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Sono in stato di agitazione anche i lavoratori agrigentini della Seus 118 che, con il recente disegno di legge 562/19, rischiano di non poter transitare in larga parte nella costituenda nuova “Areu Sicilia”.

La nuova Azienda regionale emergenza urgenza della Sicilia sarà chiamata a garantire la continuità dei servizi, l’implementazione del servizio di elisoccorso Hems regionale; la costituzione, attivazione e funzionamento del numero unico dell’emergenza (Nue 112); la riorganizzazione delle centrali operative a valenza provinciale e la loro trasformazione in sale operative regionali, oltre che la riprogettazione dell’intera infrastruttura tecnologica regionale.

Data la natura pubblica della costituenda azienda e tenuto conto dell’esperienza professionale acquisita dal personale in atto in forza alla Seus – dice la segretaria generale della Cisl Fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito -, il passaggio del personale, così come precisato dallo stesso disegno di legge, avverrebbe attraverso procedure concorsuali, compatibilmente con le risorse disponibili nell’ambito del contratto di servizio lasciando, al contempo, in capo alla Regione Siciliana la funzione di indirizzo e di controllo. Ci si domanda, comunque, perché smembrare la Seus 118 i due tronconi e se e quando, come cita la relazione sullo stesso ddl, ‘il ruolo Seus sarà destinato ad esaurirsi progressivamente nel tempo, man mano che Areu Sicilia assorbirà tutte le funzioni ed il relativo personale da Seus. Ciò che chiediamo – continua Russo Introito – dunque, è chiarezza, tanto più dopo l’emergenza Covid. Già nel giugno 2010, durante il passaggio dalla Sise alla Seus, i lavoratori, oltre ad avere ‘abbonato’ all’azienda migliaia di euro, videro il loro futuro in bilico. Oggi siamo innanzi ad altre esigenze e dopo avere dimostrato professionalità e coraggio a nessuno verrà consentito di mettere a rischio anche un solo posto di lavoro delle donne e degli uomini del 118”.

La Cisl regionale, dopo aver già incontrato i vertici dell’azienda nei giorni scorsi, ha esplicitamente formulato la richiesta di una riunione, alla presenza dell’assessore Razza, sul Ddl in questione.

Prevista per domani, venerdì 12 giugno, la riapertura del mercato settimanale di Agrigento in via La Malfa, sospeso in seguito all’emergenza Covid-19. Nell’ambito della prevenzione di possibili ulteriori contagi, e su richiesta del Comune di Agrigento, il Commissario Straordinario dr. Girolamo Alberto di Pisa ha autorizzato il personale dell’Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento alla collaborazione con l’Ufficio di Protezione civile del Comune di Agrigento e le forze dell’ordine nella gestione delle operazioni di prevenzione sanitaria per utenti e operatori commerciali.

In particolare domani, sin dalle prime ore di svolgimento del mercato, lo staff coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo, oltre a fornire informazioni ai cittadini tramite un infopoint volante, vigilerà sulla corretta attuazione delle norme di sicurezza, dal distanziamento sociale all’uso obbligatorio di mascherine e gel disinfettanti da parte del pubblico e degli operatori, ricordando che l’uso delle mascherine è sempre obbligatorio ai sensi delle vigenti norme. In dotazione agli operatori dell’Ufficio di Protezione Civile anche un termo scanner per la misurazione immediata della temperatura corporea.

«E’ arrivato il momento di contarsi e di chiedere chiarezza e impegni certi alla politica» è la considerazione alla base della grande adunanza convocata per mercoledì 17 giugno alle ore 11,00 all’aeroporto di Trapani Birgi, all’indomani dell’abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea Alitalia, che ha cancellato improvvisamente le sue rotte quotidiane per Roma e Milano. Nel piazzale antistante il Vincenzo Florio cittadini, rappresentanti della politica, dell’economia, delle associazioni e gli operatori turistici daranno vita ad un flash mob, facendo volare simbolicamente degli aereoplanini tricolore per affermare il proprio diritto a volare. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle distanze anti Covid-19 e sarà trasmessa anche sulla pagina Fb dell’aeroporto https://www.facebook.com/airgest/. Ad ognuno è richiesto di portare la propria mascherina oltre ad un proprio aeroplano di carta.

Le ragioni della protesta all’aeroporto di Trapani Birgi

Un’azione di forza, a supporto del management di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, impegnata da tempo nel rilancio dello scalo ma «ostacolata da continui contrattempi, come quello di Alitalia, che sommati lasciano intravedere una volontà contraria affinché l’aeroporto torni a trasportare milioni di passeggeri, come è stato in passato, trasformando tutti gli sforzi fatti da chi lo guida in una lotta controcorrente» commenta il presidente di AirgestSalvatore Ombra.

