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La Regione Siciliana ingaggia una nuova compagnia aerea contro il cartello già segnalato all’Antitrust che costringe i siciliani a costi di trasporto esorbitanti. I dettagli.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, fin dall’inizio del suo mandato ha posto il tema del “caro – voli” nell’agenda politica del suo governo. Ebbene: una nuova compagnia aerea collegherà la Sicilia con alcuni dei principali aeroporti italiani. Il vettore che avvierà i collegamenti tra poche settimane è AeroItalia, una compagnia italiana a capitale interamente privato diretta dall’amministratore delegato Gaetano Francesco Intrieri. E Schifani spiega: “Interrompiamo il duopolio che porta, in alcuni periodi dell’anno, all’aumento spropositato dei costi dei voli da e verso la Sicilia. Abbiamo lavorato in silenzio nell’esclusivo interesse dei nostri concittadini e adesso c’è una parziale ma significativa soluzione. Speriamo che altri vettori possano seguire l’esempio di AeroItalia. Inoltre, a giorni, integreremo il nostro esposto all’Antitrust presentato a dicembre perché abbiamo già contezza che in occasione della prossima Pasqua i prezzi stanno aumentando vertiginosamente, e un eventuale patto illegittimo di cartello tra le compagnie che attualmente operano va fermato. Mi auguro che la novità porti i vettori attuali a prendere atto che la situazione è cambiata. E in ogni caso noi vigileremo” – conclude. I nuovi collegamenti riguardano le tratte Catania – Milano – Catania dal 27 marzo, poi Palermo – Roma – Palermo dal primo giugno, Catania – Roma – Catania dal primo ottobre, Catania – Forlì – Catania dal 31 marzo, Trapani – Forlì dal 15 giugno, e Lampedusa – Bergamo dal 3 giugno. In particolare, per i collegamenti con Roma sono previsti 6 voli giornalieri (3 da Palermo e 3 da Catania) all’andata e altrettanti al ritorno, dal lunedì alla domenica. E l’amministratore di AeroItalia, Intrieri, aggiunge: “Dopo diverse interlocuzioni con il presidente Schifani, abbiamo accettato di buon grado e con grande entusiasmo di estendere il nostro network in Sicilia. Siamo consci che la sfida è di notevole portata, considerando il livello di concorrenza con cui ci dovremo confrontare, sia nei collegamenti verso Roma che verso Milano. Allo stesso tempo confidiamo che, a fronte di un servizio affidabile ed efficiente, i passeggeri ci scelgano rispetto alle tante, forse troppe, compagnie straniere che, da qualche anno a questa parte, ormai dominano il mercato dei collegamenti verso la Sicilia”. Entusiasta è anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: Abbiamo salutato con particolare favore questa iniziativa perché il ‘caro – voli’ continua a incidere negativamente sui flussi turistici diretti a Palermo che però, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, continuano a crescere segnando buoni margini di miglioramento. La nuova governance dell’aeroporto di Palermo, che sarà resa operativa a breve, guarderà certamente con particolare attenzione all’integrazione operativa e funzionale con gli altri aeroporti della Sicilia occidentale che saranno trattati da Aeroitalia”.

L’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, alla Camera di Commercio di Agrigento presenta i bandi regionali Bonus energia e Ripresa Sicilia. “Ripresa Sicilia” ha una dotazione finanziaria complessiva di 36 milioni di cui 16 milioni da fondi europei. I beneficiari dei finanziamenti sono le piccole e medie imprese dell’Isola in forma singola o associata. Sono previste agevolazioni tra finanziamento a tasso zero (della durata massima di 12 anni) e contributi a fondo perduto sino al 75% dell’investimento per programmi di spesa tra i 400 mila e i 5 milioni di euro. Il cofinanziamento da parte dell’impresa richiedente non deve essere inferiore al 25% dell’investimento. L’agevolazione sarà erogata attraverso un’anticipazione che può raggiungere il 40% del finanziamento concesso, attraverso successivi stati di avanzamento dei lavori (al massimo tre) pari ad almeno il 25%, e poi con un’erogazione finale. Per quanto riguarda il Bonus energia, il contributo per le aziende sarà stabilito in funzione del fabbisogno di liquidità determinato dalla crisi energetica calcolato in percentuale (il 30%) sull’aumento (rispetto alle tariffe 2021) del costo energetico (gas o elettrico o entrambi) riferito al periodo dal primo febbraio 2022 alla data dell’ultima fattura di fornitura disponibile. Alle imprese che hanno registrato un aumento minimo di 5mila euro sarà concesso l’aiuto che può essere massimo di 20mila euro per ogni singola azienda.

La sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, ha emesso sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione delle ipotesi di reato di falso e truffa nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto la “Omnia Academy”, un’associazione con sede a Favara che gestisce 15 centri di accoglienza fra le province di Agrigento e Caltanissetta. A carico di quattro imputati di Favara, responsabili dell’associazione, è contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in riferimento alla gestione dell’accoglienza dei migranti. Si tratta di Francesco Morgante, 56 anni, Anna Maria Nobile, 52 anni, Giovanni Giglia, 60 anni, e Giuseppe Butticè, 60 anni. Più nel dettaglio, avrebbero con frode ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre 1 milione e 300mila euro, pari alla somma delle rette giornalmente ottenute per l’accoglienza di migranti fittiziamente presenti nelle varie strutture gestite dall’associazione. Dunque le spese sarebbero state fittiziamente sostenute ed illecitamente fatturate ai danni dei vari Enti locali preposti all’erogazione dei contributi nell’ambito dei progetto “Sprar”, ossia il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Più semplicemente gli indagati avrebbero attestato e presentato la falsa presenza di richiedenti asilo ospiti nei vari centri di accoglienza gestiti dall’associazione, ottenendo quindi il rimborso per spese mai effettuate. Il processo prosegue per la contestazione dell’associazione a delinquere.

Diffonde foto hard della moglie attraverso whatsapp: prima le inoltra al figlio per denigrarla e poi si spinge al punto di mostrarle ai giudici che si stavano occupando del procedimento di separazione legale per provare a danneggiarla.

Per un cinquantaduenne, adesso, si profila il rischio di un processo per l’accusa di revenge porn ovvero “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.

L’udienza preliminare per decidere sulla richiesta della procura, rinviata preliminarmente un paio di volte, si terrà davanti al giudice Stefano Zammuto.

I fatti al centro della vicenda giudiziaria sono accaduti il 15 febbraio dell’anno scorso. L’imputato, secondo la ricostruzione dell’episodio, aveva ricevuto da un’amica le foto della moglie dal contenuto sessualmente esplicito. La donna, in particolare, sarebbe stata immortalata in biancheria intima e in pose sessualmente inequivocabili.

Le foto, secondo l’accusa, erano destinate a restare private e, invece, sarebbero state diffuse illecitamente senza il consenso dell’interessata. In particolare sarebbero state inviate via whatsapp all’utenza del figlio “al fine – è l’atto di accusa – di denigrare la donna nel suo ruolo materno”.

Ma non solo: le stesse foto sarebbero state poi fatte vedere ai giudici che si dovevano trattare il loro procedimento di separazione. Le foto, in particolare, sarebbero state allegate nella comparsa di costituzione e risposta e in una successiva memoria allegata al fascicolo.

L’accusa di revenge porn è aggravata “dall’avere commesso il fatto ai danni della coniuge”

Morta suicida a 17 anni dopo essere stata costretta a fare sesso di gruppo, mentre la scena veniva filmata.

E’ l’ipotesi della Procura di Palermo che ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, per i due maggiorenni coinvolti nell’inchiesta.

“Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”: iniziava così la lunga e struggente lettera

“Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai.. E allora ho pensato Perchè devo sopportare tutti i momenti no, Che pur fregandomene, sono abbastanza stressanti, se anche quando tutto va bene e come dico io, il mio pensiero è sempre là? Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere cosi’…”.

La Squadra mobile, indagando su questo episodio, avvenuto il 18 maggio del 2017, dopo avere scartato alcune piste come, ad esempio, quella delle sette sataniche, è risalita ad alcuni video che immortalavano la diciassettenne, due anni prima, mentre faceva sesso di gruppo con quattro ragazzi, di cui due all’epoca minorenni. I quattro giovanissimi – è l’atto di accusa dei Pm della procura di Palermo Luisa Bettiol e Giulia Amodeo – avrebbero abusato delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica “legata al consumo di sostanze alcoliche”.

Nonostante la ragazza avesse manifestato apertamente il suo dissenso i quattro giovani, a turno, l’avrebbero costretta a subire un rapporto sessuale completo e un rapporto orale mentre la scena veniva filmata con il telefonino.

All’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di minore si aggiunge quella di produzione di materiale pedopornografico: ed è questa l’ipotesi di reato che ha fatto scattare la competenza della Procura di Palermo, alla quale i colleghi di Agrigento hanno trasmesso gli atti. Ai quattro indagati si contesta di avere realizzato e prodotto materiale pedopornografico con una quindicenne costretta “con violenza e abuso” a subire i rapporti.

