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“Tutti gli ospedali siciliani potranno mantenere la piena funzionalità e riprendere tutte le attività sospese prima dell’emergenza Covid nel rispetto delle circolari e delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico regionale. Si assicura così da un lato l’erogazione di tutti i servizi sanitari ai pazienti no-Covid e dall’altro si garantisce l’effettiva tutela della salute nel caso di una riacutizzazione nell’emergenza epidemica”.  Lo scrive in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo oggi a margine dell’audizione dell’assessore Ruggero Razza in ordine alla pianificazione ospedaliera post – emergenziale.

“In considerazione della situazione epidemiologica attuale sono stati individuati dall’assessorato per la Salute – spiega La Rocca Ruvolo – 936 posti letto Covid tra terapie intensive, sub-intensive e degenza ordinaria per i diversi bacini territoriali: Palermo-Trapani; Caltanissetta-Agrigento; Ragusa-Siracusa; Enna-Catania; Messina. I presidi ospedalieri di Ribera, Barcellona Pozzo di Gotto e Noto non saranno impegnati nella prima fase di reperimento dei posti letto. Per quanto riguarda la provincia di Agrigento, solo qualora dovessero esaurirsi i posti letto Covid all’ospedale di Caltanissetta si procederebbe a ricoveri all’ospedale di Ribera che continuerà a svolgere tutta la normale attività con le unità operative e gli ambulatori e ad ospitare l’Istituto Maugeri. Per l’ospedale di Ribera, che mi sta particolarmente a cuore, questa può essere l’occasione propizia per il rilancio con un potenziamento dei servizi. L’assessore Razza si confronterà anche con i sindaci del territorio in un’audizione prevista mercoledì prossimo in commissione Salute. Ringrazio l’assessore per la sensibilità mostrata nei confronti del territorio”.

 Il Distretto Turistico Sicilia Occidentale sta dalla parte del territorio, degli imprenditori, e dei cittadini, tutti fortemente penalizzati dalla decisione di Alitalia di abbandonare lo scalo di Trapani, e di conseguenza i collegamenti da e verso Roma Fiumicino e Milano Linate. Il Distretto invita l’Alitalia a voler rivedere questa decisione che mortificherebbe le giuste ambizioni di crescita della Sicilia occidentale.

«L’aeroporto di Trapani – spiega il presidente del Distretto Rosalia D’Alì – è un’infrastruttura strategica per tutto il territorio. Esso non soltanto assicura il fondamentale diritto alla mobilità delle persone, ma è un punto di accesso fondamentale nel cuore della Sicilia occidentale. La possibilità di avere uno scalo, in una zona dalla grande vocazione turistica, consente dei vantaggi anche alle compagnie aeree che operano da e verso lo scalo di Trapani. La crescita economica, e quindi anche turistica, non può che passare dalla presenza di un aeroporto ben servito e funzionante, ed è per questo che chiediamo un intervento governativo di supporto e di aiuto, per far recedere la compagnia di bandiera dalla decisione di abbandonare lo scalo di Trapani».

«Proprio nel momento in cui si sta per ripartire – conclude il presidente D’Alì – questa decisione ci spiazza. La presenza all’interno del Comitato tecnico del Distretto del presidente di Airgest, Salvatore Ombra, sta a significare quanto ogni ragionamento legato alla crescita del territorio sia inscindibilmente correlato al funzionamento del locale scalo aeroportuale. Come Distretto, dopo aver lavorato sulla creazione della destinazione turistica, ci stiamo concentrando sulla comunicazione della destinazione che avrebbe dovuto riguardare anche i due scali di destinazione interessati dall’abbandono delle rotte. Chiediamo con forza una netta retromarcia che penalizza oltremodo il nostro territorio».

La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di un uomo di 38 anni, imputato di avere, nell’estate del 2018, maltrattato e picchiato il figlioletto di 5 anni. In occasione dell’incidente probatorio, il piccolo ha confermato di avere subito i maltrattamenti. E’ stata la madre, separata dal marito, ad accorgersi di lividi e tracce di percosse sul bimbo. Il padre è stato già sottoposto alla misura preventiva del divieto di avvicinarsi al figlio.

Lunedì 15 giugno riapre praticamente tutto: anche discoteche, cinema, teatri. Si potrà partecipare a eventi e convegni. Resta solo il grande punto di domanda sugli incassi, visto che è difficile pensare di poter ospitare lo stesso numero di persone, come nel periodo pre-Covid.

Le Regioni fissano le regole per la riapertura delle discoteche: un metro di distanza nel locale, due metri sulla pista.

I clienti, nella sostanza, dovranno indossare la mascherina negli ambienti chiusi e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio, inoltre, è chiamato a utilizzare la mascherina. Non è consentita, infine, la consumazione di bevande al banco. Saranno proibiti i balli di coppia, quindi niente lenti né lisci.Sul tema si attende entro venerdì uno snello Dpcm con le indicazioni e le precauzioni sanitarie da adottare.

Le Regioni potranno ovviamente inserire ulteriori paletti. Il settore trema e protesta, lamentando pesanti perdite e l’assenza di una rosea prospettiva per i prossimi mesi. Il settore dell’intrattenimento, fanno sapere gli addetti ai lavori, è una categoria importante dal punto di vista economico e occupazionale, che merita dignità e parità di trattamento con tutte le altre categorie.

