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Il governo accelera sul “decreto aprile”, una manovra “espansiva imponente e mai vista dal dopoguerra a oggi”, come la definisce in Parlamento il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che lavora per chiudere il testo entro giovedì.

Tra le misure sulle quali sembra prossimo l’ok ci sono ammortizzatori, compresi altri due mesi di proroga della Naspi per chi ce l’ha in scadenza, bonus automatici e in massimo 24 ore per gli autonomi, niente Iva sulle mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale per tutto il 2020, aiuti alle famiglie e risorse a fondo perduto per le Pmi.

Ci sarà un “sussidio temporaneo” per chi non ha nessun altro introito o aiuto pubblico e non può accedere al Reddito di cittadinanza.

L’Italkali ha donato, in due riprese, 2 mila chilogrammi di sale al comune di Palma di Montechiaro. È stato il vicepresidente del Consiglio comunale, Rosario Falco, dipendente della società a fare esplicita richiesta al direttore della miniera di Racalmuto, Luigi Scibetta. Che ha subito sposato il tutto.

È stato lo stesso Falco, accompagnato dal presidente della massima assise cittadina, Domenico Scicolone, ad andare a prendere il sale direttamente in miniera.
“In questo momento di difficoltà – dicono Falco e Scicolone – ogni offerta che arriva è sempre bene accetta. La situazione non è per nulla facile per diverse famiglie”.
Il sindaco, Stefano Castellino ha voluto ringraziare i vertici dell’Italkali per il dono che hanno fatto alla comunità palmese. Il sale adesdo verrà distribuito dalla Protezione civile alla cittadinanza.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta, 125 (14, 22, 11);

Catania, 670 (106, 220, 81);

Enna, 295 (122, 81, 28);

Messina, 373 (90, 112, 48);

Palermo, 352 (69, 90, 28);

Ragusa, 54 (6, 29, 6);

Siracusa, 111 (49, 86, 24);

Trapani, 94 (6, 40, 5).

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 73.008 (+2.358 rispetto a ieri), su 68.729 persone: di queste sono risultate positive 3.120 (+35), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.143 (+20 rispetto a ieri)745 sono guarite (+14) e 232 decedute (+1).

Degli attuali 2.143 positivi, 462 pazienti (-13) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.681 (+33) sono in isolamento domiciliare.

L’ing. Salvatore Rino Giglione – attuale Dirigente Generale del Dipartimento regionale degli affari extraregionali e già Dirigente Generale di vari Dipartimenti presso l’Assessorato Regionale Salute e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali – ha presentato domanda per l’inserimento nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali.
Tale Elenco nazionale viene aggiornato ogni due anni. All’aggiornamento è preposta una Commissione di esperti di altissimo livello chiamata a valutare l’esperienza dirigenziale maturata negli ultimi sette anni dai candidati e i titoli formativi e professionali posseduti.
Esclusivamente coloro che sono inseriti nel suddetto elenco possono partecipare alle selezioni indette dalle Regioni per il conferimento degli incarichi di direttore generale della aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio Sanitario Nazionale.
In data 1° aprile 2020 è stato pubblicato il suddetto elenco.
Tuttavia, l’Ing. Giglione – nonostante i numerosissimi titoli vantati – non è stato inserito in tale elenco.
Pertanto, l’Ing. Giglione – assistito dall’avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha presentato apposito reclamo chiedendo all’Amministrazione di riesaminare la domanda di partecipazione, di correggere la precedente valutazione e di inserire lo stesso nell’Elenco dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale della aziende sanitarie locali.
In particolare, con il reclamo è stata contestata l’erronea valutazione sia di taluni titoli formativi sia del servizio prestato dall’Ing. Salvatore Giglione quale Dirigente Generale presso vari Dipartimenti Regionali.
Con il reclamo veniva, altresì, chiarito come la richiesta di riesame rivestisse carattere di assoluta urgenza giacché a brevissimo verranno indette le selezioni per il conferimento degli incarichi di direttore generale dell’ASP siciliane ancora vacanti.

Ebbene, il Ministero della Salute, condividendo le tesi degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, con provvedimento del 27 aprile 2020, ha rettificato il punteggio attribuito all’Ing. Giglione inserendo lo stesso nel suddetto elenco.

