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“L’Unione europea presenta ancora un “vergognoso bilancio” dei migranti morti nel Mar Mediterraneo”. Lo afferma all’agenzia Dpa Carola Rackete, il capitano della nave Sea-Watch 3, protagonista lo scorso anno della nota vicenda avvenuta a Lampedusa, quando approdò nel porto isolano senza autorizzazione a Lampedusa, con 40 migranti a bordo il 29 giugno del 2019, colpendo un’imbarcazione della Guardia di Finanza, contravvenendo al divieto dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. A un anno di distanza, a suo dire, “non è cambiato nulla all’interno della Ue e neanche alle frontiere esterne in materia di migrazione via mare”. “Se c’è stato un cambiamento”, ha aggiunto, “si tratta di un deterioramento della situazione durante l’anno”. Secondo la Dpa Rackete ha accusato “diversi stati europei – tra cui Spagna, Malta, Italia, Paesi Bassi e Germania – che continuano a impedire e a sorvegliare le missioni marittime e aeree”. Per la tedesca le persone continuano ad annegare nel Mar Mediterraneo “perché l’Ue vuole che affoghino per spaventare chi intende intraprendere gli attraversamenti”.

Quasi dieci milioni di euro di finanziamenti per le scuole di Canicattì. Un risultato importantissimo quello ottenuto in questi anni dall’amministrazione comunale della città, guidata dal sindaco Ettore Di Ventura. L’ultima buona notizia, in ordine di tempo, è quella che l’assessorato regionale all’istruzione ha dato il via libera ai lavori di completamento del secondo lotto della scuola media Verga di via Allende per un totale di 5 milioni e 547,990 euro.

Lavori, che consentiranno alla struttura di avere una capienza ed una funzionalità maggiore di quella attuale ed una palestra coperta. Ma non bisogna assolutamente dimenticare i finanziamenti già ottenuti per la scuole  elementari Mario Rapisardi e La Carrubba, che superano  i 3 milioni e duecento mila euro. Scuole, chiuse ormai da anni, a causa della presenza di cemento depotenziato, che verranno nuovamente rese accessibili all’utenza. Sempre a proposito di scuole e sicurezza, il comune ha ottenuto in questi anni ulteriori somme, circa 500 mila euro che serviranno alla messa a norma antincendio di ben 11 istituti della città: la materna La Carrubba, la media Pirandello, la media Verga, la media Gangitano, l’elementare De Amicis, la materna Petrella, l’elementare Padre Gioacchino, l’elementare Crispi, la materna Don Milani, la nuova sede della media Verga, che attualmente ospita gli alunni della Rapisardi. Tutti i progetti che hanno ottenuto i finanziamenti sono stati redatti dai tecnici dell’Utc, che hanno svolto un grande lavoro in sintonia con l’amministrazione comunale.

“Finalmente dopo anni di attese- dichiara il sindaco Ettore Di Ventura- possiamo ripensare per la nostra città delle scuole che siano  sicure ed efficaci per i nostri figli. Al momento del mio insediamento- continua il sindaco- abbiamo trovato sul fronte dell’edilizia scolastica una situazione disastrosa ed è per questo motivo che ci siamo messi a lavorare per cercare di potere dare agli alunni, al personale docente ed a quello amministrativo delle strutture scolastiche moderne e funzionali. Oggi- conclude – possiamo dire che ci siamo perfettamente riusciti”. “Un grazie particolare – aggiunge l’assessore allo sviluppo territoriale Rosa Maria Corbo – va certamente rivolto al personale dell’Utc che ha redatto tutti i progetti oggi fonte di finanziamento. A breve, – conclude il rappresentante dell’amministrazione Di Ventura- saremo in grado di far partire i lavori per assicurare agli studenti di Canicattì un diritto fondamentale: quello allo studio in ambienti salubri ed idonei alle loro esigenze scolastiche”

La Guardia Costiera di Licata, alle dipendenze della Capitaneria di Porto Empedocle e sotto il Coordinamento della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale – Comandata dal Contrammiraglio Roberto Isidori, ha fermato e condotto in carcere, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un presunto scafista che aveva da poco sbarcato circa 15 migranti sul litorale.

