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L’imprenditore agrigentino Giovanni Parisi lancia una proposta che potrebbe rivelarsi una sorta di ancora di salvezza per gli albergatori e i proprietari di B&B agrigentini massacrati dal danno economico causato dall’emergenza coronavirus.

Di fatto Parisi sostiene che sarebbe opportuno dividere l’incasso acquisito con la tassa di soggiorno comunale a tutti i proprietari degli hotel e dei B&B, che corrisponde a circa un milione di euro.

“Il Comune dovrebbe farsi carico di questa iniziativa – dichiara Parisi – distribuendo agli albergatori la somma incassata e non spesa in proporzione alle presenze registrate nel 2019”.

 

I Soci della Sezione UNUCI di Agrigento hanno accolto con spiccato senso altruistico la proposta del Presidente e del Consiglio di Sezione ad effettuare una raccolta fondi per l’emergenza coronavirus.

In pochi giorni, tramite bonifici bancari,  è stata raccolta la somma di € 1000,00 che è stata donata al Reparto di Cardiologia ed Emodinamica dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per l’acquisto di presidi medici atti a fronteggiare la pandemia Covid19.

Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati ad oggi, così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 128  + 1 rispetto a ieri  (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta,  116 (17, 11, 10);

Catania, 595 (124, 65, 65);

Enna, 294 (176, 24, 22);

Messina, 366 (132, 46, 37);

Palermo, 325 (71, 44, 24);

Ragusa, 59 (6, 4, 5);

Siracusa, 86 (56, 60, 12);

Trapani, 112 (8, 17, 5).

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 39.867 (+1.990 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.535 (+34), mentre,attualmente, sono ancora contagiate 2.081 persone (+10), 273 sono guarite (+18) e 181 decedute (+6).

Degli attuali 2.081 positivi, 590 pazienti (-15) sono ricoverati – di cui 49 in terapia intensiva (-4) – mentre 1.491 (+25) sono in isolamento domiciliare.

“Mentre stanno già arrivando sui conti correnti degli italiani i bonus per i liberi professionisti titolari di partita iva, diverse regioni d’Italia hanno istituito un ulteriore bonus che va a sommarsi a quello del governo per sostenere i liberi professionisti duramente colpiti dalla crisi causata dalla pandemia covid-19. Lo faccia anche il governo siciliano”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro che, con una interrogazione, incalza il governo regionale a voler sostenere i liberi professionisti titolari di partita iva. “In un momento così difficile – spiega Di Caro – è necessario che le istituzioni diano risposte straordinarie. Mentre il presidente della Regione Musumeci non perde tempo ad accusare il governo nazionale, altre Regioni hanno già previsto stanziamenti per i professionisti. La regione Campania ad esempio ha varato un piano complessivo di 604 milioni di euro per l’emergenza ‘socio-economica’ conseguente al diffondersi del Coronavirus. 80 di questi milioni sono riservati ad un bonus di mille euro per le partite iva, con una platea di beneficiari stimata in 80 mila persone. In Sicilia vi sarebbero attive 15 partite iva ogni mille abitanti, ovviamente non tutte possono essere beneficiarie di tali bonus una tantum che sono rivolti, ricordiamolo, ai liberi professionisti. Altre Regioni stanno aumentando il fondo di garanzia per supportare le imprese. Sarebbe utile quindi sapere se Musumeci intenda seguire l’esempio di altre Regioni italiane che stanno prontamente correndo in soccorso dei liberi professionisti titolari di partita iva. E se non ritenga utile istituire un fondo ad hoc per garantire ai liberi professionisti siciliani parità di condizioni nei confronti dei loro colleghi residenti in altre regioni” – conclude Di Caro.

Il Comune di Agrigento, continua reiterando un abuso, a convocare persone in Piazza Pirandello, negli istanti in cui scriviamo, si sta creando un altro capannello di persone che attendono di ritirare il “Bonus spesa” concesso dal governo nazionale, per il quale abbiamo già presentato esposto denuncia.

