplicemente leggere le delibere di approvazione delle aliquote per evidenziare quali sono i servizi indivisibii finanziati con il gettito della Tasi. In ogni delibera vi è un prospetto di raccordo con la spesa sostenuta dal Comune. Come dire: si parla senza leggere!”.

Ad Agrigento, su iniziativa del consigliere comunale di Forza Italia, Simone Gramaglia, si è svolto un sopralluogo congiunto, con l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Mauro Patti, e il comandante della Polizia Locale, Cosimo Antonica, nei pressi della scuola “Kolbe”, nella frazione di San Michele, a nord della città, dove sono stati installati i rilevatori di velocità. Lo stesso Gramaglia spiega: “Già nel 2013 mi sono occupato, dopo vari sopralluoghi, del gravoso problema della precaria sicurezza stradale intorno all’istituto scolastico ‘Kolbe’ in ragione della presenza di una strada, che peraltro conduce all’ospedale, densamente trafficata. Già all’epoca acquistammo le apparecchiature deterrenti. Poi però il tutto si è arenato. Adesso, subentrato in Consiglio comunale, ho ritenuto doveroso concludere quanto già avviato. I rilevatori di velocità sono un intervento atteso da tempo in quanto strumento destinato a garantire maggiore sicurezza ai tanti bambini che frequentano la scuola ‘Kolbe’ e anche ai tanti lavoratori che fruiscono della zona come strada di transito e di collegamento con l’ospedale e la zona industriale. Ringrazio l’amministrazione comunale, il comandante Antonica e in particolare l’assessore Mauro Patti per la sollecitudine con cui si è prontamente adoperato” – conclude Simone Gramaglia.

A Palma di Montechiaro i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato due pusher, un palmese di 53 anni ed un egiziano di 26 anni, sorpresi in possesso di quasi due etti di marijuana all’interno di un’abitazione rurale con annesso ovile. I due sono stati colti ad armeggiare con diverse dosi di marijuana, trovata anche fuori dalla casa e dentro il bagagliaio di un’automobile, per un totale di quasi due etti di erba. Il palmese e l’egiziano, reclusi ai domiciliari, risponderanno all’autorità giudiziaria di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri della Stazione di Campobello di Licata hanno arrestato due uomini di Canicattì, di 58 e 47 anni, sorpresi intenti a contrattare la vendita di un trattore, trafugato al proprietario poche prima a Naro. Lo stesso derubato ha denunciato alla stazione dei Carabinieri di Naro il furto del suo trattore cingolato. Subito sono scattate le ricerche. E i militari della stazione di Campobello hanno scoperto proprio a Campobello di Licata un mezzo agricolo simile a quello rubato. Prima si sono appostati ad osservare e poi sono intervenuti quando si sono accorti di tre uomini armeggianti intorno al mezzo. Uno dei tre, probabilmente l’aspirante acquirente, è riuscito a fuggire, mentre i due ricettatori sono stati bloccati. Il trattore, risultato quello rubato, è stato restituito al legittimo proprietario, che ha ringraziato i Carabinieri per la celerità e l’efficacia dell’intervento. I militari sono sulle tracce del terzo complice.

Lo scorso 22 luglio, la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha confermato la sentenza di assoluzione, già emessa in primo grado, a favore dell’ex ministro Calogero Mannino, nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “trattativa Stato – mafia”. Ebbene, adesso sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione. E, tra le mille e cento pagine depositate, i giudici scrivono: “Non è stato affatto dimostrato che il Mannino fosse finito anch’egli nel mirino della mafia a causa di sue presunte e non dimostrate promesse non mantenute (addirittura, quella del buon esito del primo maxi processo) ma, anzi, al contrario, è piuttosto emerso che costui fosse una vittima designata della mafia, proprio a causa della sua specifica azione di contrasto a Cosa Nostra quale esponente del governo del 1991, in cui era rientrato dal mese di febbraio di quello stesso anno. Sono pacifiche e pubbliche, poi, le minacce subite dal ministro Mannino, il suo timore e l’attivazione di tutte le forze di pubblica sicurezza e di intelligence dello Stato italiano a tutela della sua persona, ivi compreso il Ros ed i servizi segreti, cui lo stesso ebbe pure a rivolgersi. Ciò non di meno è rimasto parimenti non dimostrato che tali contatti, per nulla occulti, fossero finalizzati all’avvio di una trattativa con Cosa Nostra. Del resto, se davvero, come da contestazione, l’imputato fosse stato così vicino a Cosa Nostra da essere un suo stabile interlocutore politico, costui non avrebbe di certo avuto bisogno, per proporle un patto per sé ‘salvifico’, né dei militari del Ros né del suo acerrimo nemico politico, Vito Ciancimino, ben potendo presentarsi egli stesso ai vertici del sodalizio come prestigioso mediatore (all’epoca era ancora Ministro) per sé stesso e per lo Stato italiano. L’ipotesi del suo coinvolgimento nella fattispecie di cui in rubrica non solo, dunque, non è riscontrata, ma si appalesa, ancora una volta, illogica”.

