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Il decreto rilancio prevede un corposo rifinanziamento della cassa integrazione, estende il periodo dalle 9 settimane del decreto Cura-Italia a 14, da usufruire tra il 23 febbraio e il 31 agosto di quest’anno. Viene poi istituito un Fondo di Garanzia per spingere l’anticipazione degli ammortizzatori sociali da parte delle banche.

Confermato anche il bonus partite Iva per altri due mesi. Si allungano fino a 30 giorni i congedi parentali retribuiti e raddoppia a 1200 il bonus babyistter per chi ancora non ne ha usufruito, dando la possibilità di utilizzare la somma anche per pagare i centri estivi.

Drammatico episodio questa mattina a Vittoria, dinanzi la sede del locale commissariato della Polizia di Stato.

Un disabile pensionato ultrasettantenne si è dato fuoco, sulla propria carrozzina ed è morto carbonizzato dopo essersi cosparso con del liquido infiammabile. Inutili i soccorsi con cui in qualche modo si cercava di evitare la tragedia spegnendo le fiamme. Ancora non si conosce il suo nome, né il movente.

Gli artigiani siciliani incassano la cassa integrazione grazie a Fsba, il fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato. Sono già stati bonificati nei conti correnti dei dipendenti di imprese artigiane ben 19.916 assegni per un totale di 9 milioni e 600 mila euro.

Un successo, un motivo di orgoglio per il fondo istituito da Cgil, Cisl e Uil e Cna Confartigianato, Casartigiani e Claai.

“Siamo riusciti a portare a termine una operazione enorme avendo a disposizione una struttura potenziata con il contributo di risorse umane messe a disposizione dalle organizzazione sindacali e datoriali. Con una buona organizzazione abbiamo evaso tutte le pratiche, riuscendo così a dare una boccata di ossigeno agli artigiani siciliani che ne hanno fatto richiesta. Viene premiata la tradizionale solidarietà artigiana e la capacità e l’efficienza che abbiamo saputo mettere in campo, recuperando i ritardi determinati da  una presunta  incertezza applicativa delle norme di legge dovuta a pratiche di disinformazione”. È quanto affermano i vertici siciliani delle organizzazioni sindacali e datoriali del settore.

Le somme sono state accreditate nei conti correnti indicati in fase di richiesta. In questi mesi di emergenza coronavirus, il numero delle aziende artigiane che hanno fatto domanda è triplicato. “Prima della pandemia erano meno di tremila le aziende che versavano i contributi al fondo, eppure adesso stiamo erogando l’assegno ai lavoratori di più di novemila imprese, che hanno fatto domanda di cassa integrazione. Siamo riusciti – dicono i vertici delle sigle di Fsba – a coprire la cassa integrazione di marzo quasi esclusivamente con le risorse che nel tempo erano state messe da parte con i contributi di legge versati dalle aziende artigiane iscritte alla bilateralità. Adesso con i contributi (anche se rateizzati) delle nuove aziende iscritte e con le risorse stanziate nel nuovo decreto, saremo nelle condizioni di assicurare anche l’assegno dei mesi di aprile e di maggio”.

 

Il “Bonus Covid-19” per il personale dell’Asp di Agrigento al momento è solo un miraggio, la Cisl Fp chiede chiarezza e provvedimenti celeri all’Azienda.

La segretaria generale Floriana Russo Introito, il segretario aziendale Angelo Farruggia e il responsabile del Dipartimento Sanità pubblica e privata, Giovanni Farruggia, hanno infatti sollecitato (da ultimo con una nota inviata al direttore amministrativo Mazzara, dopo non aver ricevuto risposte dal direttore sanitario Mancuso) informazioni “in merito alle spettanze economiche previste dai decreti nazionali e regionali per gli operatori sanitari impiegati nell’emergenza Covid e non. Come già segnalato nelle precedenti note – continuano – molte aziende sanitarie siciliane hanno già erogato indennità relative a prestazioni aggiuntive, bonus e altre formule economiche accessorie previste”.

La Cisl, in particolar modo, evidenzia come i protocolli nazionali e regionali prevedano esplicitamente l’individuazione e la destinazione di specifiche risorse finalizzate a remunerare le particolari condizioni dei lavoratori impegnati nell’emergenza Covid-19 negli Enti e Aziende del servizio sanitario nazionale.

