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Momenti di tensione al supermercato Lidl di viale Regione Siciliana, all’altezza del ponte di viale Lazio, a Palermo. Caos all’interno dello store, con l’intervento di polizia e carabinieri, a causa di alcune persone, proveniente da fuori città che avrebbero letteralmente riempito i carrelli della spesa per poi cercare di uscire senza pagare la merce.

Sarebbero in tutto una ventina di famiglie. Fuori la consueta fila e all’interno sarebbe scoppiato il caos, tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine.

Un vero e proprio tentativo di saccheggio che ha creato il panico. Un gruppo di persone, pare provenienti da fuori città, avrebbe riempito i carrelli della spesa per poi cercare di uscire senza pagare la merce:“Non abbiamo soldi e non vogliamo pagare”, avrebbero detto.

LA NOTA DI LIDL

“Lidl Italia conferma che nel tardo pomeriggio, una quindicina di persone sono entrate nel nostro punto vendita di Palermo via della Regione siciliana con l’intenzione di non pagare la spesa appena effettuata. Sono state quindi chiamate le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute a garanzia della sicurezza e salvaguardia dell’incolumità sia dei nostri collaboratori che dei clienti presenti in quel momento in punto vendita. Comprendiamo il difficile momento che l’intero Paese sta vivendo eringraziamo le autorità per il pronto intervento odierno“.

E’ quanto si legge in una nota.

Fonte ilSicilia.it

A seguito della denuncia per vilipendio ad opera del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nei confronti del Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca, un nutrito gruppo di Amministratori locali, ha espresso solidarietà e vicinanza al Primo cittadino di Messina, il quale a causa della situazione emergenziale sullo Stretto, ha preso una netta posizione – seppur con travolgente fervore – in favore di un territorio che rischia il crollo sanitario.

Pur comprendendo che i toni utilizzati dal Sindaco di Messina siano stati eccessivi, ma sicuramente dettati dalla grande tensione a cui ogni giorno siamo sottoposti noi Sindaci, da sempre in trincea, riteniamo che la decisione del Viminale, di denunciare per Vilipendio il Sindaco De Luca, sia quanto mai eccessiva, in considerazione del ruolo e del sacrificio che ognuno di noi sta portando avanti, nell’esclusivo interesse di salvaguardare le nostre comunità. Al sindaco di Messina esprimiamo piena vicinanza e solidarietà, anche in considerazione dell’esodo che da solo si è trovato a contenere, essendo Messina la principale via d’accesso all’Isola”. 

Questo il coro unanime dei sindaci che hanno mostrato la loro vicinanza all’iniziativa promossa dal Sindaco di Santa Teresa di Riva e parlamentare siciliano, on. Danilo Lo Giudice, a seguito delle numerose telefonate e attestazioni di stima degli Amministratori siciliani, nei confronti del Sindaco De Luca.

Continua l’attività febbrile dei sindaci in trincea in questo periodo di emergenza sanitaria. A lasciare perplessi e preoccupati i Primi Cittadini che amministrano i comuni della provincia di Agrigento sono le notizie sui tamponi rinofaringei da eseguire sui soggetti che dal 14 marzo 2020 sono rientrati in Sicilia, attività citata nell’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n.7 del 20 marzo 2020.

Non risulta che questi controlli siano avvenuti mentre, ovviamente, arrivano richieste di spiegazioni sul comportamento da tenere da parte dei soggetti interessati.

Per avere notizie dirette, i sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Campobello di Licata, Canicattì, Cianciana, Favara, Grotte, Ioppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca, Villafranca Sicula, hanno sottoscritto una nota di spiegazioni inviata al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore della Salute della Regione Siciliana, al Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, al Direttore Generale ff dell’ASP di Agrigento e p.c. a S.E. il Prefetto di Agrigento e al Presidente Regionale dell’ANCI.

Questo il contenuto della nota:

Esecuzione Tamponi rinofaringei ai soggetti entrati in Sicilia a far data dal 14 marzo 2020. Richiesta informazioni.

