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È con l’ordinanza del 2 giugno che la Sicilia, prima regione in Italia, fa ripartire i congressi. La data fissata è quella dell’8 giugno, così come viene indicato nell’Articolo 9:

“Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli, con la presenza di pubblico – ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico e fieristico – nonché ogni attività convegnistica o congressuale, in luogo pubblico o aperto al pubblico, sono autorizzate a partire dall’8 giugno 2020, fermo il monitoraggio delle attuali condizioni epidemiologiche dell’Isola” si legge nell’ordinanza.

Un passo molto importante che, come si legge anche in un tweet di Federcongressi&eventi, si spera possa fare da apripista, augurandosi che “al più presto tutte le altre Regioni seguano il suo esempio virtuoso e lungimirante”.

Cosa dice l’Ordinanza sulla ripresa dei convegni

L’articolo 9 dell’Ordinanza del 2 giugno della Regione Sicilia specifica anche che: “Sono, invece, autorizzate dalla data di entrata in vigore della presente Ordinanza le manifestazioni che possano svolgersi con il pubblico distanziato e “in forma statica”, così come espressamente disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020. In ogni caso, l’autorità di Pubblica sicurezza, ove necessaria la relativa autorizzazione, deve indicare il numero dei partecipanti autorizzati a intervenire alla pubblica manifestazione, in rapporto proporzionale con gli spazi dedicati, tenuto conto della distanza interpersonale non inferiore ad un metro tra ogni soggetto e dell’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”.

Per quanto il testo parli chiaramente – se pur “in attuazione del decreto legge 16 maggio 2020, n. 33, che vieta gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico” – di attività convegnistica o congressuale, rimangono alcuni elementi non espressamente chiariti, come, tra altri, il numero massimo di partecipanti consentiti.

Abbiamo chiesto delucidazioni a Margherita Perricone, delegata regionale Sicilia per Federcongressi&eventi, che ci ha spiegato come “l’ordinanza rimanda alle schede tecniche allegate contenti le linee guida che, per quanto riguarda l’attività convegnistica possono essere assimilate alle misure descritte in riferimento alla formazione professionale (tra cui distanziamento sociale, mascherina e sanificazione degli ambienti, ndr)”. “Vero è che l’ordinanza stessa lascia spazio alla libera interpretazione per alcuni aspetti, compreso il numero dei partecipanti, che però, proprio in riferimento alle linee guida, possiamo considerare attorno ai 30-50, e comunque non più di 100” precisa Perricone. “Questo significa che dall’8 giugno in Sicilia possiamo riprendere a organizzare congressi di queste dimensioni, fermo restando che la formazione continua in medicina non è consentita su indicazioni governative ai medici fino al 31 luglio 2020 e che l’ordinanza, quindi, non potrebbe essere applicata ai corsi Ecm”.

Meeting e congressi

La Regione Siciliana ha prorogato fino al 31 gennaio 2021 l’incarico di Commissario della Provincia di Agrigento ad Alberto Di Pisa. Il provvedimento è firmato dal presidente Musumeci e dall’assessore regionale agli Enti locali Bernadette Grasso. Il decreto di nomina è stato adottato a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale numero 11 del 21 maggio 2020 che prevede il rinvio delle elezioni dei vertici delle Province entro 60 giorni dalla proclamazione degli eletti nei Comuni interessati dalle Amministrative 2020. Il dottor Di Pisa è stato nominato per la prima volta commissario ad Agrigento il 31 gennaio 2018. Da allora è stato riconfermato altre quattro volte.

La Polizia ha eseguito un decreto emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo di sequestro a fine di confisca dei beni a carico di Francesco Tortorici, 41 anni, di Montallegro, attualmente detenuto, arrestato il 27 novembre del 2015 nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Icaro”, e già condannato, il 19 ottobre del 2018, in primo grado dal Tribunale di Agrigento, a 16 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso, con funzioni di raccordo e collegamento tra Pietro Campo, appartenente alla famiglia mafiosa di Santa Margherita Belice, ed altre famiglie mafiose del territorio agrigentino. Il sequestro comprende tre appezzamenti di terreno agricolo, per complessivi quattro ettari, coltivati a vigneto, oliveto e agrumeto, siti nel Comune di Siculiana, per un valore di mercato di oltre 60.000 euro.

Il coordinamento agrigentino del movimento politico “Forza Nuova”, esprime solidarietà e vicinanza ai cittadini di Siculiana oggi in manifestazione per la chiusura del centro d’accoglienza nell’ex Villa Sikania. Forza Nuova agrigentina afferma: “Da troppo tempo la tranquillità del Comune di Siculiana è turbata dalla presenza dei migranti, che si sono resi protagonisti di diversi episodi delinquenziali. I simpatizzanti forzanovisti della zona sono presenti da semplici cittadini perché la manifestazione è una espressione unitaria e non di partito della volontà del popolo siculianese e dei paesi confinanti di dire basta a una presenza dannosa e pericolosa. Ribadiamo: blocco dell’immigrazione e avvio di un umano rimpatrio”.

Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Mobile, diretti da Giovanni Minardi, hanno sottoposto a controllo un extracomunitario originario del Gambia appena fuori da un autobus di linea in piazzale Rosselli. L’uomo, apparso agitato, è stato sorpreso in possesso di 300 grammi di marijuana. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità giudiziaria. L’uomo risponde di detenzione e trasporto a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli è stata imposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di domicilio.

