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Il Tribunale di Ragusa , solo dopo 6 mesi, CON Ordinanza resa il 17/4/2023,  decide un ricorso d’urgenza presentato da una docente a novembre 2022.

La docente residente nella Provincia di Agrigento, ma di ruolo a Ispica, chiedeva al Ministero di essere trasferita provvisoriamente in un comune vicino il proprio domicilio e ciò  al fine di accudire al marito ammalato, giusto il diritto di precedenza accordato dalla legge 104/92.

Il Ministero,  senza alcun motivo,  assegnava ad Agrigento altro soggetto  del tutto privo dei titoli idonei alla priorità estromettendo la ricorrente titolata.

Ricorreva la docente al Tribunale di Ragusa con un ricorso d’urgenza depositato nel novembre del 2022. Dopo la prima udienza il Giudice disponeva una serie di rinvii cui seguivano le istanze di anticipazione dell’Avv. Francesca Picone,  difensore della docente, fino a quando,  ad anno scolastico quasi concluso, veniva accolto il ricorso con il riconoscimento del diritto al trasferimento richiesto.

Da lunedi la docente potrà, quindi, finalmente prestare servizio nella sua sede naturale ed avvalersi del legittimo diritto di accudire il proprio coniuge.

Ignoti malviventi, dopo aver forzato una finestra, sono riusciti a intrufolarsi nella sede dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento.

Aembra che di rubato non ci sia altro. A fare la scoperta è stato il personale dell’Agenzia delle Entrate all’orario di apertura degli uffici. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo. Sulla vicenda indagano i poliziotti della Questura.

Il Consiglio dei ministri, presieduto da Giorgia Meloni, su proposta del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, ha deliberato ufficialmente il conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura, per l’anno 2025, alla città di Agrigento. La giuria si è espressa favorevolmente rispetto alla proposta presentata dalla città sottolineando, tra l’altro, che – come si legge in un comunicato di Palazzo Chigi – “il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria”.

Dunque il Commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, il prefetto Valerio Valenti, è stato a Lampedusa dove ha incontrato il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il questore Emanuele Ricifari, e il sindaco Filippo Mannino. Valenti ha compiuto anche un sopralluogo nell’ex base militare Nato Loran di Capo Ponente per valutare se sia possibile allestire un’area di stoccaggio temporaneo delle “carrette” del mare usate dai migranti per le traversate. E ovviamente ha visitato il Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola. Le novità emerse: la gestione del Centro sarà affidata alla Croce Rossa italiana. E il trasferimento dei migranti da Lampedusa sarà effettuato con due navi in più rispetto agli attuali traghetti di linea.

A Licata, in via Marocco, un uomo ha acceso un forno in cemento all’interno del suo magazzino. Il fuoco, a causa probabilmente della canna fumaria otturata, si è propagato fuori possibilità di controllo. Sul posto, scattato l’allarme, sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Corso Argentina, e i poliziotti del locale Commissariato. Le fiamme hanno invaso l’intero magazzino e minacciato alcuni stabili attigui che sono stati subito sgomberati. Il rientro solo dopo il recupero sicurezza. Danni ingenti al magazzino.

Le somme – 48 milioni per i comuni e 4 milioni per le città metropolitane – sono state ripartite in base alla popolazione residente e, per quanto riguarda le ex province, sono state attribuite in relazione agli uffici pubblici censiti sul territorio. Si tratta di una dotazione straordinaria approvata dal Parlamento regionale per sostenere i comuni siciliani nella difficile fase di gestione dei maggiori oneri dovuti al rincaro dell’elettricità registrato durante lo scorso anno.
Le somme, come spiega la direttiva dell’assessore, non vanno rendicontate, sono però vincolate al pagamento delle bollette dell’energia elettrica.In base alle contabilizzazioni effettuate dal dipartimento delle Autonomie locali, ai capoluoghi della Sicilia sono stati assegnati 15.380.596 euro così ripartiti: 6.334.370 mila euro al comune di Palermo, 2.982.616 mila a Catania, 2.207.787 a Messina, 1.162.368 a Siracusa, 720.729 a Ragusa, 594.465 a Caltanissetta, 564.883 a Trapani, 554.824 ad Agrigento e 258.554 ad Enna.

