Lo scorso 4 marzo 2019, tra Agrigento, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma, la Dia, la Direzione investigativa antimafia e i Carabinieri hanno eseguito 32 ordinanze cautelari emesse dalla Procura antimafia di Palermo per, tra l’altro, associazione mafiosa, traffico di droga ed estorsioni. L’operazione è stata intitolata “Kerkent”, nome arabo di Agrigento. Ebbene, adesso i pubblici ministeri Claudio Camilleri e Pierangelo Padova hanno chiesto 35 rinvii a giudizio. La prima udienza preliminare si è svolta innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato. Dunque, 28 imputati hanno scelto di essere giudicati in abbreviato, e la requisitoria a loro carico si svolgerà il 2 marzo prossimo. Altri 7 imputati sono stati invece rinviati a giudizio ordinario all’udienza del prossimo 19 marzo. Si tratta di: Pasquale Capraro, 28 anni, Angelo Cardella, 48 anni, Francesco Luparello, 46 anni, Saverio Matranga, 42 anni, Gabriele Miccichè, 29 anni, Calogero Trupia, 34 anni, e Angelo Iacono Quarantino, 28 anni.
Al momento la marcia contro l’isolamento viario e infrastrutturale della provincia di Agrigento, dello scorso 25 gennaio, non ha prodotto alcun sussulto di dignità da parte degli organi preposti e competenti. Oggi il coordinatore del Movimento Mani Libere di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, ha diffuso un video che testimonia, almeno alle ore 9:30 del mattino di oggi, che i lavori non procedono al viadotto Petrusa tra Agrigento e Favara. Migliaia di cittadini continuano ad essere penalizzati. Peraltro nella zona vi è una struttura sensibile, quale è il carcere “Di Lorenzo”…
Sul sito internet della Provincia di Agrigento è stato pubblicato il bando di gara per il servizio di bonifica dai rifiuti, pericolosi e non, abbandonati nel territorio provinciale. La gara sarà gestita integralmente sulla piattaforma telematica del sito della Provincia, e pertanto saranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il portale internet Appalti. L’importo complessivo dell’appalto è di 330mila euro, più Iva, compresi oneri per la sicurezza. Le offerte sono attese entro le ore 12 del prossimo 21 febbraio La durata dell’appalto è di 24 mesi. Il bando di gara e i relativi allegati tecnici sono scaricabili dal sito www.provincia.agrigento.it, sezione Gare e Appalti.
La signora C F (sono le iniziali del nome), proprietaria di un immobile sito nel Comune di Lampedusa nella centrale via Roma, nel maggio 2018 aveva richiesto alla Soprintendenza di Agrigento il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per lavori di ristrutturazione edilizia a piano terra e per la realizzazione di una sopraelevazione.
La Soprintendenza di Agrigento, tuttavia, con provvedimento del luglio 2019, ha rigettato la richiesta ritenendo che, nella zona in questione, le previsioni del Piano Paesaggistico non consentirebbero la sopraelevazione.
Avverso il diniego del nulla osta della Soprintendenza, la signora C F, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò ha presentato ricorso innanzi al TAR chiedendone l’annullamento, previa la sospensione.
In particolare, gli Avvocati Rubino e Airò hanno censurato l’operato della Soprintendenza deducendo: l’inapplicabilità delle previsioni del Piano Paesaggistico (soltanto adottato e non ancora definitivamente approvato); la disparità di trattamento rispetto ad altri nulla osta favorevoli rilasciati dallo stesso ente nella medesima zona; e l’avvenuta formazione del silenzio assenso.
Il TAR Palermo, recependo le difese degli Avvocati Rubino e Airò, in accoglimento della domanda cautelare, ha ritenuto che, avendo riguardo alla natura del provvedimento impugnato, al danno prospettato da parte ricorrente è possibile ovviare mediante il riesame da parte dell’Amministrazione alla stregua delle censure dedotte e dei documentati provvedimenti, versati in atti, favorevolmente resi dalla stessa Soprintendenza nell’ambito del medesimo contesto paesaggistico del Comune di Lampedusa.
