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Confasi si rivolge al Presidente del Consiglio e al Parlamento ( Camera e Senato) per modificare le norme riferite agli invalidi civili e in particolare al ricalcolo dell’assegno che viene loro erogato mensilmente, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, che con proprio pronunciamento ha ritenuto insufficiente la somma di 286, 81 euro erogato al un soggetto con invalidità pari al 100%.

Secondo la Suprema Corte, infatti, “tale somma sarebbe inadeguata a garantire a persone totalmente inabili i mezzi necessari per vivere, violando di fatto il diritto riconosciuto dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.

Nella proposta di variazione di Legge che la Confasi ha inviato alle Istituzioni parlamentari vengono indicati gli aumenti da effettuare sulle pensioni dei soggetti invalidi con percentuale dal 74 al 99.

Abbiamo fatto un lavoro certosino – dichiara il Presidente di Confasi Sicilia, Davide Lecarca – e siamo fiduciosi che sia il Presidente Conte, sia tutte le compagini politiche raccolgano le indicazioni formulate dai nostri  esperti (relatore Biagio Bellanca). Confidiamo nelle istituzioni e riteniamo che l’attività sindacale debba essere propositiva a tutela di tutti i lavoratori e cittadini. “.

La Corte di Appello di Palermo ha condannato il Municipio di Agrigento al pagamento di un debito da oltre un milione di euro nei confronti della Tua, la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale in città.
La causa risale al lontano 2015, e aveva già visto l’ente pubblico soccombente in primo grado. Da lì la scelta di tentare la strada del ricorso in Appello, che però ha avuto ben poca fortuna, tanto da spingere adesso l’ufficio legale dell’ente, fermo restante la possibilità di ricorrere in Cassazione, a quantificare in oltre 727mila euro il risarcimento da pagare, cui aggiungere oltre 330mila euro di oneri ed interessi.
Una somma tanto importante che la Giunta, adesso, ha dovuto approvare una modifica al bilancio comunale che ha ampliato il fondo per le cause potenzialmente perdenti e che dovrà passare al Consiglio comunale per l’opportuno riconoscimento di debito fuori bilancio, insieme ad un numero estremamente numeroso di altri punti identici a questo, già inseriti all’ordine del giorno dei prossimi lavori d’aula, che si terranno in videoconferenza il prossimo 6 luglio.
Va comunque precisato che larga parte della somma dovuta alla Tua (riferibile ad una fattura non pagata) era stata già saldata dall’Ente.

Monta la tensione tra i 180 Migranti soccorsi che si trovano a bordo della Ocean Viking: alcuni minacciano di gettarsi in mare. Lo afferma Sos Mediterranee che denuncia la “mancanza di solidarieta’” dei Paesi Ue: “Ancora una volta siamo lasciati in un limbo senza alcuna indicazione di un porto di sbarco”.

Le persone sono state recuperate in 4 diverse operazioni in 5 giorni nelle aree Sar italiana e maltese. “Alcuni dei sopravvissuti sono in condizioni precarie in mare da 8 giorni. La situazione e’ insopportabile”, spiega la ong francese.

A fuoco ieri sera l’auto di un noto dirigente di un’azienda che opera in provincia di Agrigento.

Il fatto è avvenuto intorno le venti, a pochi passi dalla Scala dei Turchi, a Realmonte. A bruciare una Fiat Tipo di proprietà del manager 60enne. Le fiamme, hanno distrutto il veicolo ed hanno anche interessato una vicina villetta che ha riportato danni minori. Indagano i carabinieri della Compagnia di Agrigento insieme ai colleghi della stazione di Realmonte. Sul posto anche i Vigili del Fuoco che stanno accertando la natura del rogo.

“Il lavoro fatto finora, dichiara Nino Lauretta, Presidente del Gruppo, ci ha portati a una finale che per alcuni può non valere molto, trattandosi di un contest virtuale ma che per noi ha un sapore particolare visto anche risultato.

Grazie a una votazione popolare e al verdetto di una giuria di esperti, ci siamo classificati come il primo gruppo folklorico agrigentino e italiano oltre che 6° in assoluto nella sezione danza, tra i 3950 partecipanti al World Folk Vision.

