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Un incontro con Enac ha definito, nelle scorse ore, il destino del volo Trapani Pantelleria che doveva comunque essere operato in quanto tratta onerata, nonostante la chiusura dell’aeroporto Vincenzo Florio, a seguito al decreto del 12 marzo, con cui la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha chiuso la metà degli aeroporti italiani per l’emergenza Coronavirus. L’aeroporto di Birgi però non è chiuso, proseguono infatti i voli militari e di soccorso, sono stati sospesi i voli civili e privati che riprenderanno secondo decreto il 25 marzo. L’ultimo a partire è stato il Trapani Pantelleria di domenica 15 marzo alle 19.

I servizi forniti da DAT per i passeggeri del Trapani Pantelleria deviato a Palermo

Il volo per Pantelleria è stato deviato da Trapani a Palermo dal 16 marzo e fino al 22, salvo proroghe. Un comunicato di DAT relativo ai collegamenti da e per Pantelleria fa sapere che: «Al fine di ottemperare alla necessità di offrire un servizio di collegamento tra Trapani e Pantelleria entrerà in vigore una navetta di superficie tra l’aeroporto di Trapani e l’aeroporto di Palermo e viceversa in coincidenza con i voli per Pantelleria». E specifica che: «Il passeggero originante da Trapani per Pantelleria dovrà effettuare le operazioni di check-in sullo scalo di Palermo».

Gli orari delle navette sono i seguenti: partenza da Trapani ore 08:00 per connessione con volo DX1803 per partenza da Palermo alle ore 10:20; partenza da Trapani ore 15:00 per connessione con volo DX1825 per partenza da Palermo alle ore 17:20; partenza da Palermo ore 10:30 per connessione con volo DX1802 in arrivo a Palermo alle ore 09:55; partenza da Palermo ore 19:45 per connessione con volo DX1826 in arrivo a Palermo alle ore 19:15. I passeggeri interessati dovranno contattare direttamente il numero del call center di DAT allo 02-89608820.

Nell’Agrigentino un altro carico di hashish è stato restituito dal mare. Sulla spiaggia di Torre Salsa, in territorio di Siculiana, i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione “Strade sicure”, coadiuvati poi dai Carabinieri, hanno scoperto un sacco di juta contenente panetti di hashish per oltre 20 chili. Si tratta del settimo ritrovamento di hashish in spiaggia in Sicilia dal gennaio scorso, e verosimilmente è parte di un traffico di droga marittimo incorso in un incidente. Nei precedenti sei casi l’hashish è stato trovato due volte a San Leone Agrigento, poi a Realmonte a Scala dei Turchi, poi a Capo d’Orlando in provincia di Messina, poi a Marinella di Castelvetrano in provincia di Trapani, e poi a Marsala nel Trapanese.

L’ utilizzo di  strutture  funzionali e fruibili presenti sul territorio provinciale per postazioni Covid di isolamento, qualora i posti già creati non dovessero essere sufficienti nel caso della eventuale impennata di contagiati”.

E’ la proposta avanzata  dal deputato regionale l’On. Carmelo Pullara , vicepresidente VI commissione sanità all’ Ars alla direzione generale dell’Asp di Agrigento, all’assessorato alla salute ed al Prefetto di Agrigento in coordinamento tra loro per fronteggiare la drammatica situazione legata all’emergenza Coronavirus.

” Esistono strutture-dichiara Pullara- funzionali e fruibili già parzialmente attrezzate ovvero attrezzabili in brevissimo tempo  come ad esempio l’Hotel Piccadilly di Licata, l’Ipab Burgio Corsello di Canicattì, l’ex ospedale di Agrigento ivi comprese tutte quelle strutture tra ipab e case di riposo che insistono sul territorio dei comuni in cui è presente una struttura ospedaliera nella provincia di Agrigento, per postazioni Covid di isolamento, qualora i posti già creati non dovessero essere sufficienti nel caso della eventuale impennata di contagiati”.

Inoltre -prosegue Pullara- vedo grande attenzione, fatto encomiabile, da parte delle forze di polizia locali e sovracomunali che stanno presidiando il territorio effettuando controlli a tappeto per garantire le previsioni di non uscire di casa senza valido e certificato motivo. A tal fine mi permetto di suggerire ai sindaci per quanto attiene alla polizia municipale ed al Prefetto di Agrigento cui compete il coordinamento delle forze di polizia che per ridurre al minimo il rischio di contagio degli uomini impegnati si potrebbero utilizzare per il controllo del territorio le moderne tecnologie come per esempio il drone già utilizzato proficuamente nella lotta all’abusivismo, ciò eviterebbe ulteriori pericoli di contagio e sovraesposizione.

E’ giusto che la politica faccia la propria parte con la presenza, il supporto ed i suggerimenti del caso.