Con Ordinanza contingibile ed urgente del Presidente della Regione Siciliana n.7 del 20/03/2020 è stato disposto, per chiunque sia entrato in Sicilia dalla data del 14 marzo 2020, l’obbligo di permanere in isolamento obbligatorio presso la propria residenza o domicilio, adottando una condotta improntata al distanziamento dai propri congiunti e/o coabitanti, curando di aerare più volte al giorno i locali dell’abitazione. Per tali soggetti in isolamento, l’ordinanza ha disposto “che siano sottoposti a tampone rinofaringeo a ridosso della conclusione del termine di quarantena.” A ridosso della prima data di conclusione del termine di quarantena (28 marzo 2020) non risulta che alcuno di tali soggetti sia stato sottoposto al tampone. Da parte di detti soggetti pervengono richieste di chiarimento, in merito alla loro posizione e al comportamento da assumere alla scadenza della quarantena, in assenza della sottoposizione al tampone. Nel condividere ed osservare le disposizioni dell’ordinanza, (anzi a nostro avviso devono essere sottoposti a tampone anche coloro che sono entrati in Sicilia antecedentemente al 14 marzo) i sottoscritti Sindaci ritengono necessario che il previsto tampone venga effettuato, per l’obbiettivo primario di preservare la popolazione da eventuale contagio, ma ad oggi non si hanno notizie in merito. Anzi non risulta che le Asp siano provviste di detti tamponi, e che non è stato disposto ad oggi il coinvolgimento di laboratori accreditati che dispongano di attrezzature adeguate, alta professionalità e che garantiscano la conformità ai protocolli dei laboratori pubblici regionali di riferimento. Nella sola provincia di AGRIGENTO, dai dati in nostro possesso, risulterebbe necessaria la disponibilità di circa 300 tamponi al giorno e in assenza di notizie ed assicurazioni, esprimiamo la nostra più viva preoccupazione e l’assenza di ogni necessaria informazione per fornire agli interessati, che a noi si rivolgono, risposte sui comportamenti che gli stessi dovranno assumere alla scadenza del periodo di quarantena. Si chiede pertanto alle Autorità in indirizzo di voler fornire ogni necessaria urgente informazione in merito. FIRMATO I SINDACI DEI COMUNI DI: Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Campobello di Licata, Canicattì, Cianciana, Favara, Grotte, Ioppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca, Villafranca Sicula. “Abbiamo necessità di avere risposte certe e dirette – dichiara il Sindaco Ettore Di Ventura – e soprattutto che vengano applicate tutte le misure necessarie a garantire la salute delle nostre Comunità, e di rassicurare le tantissime persone che vivono ogni giorno in stato d’ansia. Sono priorità indifferibili. Attendiamo riscontri immediati ai nostri appelli.”

Diversi interventi sulle strade provinciali sono stati effettuati questa mattina dal personale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento a causa dal forte maltempo che si è registrato nella giornata e nella nottata di ieri.

Il forte vento ha provocato la caduta di grossi rami di alberi lungo la carreggiata della S.P. n. 6 Licata – Ravanusa al Km 1+ 500 e al  Km 6 + 200 dove è intervenuta una squadra composta dal Capo Cantoniere Vincenzo Dainotto e dai cantonieri Antonio Licata, Vincenzo Licalzi e  Domenico Vella.

Sempre questa mattina il personale del Libero Consorzio in servizio sulla S.P. n. 54 Sciacca-Monte Kronio: Vito Ciraulo, Antonino Piazza, Paolo Mandracchia e Giuseppe Baldassano, è intervenuto con una squadra dei Vigili del Fuoco per rimuovere alberi spezzati dal vento al Km 3 + 500.

Segnalati danni anche al Km. 3 + 400 sulla S.P. n. 11 innesto SP Licata Ravanusa F.Salso – innesto SP Licata Riesi.

Tutto il personale del settore Infrastrutture Stradali, nonostante l’emergenza Covid 19, continua ad assicurare il monitoraggio dell’intera rete delle strade provinciali nel territorio della provincia di Agrigento.

Permane l’invito alla prudenza per coloro che per stato di necessità o nelle altre ipotesi previste dall’emergenza Covid 19 utilizzano tutte le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, rispettando rigorosamente i limiti di velocità segnalati lungo i tracciati.

Il Cartello Sociale,  a firma di don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Gallo Emauele, Gero Acquisto scrive una lettera all’Asp di Agrigento e dichiara:

“A nostro parere le informazioni che si accavallano in questi giorni, rispetto alle misure per fronteggiare un’eventuale diffusione del contagio in provincia non servono certo a comprendere come stiano le cose, tenuto conto della mancanza di pronunciamenti ufficiali in merito. Sembrerebbe che si sta lavorando per potenziare il reparto di terapia intensiva al San Giovanni di Dio, ma in tal senso non c’è alcuna conferma ufficiale. Gli ultimi dati ci dicono che siamo in presenza di una crescita costante dei contagi e quindi  questo, non può farci stare tranquilli, rispetto ad una eventuale ma speriamo improbabile impennata dei casi positivi. Da parte dell’Asp di Agrigento vengono forniti costantemente utili aggiornamenti sul numero dei casi positivi al virus, sui ricoverati, sulle persone in cura domiciliare, sui casi sospetti, sugli esiti degli accertamenti e sui decessi, tuttavia mancano notizie altrettanto precise sulla programmazione di misure atte a fronteggiare un eventuale aumento dei contagi e su quali scelte organizzative si intendano adottare dal punto di vista logistico, strumentale e delle necessarie risorse umane professionalizzate da impiegare.