Al Comune di Canicattì l’Imu non è stata azzerata. Il pagamento è stato rinviato dal 16 giugno al 30 settembre prossimo. Il differimento non comporterà, se ricorreranno i presupposti, l’applicazione delle sanzioni e degli interessi dovuti dato che il primo acconto Imu sarebbe stato versato in maniera tardiva. Così ha deciso la giunta municipale di Canicattì capeggiata dal sindaco Ettore Di Ventura, che ha adottato una deliberazione di “differimento scadenza prima rata Imu al 30 settembre 2020”.

Sospette truffe ai danni di una società, la Editalia S.p.A., azienda del Gruppo Poligrafico e Zecca dello Stato, che si occupa della produzione e della vendita di opere d’arte editoriali, collezione di multipli di opere d’arte, medaglie, gioielli d’autore.

Una inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta, nata dopo la denuncia-querela sporta dalla stessa società e che ha visto finire a processo diciotto soggetti per l’ipotesi di reato di truffa aggravata in concorso.

La società in questione riteneva di essere stata danneggiata dalla condotta fraudolenta posta in essere, nel corso dell’anno 2011, da agente di commercio agrigentino, V.P. le sue iniziali, al quale aveva rilasciato apposito mandato di agenzia e con il quale vi era questo rapporto di collaborazione di lunga data.

Secondo l’accusa, l’agente di commercio agrigentino, ritenuto essere al vertice dell’organizzazione insieme ad altri due soggetti, avrebbe concorso nella presunta truffa poiché i contratti di acquisto, tramite lui sottoscritti, erano rimasti tutti quanti inadempiuti in quanto le rate non venivano pagate, il tutto a sol fine di ottenere le provvigioni sulle vendite.

La merce consegnata in virtù di tali contratti inevasi era stata rintracciata su un sito web che avrebbe avuto la stessa sede legale della società presso cui la merce era stata consegnata.

Dopo il rinvio a giudizio avvenuto nel 2016, il giudice monocratico del Tribunale di Caltanissetta ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’agrigentino difeso di fiducia dall’avv. Antonio La Rocca e dall’avv. Carla Sicurello entrambi del foro di Agrigento.

“Fermo restando le mie personali considerazioni dal punto di vista umano e religioso con riguardo agli immigrati, concordo, come già fatto per altri territori su situazioni analoghe, con quanto dichiarato dal Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, nel salvaguardare la salute dei cittadini ma anche la sicurezza degli stessi, a partire da donne e bambini, ed inoltre se esistessero condizioni di inadeguatezza chiudere immediatamente il centro di accoglienza di Agrigento in viale Cannatello, peraltro zona ad alto impatto commerciale e di ricettività.”

Lo dichiara il deputato regionale l’On. Carmelo Pullara capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars.

“Così come nel caso del centro di accoglienza di Villa Sikania, intendo intervenire in seguito a quanto accaduto presso il  centro di accoglienza di Villaaggio Mose’ e che ha registrato la giusta presa di posizione del sindaco Firetto

che condivido in pieno.

Come dichiarato dal sindaco di Agrigento- non può essere messa a repentaglio la sicurezza di una città che tra l’altro da molto più di un mese non registra casi di Covid 19.

Non può essere turbata un intera comunità da comportamenti irresponsabili e pertanto il centro di accoglienza di Villiaggio Mose’, persistendo condizioni di inadeguatezza e di non sicurezza, va immediatamente chiuso.”

La Procura regionale della Corte dei Conti ha proposto la misura interdittiva legale per 10 anni e la sanzione di 1 milione e 200mila euro a carico dell’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti “per – si legge nel capo d’imputazione – avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente. L’udienza è stata fissata per il prossimo 23 luglio a Palermo. “Dall’attività istruttoria – sostiene la Procura – è emerso, non solo l’omissione delle iniziative necessarie a fronteggiare le gravi irregolarità contabili e la rilevante crisi finanziaria in cui versava il Comune di Catania, ma anche una perdurante ‘mala gestio’ nonché la palese e cosciente violazione dei principi di veridicità, attendibilità e universalità del bilancio, tutte cause che hanno determinato un ulteriore e progressivo aggravamento della situazione finanziaria dell’Ente”.

Nel Canale di Sicilia 185 migranti sono stati intercettati dalla Guardia Costiera della Libia, e sono stati scortati nuovamente a Tripoli. A terra, ad assistere allo sbarco, sono stati gli inviati dell’Oim, l’agenzia internazionale delle migrazioni, che rilancia l’allarme sulle condizioni e sui rischi a cui sono soggette le persone riportate in Libia. Federico Soda, inviato dell’Oim in Libia, ha dichiarato a Repubblica: “La scorsa notte il nostro staff era al punto di sbarco a Tripoli per provvedere all’assistenza in emergenza di 185 persone riportate indietro dalla Guardia Costiera. Noi continuiamo a sostenere che la Libia non è un porto sicuro. Soluzioni alternative devono essere trovate”. Soda ha poi confermato la notizia secondo cui almeno 20 migranti sono morti ieri nel naufragio della loro imbarcazione innanzi alle coste tunisine.

Ad Agrigento i buoni spesa del Comune in arrivo, ma sul telefono cellulare. E’ stato pubblicato l’avviso pubblico del Comune di Agrigento per la distribuzione dei buoni spesa per sostenere le famiglie a fronte dell’emergenza covid. Ai beneficiari che hanno già percepito i buoni spesa nel mese di aprile, l’ulteriore buono di maggio arriverà sotto forma di credito elettronico. I beneficiari di questa terza distribuzione, senza necessità di presentare ulteriori istanze, riceveranno un sms sul proprio telefonino con il quale sarà comunicato un numero pin e l’ammontare del credito da spendere negli esercizi convenzionati.