“A tal proposito – continua la nota – chiediamo di sapere quali siano i criteri per l’individuazione delle figure preposte al fine di autorizzare l’erogazione delle somme, oltre a conoscere le eventuali tempistiche di erogazione delle somme poiché, ad oggi, non sono ancora stati erogati i 100 euro relativi alle presenze del mese di marzo e preannunciati dal presidente del Consiglio Conte ad inizio della pandemia. Si ricorda che nel momento di piena emergenza – continuano – tutti gli operatori sanitari, tecnici e amministrativi hanno garantito con spirito di dedizione e tenacia tutte le attività necessarie richieste, mettendo a repentaglio la propria sicurezza ed incolumità”. Il sindacato inoltre chiede di conoscere “se l’azienda abbia recepito tutte le indicazioni dettate dai protocolli suddetti; quali siano le unità operative identificate come Covid ( quindi gli operatori coinvolti); le tempistiche di erogazione e se esista un fondo che possa permettere l’eventuale erogazione anticipata delle risorse previste”.

La Cisl Fp, infine, in considerazione della chiusura del servizio mensa presso l’ospedale di Agrigento a causa dell’emergenza Covid-19, chiede si dia attuazione a quanto previsto dal contratto e dal regolamento interno della struttura, affinché si riconoscano ai lavoratori, in sostituzione del servizio mensa e sulla base delle presenze mensili, dei buoni pasto da spendere nelle strutture convenzionate con la ditta fornitrice.

 

 

Solo grazie al messaggino sul cellulare quattro persone agrigentine si sono accorte di essere state vittime di frodi informatiche.

Tutti si sono visti addebitare nelle loro carte di credito importi per spese che in realtà non erano state effettuate.

Da li la denuncia alla sezione Volanti della Questura di Agrigento la quale unitamente ai colleghi della Polizia Postale sta indagando sui gravi casi.

“Sento il dovere dopo aver avuto un franco e civile colloquio con i dirigenti dell’Asp, con i quali abbiamo approfondito il caso, riportato poi sui media, relativo alla positività, in sole 48 ore, di quattro nuovi casi all’ospedale San Giovanni Di Dio, di affermare che all’ospedale non esiste nessun focolaio. Infatti, questi quattro casi positivi sono il risultato di ben 929 tamponi effettuati il 7 maggio scorso a tutto il personale del nosocomio agrigentino. Ma di questo nessuno ne era a conoscenza e quindi la comunicazione dei quattro tamponi in soli due giorni aveva creato un po’ di allarmismo, cosa che non sarebbe avvenuta se avessimo avuto contezza del numero dei tamponi effettuati”. Così il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro dopo un colloquio con i vertici dell’Azienda sanitaria provincia di Agrigento, in seguito agli ultimi 4 casi di Coronavirus, riscontrati tra operatori sanitari e personale amministrativo, del nosocomio di contrada “Consolida”.

“La percentuale che viene fuori è quindi dello 0,4%, ed è perfettamente in linea e quindi coerente con quella calcolata su base regionale – continua Cuffaro-. Voglio fare un esempio per spiegarmi meglio: se dovessero fare il tampone a mille cittadini di Raffadali, sicuramente almeno quattro o cinque risulterebbero positivi asintomatici, così come è successo per i lavoratori dell’ospedale di Agrigento. Colgo l’occasione per spiegare meglio ciò che volevo affermare ieri sera, perché probabilmente sono stato frainteso: quando dicevo che volevo tenere i miei concittadini lontano dall’ospedale, mi riferivo all’iniziativa, intrapresa all’inizio della pandemia, che permetteva a soggetti particolarmente a rischio di non recarsi in ospedale a ritirare le medicine di cui avevano e hanno bisogno, in quanto eravamo noi a farlo, su loro delega, per loro, evitando così il rischio contagio”.

“Mi corre l’obbligo anche di ribadire che in ogni occasione non ho fatto altro che ringraziare con quanta attenzione e senso di responsabilità abbiano agito i nostri concittadini che lavorano in strutture ospedaliere. Infatti se i nostri numeri riguardo ai casi positivi sono così bassi lo dobbiamo anche alla loro cura, alla loro applicazione nello svolgere il delicato compito al quale sono chiamati, e non per nulla sono indicati da tutti come gli eroi di questo 2020. Sono rammaricato di aver urtato la sensibilità di alcuni infermieri proprio nel giorno dedicato alla Giornata Internazionale dell’Infermiere. Di questo me ne rammarico e chiedo scusa se nell’esprimermi non sono stato abbastanza chiaro.
In ogni caso non era questa la mia volontà, del resto devo dire che il lavoro che hanno fatto ad Agrigento, considerando che non abbiamo avuto particolari situazioni emergenziali all’interno dell’ospedale, è lo specchio della loro professionalità, della loro competenza e della loro preparazione”.

