Questa sera, 16 febbraio è l’ultimo giorno in cui gli agrigentini potranno conferire i rifiuti in maniera indifferenziata nei cassonetti che fino ad ora sono serviti per effettuare il servizio di raccolta da parte degli operatori ecologici. Il sabato, come da consuetudine, la spazzatura non si conferisce e da domenica sera alle 20, sarà possibile iniziare a lasciare i mastelli per la raccolta differenziata che inizierà lunedì mattina.
In particolare, nel centro storico, i residenti dei vicoli più stretti e delle scalinate, dovranno lasciare i mastelli nella strada più vicina raggiungibile dai mezzi delle imprese. Questo perchè, in molte vie del centro storico cittadino, è impossibile anche per i mezzi più piccoli delle imprese, arrivare e soprattutto fare manovra per tornare indietro o proseguire. Stesso discorso per chi abita lungo le tante scalinate della città. Gli operatori ecologici infatti non potranno salirle e scenderle con i mastelli pieni uno per volta, proprio per riuscire a completare il servizio nei tempi contrattuali previsti.
Da lunedì inizierà infatti la raccolta differenziata i con un preciso calendario contenuto nella brouchure di colore giallo che è stata distribuita ai cittadini al momento della consegna dei mastelli di colore diverso per il porta a porta. Lunedì il primo conferimento sarà dedicato all’umido, alla carta e al cartone. Il martedì sarà la volta della plastica e metalli, il mercoledì ancora l’umido, il giovedì il secco non riciclabile, il venerdì la plastica e i metalli e infine il sabato, umido e vetro. I mastelli dovranno essere esposti dalle 20 di domenica sera ed entro le 6 del mattino del giorno della raccolta. Stessa cosa per gli altri giorni.
Le imprese Iseda e Sea inoltre, invitano i cittadini, soprattutto quelli che abitano in condomini numerosi o in cooperative, a munire i propri mastelli, di targhette identificative o di scrivere con un pennarello il proprio nome e cognome, in modo che al momento del ritiro, dopo che gli operatori ecologici li avranno svuotati, non si farà confusione e non si mischieranno i contenitori stessi.
Infine, per chi non avesse ancora effettuato il ritiro dei mastelli, si ricorda che è possibile farlo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 14, negli uffici comunali di via Pancamo a Fontanelle. Chi ancora non li avesse, in attesa di ritirarli, da lunedì potrà lasciare fuori casa l’umido in sacchetti biodegradabili e la carta e cartone in un sacchetto di carta o in uno scatolo.
Si svolgeranno domani, alle ore 17,00 presso il Conservatorio Musicale “Giovan Battista Martini” di Bologna, le selezioni per assegnare una Borsa di Studio premio di Euro 1000 a favore degli studenti di canto dello stesso conservatorio dedicata alla memoria di Salvatore Martorana, giovane avvocato e musicista di elevato spessore, originario di Racalmuto, scomparso prematuramente.
Scopo del Premio è di tenere viva nella memoria degli studenti la brillante figura di Salvatore, avvocato, professore baritono, allievo del Conservatorio, noto negli ambienti bolognesi perché rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione del Conservatorio ed apprezzato nel panorama artistico e sociale per la sua sensibilità musicale, la sua generosità d’animo ed il suo impegno istituzionale e civile.
Il “Premio Salvatore Martorana” sottolinea ancora una volta la stima e l’affetto di cui godeva nella città di Bologna Salvatore, amato e apprezzato per le sue straordinarie qualità umane e professionali, che accompagneranno sempre il suo ricordo da parte di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di ammirarlo.
“Siamo a fianco del Comune e pronti a collaborare per risolvere le criticità che attanagliano i settori Urbanistica e Tecnico. Un meccanismo già inceppato che ha prodotto una stasi anche per le sanatorie edilizie, le concessioni e le autorizzazioni. Non vogliamo essere presenti soltanto per il Piano regolatore generale o per il Pudm o, ancora, per la Vas. Noi ci siamo e desideriamo essere d’aiuto per ottimizzare il lavoro del Settore Tecnico e snellire le procedure burocratiche che, ad oggi, risultano praticamente ferme”.
Non ha usato mezzi termini Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, nel corso della riunione che si è svolta questa mattina, alla quale hanno partecipato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Elisa Virone, il dirigente comunale ingegnere Giuseppe Principato e l’architetto Carmelo Faldetta.
Una riunione durante la quale si sono affrontate le criticità dei settori Urbanistica e Tecnico perché, come ha sottolineato Cimino, “le lamentele arrivano sia da dentro che fuori degli uffici, considerata anche la carenza di tecnici dell’Urbanistica”.
Dopo l’attenta analisi dei problemi che impediscono la celerità delle pratiche edilizie, l’attenzione si è postata sulle modalità di utilizzo dello Sportello Unico per l’Edilizia. In tal senso, nel corso di un incontro avvenuto, sempre questa mattina, con l’ingegnere dell’azienda che ha curato la produzione del software per il Sue, si è deciso di avviare il primo corso di formazione riservato agli Architetti, il 2 marzo prossimo, nelle prime ore del pomeriggio.
