Domenica prossima, 19 gennaio, la settimanale giornata di raccolta del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà dalle ore 8 alle 12 ad Aragona innanzi alla Parrocchia San Francesco e a Grotte in via Crispi al Belvedere. Ai donatori saranno recapitate le analisi cliniche.
Una casa di Cura – accreditata per un totale di 60 posti letto e convenzionata con il Servizio Sanitario- è stata autorizzata dall’Assessorato della Salute, nel mese di ottobre 2018, ad effettuare una rimodulazione organizzativa.
Per effetto di tale rimodulazione, la Casa di Cura risulta oggi accreditata per 48 posti letto di “Ortopedia” e 12 posti letto per “Riabilitazione” (in luogo dei precedenti 12 posti letto per lungodegenza).
La Casa di Cura, tuttavia, non è stata tempestivamente messa a conoscenza in ordine all’esatto ammontare dei budget per il 2019 né con riferimento alla “riabilitazione” né con riferimento ala branca di ortopedia.
Solo nel mese di ottobre 2019, l’Assessorato resistente ha determinato, con apposito Decreto gli aggregati di spesa, riducendo di circa 350.000 il budget spettante alla citata casa di cura con riferimento alla branca di “ortopedia”.
La suddetta casa di Cura ha, pertanto, presentato, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino, Giovanni Bellia e Giuseppe Impiduglia, un ricorso innanzi al TAR Sicilia Palermo, contestando gli atti con i quali era stata disposta una riduzione del proprio budget per la branca di ortopedia.
In particolare, con il ricorso, gli avv.ti Rubino, Bellia e Impiduglia hanno sostenuto come la suddetta decurtazione retroattiva del budget fosse palesemente illegittima non tenendo in alcun conto l’affidamento della casa di cura in ordine all’assegnazione per l’anno 2019 di un budget corrispondente a quello assegnato nell’anno 2018 e hanno citato a sostegno dei propri assunti dei precedenti del TAR Palermo e della Corte Costituzionale.
Il TAR Sicilia Palermo – Presidente dott. Calogero Ferlisi, Relatore dott.ssa Aurora Lento – aderendo alla tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia e Bellia, con apposita ordinanza, ha sospeso gli atti impugnati nella parte in cui hanno assegnato alla ricorrente un budget per i ricoveri ordinari inferiore a quello del 2018.
Con tale ordinanza, il TAR ha rilevato illegittimità della riduzione retroattiva del budget in quanto lesiva dell’affidamento ingenerato sulla casa di cura anche in considerazione delle liquidazioni in dodicesimi fatta dall’ASP di Palermo.
Ad Agrigento, nei locali della Biblioteca Comunale “La Rocca”, si è riunito il periodico gruppo di lettura. Dibattito sull’opera di Pirandello “L’altro figlio”. Ricordato il poeta Francesco Setticasi. L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura del Comune di Agrigento. Ha coordinato Crocetta De Marco.
Le interviste
La 75º edizione del Mandorlo in fiore è stata presentata stamani alle ore 11.00 presso la sede del Collegio dei Filippini di Agrigento.
Il via si darà il 28 febbraio e durerà fino all’ 8 marzo. L’inizio dell’evento si aprirà con il Festival “I bambini del mondo” organizzato da Giovanni di Maida e Luca Criscenzo, dove si vedranno cinque gruppi agrigentini e dieci internazionali.
Dal 3 Marzo, con l’accensione del Tripode dell’amicizia al Tempio della Concordia si entrerà nel vivo della manifestazione per poi portare avanti il programma fino al giorno conclusivo ovvero l’8 Marzo.
28 Nazioni che parteciperanno con i loro balli folkloristici: Algeria, Brasile, Bulgaria, Cina, Colombia, Corea, Croazia, Egitto, Emirati Arabi, Francia, Georgia, Grecia, Honduras, Indonesia, Italia, Lettonia, Macedonia, Messico, Romania Russia, San Salvador, Senegal, Serbia, Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria, Usa, più i gruppi folkloristici agrigentini.
Tanti gli eventi previsti durante le giornate del Mandorlo con la presenza di Anna Falchi, “I soldi spicci” e Sasà Salvaggio.
La conferenza è stata presieduta dal Direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, dal sindaco Calogero Firetto, dal consulente dell’organizzazione, Giovanni Di Maida e dal coordinatore del progetto Mandorlo in Fiore, Raffaele Sanzo.
Le interviste
La Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento contro l’ordinanza della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, che lo scorso 2 luglio ha annullato gli arresti domiciliari, non convalidandoli, e ha restituito la libertà a Carola Rackete, la comandante tedesca della nave umanitaria “Sea Watch” approdata a Lampedusa forzando il blocco della Guardia di Finanza il 29 giugno precedente. Secondo la tesi della giudice Vella, condivisa dalla Cassazione, la resistenza a pubblico ufficiale è stata scriminata dall’adempimento del dovere di salvare vite umane in mare.