E su Alitalia aggiunge: «Se da noi taglia il 100% e da altri raddoppia le rotte, esiste allora un caso Trapani, diversamente da quanto sostenuto dal vice ministro Giancarlo Cancelleri che aveva attribuito a politiche nazionali di tagli della compagnia la scelta di lasciare il nostro scalo. A Cancelleri – rilancia Ombra – chiediamo di battersi al nostro fianco, come ha fatto già raccogliendo la proposta della sospensione dell’addizionale comunale, ad Alitalia facciamo notare che avrebbe potuto rendere profittevole le tratte per Roma e Milano, spostandole da uno  scomodo orario pomeridiano, ad uno la mattina con rientro la sera, per renderlo appetibile ai professionisti oltre che ai turisti. Chiederci di restare in cambio di un enorme contributo, a fronte dei tanti già ricevuti dallo Stato, e quindi anche dalle tasse dei trapanesi, appare vampiresco e cieco, data la ben nota realtà economica dei piccoli aeroporti”.

Pubblicato nel sito della Regione il decreto n. 159 del 10 giugno 2020 a firma congiunta dell’Assessore per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica  Bernadette Grasso, dell’Assessore alle Infrastrutture Marco Falcone e all’Istruzione Roberto La Galla con il quale sono state assegnate risorse pari a circa venti milioni di euro destinate ai Liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane dell’Isola per il 2020.Al Libero Consorzio Comunale di Agrigento sono stati assegnati complessivamente € 2.005.970,41 di cui  976.342,41 di euro per le scuole e 1.029.628,58 di euro per le infrastrutture stradali per il 2020. Per il quinquennio 2021-2025 le somme destinate ai Liberi Consorzi e Città Metropolitane ammontano a 100 milioni di euro per ciascun anno.

Gli importi potranno essere utilizzati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per interventi di manutenzione straordinaria delle strade e delle scuole di rispettiva competenza, in piena autonomia, tenendo conto delle effettive esigenze e della possibilità di far ricorso ad altre fonti di finanziamento. Il programma per l’annualità 2020 per accedere ai finanziamenti dovrà essere inviato al Dipartimento delle Autonomie Locali entro il 30 giugno 2020. Queste somme sono da considerare autorizzate in assenza di osservazioni entro trenta giorni dalla loro ricezione. Con successivi provvedimenti del competente Dirigente Generale si provvederà ad assegnare le risorse destinate al Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

 

 

Con decreto dell’assessorato regionale ai Beni Culturali è stata approvata la graduatoria dei progetti presentati dalle Province della Sicilia per la riqualificazione e la valorizzazione di aree di interesse ambientale e culturale. Tra i progetti ammessi a finanziamento, uno è della Provincia di Agrigento. Si tratta della riqualificazione paesaggistica e ambientale al fine della fruizione del tratto costiero tra Maddalusa e la foce del fiume Akragas. Il finanziamento del progetto ammonta a un milione e 390mila euro. Le opere comprenderanno anche il boschetto costiero di Maddalusa, ed il locale ex Focetta che sarà adibito a centro di accoglienza turistica e di educazione ambientale.

“Il passo più importante per il differimento del pagamento dei tributi è stato fatto. Un passo necessario che ci consentirà di dare risposte ai bisogni di famiglie e imprese in questa crisi”. Lo ha annunciato il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto che ha precisato: “L’atto deliberativo è stato consegnato al Consiglio Comunale. Prevede il differimento dei pagamenti a date successive alle rispettive scadenze senza applicazione di sanzioni e interessi, oltre che ulteriori agevolazioni a favore delle attività economiche che a causa del lockdown hanno chiuso la loro attività. Andiamo avanti. Insieme ne verremo fuori”.

La Polizia ha arrestato A S, sono le iniziali del nome, 47 anni, di Licata, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia. Il licatese è indagato di avere maltrattato la moglie e i figli, ed ha violato gli obblighi connessi alla misura della Sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza, che gli è stata imposta dall’Autorità giudiziaria già nel 2017.

“Per lavorare in sicurezza e serenità, avevo chiesto di discutere in Consiglio comunale la tematica dei mercati ad Agrigento ma i consiglieri firettiani, vecchi e nuovi, non hanno reagito per nulla bene.

Probabilmente non va a genio che in questi anni abbia aperto il Comune come una scatoletta di tonno, non va a genio che pubblichi le inefficienze della amministrazione sulla mia bacheca facebook.

Evidentemente devo essere punita per la mia lealtà nei confronti della Città e dei Cittadini e l’atto proposto è stato bocciato.

Il testo, a garanzia di tutti rispetto ai mercati agrigentini, era il seguente:

– venga formalizzata una planimetria con le precise disposizioni delle bancarelle, con presa visione delle associazioni del settore;

– siano creati ordini di servizio precisi per gli uffici comunali relativi al personale da mettere a disposizione dei mercati settimanali con orari e  mezzi;

– si diano delle indicazioni relativamente all’organizzazione del mercato per quanto riguarda la raccolta differenziata della spazzatura, soprattutto per mascherine e guanti, che devono essere conferiti nell’indifferenziato con ben 2 sacchetti per problematiche di sicurezza;

– che ci sia un presidio antiabusivi per scongiurare problemi di sicurezza.