In ottemperanza alle nuove vigenti disposizioni fino al 3 aprile 2020 presso la Camera di Commercio di Agrigento è sospeso l’accesso dell’utenza e le comunicazioni con gli uffici potranno avvenire solo ed esclusivamente a mezzo telefono e/o posta elettronica.

Per contattare la Camera di Commercio:

– Telefono: chiamando i numeri: 0922490211 – 0922490240 – 0922490247 – 0922490239 – 0922490266 (dal lunedì al venerdì) dalle ore 8,45 alle ore 13,00

– In caso di telefono occupato, o al di fuori degli orari previsti, scrivere una e-mail a: segreteria.generale@ag.camcom.it indicando l’oggetto del messaggio e un proprio recapito telefonico per essere contattati.

Per informazioni di carattere generale, è sufficiente consultare il sito internet www.ag.camcom.gov.it, che viene costantemente aggiornato. Le imprese possono estrarre gratuitamente i propri documenti (visure, atti, bilanci) attraverso il “cassetto digitale dell’imprenditore”, utilizzando, per l’accesso, lo spid o la firma digitale. Visure, atti e bilanci di altre imprese sono accessibili tramite il sito www.registroimprese.it , con pagamento tramite carta di credito.

I controlli della Polizia di Stato continuano su tutto il territorio della provincia per assicurare il rispetto delle limitazioni imposte dal DPDM per contenere la diffusione del contagio e tutelare la salute dei cittadini.

Nel corso del fine settimana, il personale operante ha provveduto a raccogliere e fare sottoscrivere decine di dichiarazioni che saranno controllate successivamente a campione.

In provincia, sono stati denunciati per violazione dell’art. 650 del codice penale, quattro automobilisti, sorpresi a circolare al di fuori dei casi consentiti i quali, alla richiesta degli operatori adducevano variegati motivi quali ad esempio il pranzo in famiglia, fumare una sigaretta, ecc.

Un’ampia attività investigativa ha, inoltre, consentito di identificare e deferire all’A.G. un giovane L.A. classe ’94 residente in Agrigento,  che nelle giornate precedenti aveva pubblicato sui social network un video nel quale si riprendeva e dimostrava di essere in giro senza giustificato motivo, eludendo le disposizioni, sono in atto ulteriori accertamenti.

Sono stati controllati  inoltre ristoranti, pub, bar, e locali di aggregazione di tutta la provincia, al fine di verificare il tassativo rispetto degli orari di apertura, dalle 06.00 alle 18.00.

 ATTIVITA’ POLIZIA DI PREVENZIONE:

 

Nell’ ambito dell’attività di “Controllo del Territorio in Provincia”, sono stati conseguiti i seguenti risultati:

 

  • Persone identificate 161
  • Persone controllate al C.E.D. 148
  • Veicoli controllati 106
  • Contravvenzioni C.d.S. 005
  • Posti di controllo 017
  • Documenti ritirati 001
  • Veicoli sequestrati 001
  • Controllo persone sottoposte a misure 094

 

  • Controllo persone sottoposte a misure 099

“E’ un lavoro silenzioso, svolto molto spesso quando il resto della città dorme o non è ancora uscita da casa, ma è sicuramente uno dei lavori che permette a noi tutti di vivere, anche questi momenti di difficoltà, nel rispetto delle norme igieniche delle nostre singole famiglie e della collettività la raccolta dei rifiuti porta a porta e la pulizia delle città”.

A parlare è il presidente della ditta Iseda Giancarlo Alongi, in qualità di legale rappresentante dell’associazione di imprese che si occupa del servizio di raccolta differenziata in molti comuni della provincia di Agrigento.

“A nome di tutte le aziende della Rti – aggiunge Alongi – vogliamo ringraziare tutti gli operatori ecologici delle nostre imprese che nonostante il difficile momento che stiamo vivendo tutti quanti, ogni mattina all’alba si alzano, lasciano le proprie famiglie per effettuare un servizio di pubblica utilità che ci permette di mantenere le città pulite e di avere un servizio di raccolta porta a porta puntuale ed efficiente. Alcuni di loro – aggiunge il presidente dell’Iseda – stanno continuando a lavorare anche in quei comuni dove i loro stipendi vengono pagati non puntualmente a causa dei ritardi di alcune amministrazioni comunali e che talvolta arrivano a riguardare diverse mensilità. A loro va tutto la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento. Capiamo infine l’apprensione dei nostri operai che escono ogni mattina per effettuare un lavoro ora più che mai fondamentale per noi tutti, e per questo gli siamo grati. A loro, ripetiamo,  va tutto il nostro sincero plauso e siamo certi, anche quello dei nostri concittadini”.

La Rti chiarisce infine che il servizio di raccolta porta a porta non sta subendo alcun cambiamento o modifica se non nei casi legati ai limiti imposti dei singoli impianti soprattutto per quanto concerne il conferimento dell’umido. In questi casi saranno i sindaci dei comuni interessati a comunicare con proprie ordinanze le eventuali variazioni nei turni di conferimento.