L’unicità della storia del paziente di 101 anni è data dall’ottimo stato di salute generale dell’anziano, che non presentava nessun’altra patologia e non assumeva alcuna terapia farmacologica. Questo intervento è stato infatti il primo della sua vita. La procedura di impianto non prevede una tecnica minimamente invasiva: si incide la cute sotto la clavicola e, grazie alla guida radioscopica, gli elettrodi, necessari per la trasmissione dell’impulso elettrico, vengono posizionati nel cuore attraverso una via venosa. Queste terminazioni elettriche vengono «testate» e poi collegate al pacemaker, una sorta di scatolina inserita sottocute accanto alla zona di incisione. Il paziente, dopo 24 ore di osservazione per verificare il corretto funzionamento del dispositivo, ha lasciato l’ospedale in buone condizioni, pronto per riprendere le sue attività quotidiane.

«Avevo dei giramenti di testa e mi sentivo affaticato, non mi sentivo più sicuro ad uscire da solo – racconta G.C. -. Sono un uomo ancora mentalmente attivo e lucido e sottopormi all’intervento mi sembrava un’opportunità per tornare a fare le cose che amo e alle quali ultimamente, a causa dell’eccessivo affaticamento, avevo dovuto rinunciare. Ora ho ripreso a fare la passeggiata quotidiana, vado a fare la spesa, mi incontro con gli amici al bar vicino a casa».

Un bimbo di due mesi e 15 giorni è giunto morto stamani al Policlinico di Messina a bordo di ambulanza.

A chiamarla sono stati i suoi familiari. I medici hanno tentato di rianimare il piccolo ma senza riuscirci. Sembra si tratti del tipico caso di morte in culla. La Procura di Messina ha aperto un inchiesta e disposto l’autopsia sul corpo del bambino. Giovedì sarà conferito l’incarico al medico legale.

(ANSA)

di Dorotea Rizzo

Il borgo delle Madonie, Geraci Siculo, in provincia di Palermo, si conferma in testa alla classifica dei piccoli Comuni in tema di donazione di organi e tessuti. Il dato emerge dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica nelle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani in cui il servizio è attivo.

Il boom del consenso alla donazione di organi proviene da un fatto specifico: nel piccolo Comune delle Madonie nel marzo 2021, dopo la morte della piccola Marta, una bambina di 11 anni,  i genitori avevano voluto simbolicamente firmare il consenso alla donazione degli organi anche se poi il prelievo non era stato possibile per ragioni cliniche. La commozione generata da questa tragedia ha radicato in paese una profonda cultura della donazione. Nel 2020, infatti, a Geraci Siculo l’opposizione alla donazione sfiorava il 58%, dopo la morte della piccola i contrari sono crollati al 4,6% e l’astensione al 10,7%.

Ma a   spingere le adesioni, oltre al ricordo commosso di Marta, alla quale è stato intestato un parco inclusivo hanno contribuito anche alcune iniziative pubbliche promosse dal 2021.

“I cicli biologici di sviluppo di microrganismi patogeni non sono minimamente influenzati dai tempi della burocrazia delle amministrazioni. La lotta alle zanzare, ad esempio, risulta efficace solo se viene assicurata un’azione larvicida (da effettuare entro il mese di aprile) seguito da un intervento sullo stato adulto”. E’ quanto si legge in una nota con cui il Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Agrigento sollecita i sindaci di tutto il territorio provinciale ad attivare le iniziative connesse al buon esito di un’efficace azione di disinfestazione e derattizzazione. Per essere realmente efficaci, specie nei confronti delle temutissime zanzare tigre (aedes albopictus) e delle aedes aegypti (veicolo del virus zika), gli interventi vanno posti in essere da subito al fine di contrastare la proliferazione delle larve degli insetti e non vanificare l’utilità dei successivi cicli. “La derattizzazione – si legge ancora nella nota – dovrebbe essere accompagnata da un serio intervento di pulizia delle aree libere e degli spazi confinati, al fine di evitare un incremento di malattie trasmesse da insetti e roditori. L’attività di prevenzione, attuata nei tempi previsti dalla conoscenze scientifiche, è la sola arma efficace contro malattie come rickettsiosi e leishmaniosi che tanto preoccupano l’opinione pubblica”.

Il Dipartimento mette a disposizione la propria competenza e professionalità per collaborare nell’azione ed offrire ogni consulenza.