Due le aggravanti contestate: l’avere realizzato i video con una minore di 16 anni e l’averlo commesso “in piu’ persone riunite”.

I pm della procura di Palermo hanno concluso le indagini preliminari per i due maggiorenni coinvolti nell’inchiesta, entrambi 27enni, di cui si omettono le generalità a tutela della privacy della presunta vittima, mentre per i due minorenni sta procedendo la procura minorile.

Con l’avviso di fine inchiesta i difensori dei due indagati – gli avvocati Daniela Posante e Antonio Provenzani – avranno venti giorni di tempo per prendere visione di tutti gli atti, produrre memorie, atti difensivi o sollecitare ulteriori atti di indagine.

Il passo successivo potrebbe essere la richiesta di rinvio a giudizio.

Sono stati confiscati beni per circa 1 milione di euro ad esponenti delle famiglie mafiose di Bolognetta e Carini. Le indagini dei Carabinieri già nel giugno e luglio del 2020 sono sfociate nell’emissione da parte della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo di un provvedimento di sequestro beni a carico di Pietro Cireco, poi deceduto a 84 anni, e di un altro provvedimento di sequestro beni a carico di Benedetto Pipitone, 49 anni. Cireco era stato inquisito nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Jafar” perché sarebbe stato parte della famiglia mafiosa di Bolognetta. Pipitone invece è stato inquisito nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Destino” perché sarebbe stato parte della famiglia mafiosa di Carini.

La Divisione anticrimine della Questura di Agrigento ha notificato 8 Daspo “Fuori contesto” a carico degli altrettanti giovani già denunciati penalmente alla Procura di Agrigento perché responsabili della violenta rissa insorta in via Pirandello, nel centro storico di Agrigento, la notte tra venerdì e sabato scorsi. Il Questore, Maria Rosa Iraci, con l’applicazione dei Daspo “Fuori contesto” ha vietato ai destinatari l’accesso agli stadi ed agli impianti sportivi, presenti su tutto il territorio nazionale, in cui si svolgono incontri calcistici a qualsiasi livello, nonché ai luoghi interessati dal transito dei tifosi ospiti e delle squadre, per periodi variabili dai 3 ai 5 anni, calibrati in base agli eventuali rispettivi trascorsi giudiziari.

Prosegue il lavoro della regione siciliana per calmierare le tariffe proibitive dei voli aerei da e verso la Sicilia.
Una nuova compagnia aerea, Aeroitalia, da questa primavera sarà il terzo vettore a operare voli da e per Roma Fiumicino e Milano Orio al serio, sia da Palermo che da Catania, spezzando di fatto quel duopolio che ha fatto schizzare i prezzi dei voli, specie nei periodi di festività quando i nostri giovani studenti e lavoratori fuori sede per raggiungere le famiglie sono costretti ad acquistare biglietti con tariffe degne di un volo intercontinentale.
Sono fiduciosa che altri vettori possano seguire l’esempio di AeroItalia, così come la continuità territoriale potrà rappresentare lo strumento per attivare sconti per i residenti in Sicilia. I nostri aeroporti meritano una seria riorganizzazione in ottica sinergica, l’ho sempre sostenuto, e ora si sta avviando anche grazie alla lungimiranza del governo Schifani e del Sindaco Lagalla. Così che in futuro a farla da padrone non sia la concorrenza tra i nostri scali ma la rispettiva competitività nei confronti delle compagnie aeree.
Sono certa che il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’Assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricó, non trascureranno la tutela degli aeroporti minori come Lampedusa, nell’ottica del potenziamento dei trasporti aerei.

Il Museo archeologico Griffo di Agrigento si riempirà di dei e dee, ognuno nascosto sotto la propria maschera d’effetto. Ormai siamo al Carnevale, ed ecco pronta un’attività divertente, creativa e colorata di CoopCulture dedicata ai giovanissimi tra 6 e 12 anni. Domenica prossima (19 febbraio) alle 16 è in programma il laboratorio “Gli dei in maschera al museo Griffo: creatività, forme e colori”. Dopo aver scoperto le figure di eroi e divinità riportate sui reperti archeologici esposti, i piccoli artisti si cimenteranno nella decorazione di alcune maschere con carta, colla, tempere e pennelli. Alla fine, ciascuno porterà a casa la propria maschera. L’obiettivo è quello di sviluppare capacità relazionali di ascolto, incoraggiare la comunicazione interpersonale con il linguaggio verbale, avere comprensione di sé.

Appuntamento presso l’aula didattica del Museo Griffo e tra le vetrine della collezione.

La partecipazione laboratorio costa 5 euro.