Lo scorso 8 aprile a Grotte, in via Orsini, Pietro Chiarenza, 64 anni, ha atteso il fratello all’uscita da casa e, appena lui è stato fuori, lo ha ucciso accoltellandolo alla gola. La vittima è Roberto Chiarenza, 56 anni, tabaccaio. Ebbene, adesso, nel corso delle indagini preliminari, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha incaricato lo psichiatra Francesco Giordano di compiere una perizia sull’uomo. E l’esito è la totale incapacità di intendere e volere. Inoltre l’uomo è socialmente pericoloso.

La Confasi denuncia la pesante situazione in cui versano gli uffici postali del comune di Favara e lo fa con una lettera inviata dal proprio commissario provinciale Riccardo Montalbano, alla direzione dell’azienda. Nella missiva il sindacalista sottolinea come ” nonostante la presenza locale di tre uffici si registrano quotidianamente disagi e lunghe code davanti all’esterno degli stessi, creando pericolosi assembramenti“. ” E sono gli stessi utenti– prosegue– che  per prendere il turno devono scrive il loro cognome su fogli di carta volanti, causando spesso vivaci discussioni tra i presenti”. “Credo sia ingiusto e poco professionale da parte di Poste Italiane– conclude Montalbano- provocare tale disagio aggravato anche per il personale ridotto in servizio negli uffici,  in quanto, normalmente, sono presenti soltanto due impiegati, che evidentemente, non riescono a fare fronte, loro malgrado, ai numerosi utenti. Tutto ciò secondo la Confasi si verifica soltanto a Favara mentre negli altri comuni non si verificano questi inconvenienti.  La Confasi , ove la situazione dovesse permanere non esclude l’avvio di un’azione legale attraverso le associazioni dei consumatori a tutela dei cittadini.

Iniziati i lavori progettati per migliorare la viabilità sulla Strada Provinciale n. 79-A Sciacca-Menfi. I lavori erano stati appaltati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento  all’impresa Peloritana Appalti S.r.l. di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Serviranno ad eliminazione le condizioni di pericolo sulla Sp 79-A, e per ripristinare la normale transitabilità della strada provinciale compromessa a causa di una grossa frana. La SP 79-A è una essenziale strada di collegamento tra Sciacca e Menfi, molto trafficata, specialmente nella stagione estiva. Consente, anche, di raggiungere la parte costiera  dei due comuni attraverso la Sp 49 e la Sp 50.

Gli interventi progettati dal settore Infrastrutture Stradali prevedono l’adeguamento e il ripristino delle barriere di protezione, la messa in sicurezza delle scarpate con gabbionate metalliche, palificazioni, rifacimento totale e bitumazione dei tratti danneggiati dalle avversità atmosferiche degli scorsi anni, e adeguamento della segnaletica.

I lavori che erano stati consegnati nei giorni scorsi dal direttore dei lavori l’ing. Filippo Napoli dovranno essere effettuati dall’impresa che avrà tempo, entro e non oltre, 365 giorni lavorativi e continui dalla data del verbale di consegna dei lavori, per concludersi intorno al mese di maggio del 2021. L’importo complessivo del contratto d’appalto è di 427.445,62 euro più Iva.

La Sp 79 Sciacca-Menfi rientra, inoltre, in una più ampia azione di manutenzione straordinaria che comprende anche altre strade del comparto ovest. Per questi lavori il Libero Consorzio aveva ottenuto un finanziamento dalla Regione Siciliana inserito nell’APQ (Accordo di Programma Quadro) sulla viabilità secondaria, che aveva destinato oltre 1.600.000,00 euro provenienti dai fondi per lo Sviluppo della Sicilia.

 

Sono una cinquantina, più o meno. Sono sbarcati qualche minuto fa, autonomamente, nei pressi di Cala Galera, a Lampedusa.

I cinquanta di oggi si aggiungono ai 150 sbarcati ieri, molti dei quali con barchette ed anche in questo caso in modo autonomo.

Di fatto gli sbarchi ormai sono inarrestabili ma soprattutto stanno creando forte disagio fra le Forze dell’Ordine impegnate nel controllo.

Le Forze dell’Ordine sono stremate, notte e giorno, senza soste, senza riposo. Gli sbarchi sono talmente tanti che di fatto il controllo è pressochè impossibile, nonostante il numero massiccio di uomini e mezzi impiegati.

Lo ribadiamo ancora una volta: la situazione diventa sempre di più insostenibile.

Ieri ad Agrigento, la Polizia di Stato procedeva all’arresto di sei cittadini extracomunitari, sbarcati, nei giorni scorsi, a Lampedusa. Quattro di essi, destinatari di decreti di espulsione emessi dai Prefetti di diverse province italiane, rientravano in Italia entro i previsti cinque anni dall’effettivo rimpatrio  e due, poiché destinatari di decreto di respingimento, rientravano in Italia entro i previsti tre anni dall’effettivo rimpatrio.

 Gli uomini della Squadra Mobile, davano, inoltre, esecuzione al provvedimento di revoca di decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso  dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova – Ufficio Esecuzioni Penali a carico di M. R., nato in Tunisia classe ‘76, per l’espiazione della pena residua di mesi 09, giorni 29 ed € 3.000,00 di multa. per aver commesso reati di materia di stupefacenti. Dopo le formalità di rito, l’arrestato venivano associati presso la Casa Circondariale “P. Di Lorenzo” di Agrigento. A.G. informata.