L’esperienza delle regioni del nord ci indica che  creare centri adibiti esclusivamente agli ammalati di Coronavirus rimane la più razionale e la migliore per garantire la migliore assistenza a questo tipo di degenti senza fare correre rischi ad altri pazienti. In tali condizioni lo stesso personale medico e paramedico potrebbe avere maggiori garanzie di lavorare in un’ambiente più sicuro. Inoltre, giungono voci di una chiusura del reparto di nefrologia dell’ospedale di Sciacca. Tale chiusura, pare  si renda necessaria per recuperare personale medico da dedicare al reparto covid-19 che si dovrebbe aprire all’interno dello stesso presidio ospedaliero. Se tutto ciò fosse vero, ci chiediamo che cosa ne sarà dei tanti pazienti che da anni sono incarico al reparto di nefrologia.

Ci sembra del tutto opinabile parlare di chiusure di reparti ospedalieri, che parallelamente al problema dell’epidemia del coronavirus assicurano cure spesso anche salva la vita, a quei pazienti che necessitano di terapie dialitiche come nel caso della Nefrologia. Il tutto potendo contare su ospedal completamenti vuoti.  Ci auguriamo ovviamente che queste voci siano del tutto infondate e che si possa continuare a garantire il rapporto di fiducia che si è instaurato tra pazienti e medici. Per tutto questo chiediamo di poter avere presto chiarimenti anche attraverso una seduta in videoconferenza al fine di dare certezze e potere rassicurare i cittadini della provincia di Agrigento.

Il Conservatorio di Musica di Stato “Vincenzo Bellini” di Palermo nel 2011 ha adottato – nei confronti di un proprio dipendente – un provvedimento di sospensione cautelare dal servizio.
Il dipendente, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, ha adito il Tribunale di Palermo per contestare tale sospensione cautelare.
Il Tribunale di Palermo, con sentenza del 2014, accogliendo tale ricorso, ha accertato il diritto del lavoratore “alla riammissione in servizio a far data dal 18/2/11” e, contestualmente, ha condannato l’Amministrazione “alla rifusione delle spese di lite, liquidate in complessivi euro 2000 oltre IVA e CPA come per legge”.
Il dipendente – che nelle more era stato collocato in quiescenza – ha chiesto (questa volta al Giudice Amministrativo e sempre con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino) l’esecuzione della suddetta sentenza del Tribunale di Palermo e ciò ai fini della ricostruzione in termini giuridici ed economici della carriera per il periodo (pari a circa due anni) di illegittima sospensione dal servizio.
Il CGA, accogliendo le richieste dell’avv. Rubino, ha affermato l’obbligo della P.A. di eseguire la sentenza e ha nominato, per il caso di inadempimento, un commissario ad acta.
Il Conservatorio di Musica di Stato “Vincenzo Bellini” di Palermo, in asserita esecuzione di tale sentenza, ha previsto la liquidazione a favore del lavoratore di una somma ben inferiore a quella spettante.
Pertanto, il lavoratore, con il patrocinio dell’avvocato Rubino, ha contestato l’ammontare dell’importo così come quantificato dal Conservatorio – allegando apposita perizia di parte – e ha chiesto la nomina di un nuovo commissario ad acta.
Il CGA – Presidente Claudio Contessa, Relatore Nicola Gaviano – ha ritenuto necessario “un approfondimento tecnico sulla correttezza dei conteggi a suo tempo operati dall’Amministrazione” ed ha, pertanto, nominato il Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione quale Commissario ad acta, anche ai fini degli ulteriori atti esecutivi necessari per dare compiuta ottemperanza al giudicato.
Con la medesima pronuncia, il Conservatorio di Musica di Stato “Vincenzo Bellini” di Palermo è stato condannato anche al pagamento delle spese legali liquidate in euro mille.
Per effetto della suddetta pronuncia del CGA, il Commissario ad acta, a breve, si insedierà ai fini della corretta quantificazione delle somme dovute al lavoratore nonché ai fini della liquidazione delle stesse.

