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Biagio Bellanca, già sindaco di Aragona e da sempre militante nella Destra italiana. Ieri ha inviato una lunga lettera a tutti i vertici di Fratelli d’Italia, dalla Meloni al segretario provinciale di Agrigento. Pacati ma decisi i toni del contenuto che riguardano l’eventuale candidatura a sindaco di Marco Zambuto nelle fila di Fratelli d’Italia. Ecco il testo della lettera:

Carissimi,

a nessuno di voi sfugge l’importanza delle imminenti elezioni comunali, che vedono interessati in Sicilia decine di comuni, e come alcuni di questi, per popolazione, rivestono una importanza ancora più marcata perché riguardano città capoluogo di provincia e centri di medie-grosse dimensioni che vedono l’elezione diretta dei rispettivi sindaci  e l’elezione dei consigli con il sistema proporzionale.

A tal proposito un partito come Fratelli d’Italia , in costante ascesa nei sondaggi, grazie alla quotidiana opera di Giorgia Meloni e dell’intera classe dirigente, e grazie alla linea politica fatta di Valori non negoziabili, di Coerenza di posizioni politiche, di Chiarezza nelle scelte, non può non schierare in prima fila i suoi uomini, o donne, migliori, per appiattirsi su candidati che nulla hanno a che spartire con la nostra Storia, i nostri Valori, la nostra Coerenza, le nostre Radici e per essere ancora più chiaro la nostra Fede Politica, che da sempre, ci vede a Destra dello scenario politico.

Il fatto che il nostro partito veda la costante ascesa in termini di consenso, deve servire da stimolo per scelte coraggiose che ci pongono il dovere morale di gettare il cuore oltre l’ostacolo e rivendicare,  per uno della Nostra classe dirigente, il ruolo di condottiero in una battaglia unitaria da combattere tutta all’interno del Centro-Destra Unito.

In questo contesto non si può che plaudire alle sagge parole espresse dal Dirigente Nazionale Mimmo Incardona che, con la lucidità che gli è propria,  ha bollato come “frettolose, poco rispondenti alla base dei partiti,  autoreferenziali e senza identità politica” le voci che vorrebbero già definita la candidatura a Sindaco per la Città di Agrigento.

In questo contesto non si può non domandarsi cosa ha a che spartire Fratelli d’Italia, con la candidatura , che i rumors danno per certa, a Sindaco di Agrigento di Marco Zambuto, persona rispettabilissima, ma che, per militanza, risulta essere lontano mille miglia dalle nostre posizioni.

E quando parlo di militanza dello stesso, non faccio riferimento ai trascorsi nelle file del Partito Popolare, o nel CCD. o ancora nel CDU nel UDC , che possono essere intese come passaggi in sigle tutte riferibili alla matrice post Democristiana, quanto alla più recente militanza nelle file del PD, partito per il quale è stato candidato alle elezioni Europee del 2014, quelle, per intenderci, vinte dallo stesso partito, capeggiato da Matteo Renzi , con un mirabolante  40,81%.

Militanza che ha consentito allo  stesso Zambuto di scalare i vertici regionali di quel partito assumendo la prestigiosa carica di Presidente Regionale.

Alla luce di questi trascorsi,  sarebbe più che opportuna una netta presa di posizione in ordine alla assoluta improponibilità di una candidatura completamente avulsa dal Nostro Mondo, che alimenterebbe ulteriormente quella disaffezione dalla politica cha faticosamente stiamo cercando di recuperare.

Il Nostro Partito non può essere scambiato come il comodo autobus sul quale salire, peraltro senza nemmeno pagare il biglietto, per soddisfare le esigenze personali di chi, disinvoltamente, cambia partito ad ogni alito di vento.

Così come non possiamo dare alla pubblica opinione la sensazione di non avere nelle Nostre File una persona in grado di concorrere, con buone possibilità di successo, alla carica amministrativa più importante che è la carica di Sindaco, per delegare la stessa a chi si autopropone come Messia di turno.