È accaduto durante la giornata di ieri; dopo aver ricevuto la segnalazione di uno sbarco di migranti, la Guardia Costiera di Licata ha prontamente inviato una motovedetta dipendente alla ricerca dell’imbarcazione. La stessa è stata individuata ed inseguita al largo di Licata, con a bordo il presunto scafista che, nel frattempo, si stava allontanando dalle acque nazionali.

Dopo essere stato intercettato, il conduttore del barchino ha tentato di disfarsi del GPS di bordo, gettandolo in mare; il dispositivo, prontamente recuperato dai militari della Guardia Costiera, consentirebbe di ricostruire il percorso eseguito dall’imbarcazione, dal momento della partenza.

Dei migranti sbarcati, invece, in nove sono stati recuperati dalla Polizia e dai Carabinieri, e portati in un locale centro di accoglienza.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, guidata dal Dott. Luigi Patronaggio, la Guardia Costiera di Licata ha interrogato i migranti e ha condotto un’attività info-investigativa che si è conclusa con il sequestro del barcone e con la conduzione in carcere del conducente

Sono stati intensificati i controlli da parte dei militari dipendenti della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle dovuto all’incremento delle presenze di turisti nelle giornate di sabato e domenica che hanno fatto registrare un’affluenza consistente lungo la spiaggia che conduce alla marna bianca.

Com’è noto, il 27 febbraio u.s., personale militare della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Porto  Empedocle, al Comando del Capitano di Fregata Gennaro Fusco, su ordine del Procuratore della Repubblica Dott. Luigi Patronaggio, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di urgenza che ha ad oggetto il sito “Scala dei Turchi”, in quanto vi è un concreto pericolo per i turisti e per i bagnanti, in considerazione dei numerosi crolli che hanno interessato l’area negli ultimi mesi. Provvedimento convalidato dal GIP nei giorni successivi e confermato di recente dai Giudici del Tribunale del Riesame di Agrigento.

Nonostante la presenza dei cartelli monitori indicanti il divieto di ingresso alla famosa scogliera, a tutt’oggi oggetto di sequestro, gli agenti operanti hanno accertato la presenza sulla marna bianca di diversi soggetti che sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria in quanto si sono resi responsabili del reato penale di violazione dei sigilli.

In particolare, quattro soggetti fermati e denunciati a piede libero dalla pattuglia della Guardia Costiera.

Da sottolineare che alcuni turisti, presenti sulla marna bianca, alla vista del personale della locale capitaneria, si sono dati alla fuga.  Alcuni di essi si sono gettati a mare allontanandosi, altri invece si sono diretti verso la sommità della scala nella parte più pericolosa, impedendo di fatto l’identificazione.

Il Comandante Fusco rinnova gli accorati appelli a non accedere al sito in violazione dei divieti, in quanto al momento oltre che essere pericoloso in alcuni punti e sequestrato, auspica altresì che venga data la massima diffusione affinché i turisti della Scala dei Turchi siano informati sui divieti attualmente esistenti  su tale bene paesaggistico, la cui possibilità di ripristino della fruizione in condizioni di sicurezza si potrà concretizzare nelle prossime settimane.

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento hanno arrestato un cittadino tunisino  – destinatario di decreto di respingimento emesso dal Questore di Agrigento, con divieto di reingresso nel territorio italiano e nell’area Schengen prima che siano decorsi 3 anni dalla data del suo effettivo allontanamento dal T.N., con accompagnamento alla frontiera.

Il personale della Squadra Mobile ha accertato che il rimpatrio aveva avuto luogo nel 2019 attraverso la frontiera aerea di Palermo, ma l’extracomunitario aveva fatto rientro a Lampedusa nelle giornate scorse, pertanto procedeva all’arresto. Il migrante, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Agrigento, in attesa del giudizio direttissimo, veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso una struttura di accoglienza per migranti in quarantena sita in Agrigento.

