Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 36.098 (+2.311 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.416 (+52), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.030 persone (+29), 223 sono guarite (+14) e 163 decedute (+9).
Degli attuali 2.030 positivi, 605 pazienti (-15) sono ricoverati – di cui 53 in terapia intensiva (-5) – mentre 1.425 (+44) sono in isolamento domiciliare.
Giuseppa Dimino, 73 anni, di Sciacca, vuole gridare al mondo la sua guarigione da Covid-19 dopo un terribile mese in cui la sua vita è stata sconvolta. La donna ha contratto il virus nel luogo in cui si riteneva più al sicuro, all’interno dell’ospedale di Sciacca dove stava assistendo il marito, Francesco Bondì, di 77 anni.
Il marito ogni tanto soffriva di crisi respiratorie e doveva, quindi, ricorrere al pronto soccorso. Solitamente la crisi veniva superata. Dopo l’apprensione seguiva il ritorno a casa. Anche questa volta è fatta. La battaglia vinta.
Ma questa volta no. La battaglia è diventata più impegnativa. Francesco Bondì, per le complicazioni, venne assicurato al reparto di Medicina dell’ospedale di Sciacca. Si, assicurato. Quando si è in ospedale si pensa di essere in un luogo al riparo del nemico. Ma così non è stato. E Bondì, senza saperlo, finiva al centro del campo del nemico che bombardava le sue micidiali armi: il virus che veniva dalla lontana Cina.
All’ansia si aggiunge l’attesa, la preoccupazione. Poi l’arrivo della notizia: il tampone è positivo per il marito. La moglie risulta negativa al test. Per la donna arriva l’ordine di abbandonare subito l’ospedale. Vi è la separazione fisica dal marito che rimane nel campo di battaglia a combattere contro il subdolo e invisibile nemico.
E nella mente della donna si fa forte l’dea che quella separazione fisica possa trasformarsi in un ultimo momento di vita insieme.
Lei tornava a casa ponendosi in quarantena. Per il marito la guerra si faceva aspra, dura, impari. La situazione si complicava tanto da richiedere il trasferimento all’ospedale di Caltagirone, nel reparto di malattie infettive. Qui morirà in assoluta solitudine mentre era in terapia intensiva.
Nel frattempo, però, la signora Dimino accusava qualche lieve sintomo e veniva di nuovo sottoposta a tampone, questa volta risultato positivo. Il decorso della sua infezione è andato bene e si è consumato tutto all’interno della sua casa dove ha dovuto affrontare da sola il terribile dolore della scomparsa del marito, senza nemmeno l’abbraccio e il sostegno delle figlie e delle nipoti, tutte impossibilitate ad intervenire per la sua positività al virus.
La signora Dimino non ha avuto la possibilità di vedere la bara del marito, ancora in deposito al cimitero di Sciacca in attesa di tumulazione.
Finalmente, oggi, in questa vicenda di grande sofferenza e tristezza, si è accesa una luce di speranza con la notifica, da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale ed anche del Sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, della certificazione di avvenuta guarigione da Covid-19, con la conseguente possibilità di lasciare il triste isolamento casalingo in cui ha vissuto negli ultimi 40 giorni. Con sofferenze di questa portata, ricominciare a vivere non sarà certo facile, ma, intanto, la signora Giuseppe Dimino, di Sciacca, grida al mondo: “Sono guarita!”. Guarita dal virus, ma non dal profondo dolore che l’accompagnerà indelebile nei giorni a venire.
Il medico farmacista agrigentino, Giovanni Casula, si è reso protagonista di un’iniziativa di solidarietà e di sostegno, al tempo del coronavirus, tanto insolita quanto utile. In Liguria, nel comune in cui Giovanni Casula lavora, a Montoggio, in provincia di Genova, il farmacista distribuisce gratuitamente le mascherine. Giovanni Casula spiega: “Ho compreso che manca un’adeguata sensibilità sull’importanza di indossare le mascherine. Da qui la decisione di distribuire gratuitamente quelle della mia farmacia. Nonostante la donazione gratuita avviata dalle istituzioni, nei centri dell’entroterra si fatica a comprendere quanto possa essere importante seguire il protocollo della prevenzione in tema di coronavirus. Quando consegno le mascherine raccomando sempre le regole da seguire nei negozi: mani disinfettate, mantenere la distanza, non toccare scaffali e merce, indossare le mascherine”.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:
Agrigento, 123 (+3 RISPETTO A IERI) (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto);
Caltanissetta, 110 (21, 8, 10);
Catania, 573 (132, 57, 59);
Enna, 289 (180, 16, 20);
Messina, 354 (134, 40, 35);
Palermo, 316 (68, 41, 19);
Ragusa, 57 (6, 4, 5);
Siracusa, 99 (50, 39, 10);
Trapani, 109 (14, 16, 4).