Ad Agrigento, poiché domani martedì 17 e poi mercoledì 18 gli uffici comunali sono tutti chiusi per effettuare la disinfezione degli ambienti, la sala operativa del Coc, il Centro operativo comunale della Protezione Civile, ha attivato un numero telefonico mobile per essere raggiunto. Si tratta del 366 67 81 125. E’ invece sempre attivo il centralino del Comando della Polizia Municipale al numero 0922 59 85 85.

Covid 19, il Cartello Sociale ha scritto una durissima nota ai vertici regionale della Sanità, con a capo l’assessore Razza, al presidente regionale della Commissione Sanità La Rocca Ruvolo e al direttore generale dell’Asp di Agrigento Mazzara. Ecco il testo integrale:

“La difficile realtà determinata da questa nuova infezione causata dal cosiddetto coronavirus, rischia di mettere in ginocchio il sistema della sanità provinciale. La Sicilia negli ultimi vent’anni, ha subito una lunga serie di tagli indiscriminati che hanno ridotto la capacità di risposta alle domande, di salute  a volte anche complesse, i cui effetti, oggi più che mai diventano evidenti anche a chi forse aveva ampiamente sottovalutato l’importanza di avere un solido servizio sanitario. Adesso, non è più il tempo di tagli, adesso è arrivato il momento di intervenire massicciamente per rifunzionalizzare il nostro sistema sanitario, per poterlo rendere efficiente ed efficace in questa lotta contro un nemico potente, la cui capacità di trasmissione ha già causato centinaia di vittime. Nella nostra provincia il sistema sanitario sta cercando di fronteggiare questa pandemia con le risorse umane e strumentali disponibili, ma il rischio è che ciò potrebbe risultare insufficiente qualora i numeri dovessero essere come quelli di regioni del nord. L’infezione da covid-19, ormai lo si sa, richiede la disponibilità di posti letto di pneumologia, malattie infettive, ma soprattutto, posti letto, molti posti letto di rianimazione. Proprio su questi posti letto, Agrigento con i suoi cinque presidi ospedalieri, è in grado di garantire soltanto 16 posti letto suddivisi con Sciacca ed Agrigento.  Alla luce di ciò una valida risposta potrebbe arrivare da una funzionalizzazione del Presidio Ospedaliero “Fratelli Parlapiano di Ribera, il cui depotenziamento di questi ultimi anni ha liberato interi reparti di degenza che oggi, potrebbero essere utilizzati per tale scopo. Questa scelta permetterebbe in tempi rapidi di fronteggiare una potenziale richiesta  di posti letto  alleggerendo gli importanti carichi di lavoro degli altri presidi ospedalieri provinciali. Invece, apprendiamo da una nota stampa, che l’ASP di Agrigento, avrebbe siglato un’  accordo per la gestione di pazienti affetti da covid-19, e non solo, con l’ASP di Caltanissetta. Questo  accordo però, non prevede nessun incremento di posti letto ad alta e media intensità di cure, tanto meno la realizzazione cosi come previsto dalla rete ospedaliera di reparti di pneumologia e malattie infettive. Riteniamo tutto che questo servirà soltanto a spalmare a tasso invariato di incremento di posti letto, i pazienti in giro per le due province.

Ci si chiede se i posti letto previsti da questo accordo tra ASP, siano in grado veramente di fronteggiare i grandi numeri che è facile aspettarsi quanto prima scoppieranno nelle due provincie. L’esperienza di regioni come la Lombardia, ci dicono che bisogna prepararsi a grandi numeri e che non è permesso sbagliare. In medicina si dice che bisogna prevenire.

Non si comprende perché ci si ostini a non valutare la realizzazione di tanti posti letto nel Presidio di Ribera.

Per quanto sopra si chiede di valutare la superiore richiesta ed attivarsi ognuno per le proprie competenze. All’assessorato alla Salute, si chiede di impartire le opportune indicazioni, affinché la provincia di Agrigento, non si trovi impreparata a gestire questa grande calamità”.

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A Licata i sanitari del 118 e i vigili del fuoco del locale distaccamento hanno soccorso un uomo di 52 anni, soprappeso, con febbre alta e difficoltà respiratorie. Il licatese è stato trasportato all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta. Gli è stato praticato il tampone ed è positivo al coronavirus. E’ ricoverato in terapia intensiva. Il 52enne non avrebbe avuto alcun contatto con la donna di 55 anni di Licata anch’ella positiva al coronavirus.

La ministra ai Trasporti, Paola De Micheli, su richiesta del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, adotta provvedimenti più stringenti in ambito collegamenti relativi alla Sicilia. Si tratta della sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania. Poi il blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri, garantendo solo quello merci. Saranno possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa, ma solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute. Con Roma sarà mantenuto un solo treno intercity al giorno. Il presidente Musumeci ha chiesto inoltre al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci.