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Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti nell’Agrigentino. In proposito interviene la parlamentare europea della Lega, e neo commissaria della Lega nella città di Agrigento, Annalisa Tardino, che afferma: “Altro che turismo, grazie a questo Governo è ormai stabile la tratta Tunisia – Sicilia, e specificamente la provincia di Agrigento, dove i taxi del mare, indisturbati, continuano a portare migranti clandestini. Per la gioia di chi lucra sugli immigrati, siamo già arrivati ad oltre 6.000 arrivi, nell’assenza totale del Governo e con una provincia al collasso. Anche per questo, sabato 4 luglio saremo presenti nelle piazze con i nostri gazebo per il tesseramento, nell’ambito dell’iniziativa nazionale organizzata dalla Lega, ma anche per raccogliere le firme contro le politiche scellerate di questo governo, che non solo non risolve questa situazione insostenibile, ma intende anzi cancellare i decreti sicurezza di Salvini e proseguire con le sanatorie. La Sicilia, e la provincia di Agrigento, hanno bisogno di turisti, non di clandestini. La nostra storia e le nostre bellezze non possono essere solo associate dal mondo ai clandestini e all’emergenza migranti, ma meritano un riconoscimento degno della loro straordinarietà”.

I Carabinieri di Caltanissetta hanno arrestato un uomo di 29 anni di Canicattì, incensurato, sorpreso in possesso di 95 grammi di cocaina divisa in più involucri, bilancini, materiale per il confezionamento delle dosi e 47.000 euro in contanti, il tutto occultato in una piccola cassaforte sotterrata nel cortile della sua abitazione. I Carabinieri, verosimilmente a conclusione di un’apposita attività investigativa, hanno effettuato una perquisizione domiciliare. Il canicattinese è recluso nella casa circondariale di Caltanissetta.

I consiglieri comunali di opposizione di Agrigento, Alessandro Sollano e Teresa Nobile, hanno rivolto un’interrogazione all’amministrazione Firetto affinchè si provveda, al più presto, a rimediare alla grave condizione di degrado e pericolo in cui versa la Via Unità d’Italia, tra discariche, rifiuti e sterpaglie.

In particolare una discarica ricade abusivamente nei pressi della ex fontana, e vi si deposita di tutto, anche materiale pericoloso. Occorre un intervento urgente di bonifica.

Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 4 mesi di reclusione ciascuno, per furto aggravato, cinque componenti un nucleo familiare che per almeno quattro anni avrebbero approvvigionato abusivamente la propria palazzina, tra Agrigento e Porto Empedocle, di corrente elettrica tramite un allaccio abusivo, risparmiando circa 6mila euro. Si tratta di Maria La Cara, 40 anni, Alex La Cara, 27 anni, Salvatore La Cara, 34 anni, Rosario Aliseo, 46 anni e Lina Pucillo, 33 anni. La pena inflitta agli imputati (difesi dagli avvocati Gianfranco Pilato, Fabio Inglima, Teresa Balsano e Daniele Re) è la stessa che ha proposto la pubblico ministero Manuela Sajeva ed è ridotta di un terzo per effetto del giudizio abbreviato.

Tempestivo intervento sulla strada provinciale ex consortile 44 Carbonia – Muxarello effettuato oggi dal personale stradale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento a causa delle condizioni di pericolo determinate da due eucalipti bruciati che impedivano la regolare transitabilità all’altezza del km 3 vicino il comune di Santa Elisabetta.

Le notevole dimensioni degli arbusti hanno richiesto anche l’intervenuto di una squadra dei Vigili del Fuoco per rimuovere le parti pericolose. Si tratta di alberi collocati immediatamente al di fuori dal tratto stradale della ex consortile.

L’intervento è stato effettuato dal capo Cantoniere Salvatore Limblici e dal Cantoniere Carmelo Militello.

Il personale del settore Infrastrutture Stradali invita gli automobilisti che utilizzano le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali alla massima prudenza rispettando rigorosamente i limiti di velocità segnalati lungo i tracciati.

 

Si comunica che a partire da mercoledì 1° luglio, gli utenti potranno prenotare il servizio di informazione e consulenza, che sarà erogato dalle sedi provinciali INPS della Sicilia a partire dal 6 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30.

L’accesso nelle sedi dovrà essere prenotato attraverso i seguenti canali:

• Contact center, chiamando al numero 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
• app INPS Mobile;
• sito web.

All’atto della prenotazione, l’utente dovrà indicare obbligatoriamente il motivo del contatto, in modo da consentire alla struttura competente di analizzare la richiesta, risolvere eventualmente prima la problematica ed avvisare telefonicamente l’interessato.

Sempre a decorrere da lunedì 6 luglio, le sedi provinciali INPS della Sicilia torneranno a prestare il servizio di consulenza, che sarà erogato in presenza o in modalità telefonica.  La struttura che riceverà la prenotazione con l’esatta indicazione della tematica da affrontare, approfondirà la problematica prima dell’incontro e, nel caso di pronta risoluzione, ricontatterà telefonicamente l’utente per comunicare l’esito della verifica e chiudere prima l’appuntamento.
Il servizio di consulenza per gli intermediari istituzionali e gli altri utenti abilitati ai “Cassetti” continuerà, invece, ad essere assicurato a distanza tramite videochiamata o via telefono.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha avviato una indagine per accertare le cause della morte di un neonato di appena un mese, figlio di una coppia di Favara, spirato lo scorso 27 giugno scorso all’interno del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove era stato ricoverato per alcune complicazioni. I familiari hanno presentato denuncia ai carabinieri della Tenenza di Favara per un presunto caso di malasanità.