Per effetto di tale inserimento, l’ing. Giglione rientra nel novero dei soggetti cui potrà esser conferito l’incarico di Direttore Generale del Servizio Sanitario.

A Siculiana un uomo è contagiato dal coronavirus. Il sindaco, Leonardo Lauricella, conferma e, tramite i social, ha spiegato: “Si tratta di una persona ricoverata ad Agrigento il 20 aprile scorso per cause non riconducibili al coronavirus. Poi, intorno al 26 aprile ha manifestato febbre. Si ipotizza che il contagio sia avvenuto in ospedale. Al momento il siculianese è ricoverato al Civico di Palermo. La situazione è sotto controllo. Insieme al medico di famiglia stiamo attivando le procedure e le precauzioni che il caso impone, anche con riferimento al nucleo familiare. Continuiamo a rispettare le misure di prevenzione consigliate”.

Ecco il teso della lettera di protesta:

“Siamo un gruppo di Operatori Socio Sanitari in formazione di Agrigento. Il nostro percorso di formazione per diventare Operatori Socio Sanitari, interamente autofinanziato, si è svolto a partire dal 16 settembre 2019, maturando un percorso teorico in aula della durata di 180 ore, ed uno pratico, svoltosi presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, della durata prevista di 240 ore. Il termine ultimo del nostro tirocinio pratico era previsto per martedì 10 di marzo 2020, ma il giovedì precedente, 5 marzo 2020, a sole tre giornate di tirocinio dalla conclusione, siamo stati informati di un’Ordinanza di Sospensione delle Attività dei corsi in Operatore Socio Sanitario, disposta dalla Regione Sicilia, in applicazione all’art. 1, Lettera D, del D. P. C. M. del 04.03.2020, con decorrenza immediata fino alla data del 15 marzo 2020. Vorremmo evidenziare che, come da regolamento del corso, abbiamo diritto al margine del 10% delle assenze rispettivamente per ciascuno step del percorso formativo, che si traducono complessivamente in sette giornate di 6 ore ciascuna. Ad oggi, nonostante i nostri ripetuti solleciti presso gli enti di formazione coinvolti, non si ha più alcuna notizia delle nostre sorti. Siamo consapevoli di avere già portato a termine la nostra formazione, sia teorica che pratica, avendo messo le nostre stesse vite in pericolo, esponendoci in prima linea fino al 5 marzo, periodo in cui l’emergenza Covid-19 era già in atto nella nostra Nazione. Riteniamo ingiusto non poter completare il nostro percorso a causa di un vincolo burocratico. Tutti noi vogliamo metterci a disposizione per intervenire operativamente nella lotta all’emergenza Covid-19 in atto a livello internazionale, ma il nostro percorso formativo, già quasi completo, è in una fase di stallo burocratico. Siamo delle risorse già formate e pronte. CHIEDIAMO Con il Suo aiuto, di CONSEGUIRE il nostro titolo mediante la didattica a distanza o secondo una modalità più congeniale, purché risolutiva, tale da consentirci di avere la possibilità di metterci a disposizione da subito”.

Fiduciosi in un Suo riscontro, La Salutiamo Cordialmente Grazie Gruppo Operatori Socio Sanitari di Agrigento (Calogero Vignera, Viviana Cicirello, Caterina Bonadonna, Raimondo Cacciatore, Maria Cacciatore, Fabrizio Graceffa, Maria Angela Spoto, Vincenza Cuffaro, Giuseppina Collura, Gerlanda Farruggia, Davide Scibetta, Emanuela Lionti, Luca Tuttolomondo, Gaetano Micciché, Maria Carmela Falco Abramo)

Il 1 marzo le scuole statali hanno ripreso a gestire direttamente i servizi ausiliari, esternalizzati e dati in appalto da quasi 20 anni, assumendo, previo concorso, i lavoratori del settore. Un progetto apri pista che, dopo 20 anni di lotte dei lavoratori, ha portato risparmi per le casse dello Stato, migliori servizi per la scuola ed i cittadini ed un trattamento più dignitoso per una parte del Personale. Una scelta che può servire da modello per arrivare all’internalizzazione di tutti i servizi dati in appalto ai privati, a partire dagli educatori delle scuole, per arrivare a tutti gli appalti esterni della Pubblica Amministrazione

