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Nuova ordinanza firmata dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto per regolare la movida della Città dei Templi da oggi e fino al 20 settembre.

Sono stati rimodulati gli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali nei quali sono previsti forti assembramenti, soprattutto nella zona balneare di San Leone.

In particolare, gli esercizi pubblici con impatto acustico esterno devono osservare i seguenti orari di chiusura: ore 02:00 da domenica a giovedì; ore 03:00 venerdì, sabato e prefestivi.

I Circoli privati in cui si effettuano l’attività di somministrazione di alimenti e bevande e/o di intrattenimento e svago anche se riservati esclusivamente ai soci, determinano liberamente l’orario di apertura giornaliera, entro il limite massimo di chiusura stabilito alle ore 02:00.

Le sale giochi. L’orario di esercizio delle sale giochi, autorizzate ai sensi dell’art.S6 TULPS, R.D.773/1931 é fissato, su tutto il territorio comunale. dalle ore 10:00 alle ore 02:00 di tutti i giorni, festivi compresi. Le sale biliardo e le sale bowling, autorizzate ai sensi dell’art.86 TULPS. sono escluse dalla disciplina oraria stabilita con il comma precedente, in ragione della loro natura di attività prevalentemente sportiva, pertanto l’orario dell’esercizio è fissato, su tutto il territorio comunale, dalle ore 09:00 alle ore 03:00 del giorno successivo.

La Sea Watch, con i 211 migranti salvati in acque internazionali, è arrivata questa mattina intorno alle ore dieci nel porto di Porto Empedocle. Migranti ed equipaggio rimarranno a bordo della nave della ong tedesca in attesa del trasferimento di tutti i migranti a bordo della Moby Zazà per effettuare la quarantena. Si attende l’esito di un tampone rino-faringeo al quale è stato sottoposto uno dei migranti a bordo che non starebbe particolarmente bene e che avrebbe manifestato qualche sintomo tipico da Covid 19.

Nella serata di venerdi 19 giugno è scattato un blitz al porticciolo di San Leone. Il controllo è stato svolto congiuntamente dal personale militare della Guardia Costiera di Porto Empedocle, al comando del Capitano di Fregata Gennaro Fusco e dal personale della Polizia Municipale del Comune di Agrigento sotto la guida del Commissario Francesco Di Vincenzo finalizzato al contrasto delle attività abusive insistenti nella località balneare.

L’area del porticciolo di San Leone era diventata ricettacolo di rifiuti che venivano accumulati durante la movida del week end, a seguito di una serie di appostamenti posti in essere nei giorni scorsi, è stata rilevata la presenza di un chiosco ambulante dedito all’attività di somministrazione di bevande alcooliche, tale attività veniva svolta in area demaniale, ed è risultata priva delle necessaria concessione demaniale rilasciata dal competente ufficio regionale (S.T.A. di Agrigento).

Al momento del controllo il titolare era intento a vendere bevande alcoliche agli astanti, veniva pertanto sanzionato ai sensi dell’art.1161 comma 2 del Codice della Navigazione e contestualmente veniva diffidato all’immediata rimozione del mezzo, ed ulteriormente ammonito dal non continuare ad effettuare la somministrazione di bevande alcoliche sulle aree demaniali.

Tale attività, fortemente voluta dal Comandante Fusco e dal Sindaco Firetto, ha dato immediatamente i suoi frutti, perché rispetto ai week end precedenti la situazione è decisamente migliorata, riscuotendo il vivo apprezzamento della cittadinanza.

Il Comune di Licata si è accreditato, in tempo utile, al sistema informativo del Ministero dell’Istruzione, per partecipare all’avviso pubblico, di prossima emanazione, per il finanziamento di interventi urgenti per l’adeguamento  e l’adattamento degli edifici e spazi scolastici ai fini del contenimento del rischio sanitario da Covid-19″.

A  darne notizia, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Galanti, è l’ass. alla Pubblica Istruzione Violetta Callea.