In Sicilia stop alla maggiorazione dell’addizionale Irpef: quest’anno 2020 i contribuenti pagheranno, a valere sull’anno d’imposta 2019, solo l’aliquota regionale pari all’1,23 per cento. La maggiorazione è stata pagata dal 2011 in poi, per saldare i debiti del sistema sanitario. La Regione nel 2011 ha scaricato il peso dei debiti della Sanità sui cittadini, e quindi maggiorando l’Irpef, ovvero l’imposta regionale sulle persone fisiche. Già due anni addietro il governo regionale ha ridotto tale maggiorazione. Adesso è stata azzerata. L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, afferma: “E’ stato portato a compimento il lungo percorso di risanamento, già riconosciuto dalle agenzie di rating, in particolare in materia sanitaria. La Sicilia non è più il luogo della tassazione maggiorata, il che ci consente di puntare con forza sulle misure di fiscalità agevolata per attrarre persone e imprese”.
L’ex ministro Calogero Mannino è intervenuto a “LiveSicilia” a commento delle motivazioni appena depositate alla sentenza di conferma in Appello dell’assoluzione al processo sulla cosiddetta “trattativa Stato – mafia”. Mannino, tra l’altro, ha affermato: “Andando a leggere questa sentenza gigantesca, non per il numero delle pagine ma per la dimensione intellettuale e morale della ricostruzione e dell’interpretazione di fatti e circostanze, si ha proprio la convinzione che finalmente c’è un atto giudiziario sul tema, anche se, per quanto mi riguarda, tutti gli atti giudiziari precedenti erano stati sentenze di assoluzione. Sono stato assolto dall’accusa di 416 bis quattro volte, assolto nelle misure di prevenzione relative sia ad Agrigento sia alla Corte d’appello di Palermo, e sono 6. Due assoluzioni nel processo della tangentopoli siciliana. Due sulla trattativa e sono 10. Due al tribunale dei ministri e sono 12. Tutti i processi secondo me denotano una volontà specifica di qualche pubblico ministero di mettermi sotto accusa ad ogni costo. Questa sentenza, ad esempio, parla di assoluta illogicità, non solo di infondatezza, si parla di accuse incongruenti. Un errore giudiziario che si ripete e che si amplifica. Quando in questa sentenza si dice che l’ex ministro della Dc era una vittima designata della mafia proprio per la sua attività di contrasto a Cosa nostra nel governo del ’91, viene ribaltato il romanzetto che parte da quel libro di Ingroia e Caselli del 1992, “La vera storia d’Italia”, e si ristabilisce, attraverso un esame serrato di tutti gli atti giudiziari, invece, una opposta verità. Il ricorso in Cassazione? La Procura generale di Palermo potrà andare anche in Cassazione. Per quel che mi riguarda non credo che ci siano problemi, dopo due assoluzioni. Poi, se vogliono fare risparmiare soldi allo Stato, visto che ne hanno sprecati così tanti… La sentenza di primo grado era di 800 pagine, ora 1.245 pagine, questi giudici hanno dovuto esaminare una quantità di carte infinite. E lo hanno fatto con estremo scrupolo: questa è una sentenza monumentale. Sui grandi giornali nazionali, come Corriere della Sera e Repubblica, non c’è notizia di questa sentenza. Sono giornali che hanno riservato pagine intere all’accusa e che ora stanno venendo meno al dovere dell’informazione. E questo è determinato da questo combinato circuito mediatico-giudiziario che è un problema politico grave, serio, che un giorno questo Paese dovrà affrontare. Io vedo un ruolo sussidiario di certa stampa rispetto alle azioni giudiziarie”.
Il Dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Calogero Pisano, commenta le dichiarazioni rilasciate ieri dall’on.Giusy Savarino sull’opportunità di individuare un candidato a Sindaco unitario del centrodestra alle prossime elezioni comunali che si terranno ad Agrigento: “Prendiamo atto con grande compiacimento delle dichiarazioni rilasciate dall’on. Savarino in cui auspica, per le prossime amministrative agrigentine, un programma ed un candidato a Sindaco che siano espressione del centrodestra unito.
Come più volte ribadito, già da Ottobre dello scorso anno, riteniamo che questa sia l’unica formula giusta per sostenere le prossime elezioni, una formula rodata e risultata vincente alle regionali del 2018 ed in tutte le tornate elettorali dove è stata proposta.
Pertanto, proponiamo a tutte le forze politiche, ed anche alle liste civiche, che rientrano nell’alveo del centrodestra, la costituzione, fin da subito, di un tavolo politico cittadino per predisporre un programma comune da proporre alla città di Agrigento ed individuare una candidatura a Sindaco che meglio possa rappresentare questo programma.”
Un altro quotidiano, ieri, invece, associava le dichiarazioni di Lillo Pisano anche all’unione di Forza Italia e del suo rappresentante regionale ad Agrigento. La notizia non è assolutamente confermata. Nel comunicato odierno Pisano fa riferimento ed accoglie positivamente solo ed esclusivamente le dichiarazioni dell’on. Giusi Savarino.