La sostituto procuratore della Repubblica Sara Varazi ha disposto intanto il sequestro della salma del neonato. Nei prossimi giorni, per fare luce sull’accaduto, sarà disposta l’autopsia con conferimento dell’incarico ad un medico legale.

“L’Unione europea presenta ancora un “vergognoso bilancio” dei migranti morti nel Mar Mediterraneo”. Lo afferma all’agenzia Dpa Carola Rackete, il capitano della nave Sea-Watch 3, protagonista lo scorso anno della nota vicenda avvenuta a Lampedusa, quando approdò nel porto isolano senza autorizzazione a Lampedusa, con 40 migranti a bordo il 29 giugno del 2019, colpendo un’imbarcazione della Guardia di Finanza, contravvenendo al divieto dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. A un anno di distanza, a suo dire, “non è cambiato nulla all’interno della Ue e neanche alle frontiere esterne in materia di migrazione via mare”. “Se c’è stato un cambiamento”, ha aggiunto, “si tratta di un deterioramento della situazione durante l’anno”. Secondo la Dpa Rackete ha accusato “diversi stati europei – tra cui Spagna, Malta, Italia, Paesi Bassi e Germania – che continuano a impedire e a sorvegliare le missioni marittime e aeree”. Per la tedesca le persone continuano ad annegare nel Mar Mediterraneo “perché l’Ue vuole che affoghino per spaventare chi intende intraprendere gli attraversamenti”.

Quasi dieci milioni di euro di finanziamenti per le scuole di Canicattì. Un risultato importantissimo quello ottenuto in questi anni dall’amministrazione comunale della città, guidata dal sindaco Ettore Di Ventura. L’ultima buona notizia, in ordine di tempo, è quella che l’assessorato regionale all’istruzione ha dato il via libera ai lavori di completamento del secondo lotto della scuola media Verga di via Allende per un totale di 5 milioni e 547,990 euro.

Lavori, che consentiranno alla struttura di avere una capienza ed una funzionalità maggiore di quella attuale ed una palestra coperta. Ma non bisogna assolutamente dimenticare i finanziamenti già ottenuti per la scuole  elementari Mario Rapisardi e La Carrubba, che superano  i 3 milioni e duecento mila euro. Scuole, chiuse ormai da anni, a causa della presenza di cemento depotenziato, che verranno nuovamente rese accessibili all’utenza. Sempre a proposito di scuole e sicurezza, il comune ha ottenuto in questi anni ulteriori somme, circa 500 mila euro che serviranno alla messa a norma antincendio di ben 11 istituti della città: la materna La Carrubba, la media Pirandello, la media Verga, la media Gangitano, l’elementare De Amicis, la materna Petrella, l’elementare Padre Gioacchino, l’elementare Crispi, la materna Don Milani, la nuova sede della media Verga, che attualmente ospita gli alunni della Rapisardi. Tutti i progetti che hanno ottenuto i finanziamenti sono stati redatti dai tecnici dell’Utc, che hanno svolto un grande lavoro in sintonia con l’amministrazione comunale.

“Finalmente dopo anni di attese- dichiara il sindaco Ettore Di Ventura- possiamo ripensare per la nostra città delle scuole che siano  sicure ed efficaci per i nostri figli. Al momento del mio insediamento- continua il sindaco- abbiamo trovato sul fronte dell’edilizia scolastica una situazione disastrosa ed è per questo motivo che ci siamo messi a lavorare per cercare di potere dare agli alunni, al personale docente ed a quello amministrativo delle strutture scolastiche moderne e funzionali. Oggi- conclude – possiamo dire che ci siamo perfettamente riusciti”. “Un grazie particolare – aggiunge l’assessore allo sviluppo territoriale Rosa Maria Corbo – va certamente rivolto al personale dell’Utc che ha redatto tutti i progetti oggi fonte di finanziamento. A breve, – conclude il rappresentante dell’amministrazione Di Ventura- saremo in grado di far partire i lavori per assicurare agli studenti di Canicattì un diritto fondamentale: quello allo studio in ambienti salubri ed idonei alle loro esigenze scolastiche”

La Guardia Costiera di Licata, alle dipendenze della Capitaneria di Porto Empedocle e sotto il Coordinamento della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale – Comandata dal Contrammiraglio Roberto Isidori, ha fermato e condotto in carcere, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un presunto scafista che aveva da poco sbarcato circa 15 migranti sul litorale.

È accaduto durante la giornata di ieri; dopo aver ricevuto la segnalazione di uno sbarco di migranti, la Guardia Costiera di Licata ha prontamente inviato una motovedetta dipendente alla ricerca dell’imbarcazione. La stessa è stata individuata ed inseguita al largo di Licata, con a bordo il presunto scafista che, nel frattempo, si stava allontanando dalle acque nazionali.

Dopo essere stato intercettato, il conduttore del barchino ha tentato di disfarsi del GPS di bordo, gettandolo in mare; il dispositivo, prontamente recuperato dai militari della Guardia Costiera, consentirebbe di ricostruire il percorso eseguito dall’imbarcazione, dal momento della partenza.

Dei migranti sbarcati, invece, in nove sono stati recuperati dalla Polizia e dai Carabinieri, e portati in un locale centro di accoglienza.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, guidata dal Dott. Luigi Patronaggio, la Guardia Costiera di Licata ha interrogato i migranti e ha condotto un’attività info-investigativa che si è conclusa con il sequestro del barcone e con la conduzione in carcere del conducente