Compito espresso di un buon Cristiano è quello di ammonire i peccatori e ricondurli sulla retta via.

Compito espresso di un buon militante è quello di segnalare i possibili errori della classe Dirigente, che ha l’onore e l’onere delle scelte che devono avere, come fine ultimo, la crescita del Partito nel quale si milita, la conquista di posizioni di rilievo nelle istituzioni comunali finalizzate alle realizzazione del programma presentato ai cittadini elettori.

Una scelta sbagliata, come quella che si profila con la candidatura Zambuto, comprometterebbe in maniera irreversibile, la credibilità faticosamente conquistata da Fratelli d’Italia attraverso il duro lavoro svolto da tutti voi in indirizzo segnati e mortificherebbe le legittime aspettative del Nostro Mondo, che si aspetta rinnovamento degli uomini e nei metodi di selezione dei nuovi amministratori comunali.

Sicuro che saprete cogliere lo spirito della presente nota, rimango a disposizione per il prosieguo.

 

Cordiali Saluti

Biagio Bellanca, già sindaco di Aragona

 

Non c’è solo la turista di Bergamo in vacanza a Palermo fra le persone trovate positive al coronavirus a Palermo. I laboratori del policlinico hanno individuato altri due casi di contagio nel gruppo di turisti bergamaschi. I tamponi su questi due ultimi casi sono stati inviati allo Spallanzani di Roma, come quello della donna contagiata per prima, per ulteriori analisi. Per ora i due nuovi contagiati sono in buone condizioni di salute e sono rinchiusi nelle loro camere d’albergo in attesa che l’assessorato regionale alla Sanità decida se spostarli in una struttura ospedaliera attrezzata. La donna è intanto ricoverata all’ospedale Cervello. Fra i tre contagiati c’è il marito della donna, risultato negativo a un primo test e positivo al secondo. La turista ha 66 anni ed è arrivata con la comitiva venerdì mattina con un volo Bergamo-Palermo partito dallo scalo di Orio al Serio.

Gli albergatori agrigentini, aderenti a Confcommercio, Confesercenti ed il Consorzio Turistico, hanno scritto una lettera al sindaco di Agrigento, e per conoscenza al Prefetto e ai sindacati di categoria, e hanno chiesto la convocazione urgente di un tavolo di crisi del turismo. E spiegano: “Chiediamo tale tavolo a seguito dell’evoluzione sfavorevole della situazione sanitaria nazionale ed alle misure del Consiglio dei Ministri, volte al contenimento ed alla non diffusione del coronavirus, ma soprattutto alle negative ripercussioni economiche che si sono già registrate dopo la decisione di annullare l’evento Mandorlo in fiore che ha fatto precipitare repentinamente la situazione con annullamenti non solo legati al Mandorlo ma anche per i mesi a venire. E’ una situazione che certamente non lascia presagire nulla di buono per la stagione che tutti aspettavamo per riattivare i contratti con i lavoratori che ora sono seriamente a rischio”.

Non vogliamo né conforto né vogliamo avere a tutti i costi ragione. Cosi come siamo certi che i vertici dell’Asp di Agrigento sono già a lavoro affinché si adoperino per risolvere nel più breve tempo possibile l’emergenza coronavirus che si è abbattuta sia nell’ospedale di Agrigento che negli altri nosocomi siciliani.

Prendendo spunto da un articolo pubblicato stamattina dal quotidiano LiveSicilia sembra che anche a Palermo ci sia lo stesso problema agrigentino.

Ecco il link (clicca qui) che conferma l’assoluta emergenza sanitaria palermitana a cominciare proprio dalle mascherine o del kit completo per affrontare l’emergenza coronavirus.

