
Si proprio così, il cardiologo interventista può giocare un ruolo determinante nel trattamento dell’ictus ischemico acuto, disostruendo il più rapidamente possibile l’arteria cerebrale chiusa improvvisamente, analogamente come avviene nell’infarto miocardico acuto.
Il 10/11 Maggio si terrà ad Agrigento un convegno dove si discuterà del ruolo dell’emodinamista nel trattamento di questa patologia devastante, in considerazione che in tutto il mondo ed in particolare in Italia e ancor più in Sicilia dove non più del 20% dei pazienti possono giovarsi della trombectomia meccanica, una tecnica salvavita effettuata dai neuroradiologi interventisti, figure specialistiche molto carenti in tutto il mondo.
Questa tematica che coinvolge i cardiologi, viene discussa per la prima volta in Italia e la Cardiologia di Agrigento farebbe da battistrada.
A tal proposito abbiamo sentito il primario cardiologo – emodinamista Dott. Giuseppe Caramanno dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento che ha organizzato l’importantissimo evento.
Dice: “Già nell’ unità operativa sono stati trattati due pazienti con risultati ottimali. Di fronte ad una persona paralizzata, che non parla,devastata dall’ictus, che riacquista la parola e le funzioni motorie dopo alcuni minuti dalla riapertura dell’arteria cerebrale, è quanto di più drammatico,straordinario e commovente che un medico possa mai vedere. Bisogna fare presto- continua il dott. Caramanno- sostenuto dal Direttore Generale dell ‘Asp di Agrigento Giorgio Santonocito – sollecitando la collaborazione della Neurologia di Agrigento e quindi i decisori pubblici regionali affinché affrontino tale problema in maniera semplice coinvolgendo le emodinamiche siciliane, che sono distribuite capillarmente su tutto il territorio a differenza delle neuroradiologie interventistiche, laddove non vi è nessuna possibilità di rivascolarizzazione meccanica degli ictus ischemici; altrimenti,mentre si continua a discutere, centinaia di pazienti saranno condannati alla morte e/o alla sedia a rotelle”.
E’ assolutamente il caso di evitare inutili e dannose discussioni che non farebbero altro che danneggiare il paziente bisognoso di soccorso immediato. Quando si tratta di salvare vite umane è necessario spegnere divergenze che potrebbero risultare anche fatali.
La perfetta riuscita di due interventi su altrettanti pazienti del brillantissimo emodinamista Dott. Giuseppe Caramanno rappresenta la chiara testimonianza che ogni minuto che passa è prezioso.
Che da Agrigento possa partire una nuova frontiera che sia da esempio per quanto riguarda la Sanità Nazionale.
Il Direttore dell’Asp Santonocito e il Dott. Caramanno questo lo hanno ben compreso, adesso occorre ritrovare la convergenza degli omologhi colleghi e l’eliminazione di qualche chiacchera in più.
La vita prima di ogni cosa.