Ad Agrigento, in ospedale, al “San Giovanni di Dio”, all’ingresso principale, alcuni utenti, che avrebbero voluto raggiungere il reparto Ginecologia senza mascherina, hanno inveito e insultato il dipendente dell’Azienda sanitaria preposto ai controlli all’ingresso affinchè a tutti gli entranti sia misurata la temperatura e tutti indossino la mascherina. In ragione dello stato d’agitazione, è stato digitato il numero 112 e sul posto sono giunti i Carabinieri che hanno sedato gli esagitati che avrebbero voluto violare le regole imposte per scongiurare il contagio da coronavirus.

La nomina dell’architetto Giuseppe Reina a capo dell’ufficio Tecnico comunale di San Giovanni Gemini raccoglie il plauso dell’Ordine degli architetti di Agrigento, presieduto da Alfonso Cimino.

“Apprendiamo con piacere della nomina di dirigente dell’ufficio Tecnico comunale a Giuseppe Reina, stimato professionista che, siamo certi, potrà risolvere i problemi che attanagliano l’Ufficio – afferma Alfonso Cimino – L’Ordine degli architetti è a fianco dell’ufficio Tecnico per la risoluzione delle varie problematiche proponendo strumenti sussidiari utili alla risoluzione delle stesse come recentemente fatto con il Progetto Pace – conclude Cimino – Auguriamo all’architetto Reina buon lavoro per la programmazione e progettazione e per l’organizzazione dell’importante Ufficio tanto per la comunità, quanto per i liberi professionisti”.

“Esprimo grande soddisfazione – dichiara Giuseppe La Greca, consigliere dell’Ordine degli architetti – per la nomina dell’architetto Giuseppe Reina a capo dell’Utc di San Giovanni Gemini. Nomina importante sia per rilanciare il settore urbanistico della nostra comunità sia per dare le giuste risposte ai colleghi professionisti

“La riapertura del reparto di chirurgia dell’ospedale di Mussomeli, chiuso sotto il regime di lockdown a causa della pandemia da Covid-19, è una necessità non solo per la comunità di Mussomeli ma anche per tutto l’Hinterland, il Vallone e tutti i paesi a sud della provincia nissena e delle altre province limitrofe. Tra parti sociali, operatori del settore e cittadinanza, facciamo fronte affinché sia riaperta la chirurgia”. Lo afferma il deputato di Forza Italia all’Ars, on. Michele Mancuso.

“Non dimentichiamoci inoltre – conclude il Coordinatore di Forza Italia nella provincia di Caltanissetta – quanto fondamentale sia la riapertura anche del reparto di pediatria, da tanto tempo chiuso, il quale però garantirebbe non solo un servizio di stretta necessità, ma anche un’opportunità di rilancio per l’intero nosocomio. Sono certo della collaborazione e dell’interesse della direzione strategica aziendale, la quale anche questa volta accoglierà il nostro appello”.

Il candidato sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, interviene a seguito della diffusione del programma ufficiale della festività di San Calogero in città da parte dell’Ufficio Comunicazione dell’Arcidiocesi di Agrigento.

Zambuto afferma: “Apprezzo e condivido il programma dettagliato degli eventi liturgici, ovvero le Sante Messe che saranno celebrate a cadenza costante dal 3 al 12 luglio in diretta streaming su diversi organi di trasmissione. E’ invece oggettivamente molto amareggiante la decisione di chiudere al pubblico, ai devoti, ai pellegrini, il Santuario di San Calogero nello stesso arco di tempo, dal 3 al 12 luglio. In ragione di ciò si prevede la presenza fissa di presidi della forze dell’ordine innanzi al Santuario. Mi chiedo: i presidi delle forze dell’ordine innanzi al Santuario non potrebbero assicurare, anzichè il rispetto della chiusura, l’ordinato accesso al Santuario, ovvero un cammino distanziato, con le mascherine, pochi alla volta, come avvenuto nei supermercati durante il lockdown e come avviene adesso per i Musei. Non è forse il Santuario anch’esso un museo di storia e religiosità? Il mio interrogativo è un appello pubblico a rivalutare la decisione di chiusura del Santuario di San Calogero, consentendo l’accesso in massima sicurezza. Attendo fiducioso un riscontro, e così migliaia di devoti del Santo Nero miei concittadini”.