Il Governo, tramite il suddetto decreto  ha praticamente destinato 330 milioni di euro a favore degli Enti Locali.

“Si tratta – aggiunge l’assessore – di provvedimenti, da adottare in vista della ripresa, prevista per settembre,  dell’attività scolastica, per adeguare gli edifici, gli spazi e le aule didattiche alle misure di contenimento del rischio sanitario da Covid 19, con fondi da prelevare da uno stanziamento di specifiche risorse a valere sul PON “Per la scuola”  2014 – 2020,  Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) a favore di tutti gli enti locali proprietari di edifici adibiti a sede di istituzione scolastica statale o di cui ne abbiano la competenza.

Benchè  sia stata emanata una proroga, come Comune di Licata, ci siamo già registrati e accreditati entro la prima scadenza dei termini fissata per il 19 Giugno 2020, riservandoci di inviare la nostra candidatura al momento dell’emanazione dell’avviso pubblico .

Così facendo – conclude l’ass. alla P.I., Callea – accelereremo le procedure amministrative necessarie per poter accedere ai finanziamenti, con l’anticipo ad opera  del MIUR di una parte delle operazioni per garantire l’assegnazione dei fondi in tempi ragionevoli in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico”

La lunga lista è formata da 479 persone che danno il nome alla maxi inchiesta “Rinascita-Scott” iniziata lo scorso dicembre con la cattura di 334 presunti esponenti appartenenti alle famiglie legate alla ndrangheta.

Fra queste persone c’è anche un agrigentino, Andrea Puntorno di 42 anni già capo degli ultrà juventini, già sotto inchiesta nella “Kerkent” condotta dalla DDA di Palermo e dalla DIA di Agrigento.

Poi alcuni empedoclini, tra cui la moglie di Puntorno e altri due; un’altra persona coinvolta è di Raffadali.

A tutte le 479 persone è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono accusati di associazione a delinquere con l’aggravante dell’avere favorito l’associazione mafiosa.

Il video è di stamattina. 
Brucia tutto, brucia ancora.
Dopo gli interventi della protezione civile e della forestale che ieri sono intervenuti anche con canadair, per limitare i danni riguardanti il boschetto in via Papa Luciani ad Agrigento, investito dalle fiamme, stamane a soli cento metri dal rogo di ieri, continua a bruciare.
Non si esclude che possa esserci un nuovo focolaio, considerato che fino alla tarda serata di ieri, si è provveduto a domare le fiamme, che avevano destato preoccupazioni anche per le abitazioni private investite dal fumo.

Anche nella giornata odierna, purtroppo, in azione ancora una volta due Canadair per contrastare la violenza delle fiamme.

 

 

 

 

 

 

 

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Sotto il Tempio della Concordia si chiuderà stasera la Festa della Musica, la lunga maratona musicale che coinvolge tutta Europa.

La Valle dei Templi simbolicamente accoglie un concerto, sostenuto dalla rappresentanza italiana dell’Unione Europea, che diventa simbolo di coesione, community, abbraccio virtuale tra i popoli. Che sul territorio diventa anche un passepartout verso il nuovo modo di viaggiare e visitare: l’emergenza Covid-19 ha ribaltato i parametri di successo di un sito, che finora puntavano su numeri, presenze, accessi, botteghino. Oggi si cerca il luogo sicuro, che offra esperienze, approfondimenti, percorsi accessibili. Tutti temi su cui il Parco archeologico stava lavorando già ben prima dell’emergenza, ma che oggi risultano ancora più urgenti. Anche per chi ha problemi di disabilità: Valle dei Templi sarà a breve il primo Parco archeologico italiano accessibile in ogni sua parte, anche per chi ha esigenze speciali, secondo il progetto elaborato con CoopCulture.