Caro Presidente, alla luce dei continui sbarchi che avvengono sulle coste siciliane, riteniamo necessario che il Governo intervenga con urgenza per predisporre tutte le misure utili e le strutture necessarie per l’accoglienza e la sicurezza dei migranti nel rispetto delle norme restrittive per il contenimento del Coronavirus. Mentre chiediamo grandi sacrifici ai cittadini per evitare il diffondersi del virus non possiamo assistere a continui sbarchi con soluzioni improvvisate per accogliere i migranti utilizzando luoghi poco sicuri.
Alle persone che arrivano vanno garantite accoglienza, sostegno, cure adeguate e tamponi mettendo in tal modo al sicuro la salute degli operatori e delle comunità che li ospitano. Una soluzione adeguata per gestire in sicurezza l’arrivo di migranti provenienti dalle coste africane sarebbe quella che Le è stata chiesta dal presidente della Regione Nello Musumeci, la proposta prevede l’approntamento di un’apposita nave-accoglienza da ormeggiare in rada per permettere ai migranti di poter fare la quarantena in sicurezza prima che raggiungano i luoghi di destinazione europei. In previsione di nuovi sbarchi nelle prossime ore, occorre che il Governo da Lei presieduto trovi una soluzione il più rapidamente possibile prima che la situazione possa sfuggire di mano. In un periodo così difficile e complesso come quello attuale non si possono lasciare da soli i sindaci già in prima linea, con grande difficoltà, per far rispettare le necessarie norme di contenimento del virus.
Il governatore della nostra regione sostiene che tutto è legato alla situazione dei contagi. “Non sono i decreti governativi a decidere quando si passerà alla “fase 2”, ma i numeri del contagio. L’ho detto l’altra sera al presidente Conte – ha detto Musumeci – sServe tuttavia una prudente graduale riapertura, almeno per quei cantieri di lavori pubblici che non comportano assembramento di operai e nel rispetto delle distanze. Se al Nord si può continuare a lavorare per il ponte di Genova, non capisco perché in Sicilia non si possa fare lo stesso, specie sulle reti stradali e ferroviarie. Ma spero che presto si torni alla normalità”.
Ecco l’elenco completo delle attività produttive e commerciali che potranno riaprire a partire da martedi 14 aprile secondo il Dpcm di cui ha parlato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Allegato 1
Commercio al dettaglio
Allegato 2
Servizi per la persona
Allegato 3
“Siccome in questo momento non sto lavorando, per ammazzare il tempo sto istruendo una mia amica a fare scuola guida…”
Questa è la risposta di una donna ai poliziotti del Commissariato di Canicattì si sono sentiti dire dopo essere stata fermata ad un posto di blocco. Tra l’altro la stessa donna non aveva nemmeno il foglio rosa.
In un altro controllo, sempre a Canicattì, i poliziotti hanno fermato un’auto con a bordo 4 uomini e una donna. Questa la “giustificazione”: “Abbiamo trascorso una serata insieme e adesso stiamo accompagnando la nostra amica a casa sua!”.
Tutti i soggetti fermati hanno subito una multa di 300 euro ciascuno.
“Ad Agrigento si registra il primo guarito, un giovane che accusava evidenti sintomi del coronavirus con febbre e problemi respiratori. Nessun nuovo caso di positività al Covid -19. I nuovi casi in provincia sono 120, contro i 116 di ieri. In lenta ma costante crescita. In Sicilia 62 nuovi casi contro i 70 di ieri; sei morti contro i 10 di ieri; 22 guariti contro i 35 di ieri e 4 posti in meno in terapia intensiva. In Italia 4.694 nuovi casi. I morti di nuovo in aumento, 619 in un giorno contro i 570 di ieri. In terapia intensiva si registra un meno 116. Il coronavirus non perdona. Trova ancora la sua strada per mietere vittime e contagiare persone”.
Non abbassate la guardia. State attenti. Buona Pasqua a tutti”.
Questo il messaggio del sindaco di Agrigento Calogero Firetto.