L’ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, coordinatore del movimento Mani Libere, nel rispetto del principio della trasparenza amministrativa, invita il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a conclusione del suo mandato, di rendere noto ai cittadini a quanto ammontano, e come sono stati spesi, gli introiti della Tasi dal 2015 in poi. La Tasi è un’imposta comunale sui servizi indivisibili del Comune, ovvero i servizi che il Comune eroga a beneficio dei cittadini che abitano nel territorio comunale. La Tasi non comprende la tassa sui rifiuti, la Tari, che si paga a parte. Tra i servizi indivisibili sono comprese le spese per la manutenzione delle strade, dei marciapiedi, l’illuminazione pubblica, il contenimento del fenomeno del randagismo con il canile o rifugio comunale, e tanti altri normali servizi da città a vocazione di civiltà. E’ giusto dunque che il sindaco renda noti quali dei servizi indivisibili siano stati erogati a favore dei cittadini di Agrigento che hanno pagato la Tasi dal 2015 in poi, indicando – conclude Di Rosa – per ciascuno di essi i relativi costi che ha sostenuto con il gettito dell’imposta.

Mattinata insolita quella di domenica a Cianciana dove il paese si è svegliato al suono della fanfara dei bersaglieri.

L’occasione è stata data dai festeggiamenti per il secondo anniversario della fondazione della sezione di Agrigento dell’Associazione dei fanti piumati, i cui vertici hanno voluto legare l’avvenimento con un omaggio alla memoria del tenente Gaetano Camizzi, Medaglia d’Argento al Valor Militare, Caduto nel 1916 ed al quale la stessa sezione della città dei templi è stata in titolata nel corso del raduno interregionale sud recentemente svoltosi proprio nel nostro capoluogo nei giorni 4, 5 e 6 ottobre scorsi.

La mattinata si è aperta con l’omaggio al Monumento ai Caduti a cura del presidente regionale dell’Anb Salvatore Aurelio Tosto, di quello provinciale Andrea de Castro, del sindaco Francesco Martorana e del comandante della locale stazione dei carabinieri Massimo Zambone ed il comandante della polizia locale Salvatore Campisi. Successivamente, mentre la fanfara della sezione Anb di Caltanissetta ha intrattenuto i presenti esibendosi in un applauditissimo concerto, Tosto, De Castro, una delegazione di associati, il comandante dei carabinieri ed i pronipoti del ten. Camizzi si sono recati al cimitero per deporre un omaggio floreale alla tomba del Caduto. La mattinata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa da parte dell’arciprete don Emanuele Casola.

Senza motivazione né formazione dei cittadini, del personale e, in primis, dell’amministrazione la raccolta differenziata non può funzionare.

Ricordiamo che sulla formazione ad Agrigento sono stati spesi un bel po’ di soldi con dei concerti a San Leone, piuttosto che realizzare qualcosa di più utile, come un servizio cortesia efficiente a cui rivolgersi per avere risposte. A tutt’oggi, non è stato fatto più niente di valido nell’ambito della formazione, nonostante sia una delle voci del nuovo e pagato contratto.

Non si può pensare che i cittadini si sentano motivati dalle infinite promesse e proclami mai rispettati, pagando tantissimo e vivendo non solo nella sporcizia ma anche nel terrore di prendere multe per avere infranto regole che nemmeno si conoscono.

Cosa ne sanno, effettivamente, i cittadini di come funziona la differenziata? Cosa non sanno? Il regolamento doveva esserci già da 2 anni e mezzo e invece il servizio si basa sul passaparola dal parrucchiere o dal macellaio.

Siamo in assenza di regole precise, evidenti ed incontestabili perchè scritte e alla portata di tutti, non possono certo essere quelle indicate in qualche post sui social!

La comunicazione via whatsapp, via operatori che decidono per conto loro e non lasciano indicazioni, via chiunque creda di avere titolo per parlare, genera più confusione che altro.

Recentemente per post sui social o titoli di giornale si sono create false notizie che hanno fatto il giro della città, scoprendo successivamente che non si parlava nemmeno del comune di Agrigento: sicuramente non è bello che molti si fermino alle prime parole o non vadano oltre il titolo ma è anche vero che non ci sono fonti certe, legalmente riconosciute e in pubblica evidenza.

Dopo aver detto peste e corna di un personale allontanato perché “in più” a nemmeno un anno dall’insediamento di questa amministrazione, nel 2016,  solo adesso, sotto elezioni, si pensa di aumentarne il numero? Cosa potrebbe essere naturale pensare su questa “coincidenza”?