Durante la riunione, si è appreso che a vincere il titolo di Capitale della Cultura 2020 non è stata Agrigento, bensì la città di Parma.
“Questo non ferma l’impegno assunto dall’Ordine degli Architetti – commenta Alfonso Cimino – Agrigento 2020 rappresenta per l’Ordine degli Architetti, per la città e per l’intera provincia, un momento di rilancio del nostro territorio e di rigenerazione urbana. Un percorso già avviato che non può interrompersi a causa della non identificazione di Agrigento Capitale della Cultura 2020”.
Lunedì 27 febbraio p.v. alle ore 10,00 presso l’Aula Magna del plesso didattico di Via Quartararo n. 6 del Polo territoriale universitario di Agrigento, il prof. Marco Mancini, Capo del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR, terrà una conferenza su “Politiche di sviluppo del sistema universitario” in cui saranno trattati temi relativi alle future politiche del Ministero anche in materia di decentramento universitario. Il tema è di particolare interesse per le prospettive future del Polo universitario di Agrigento.
Presenti all’iniziativa la prof.ssa Laura Auteri, prorettore alla didattica dell’Ateneo di Palermo, il vice presidente della Regione Gaetano Armao, il presidente del Consorzio universitario della provincia di Agrigento Pietro Busetta ed il prof. Lucio Melazzo presidente del Polo territoriale universitario di Agrigento.
L’apposita commissione ha giudicato meritevole del titolo di capitale italiana della cultura Parma: ciò non deve volere dire che quel fermento positivo che si è creato ad Agrigento si debba fermare.
Nel 2020 saranno comunque 2600 anni dalla fondazione della nostra Città e 2500 dalla costruzione di maestosi templi , condutture e piscina nella Kolimbetra a seguito della vittoria nella battaglia di Imera che si svolse fra agosto e settembre del 480 a.C. Occorre quindi organizzarsi per la ricorrenza.
Questa amministrazione, amante dei festeggiamenti, si concentri ora per arrivare a questo appuntamento con una seria programmazione: non solo concerti e decori forniti da sfiniti protagonisti civici ma preparazione all’accoglienza. Non si perdano i contatti con chi si era messo a disposizione facendo endorsement: si sollecitino e coinvolgano artisti, privati ed associazioni che hanno creduto nel progetto e nell’idea.
Non si può, però, essere ciechi rispetto ai servizi essenziali in città (vedi bagni pubblici) e al decoro (quello vero) che vorrebbe aiuole definite, spazi puliti e accoglienti, marciapiedi non dissestati, affissioni non selvagge, indicazioni turistiche efficienti e recupero di strutture degradate.
Invece delle chiacchiere occorrerebbe una promozione turistica della nostra Città efficace con accordi precisi con operatori del settore locali, nazionali e internazionali ed un connubio virtuoso con il parco archeologico per promuovere la città nella sua interezza.
Calogero Pisano continua il tour elettorale
Calogero Pisano candidato alla camera nel collegio uninominale con il centrodestra e nel plurinominale con Fratelli d’italia di Agrigento continua il suo tour elettorale.
Stamattina ha incontrato i cittadini al mercato settimanale di Agrigento ascoltando le loro istanze e confrontandosi sulle problematiche del commercio e dei servizi sul territorio che oggi in molti casi latitano.Questri incontri continua Calogero Pisano sono fondamentali per trovare le giuste risposte al mondo del commercio che ha bisogno di punti di riferimento a Roma,snellendo le difficoltà burocratiche e aiutando le piccole imprese commerciali in percorsi di rilancio.
Poi presso la sede provinciale del Parlamento della legalità ha partecipato ad un incontro organizzato dalla Professoressa Antonella Zambuto sui progetti di sviluppo del territorio e del collegio mettendo in risalto il tema del rispetto delle Istituzioni e della legalità e della cultura ai valori essenziali di uno Stato.Incentivi per le famiglie e politiche sociali indirizzate a combattere la dispersione scolastica attraverso corsi di formazione,istruzione e lavoro indirizzati ai giovani”.