Per effetto di tale pronunciamento, la Soprintendenza di Agrigento dovrà riesaminare il proprio diniego, alla luce delle argomentazioni difensive spiegate dai difensori della proprietaria dell’immobile, entro il termine di giorni 90 assegnato dal TAR Palermo.
Ad Agrigento, su iniziativa dell’Anioc, l’Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche, sezione di Agrigento, presieduta da Gaetano Marongiu, si è svolta l’annuale “Festa dell’Insignito”, arricchita quest’anno da un concorso rivolto agli studenti delle scuole medie superiori di composizione di un tema su San Giovanni Bosco. E sono stati premiati gli studenti vincitori. La “Festa dell’Insignito” 2020 giunge a conclusione di un anno caratterizzato da intense attività sociali e culturali svolte dall’Anioc.
L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, segnala, e documenta in foto e video, che alla Scala dei Turchi, a Realmonte, chiusa e recintata da circa due settimane, i turisti continuano ad ignorare l’ordinanza del sindaco di Realmonte, e, in mancanza di controlli, entrano pericolosamente nell’area vietata scavalcando o rompendo la recinzione.
La Capitaneria di Porto Empedocle, capitanata da Gennaro Fusco, a contrasto della pesca illegale del novellame, ha sorpreso in flagranza di reato, nel mare di Ribera in località Seccagrande, alcuni pescatori di frodo intenti a gettare le reti illegali detenute a bordo. I militari della Guardia costiera hanno sequestrato 4 reti da pesca di tipo tremaglio da 150 metri ciascuna, ed una rete combinata di 250 metri. Multa da 1000 euro per detenzione di attrezzi non consentiti.
Tra poco più di una settimana in Parlamento si vota la richiesta di autorizzazione a procedere a carico di Matteo Salvini per il caso “Gregoretti”. Adesso un’altra richiesta di autorizzazione a procedere incombe a carico di Salvini per il caso “Open Arms” dello scorso agosto. Salvini commenta: “Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi cittadini: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai, perché sono tutti processi politici che non mi spaventano”. Il Tribunale dei ministri di Palermo, sulla base di un’inchiesta della Procura di Agrigento, contesta a Salvini il sequestro di persona e l’omissione di atti d’ufficio. Secondo i magistrati, infatti, non sono ricorre l’obbligo di prestare soccorso ma, per vietare lo sbarco, nel caso della “Open Arms” sono mancati i presupposti previsti dal decreto sicurezza bis firmato dallo stesso Salvini, ovvero non vi è stato motivo di ritenere che l’approdo potesse rappresentare un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione di vietare lo sbarco – ancora seconda gli inquirenti – è stata assunta individualmente dal ministro degli Interni, Salvini.
A Pozzallo in provincia di Ragusa dalla nave della Ong spagnola sono sbarcati 363 migranti soccorsi in cinque diverse operazioni di salvataggio. In ragione della emergenza coronavirus, i migranti sono stati controllati dai sanitari in modo più serrato con un doppio controllo della temperatura corporea. Le prime verifiche a bordo della nave sono state effettuate da parte di quattro medici. Poi in banchina dagli operatori dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa. Nel dettaglio, a Pozzallo sono approdati 363 migranti, di cui 298 uomini, 8 donne e 57 minori. Tre uomini sono stati ricoverati in ospedale, ma nessuno per gravi motivi. Sono stati trasferiti tutti nell’hot spot di Pozzallo e vi resteranno in attesa della re-distribuzione su scala europea, in base al pre-accordo di Malta. Sono migranti da 21 differenti Paesi, in maggioranza provenienti da Sudan e Bangladesh. Il bambino più piccolo, accompagnato da una donna, ha 5 anni. I gruppi sono partiti da diverse città costiere della Libia: Garabulli, Al Khoms, Al Zawiya, Sabratha.