 

A fronte dell’emergenza coronavirus, incombente anche in Sicilia, il consigliere comunale di Agrigento, Simone Gramaglia, stigmatizza come nel corso del tempo non ci si sia mai preoccupati di garantire ad Agrigento, peraltro “Porta del Mediterraneo”, un adeguato presidio ospedaliero a tutela della salute pubblica e, soprattutto, a scudo dei gravi rischi infettivi che nell’Agrigentino ricorrono in modo particolare in ragione della posizione di frontiera. Simone Gramaglia aggiunge: “E’ profondamente deprecabile che nel corso degli anni l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sia stata utilizzata come ‘bancomat elettorale’, e che a tutto si sia pensato tranne che a dotare almeno l’ospedale ‘San Giovanni di Dio’ di un reparto Malattie infettive e di un reparto Pneumologia. Adesso tutto ciò purtroppo si ripercuote, in modo più grave rispetto che altrove, sul territorio agrigentino e sui cittadini”.

è città, oltre che provincia, a vocazione turistica. E’ platealmente evidente che la crisi, prima internazionale e adesso anche locale, legata al coronavirus, abbia investito in modo dirompente il settore turistico – ricettivo agrigentino, tra annullamento di prenotazioni, vertiginosa riduzione degli arrivi e cancellazione di eventi di attrazione. Gli imprenditori turistici agrigentini lanciano pertanto un accorato appello alla classe politica siciliana tutta affinchè, ad opera in primis del governo della Regione Siciliana, si levi forte e perentoria una richiesta di soccorso al governo Conte affinchè, come già prospettato per le Regioni del nord, anche in Sicilia sia innanzitutto sospeso il prelievo fiscale a carico delle imprese turistiche, salvaguardandone, con adeguate misure compensative, i livelli occupazionali. Bisogna agire subito al fine di evitare che una condizione di emergenza temporanea, quale si auspica sia l’emergenza coronavirus, non si traduca in Sicilia e nell’Agrigentino nella chiusura di centinaia di imprese turistiche e in licenziamenti di massa. Il governo della Regione prospetti subito al governo Conte che in Sicilia, peraltro già teatro del primo contagio nel Sud Italia, ricorre una calamità, e in ragione di ciò dichiari subito lo stato d’emergenza regionale da proiettare poi in ambito nazionale con i provvedimenti conseguenti.

risultata positiva al coronavirus la turista di Bergamo in vacanza a Palermo che ieri sera è stata ricoverata nell’ospedale Cervello per i controlli dopo aver mostrato sintomi influenzali. Lo conferma l’assessorato regionale alla Sanità che spiega: “Abbiamo un sospetto caso positivo risultato tale all’esame del tampone. E’ stata disposta la quarantena per il gruppo di amici della donna e per le persone che sono state a stretto contatto coi turisti”. Si tratta del primo caso di coronavirus accertato nel Sud Italia.

Sabato 29 Febbraio, alle ore 17.00, nella sala Bodart del Palazzo dell’ex Collegio dei Filippini, in via Atenea, ad Agrigento, verrà inaugurata la mostra delle opere dell’artista Carmen Frisina, pittrice contemporanea.

Le opere esposte verranno presentate dalla prof.ssa Marina Arnone, madrina della manifestazione e dai relatori artistici prof.ssa Patrizia Camera e dott. Renato Terranova, che cureranno anche la presentazione critica dell’evento.

Al Vernissage sarà presente il sindaco di Agrigento dott. Calogero Firetto.

La bellezza del paesaggio siciliano attraversato dal mito e dalle suggestioni di luoghi di straordinaria attrattività, dove l’ambiente naturale è plasmato da gesta memorabili, sarà protagonista della mostra intitolata “Sulle orme del tempo”. L’esposizione si articola in dipinti in olio su tela, che sintetizzano l’amore della pittrice per la Sicilia, tra scorci idilliaci, spiagge mediterranee e fichi d’india.

L’esposizione artistica sarà visitabile tutti i giorni, escluso la domenica, fino al 14 marzo, negli orari della pinacoteca civica dell’ex Collegio dei Filippini.

 

NOTA BIOGRAFICA

Carmen Frisina, nata il 20/07/1948 a Palermo dove vive, ha manifestato fin da piccola interesse per l’arte, traducendosi in passione per l’arte pittorica in età adulta dopo aver concluso nel 2013 la sua carriera professionale di docente di Discipline economiche e ed aziendali.