ABBIAMO GIÀ CHIAMATO E SEGNALATO LA QUESTIONE ODIERNA AI CARABINIERI DI AGRIGENTO

 

“Nelle prime settimane di quarantena, i donatori sono venuti numerosi e ciò ha permesso di aiutare chi ne aveva bisogno e di ricostituire le scorte. Ma il sangue donato può essere conservato per un periodo di tempo limitato: ecco perché servono sempre nuove donazioni”. E’ quanto afferma Filippo Buscemi, direttore dell’unità operativa di Medicina Trasfusionale del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento, invitando tutti i donatori e quanti sentono il desiderio di dare il proprio contributo a compiere un gesto di altruismo per fronteggiare il continuo fabbisogno di sangue. “Nell’ospedale di Agrigento – continua il dottor Buscemi – i pazienti affetti da COVID-19 non sono frequenti e, quando sono diagnosticati, sono indirizzati ai presidi ospedalieri dotati di reparti di Malattie Infettive individuati dall’Assessorato Regionale della Salute. Invece continuano ad essere assistiti i pazienti che hanno bisogno di interventi chirurgici d’urgenza, ad esempio per fratture di femore o interventi all’addome, e i pazienti oncologici e talassemici. Per queste persone la trasfusione di sangue è il principale ‘salva vita’. Quindi, in ospedale il sangue continua ad essere necessario ogni giorno, per molti pazienti. I donatori in buona salute possono prenotare la donazione presso il centro trasfusionale di Agrigento ai seguenti numeri: 0922.442285 – 0922.442286 (dalle ore 8 alle 12) o 0922.442268 (dalle ore 12 alle 20). La donazione avviene nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza. I donatori, infatti,dopo essere stati contattati telefonicamente per accertare il buono stato di salute, sono invitati a prenotare la donazione ad un orario preciso in modo da garantire il distanziamento. In altri termini si dona uno per volta ad un intervallo di almeno venti minuti accedendo al centro trasfusionale direttamente dall’entrata del CUP/Poliambulatori, nel retro dell’ospedale, entrata dedicata quasi esclusivamente ai donatori. Per recarsi in ospedale, attenendosi alle disposizioni ministeriali, bisogna portare con sé l’autocertificazione specificando la motivazione ‘donazione di sangue’. La donazione è infatti autorizzata e viene successivamente certificata”.

Il sindaco di Canicattì Ettore Di ventura ha scritto una lettera di benvenuto al nuovo Prefetto di Agrigento, S.E. Maria Rita Cocciufa. Ecco il testo integrale:

“Pregiatissima Eccellenza

A nome dell’Amministrazione Comunale e della Città di Canicattì, desidero esprimerLe il mio più cordiale benvenuto quale rappresentante del Governo in Provincia di Agrigento.
Nel pieno e assoluto riconoscimento della fondamentale importanza che riveste il Suo ruolo, finalizzato a far sentire forte e pregnante la presenza dello Stato nel nostro territorio ovvero a garantire i valori della legalità, del dialogo e della imparzialità per il bene e l’interesse della Comunità, Le confermo la più totale e fattiva disponibilità a cooperare cercando di esserLe da supporto nell’affrontare e risolvere le tante complessità che ci coinvolgono.
È forte in me l’auspicio di un percorso improntato sulla piena collaborazione istituzionale, nella profonda convinzione che l’impegno congiunto sia fondamentale per raggiungere obiettivi comuni diretti, da un lato a valorizzare le straordinarie peculiarità delle nostre Comunità e del nostro Territorio, dall’altro a garantire ai Cittadini una convivenza sicura, armoniosa e produttiva.
Nell’augurarLe un brillante lavoro, voglia accogliere vivissime felicitazioni per il prestigioso incarico assegnatoLe e i miei più cordiali saluti”.

Il direttore di Caritas diocesana Agrigento, Valerio Landri, comunica che, fino a data da destinarsi, in ottemperanza alle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri contenute nel Decreto #IORESTOACASA del 10 marzo 2020, al fine di contrastare il dilagare dell’Epidemia di COVID-19, il Centro di Ascolto Diocesano di vicolo Lauricella, , desiderando garantire i servizi urgenti, essenziali e indifferibili, pur salvaguardando la salute di operatori e beneficiari, seguirà le seguenti modalità di servizio:

 

  1. Si potrà accedere al Centro di Ascolto esclusivamente dietro prenotazione telefonica. Chiunque avesse necessità di avanzare una richiesta di supporto dovrà previamente contattare il numero 0922.20455 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (dalle ore 10 alle ore 12) e martedì e giovedì (dalle ore 16 alle ore 18). L’operatore, valutata l’urgenza e l’indifferibilità della richiesta, fisserà un appuntamento al beneficiario, indicando una fascia oraria di ricevimento. Tutte le richieste differibili e non urgenti saranno rinviate a dopo la scadenza dei divieti.

Vengono dunque ripresi gli ordinari giorni/orari di ricevimento (LUN-MER-VEN dalle 10 alle 12 e MAR-GIO dalle 16 alle 18), ma solo dietro prenotazione telefonica.