L’associazione dei consumatori “Cittadinanza Attiva” di Agrigento, coordinata da Pippo Spataro, lancia un appello alla popolazione affinchè si possano reperire, nel più breve tempo possibile, volontari che possano dare la loro disponibilità a collaborare con la Croce Rossa Italiana di Agrigento nella persona del dottor Vita che risponde al cellulare 3385622068, oppure nella persona del dottor Leo Russo che risponde al cellulare 3281080760.

Sono all’hotel Europa, in cui stazionano circa 100 persone, ferme da ieri. Rappresentano una parte di quelli che erano bloccati a Villa San Giovanni. Ieri notte qualcuno di loro è stato liberato dal Prefetto di Reggio Calabria. Noi, già ieri pomeriggio, avevamo dato parere favorevole per risolvere quella che chiamo una vergogna di Stato. Queste persone non dovevano arrivare sullo Stretto, dovevano essere fermate prima. Il Governo la deve smettere di creare queste situazioni di grande imbarazzo, perché non siamo carne da macello. Adesso occupo io l’hotele ci resterò fino a quando le persone all’interno saranno scortate alle relative residenze, dove osserveranno la quarantena. Saranno contattati tutti i sindaci dei comuni di destinazione ma io sarò l’ultimo ad uscire, in segno di protesta contro una burocrazia paradossale. Sono per il rispetto delle regole ma se le stesse creano imbarazzi, occorre provvedere. Tutta la vicenda è indecente, ci sono anche bambini di 8 mesi, con delicati profili sanitari e lo Stato che fa? Nulla. Occupo io l’hotel e vediamo chi viene a liberarmi. Ma prima dovranno farlo con questi disperati. Rischiamo di morire di mala burocrazia oltre che di Coronavirus”. A riferirlo è il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca, da poco insediato all’interno dell’hotel Europa di Messina.

Già ieri ho formulato una proposta operativa per la gestione dei passeggeri in transito per lo Stretto di Messina – continua il Primo Cittadino – tenendo conto che quanto disposto da Roma ha ricadute sul territorio in maniera non sempre gestibili in quanto non è stata prevista una fase transitoria per consentire a chi si era messo in viaggio prima della pubblicazione dell’Ordinanza interministeriale di raggiungere la destinazione. Con una nota indirizzata al Governo, ai Presidenti della Regione siciliana e Calabria, ai Prefetti territoriali e ai sindaci di Reggio e Villa San Giovanni, ho proposto che, esaurite le procedure di identificazione dei soggetti, ed acquisite le dichiarazioni in merito alla località di destinazione in cui andrebbero a trascorrere il periodo di isolamento, il Comune di Messina si dichiara disponibile a contattare i Sindaci delle varie località di destinazione per informarli dell’arrivo dei passeggeri”.

Acquisita la dichiarazione di disponibilità da parte dei Sindaci delle località di destinazione – aggiunge il Sindaco peloritano – si potrà organizzare il trasferimento di questi passeggeri, facendoli scortare, eventualmente dalla Polizia Municipale dei rispettivi comuni di appartenenza o destinazione. Ciò vale sia per i 100 soggetti che stazionano all’interno dell’Hotel Europa, che per tutti gli altri che transitano dallo Stretto”.

Infatti – conclude De Luca – per ciò che concerne gli altri attraversamenti posso confermare che la realizzazione della banca dati per la verifica delle condizioni per l’attraversamento dello Stretto ha trovato una pratica attuazione. La SalesForce.com Italy srl, società con sedi in tutto il mondo, ha offerto al Comune di Messina, a titolo completamente gratuito, la realizzazione di un sistema operativo e di una app collegata allo stesso per la realizzazione della banca dati funzionale alla emissione dei biglietti di viaggio. La piattaforma è stata sviluppata in poco più di 24 ore e già domani si potrà procedere al suo lancio pratico con le compagnie di navigazione Caronte e Blu Jet che si sono dichiarate pronte a dare ottemperanza alla nostra Ordinanza sindacale n. 75 del 24/3/2020, mentre successivamente si passerà alla sua applicazione anche con le Ferrovie dello Stato. Intendiamo così affrontare finalmente in modo efficiente e razionale l’attraversamento dello Stretto, nel rispetto della disciplina vigente quale misura strategica per il contenimento del contagio da Coronavirus”