Nei suoi dipinti traspare il sentimento profondo per la terra natìa unitamente ad un’intensa sensibilità verso la natura che predilige rappresentare, catturando luci, profumi e colori, offrendo all’osservatore scorci pittorici di incantevole bellezza.

Con tocco ottocentesco, gentile ed elegante, mostra luoghi incantevoli, dalle profonde tonalità introspettive, creando una nuova poetica dell’immagine, che desta ai sensi e all’anima un’impressione di delicata dolcezza.

Molteplici risultano le tematiche sociali trattate nelle sue opere.

Molto interessanti ad esempio le sue declinazioni sui temi della nascita e della sofferenza di Cristo, i cui lavori sono stati esposti in occasione delle collettive “Natività” e “Passio Christi” presso l’Auditorium della Parrocchia di Regina Pacis di Palermo.

Pone inoltre particolare attenzione alla serie il tempo che fu, previa attente ricerche sui beni storici non più esistenti che riporta alla luce attraverso i suoi dipinti con rielaborazione e stile personale, al fine di sottolineare il loro glorioso passato, evidenziandone il valore storico.

Nei suoi dipinti evidenzia creatività ed abilità comunicativa che supera I confini visivi e dà vita a creazioni armoniose portatrici di messaggi universali (P. Levi).

Oltre all’elemento paesaggistico, a dominare l’espressività dell’artista è la rappresentazione della quotidianità con tratti gentili ed eleganti; particolarmente apprezzati dalla critica sono il senso della prospettiva e l’uso sapiente del colore.

Di recente l’artista ha tenuto presso gli spazi istituzionali di Palazzo delle Aquile a Palermo la personale dal titolo “Scintille di luce arte”, destando agli osservatori un largo interesse e compiacimento per l’eccellente espressività attraverso i suoi dipinti.

Alla sua pluripremiata opera “Serra e laghetto del Villino Florio all’Olivuzza” è stato assegnato il sedicesimo posto in occasione della Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo, a cui hanno partecipato più di 600 artisti e presentate più di 1000 opere pittoriche.

Altre sue gemme figurano come “Scala dei Turchi”, “Controvento”, “Le meraviglie del creato” ed in particolare “U Scaru Vecchiu di Agrigento”, opera a cui tiene molto e che ha scelto per esporre a Palazzo Zenobio nella Biennale di Venezia dal 28/09/2019 al 20/10/2019, essendo stata prescelta insieme ad altri artisti siciliani dallo storico e critico d’arte prof. Giorgio Gregorio Grasso.

A proposito di quest’ultimo dipinto che ritrae l’antico mercato di Agrigento a piazza Ravanusella, certamente interessante sarà il collegamento a cura dei relatori con le citazioni dello storico e giornalista prof. Elio Di Bella sui fatti e luoghi che hanno caratterizzato “le orme del nostro essere stati” nella Akragas, Agrigentum, Girgenti ed infine Agrigento.

Le opere di Carmen Frisina, amate e stimate dal pubblico, sono state apprezzate e premiate in mostre nazionali ed internazionali, pubblicate in prestigiose riviste e cataloghi d’arte e diffuse attraverso vari servizi televisivi e radiofonici.

Hanno scritto di lei : P. Levi, F. Federico, T. Romano, V. Gueci, A Santoro, M. Lucchese.

I Carabinieri del Ros di Catania, coordinati dalla locale Procura antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 23 indagati nell’ambito di indagini su 23 omicidi di mafia commessi dalla fine degli anni ’80 al 2007. Tra i casi dell’operazione intitolata ‘Thor’ vi sono anche un triplice omicidio, tre casi di ‘lupara bianca’ e il duplice omicidio di Angelo Santapaola e di Nicola Sedici commesso il 26 settembre 2007, per il quale è stato condannato definitivamente Vincenzo Aiello, ex rappresentante provinciale della ‘famiglia’ catanese.