  1. I beneficiari prenotati per una medesima fascia oraria potranno attendere il proprio turno negli spazi esterni al Centro di Ascolto, mantenendo la distanza di di sicurezza gli uni dagli altri; entreranno uno alla volta, seguendo il turno di arrivo.
  2. All’interno del Centro di Ascolto si chiederà il rispetto delle prescrizioni sanitarie: mantenere la distanza di almeno 1 mt, evitare contatti fisici (strette di mano, abbracci, baci), utilizzare mascherina e guanti, usare le precauzioni necessarie in caso di tosse o starnuti.
  3. Non sarà ammesso l’accesso a persone in evidente stato influenzale o non munite di mascherine e guanti.
  4. Le ricevute relative ai pagamenti già effettuati non saranno consegnate in cartaceo, ma solo inviate per e-mail ai diretti interessati. Inutile presentarsi per farne richiesta.

“Siamo consapevoli – dice Valerio Landri –  di quanto le suddette misure ci costringano a limitare fortemente il nostro servizio e, soprattutto, a modificare il nostro stile di accoglienza e di ascolto, ma riteniamo che esse siano necessarie a salvaguardare l’interesse collettivo alla salute. Speriamo che molto presto  – con l’impegno di tutti – si possa tornare alla normalità”.

 

Per informazioni: 0922/20455 oppure 3662627594

“In un momento così grave, in cui chiediamo sacrifici ai nostri cittadini e il rispetto di rigide regole per contenere il contagio da coronavirus, non possiamo consentire lo sbarco a centinaia di persone provenienti dall’Africa. Quanto sta accadendo in questi giorni sulle coste siciliane non può essere sottovalutato. Un fenomeno che mette seriamente a rischio la salute di tutti, ma con l’obiettivo imprescindibile di salvare vite sottraendole ai trafficanti di esseri umani”.

È quanto affermano le europarlamentari, Annalisa Tardino e Francesca Donato che, assieme ad altri deputati della Lega al Parlamento europeo, hanno presentato alla commissione europea un’interrogazione su quanto sta accadendo in Sicilia, in tema di sbarchi dei migranti. Prima firmataria è la stessa Annalisa Tardino, che si è fortemente impegnata nel portare avanti questa iniziativa.

“Negli ultimi giorni abbiamo assistito a numerosi sbarchi di immigrati clandestini – affermano le eurodeputate – nonostante l’Italia non sia porto sicuro a causa dell’emergenza sanitaria, distribuiti tra hotspot stracolmi e alcune strutture private, riaperte per l’occasione. Luoghi in cui non sarà possibile garantire la sicurezza dei cittadini. A ciò si aggiungono le proteste da parte dei sindaci e dei cittadini di Lampedusa, Siculiana, Pozzallo, Ragusa, Porto Empedocle e Portopalo e di gran parte della popolazione isolana, fortemente preoccupata, anche a seguito della conferma del primo caso di positività al covid19 di un migrante arrivato”.

“È evidente la grave responsabilità del Governo e della politica dei finti porti chiusi – dice Annalisa Tardino – che rischia di produrre danni enormi, incrementando il rischio di contagio, oltre che incoraggiare il business dei trafficanti di esseri umani. La stessa commissione europea ha, inoltre, affermato nelle sue linee guida sulla restrizione dei viaggi verso l’Europa, che è lecito negare l’ingresso a cittadini di paesi terzi, qualora questi rappresentino una minaccia alla pubblica sicurezza”.

“L’Europa deve intervenire con urgenza – si legge nell’interrogazione – affinché i migranti soccorsi da ONG battenti bandiera di altri Stati, vengano trasferiti negli Stati di riferimento o in altri Stati Membri, attraverso specifici corridoi sanitari. Ma, soprattutto, di fermare questi sbarchi rivedendo le priorità assegnate alla neonata missione IRINA, affinché si ponga come obiettivo primario e non secondario quello di istituire, immediatamente, un blocco navale al largo della Libia”. Infine, la Donato ha sottolineato che “in una situazione di crescente difficoltà economica del nostro Paese, con migliaia di famiglie italiane ridotte in povertà dal lockdown, continuare a destinare ingenti risorse alla gestione dei migranti è, da parte del governo, uno sfregio a danno dei nostri concittadini già provati da questa grave crisi economica, e alimenterà, sempre più, le guerre fra poveri a cui già assistiamo nei quartieri più degradati”.