Consiglieri firettiani, vecchi e nuovi, hanno detto, in dichiarazione di voto, che dovevano concordare se approvare o meno queste indicazioni ma hanno cominciato ad addurre le seguenti “scuse”:

  • Le associazioni di settore non hanno voce in capitolo, perché i diritti sono “affievoliti” ed è solo il coraggio del sindaco a permettere l’apertura dei mercati;
  • La discussione è inutile perché l’amministrazione ha già sistemato tutto e le indicazioni sono sovrabbondanti;
  • Per la spazzatura ci sono già tutte le indicazioni, perché nei decreti, ed è già prevista una ordinanza suppletiva;
  • Le problematiche sono altre, per esempio la sanificazione degli indumenti.

Delle planimetrie, per la serenità di tutti, si chiedeva solo la presa visione, considerato che non esiste segnaletica orizzontale per le piazzole.

Durante il Consiglio non sono state date le informazioni richieste, relative all’organizzazione del mercato, come si intende garantire ciò che è scritto nell’ordinanza che, ad esempio, dice che possono essere ammesse solo 2 persone per postazione e quindi qualcuno dovrebbe dare indicazioni su ingressi ed uscite. Tutti i frequentatori sanno bene che, in condizioni pre COVID19, non c’era mai abbastanza personale a presidiare il mercato di piazzale La Malfa.

Non esiste ancora nessuna ordinanza suppletiva per la spazzatura e l’altro ieri, a Villaggio Peruzzo dopo il mercatino del Martedì, la zona, accusano i cittadini, non è stata nemmeno ripulita come testimoniano le loro foto. Probabilmente, come al solito, la RTI non sarà stata nemmeno avvisata della ripresa del mercatino.

Sono bravi, va tutto bene, sono l’unica amministrazione degna di amministrare: questo è il tormentone, lo scruscio della carta, cubbaita non ce ne è. Solo tanta erba, munnizza e vanagloria”.

Lo dichiara il consigliere comunale dei 5Stelle Marcella Carlisi

Dopo i momenti difficili a causa del lockdown per la pandemia Covid-19, Palma di Montechiaro rialza la testa e si rimette in marcia al fine di raggiungere quell’obiettivo ambizioso di rilanciare l’economia. Il sindaco, Stefano Castellino, ha reso noto che sul sito del Comune di Palma di Montechiaro è scaricabile  il bando con relativi allegati per l’assegnazione dei lotti in area P.I.P., l’area è stata anche inserita tra le zone Zes dalla Regione Siciliana, condizione che rende ancor di più appetibile per gli imprenditori la possibilità di installare a Palma di Montechiaro la propria attività.
“Devo ringraziare l’sssessore alle Attività Produttive Salvatore Castronovo e Concetta Di Vincenzo e tutto l’ufficio per l’encomiabile lavoro svoltO – dice il primo cittadino – Il bando rappresenta una tappa fondamentale per lo sviluppo della nostra città. Si tratta di un’area speciale designata all’interno di un paese in cui vengono eliminate le normali barriere commerciali come le quote, le tariffe e le necessità burocratiche, al fine di attirare nuovi investimenti commerciali nazionali e internazionali. Esse sono sviluppate in luoghi che sono geograficamente vantaggiosi per il commercio; luoghi ove sorgono aeroporti internazionali, porti e simili sono preferiti per lo sviluppo di zone di libero scambio. Ciò, in quanto le merci dipendono dalla disponibilità della materia prima, oltre che dalla manodopera qualificata e dal personale tecnico ben attrezzato. La zona di libero scambio può essere definita come un centro manifatturiero ad alta intensità di manodopera, che comporta l’importazione di componenti e materie prime, e le merci prodotte vengono esportate in diversi paes

“L’Autoscioglimento dell’Ars è legge. Mai successo nella storia del Parlamento. Siamo orgogliosi di avere tradotto nella pratica una norma che finora era solo sulla carta”.
Lo affermano i deputati del M5S Francesco Cappello (componente della commissione Statuto) e Valentina Zafarana, che sull’autoscioglimento aveva pure presentato un disegno di legge.
“A partire dalla prossima legislatura – spiegano i deputati – basteranno le dimissioni contemporanee di 36 deputati per mandare a casa il Presidente della Regione e porre fine alla legislatura, attraverso lo scioglimento del Parlamento. Una eventualità prevista dallo Statuto, ma che ora può diventare operativa grazie alle norme attuative”.
Oltre a questa norma, nella legge appena approvata all’Ars, che disciplina pure la forma di governo e la nomina degli assessori, ci sono altri contributi del M5S, che consentiranno di applicare altri articoli dello Statuto regionale. “Un lavoro – commenta Zafarana – fatto anche nell’ottica di rafforzare il peso del Parlamento, che rappresenta i siciliani, nei rapporti istituzionali con il governo regionale”.