“Ciò premesso, e ora mi rivolgo ai miei concittadini, voglio ribadire che il pericolo è sempre in agguato; la percentuale che è venuta fuori al San Giovanni Di Dio è la stessa che verrebbe fuori a Raffadali, se facessimo i tamponi a tutta la popolazione. C’è sempre quindi uno 0,4% di asintomatici e cioè circa 50 soggetti che circolano indisturbati e inconsapevoli accanto a noi e che mai scopriremo perché non è possibile fare i tamponi a tutta la popolazione. Quindi, considerate il mio sfogo di ieri come un’esortazione alla massima attenzione, visto che ci sono questi asintomatici in mezzo a noi, che nessuno conosce. E quindi – conclude il primo cittadino di Raffadali – ribadisco il mio invito a vigilare sui nostri giovani e i nostri ragazzi che inconsapevolmente, con i loro atteggiamenti spontanei ma rischiosi, potrebbero essere il veicolo della trasmissione del virus. E questo è quello che tutti noi vogliamo scongiurare”.


L’assessore all’Ecologia, Nello Hamel informa i residenti dei quartieri Favara Ovest e Contrada Petrusa che, a partire da domani, 14 maggio, il servizio di raccolta dei rifiuti sarà effettuato con un furgone e due operatori. Il mezzo rimarrà posteggiato, nella fase iniziale, ogni giorno dalle ore 06,00 alle ore 12,00 nell’area a valle dell’ex isola di prossimità.  Si potranno conferire i rifiuti secondo il calendario ufficiale: Lunedì umido e pannolini, Martedì plastica, Mercoledì umido e carta, Giovedi secco residuo, Venerdì plastica e sabato vetro e umido. Nei prossimi giorni sarà comunicato il successivo orario definitivo.

In attesa di capire come avverranno e, in che tempi gli aiuti del Governo con il decreto aprile, slittato a maggio, non riusciamo a comprendere come sia possibile che gli aventi diritto alle 600 euro e alla Cassa integrazione con il decreto marzo, in larga parte, ancora non hanno ricevuto nulla. Siamo delusi da un Governo che ha promesso subito di mettere liquidità nelle tasche degli italiani ed invece molti hanno dovuto trascorrere anche le festività pasquali al verde.

Lo sostiene il segretario generale della UIL agrigentina Gero Acquisto che proprio ieri è venuto a conoscenza della situazione drammatica in cui si ritrovano molti autonomi, partite iva, commercianti e co co co che si sono dovuti rivolgere alla Caritas.

“Capiamo benissimo che la situazione economica del paese è drammatica a causa del Coronavirus – continua Acquisto – ma il Governo deve mantenere le promesse in tempi strettissimi altrimenti si rischiano le rivolte sociali che sarebbero peggio del Covid-19. È inammissibile che centinaia di migliaia di persone non hanno ricevuto il contributo. La burocrazia in Italia è complessa, ma è arrivato il momento di debellarla. Il Governo Conte ha i numeri in Parlamento, ebbene, facciano quello che devono fare per salvare il Paese. La troppa burocrazia uccide. Non vogliamo che altri imprenditori o semplici cittadini prendano delle decisioni estreme, purtroppo, i suicidi sono aumentati sensibilmente in questo ultimo periodo. Nella nostra provincia, ultima per reddito procapite la situazione è allarmante, qui tutto è percepito ancora peggio. Non bisogna scherzare con il fuoco, altrimenti rischiamo tutti di bruciarci”.

Secondo gli ultimi dati dell’Inps, la Regione siciliana ha trasmesso 13.973 decreti di cassa integrazione guadagni in deroga, 13.436 dei quali (il 96,15% del pervenuto e il 99,46% dei decreti effettivamente lavorabili) sono già stati autorizzati dall’istituto di previdenza.

Completano il quadro 416 decreti da annullare e 49 sospesi per un supplemento istruttorio. Il numero di lavoratori interessati è pari a 30.749 unita’ e le ore autorizzate sono oltre 6 milioni e 500 mila, per un totale di 52.796.480 euro. Restavano, alle 20 di ieri sera soltanto 72 decreti da istruire (pari allo 0,51% del pervenuto) per i quali si procedera’ entro oggi alla prevista autorizzazione, insieme ai decreti che perverranno nella giornata odierna.

 

“Il Partito Democratico, Alleanza Civica per Raffadali e Risorgimento Socialista, nell’augurare una pronta guarigione al dipendente raffadalese dell’Ospedale S. Giovanni di Dio risultato positivo al Civid-19, intendono rinnovare la massima vicinanza e solidarietà ai tanti operatori del settore sanitario che da mesi sono esposti in prima linea a fronteggiare l’emergenza”. ” Raffadali tra l’altro si caratterizza- si legge nella nota congiunta dei partiti di sinistra-  anche per l’elevata presenza di Comunità di assistenza ai disabili, anziani e migranti, all’interno delle quali lavorano centinaia di operatori sanitari che ogni giorno si espongono al rischio. Il sindaco Cuffaro a parole si dice di essere contrario alle  disposizioni contenute nella fase 2 ma per evitare il rischio decide di spostare il mercato settimanale all’interno del centro abitato in uno spazio meno capiente rispetto a quello di piazza mercato”. “Le nuove disposizioni prevedono anche la possibilità di fare attività sportiva e motoria individuale. Il Sindaco con un’ordinanza ha riaperto il Villaggio della Gioventù annunciando a parole un monitoraggio e controllo degli ingressi.Peccato però che di controlli non vi è alcuna traccia”.

Senza un monitoraggio in entrata ed uscita dal parco si rischia di creare un pericoloso luogo di contagio. Al riguardo– conclude la nota del Partito Democratico, di Alleanza Civica e di Risorgimento Socialista- chiediamo al Sindaco, che oltre a fare ramanzine online rimproverando i figli degli altri, metta in pratica quanto previsto dai decreti e predisponga un piano che intensifichi i controlli per coloro che non osservano le disposizioni che impongono di indossare i dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti). Considerato infinde che da giorno 18 Maggio ci sarà una riapertura di tante attività commerciali e molte di queste necessitano una sanificazione quotidiana dei locali, che graverebbe ulteriormente sulle tasche dei nostri imprenditori locali, chiediamo al Sindaco e a tutta l’amministrazione comunale di rinunciare alle proprie indennità di carica per i mesi a seguire e provvedere all’acquisto dei prodotti di sanificazione e fornirli gratuitamente”.

Federmoda Confcommercio Agrigento. Coronavirus e riaperture dal 18 maggio, i gestori dei negozi non sono obbligati a rivolgersi a imprese specializzate per effettuare la sanificazione dei locali. A renderlo noto è Alfonso Valenza, presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Agrigento, rispondendo così alle segnalazioni di molti operatori del settore.

Ad oggi, chiarisce Federmoda Confcommercio, non è previsto alcun obbligo di sanificazione dei prodotti in capo al commerciante: le normative attualmente in vigore riguardano la sola sanificazione del negozio. Operazione che si deve svolgere utilizzando disinfettanti come l’ipoclorito di sodio (0,1%) oppure l’etanolo al 75%. Una volta riaperta l’attività commerciale, invece, le operazioni di pulizia e igiene del punto vendita devono essere svolte almeno due volte giorno, in funzione dell’orario di apertura.

Inoltre, le normative prevedono che nei locali devono essere garantiti un’adeguata aereazione naturale e il ricambio d’aria. In merito, è necessario effettuare la pulizia dei filtri dell’aria condizionata o, se necessaria, la revisione dell’impianto. Federmoda Confcommercio Agrigento ricorda inoltre che è obbligatorio avere in store dispenser per la disinfezione delle mani, con gel alcolici con una concentrazione di alcol almeno al 60%. In particolare, i flaconi riservati alla clientela devono essere collocati all’ingresso, vicino ai camerini, accanto a casse e sistemi di pagamento, tastiere, schermi touch.

Infine, non va dimenticato l’utilizzo delle mascherine e le precauzioni fondamentali come lavarsi spesso le mani; mantenere distanza interpersonale di almeno un metro; evitare il contatto ravvicinato; evitare abbracci e strette di mano. Per quanto riguarda eventuali corsi per i dipendenti occorre precisare che: non esiste nessun obbligo di formazione per i dipendenti per Rischio biologico Covid-19, ma solo obbligo di informazione. Questa informazione può essere data dallo stesso datore di lavoro .
Alfonso Valenza Federmoda confcommercio Agrigento.