Purtroppo, delle 16.000 unità che lavoravano nelle nostre scuole, il Governo, riducendo il monte delle ore di lavoro previsto, ne ha assunte meno di 12.000, in gran parte (2 su 3), per la prima volta nella storia, con contratti part time e stipendi ridotti a poco più di 500 euro. Gli altri 4.000 lavoratori sono rimasti nelle aziende originarie che, anche se in genere gestiscono ancora una miriade di appalti pagati con soldi pubblici, li hanno subito sospesi da lavoro, contratto e stipendio, annunciandone il licenziamento.

Un trattamento vergognoso che si inserisce nella politica di tagli alla scuola pubblica, unica a garantire l’istruzione per tutti, in favore dei trasferimenti di fondi pubblici alla scuola privata. E continuano a peggiorare anche le condizioni dei lavoratori, con 4.000 che si ritrovano davanti al baratro della disoccupazione ed altri 8.000 costretti a contratti e stipendi vergognosamente tagliati a poco più di 500 euro al mese! Tutto questo nella scuola della Repubblica! Non ci stiamo! Rivendichiamo il diritto alla scuola ed a servizi pubblici, al lavoro e ad un contratto pieno, normale e dignitoso.

Firma questa petizione

https://www.sindacatosgb.it/it/85-nazionale/1243-internalizzazione-appalti-scuola-ex-lsu-la-quarantena-non-ferma-le-lotte-firma-la-petizione-su-change-org

Come è noto, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Ministero per lo Sviluppo Economico stanno conducendo una sperimentazione che attualmente coinvolge ben 120 Comuni italiani sulla nuova tecnologia G5 e tali Comuni potrebbero diventare di più nei prossimi mesi.
Ebbene, il Sindaco on. Maria Grazia Brandara ha scritto sia all’Autorithy sia al Ministero (oltre che all’ARPA-Sicilia, alla Prefettura/UTG di Agrigento e all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità) per conoscere se ci sono progetti per introdurre nel territorio del Comune di Naro le infrastrutture e gli impianti intesi a consentire l’avvio delle tecnologie 5G.
Non solo. Il Sindaco ha anche emesso un’apposita determinazione per impedire sperimentazioni della tecnologia del 5G nel territorio della Città di Naro. Ciò nelle more che siano prodotte sufficienti evidenze scientifiche che stabiliscano l’innocuità di tale tecnologia in relazione alla salute umana o, comunque, nelle more che il Governo vari un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari, coinvolgendo attivamente tutti gli Enti Pubblici preposti al controllo ambientale e sanitario.
Con la stessa determinazione, Maria Grazia Brandara ha devoluto all’Ufficio Tecnico Comunale e, per quanto di competenza, al Corpo della Polizia Amministrativa il compito di adottare ogni opportuno atto ed intervento per minimizzare il rischio sanitario eventualmente discendente  dalla tecnologia 5G a discapito della salute della popolazione locale.
DICHIARAZIONE DEL SINDACO:
 
“Ho temporaneamente vietato la sperimentazione delle tecnologie 5G nel territorio comunale sulla base dei poteri che mi conferisce la legge regionale n. 7/1992 e l’art. 3-ter del Decreto Legislativo n.152/2006.
 Quest’ultimo assegna ai Comuni il compito di tutelare l’ambiente con azioni ispirate al principio della precauzione e, quindi, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente.
Quale Sindaco,  ho il dovere di garantire lo sviluppo e il progresso delle tecnologie, ma anche quello di garantire la salute della popolazione.
Qualora le evidenze scientifiche diventerebbero tali da assicurare l’innocuità della tecnologia 5G nei confronti della salute della locale popolazione, io toglierò il divieto”.

E’ partita da Tunisi la Nave Atlas di Grandi Navi Veloci, che trasporta a Palermo 92 passeggeri bloccati in Tunisia. L’Ambasciata d’Italia a Tunisi, con un post sui sociali, ha ringraziato GNV traghetti, la Farnesina e tutte le Autorità statali e regionali coinvolte nell’organizzazione dell’operazione di rimpatrio.