E proprio alcuni di questi “ospiti speciali” saranno presenti al concerto di oggi, al tramonto. La Festa della Musica, promossa dal MiBaCT e realizzata dall’associazione Nazionale Promozione Festa della Musica diventa quindi segno di ripartenza: un appuntamento che cade da 26 anni, ma che per questa edizione, complice l’emergenza Covid, migrerà sui social e sul web. Diretta streaming quindi, su www.festadellamusica.beniculturali.it a partire dalle 20: saranno la tromba jazz di Paolo Fresu e il bandoneon di Daniele di Bonaventura ad unirsi all’Orchestra da Camera di Perugia e all’Ensemble del Dipartimento Jazz del Conservatorio Toscanini di Ribera, per una rilettura musicale del simbolico Laudario di Cortona medievale. Pochissimi posti disponibili dal vivo, ma su precisa indicazione dell’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà, saranno riservati a chi ha problemi di disabilità.

E’ attraccata nel porto di Pozzallo la nave Jonio della Mediterranea Saving Humans con 67 migranti a bordo, salvate ieri sera da un’imbarcazione a rischio naufragio a 48 miglia da Lampedusa. I migranti sono tutti in buone condizioni fisiche e verranno trasferiti nell’hot spot dove resteranno anche per il periodo della quarantena.
“Ci stiamo dirigendo verso Porto Empedocle dove le 211 persone soccorse da Sea Watch saranno trasbordate sulla Moby Zazá”. Lo fa sapere la ong tedesca. “Chiediamo che al termine della quarantena, nel rispetto dei loro diritti e dignità – aggiunge Sea Watch – possano finalmente raggiungere un porto sicuro”.

Roberto Di Mauro,parlamentare regionale del gruppo popolari e autonomisti,interviene dopo l’intervista dell’ex Presidente Crocetta sul mancato rinnovo al Civico di Palermo dell’allora Commissario Straordinario Carmelo Pullara,oggi collega parlamentare.

Leggere le interviste di colui che, per sventura della Sicilia, fu Presidente della Regione Rosario Crocetta è sempre divertente e a tratti la solita solfa senza nessuna verità.

Soprattutto per la innata capacità di mistificare la realtà per diventare Presidente della Regione sventolò la bandiera dell’antimafia che a posteriori tutti abbiamo capito essere uno straccio. Una delle formidabili bugie dell’intervista è l’affermazione di avere cacciato l’allora Commissario Straordinario del Civico,oggi deputato in carica,l’On.Pullara.Pe rinfrescargli la memoria, lo stesso Pullara negli anni del mandato fu giudicato tra i primi se non il primo in Sicilia per i risultati ottenuti nel vecchio ruolo sanitario.Il giudizio fu espresso dall’Agenas, ente del ministero della salute,deputato alla valutazione dei manager della sanità, sia dalla competente commissione parlamentare di merito. Per verità dei fatti fu l’allora Presidente Crocetta che tentò con i suoi metodi di addebitargli responsabilità che lo stesso Pullara ribaltò procedendo con un esposto nel gennaio 2014 per turbativa d’asta nei confronti del governo regionale di cui nulla si seppe. L’intero governo fu solo capace di non nominarlo, con le modalità che conosciamo nella scelta dei nuovi vertici apicali della sanità,cosa che è divenuta di dominio pubblico attraverso le intercettazioni riportate nei giornali. Lo stesso Pullara mantenne l’incarico fino a completamento mandato rifiutando altre collocazioni perché con quel governo, e non aveva tutti i torti, non voleva averci da fare. Per questo Rosario Crocetta invece di ripercorrere strade impervie e poco credibili,lasci stare l’On.Pullara, che paga oggi come allora il non essere uno dei tanti lacchè dei falsi moralizzatori del giorno dopo. Il collega Pullara lavora quotidianamente come tanti altri parlamentari regionali per dare un contributo per far ripartire la nostra regione,senza demagogia e spettacolarizzazione.Crocetta continui a stare lontano dall’Italia,ma non pensi di emulare in questo statisti di ben altra statura,perché il suo report e il suo governo,i siciliani lo hanno giudicato fallimentare.