Giuseppe Quaranta è ascoltato a cadenza costante dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il sostituto procuratore Claudio Camilleri trascorre parecchio tempo insieme a lui, e lui, netturbino e presunto capomafia a Favara fino al 2014, si è soffermato, tra l’altro, sul traffico degli stupefacenti. E le sue parole sono state: “Allora il mio operato sul traffico di droga è iniziato tramite Francesco Fragapane che mi ha chiesto un appuntamento con il Blando Giuseppe per incontrarlo, che gli doveva parlare per discorso di droga. Per la cocaina. Io sono andato a trovare Giuseppe Blando al bar … e ho chiesto a Blando Giuseppe che Francesco Fragapane era interessato a incontrarlo che gli doveva dire qualcosa. Abbiamo fissato l’appuntamento per l’indomani. Francesco Fragapane era ancora libero, era lui quello che gestiva il tutto. All’indomani vado con Giuseppe Blando, ci incontriamo in un appezzamento di terreno vicino Santa Elisabetta e discutono per avere un chilo di cocaina a fiducia… Fiducia sarebbe a dire che oggi Blando consegnava un chilo di cocaina a Francesco Fragapane e fra un mese doveva andare a ritirare i soldi della somma prestabilita della cocaina. Dopo qualche giorno ci siamo visti con Francesco Fragapane e ho chiesto, dico, ‘ma cu Peppe Blando comu finì? Ta purtà a cocaina?’ Dici: sì, ma purtà… Un chilo? Dice un chilo. Va bene. Dice se hai tu di bisogno qualche cosa, dice me lo dici che te la do. Dico vediamo un po’ si può fare. Dopo un paio di giorni ci sono tornato, dico: ‘Francè, dammi 100 grammi di cocaina … dicu quantu … quant’è il prezzo?’. Dice: no, tu pigghiatilla ca poi comu è ghiè facemu. Siamo rimasti nè prezzo e nenti … siamo rimasti soltanto ca iddru ma dava. Io ero con la spazzatura, l’ho messa dentro il cassone perché c’era la spazzatura: un fermo, una cosa … uno mi poteva dire ‘sì, ma chi ni sacciu … iu pigghiu a spazzatura, nè ca sacciu chi c’è ddrà dintra o un c’è ddra dintra’ … giusto una scusa per le forze dell’ordine di diri … svuoto i fusti di munnizza, nè ca mi pozzu mettiri ad arriscediri ddà intra chi c’è o chi un c’è … era la scusa…”.
Poi Giuseppe Quaranta ha raccontato come avrebbe spacciato i 100 grammi di cocaina: “Ho chiesto a mio figlio. Ci dissi ‘Calogero ho un po’, ci dissi, di cocaina’, dico ‘u dici a Salvatore Montalbano ca veni in campagna e ci mettiamo d’accordo’. Ci siamo visti in campagna, gliel’ho fatta vedere. Ci dissi c’è la droga … dicu c’è sta cosa, ci la fici vidiri, picchì io un mi persuado, sinceramente non so … perché non ho mai fatto uso … non so com’è, come non è … Allura dico vedi un po’ di metterla in giro… e si è messo in giro, in compagnia di mio figlio, anche che era alla mia insaputa, però … io ho chiamato mio figlio per contattare .. però mio figlio ha fatto pure l’operazione di spaccio insieme a Salvatore Montalbano. Alla prima quantità data … la prima quantità Salvatore Montalbano nel giro di una settimana mi ha portato i soldi… Il prezzo gliel’ho detto … tu mi devi pagare 50 euro e poi fai tu quello che vuoi… 50 euro al grammo. Tu fai poi … quantu ta vo vinniri, ta vinni, a mia m’ha pagari a 50 euro. Dice va bene, va bene. Nel giro di una settimana 20 grammi… e poi in un secondo tempo ho scoperto che pure mio figlio ci guadagnava qualcosa”.
A.R. (teleacras)
E’ stato lo stesso Movimento pentastellato ha comunicare ieri sera che anche Piero Landi e Bruno Azzerboni fanno parte di logge massoniche. Piero Landi è candidato alla Camera nel collegio di Lucca e Bruno Azzerboni è candidato all’uninominale in Calabria. Entrambi, hanno fatto sapere i 5 Stelle, sono fuori dal Movimento. Come è fuori anche Catello Vitiello e candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 3, aveva fatto parte della loggia massonica “Grande Oriente d’Italia”.
Piero Landi risulta essere iscritto alla alla loggia “Francesco Burlamacchi” poiché nome, cognome e data di nascita dell’aspirante deputato corrispondono con quelli registrati negli elenchi del Grande Oriente d’Italia; lo stesso risulta per Azzerboni.
Nel comunicato il Movimento 5 Stelle ha dichiarato: “al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica”. Per questa ragione “non possono stare nel M5S e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio” e il Movimento spiega inoltre che li è inibito l’utilizzo del simbolo e “ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al M5S”.
Ricordiamo che a sollevare il caso di Landi è stato il giornale il “Foglio”. Riportiamo l’intervista condotta dal Foglio a Stefano Bisi il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia: “Stefano Bisi, ha risposto di non poter “confermare né smentire. Chiedetelo a lui”. Il giornale ha contattato quindi lo stesso Landi che ha negato di aver mai fatto parte della loggia Burlamacchi ma ha ammesso di aver fondato a Lucca un’associazione, “Italia punto e a capo”. In questa associazione ci sono appartenenti alla massoneria? “Sì – ha risposto Landi – però io non posso dirle altro. Sì, perché è noto a tutti ma…Non…Naturalmente da questo movimento o comunità di ascolto io ho dato le dimissioni appena ho dato le disponibilità al M5s. Non sono più con loro”.
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