“Prendiamo atto, con sgomento, delle dichiarazioni scomposte diffuse alle testate giornalistiche dal direttore dell’Unità operativa complessa di ginecologia ed ostetricia del presidio ospedaliero ‘San Giovanni di Dio’ di Agrigento, Maria Rita Falco Abramo, che purtroppo sembrano tradire nervosismo e scarsa propensione ad accettare le critiche”.

Così la segretaria della Cisl Funzione pubblica delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito e il coordinatore regionale delle professioni sanitarie Alessandro Farruggia replicano al contenuto di una nota stampa divulgata dall’Azienda sanitaria provinciale nei giorni scorsi, con la quale la medesima non risponde effettivamente alle criticità rilevate dal sindacato.

“Leggiamo che la dottoressa Falco Abramo ritiene che le legittime – e fondate – osservazioni da noi poste – dicono Russo Introito e Farruggia – fossero finalizzate a creare ‘un clima di terrorismo agli occhi dell’utenza’, e riteniamo grave che una dirigente dell’Azienda sanitaria possa così derubricare l’attività del sindacato, per quanto la cosa non ci stupisca particolarmente. Proprio in quella nota, che la dottoressa Falco Abramo sembra non aver letto, si contestava del resto un metodo di lavoro autoreferenziale, che non prevede il confronto con gli operatori anche quando le decisioni da prendere li riguardano”.

“Falco Abramo – continuano Russo Introito e Farruggia – nel maldestro tentativo di smentirci, ammette la rimodulazione dell’operatività del reparto, schermandosi dietro una, temporanea, riduzione dell’attività chirurgica ordinaria (che era sospesa nel periodo di punta dell’emergenza Covid, fase che è però adesso rientrata) e, quel che è peggio, utilizzando il sacrificio dei lavoratori nei giorni di diffusione del Coronavirus (che hanno sempre avuto accanto i sindacati, raramente i dirigenti medici) come ‘scudo’ per ridurre la portata delle nostre critiche, che altro non erano la traduzione delle necessità consegnateci dagli operatori. Risulta invece matematico, andando ai fatti – continuano – che lo stesso personale (tra l’altro non conforme alle esigenze dell’unità operativa stessa poiché si parla di una dotazione organica datata e non in linea con i Lea regionali), deve essere separato e singolarmente dislocato presso altra locazione nella gestione delle pazienti gravide e ginecologiche. Inoltre, le pazienti vengo isolate nel rispetto delle direttive regionali e poi i mariti e le assistenti possono entrare in reparto senza tampone. Ci chiediamo come mai Falco Abramo non rilevi, come denunciato dai lavoratori, la presenza quotidiana di parenti assembrati dietro le porte d’ingresso dell’unità operativa. Inoltre  ci spieghi come, in caso di parti contemporanei nei due reparti, il personale infermieristico e ostetrico dislocato in aree diverse possa rispondere ad un’ eventuale consulenza contemporanea.  Falco Abramo, inoltre – continuano – ci risponda sul perché, da quando si è attivato questo stravolgimento organizzativo, venga sistematicamente richiesta la reperibilità agli operatori, nonostante si tratti di una possibilità prevista nel contratto solo in situazioni di emergenza. Questo dimostra che ci sono delle criticità di organico e organizzative che l’Azienda sta sopperendo chiedendo sacrifici ulteriori ai lavoratori”.

“Se anche rispetto a queste vicende fossimo stati interpellati – commenta la segretaria Russo Introito – avremmo avuto delle proposte da fare per risolvere le gravi carenze organizzative. Se l’Amministrazione fosse disponibile al confronto, invece che arroccarsi su posizioni autocratiche, potrebbe ascoltare anche le nostre proposte. Non vorremmo replicare le stesse situazioni di qualche mese fa, quando dopo aver  ricevuto risposte negative sull’individuazione dell’ospedale di  Ribera come luogo deputato alla cura delle malattie infettive, la Governance dell’Asp ha dichiarato solo adesso che un centro Covid in un ospedale monoblocco come il San Giovanni di Dio è inopportuno”.