Siamo fieri come sempre di rappresentare ai massimi livelli la nostra città che speriamo presto di tornare a portare in giro per il mondo.”

Erano da poco passate le 22 di ieri sera quando una buona parte del parco giochi “Giokolandia” di Aragona è andata in fiamme.

Subito avvertiti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri i quali si sono messi subito in moto; i Vigili sono  riusciti a domare le fiamme dopo un paio di ore di lavoro; queste avevano trovato subito strada facile perchè tanto del materiale presente nel parco è di plastica.

Si pensa ad un cortocircuito partito da una presa. Per fortuna non ci sono stati danni a persone, ma tanta paura. I danni sono elevati.

 

Tutto è avvenuto ieri sera, verso le 22. Tra San Leone e Fiume Naro un gruppo di tunisini è sbarcato autonomamente e senza nessun controllo.

Avvertite la Polizia subito sono scattate le ricerche ma la ventina di tunisini sbarcati era già riuscita a far perdere le loro trace, scappando probabilmente anche nelle traverse che sovrastano il viale delle Dune.

Sul posto anche una motovedetta per le ricerche ma di migranti nessuna ombra, tranne della barca che è stata ritrovata nei pressi della quinta traversa delle Dune, già a riva, giunta inosservata da parte delle autorità marittime.

 

“In merito alle criticità legate alla turnazione idrica degli ultimi giorni, questa mattina ho scritto al “Consorzio Tre Sorgenti” “invitando e diffidando” lo stesso Consorzio a ripristinare con urgenza la fornitura idrica nel Comune di Naro”.
Lo dichiara il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara che continua: “La città non può tornare a vivere gli stessi problemi dovuti alla mancanza di acqua soprattutto nella stagione estiva. Questa è la prima e si spera l’ultima vera emergenza legata all’acqua che sta vivendo questa amministrazione, considerato che lo scorso anno nello stesso periodo, il problema non si è posto, anzi è stato risolto ottenendo la fornitura idrica giornaliera.
Non si deve perdere tempo – conclude il sindaco – nell’eseguire i lavori di ripristino dei guasti che privano la cittadinanza di un bene vitale!”

“Nelle ultime 24 ore ad Agrigento stando al nuovo bollettino della Regione, si è registrato un nuovo caso di coronavirus in città, mentre salgono a 30 i positivi sulla nave Moby ormeggiata a Portò Empedocle.

«Si dice che non si possono contenere le onde del mare, ma le ondate pandemiche sì, eccome. 

I piani di mitigazione servono a questo». 

Investire nella prevenzione per evitare che l’epidemia riparta, questo è il concetto più difficile da far passare, bisogna applicare tutte le azioni finalizzate a che l’epidemia non riparta». 

Il fatto che la circolazione virale si stia spegnendo non vuol dire che possiamo permetterci di far finta di niente, occorrono più controlli”.

Lo dichiara il consigliere comunale Simone Gramaglia.

“Apprendiamo che, ancora una volta, l’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì rischia un ridimensionamento delle prestazioni sanitarie
offerte alla Comunità non solo canicattinese ma anche dell’hinterland.
Questa volta oggetto del provvedimento dei vertici provinciali Asp è il Centro Trasfusionale che, a causa del pensionamento del medico che lo
ha retto finora, sarà aperto solo la mattina.
Ci amareggia considerare come Canicattì sia sempre nel mirino di questa Direzione Sanitaria Provinciale con provvedimenti solo negativi e
mai propensi all’incremento dell’offerta alla Comunità.
Numerosi sono gli utenti di questo nosocomio che, per la sua posizione strategica, raccoglie non solo l’utenza agrigentina ma anche quella
nissena, con un cospicuo numero di pazienti che superano i 65 anni di età di cui, tanti, hanno seri problemi di salute.
La quiescenza del medico responsabile, causa del ridimensionamento delle attività del Centro Trasfusionale, sicuramente non è una
condizione imprevedibile pertanto sarebbe stato opportuno, anziché scegliere la strada più breve della riduzione delle prestazioni,
intraprendere quella della programmazione prevedendo per tempo la nomina di un sostituto che riuscisse a garantire un servizio indifferibile
perché salvavita, ovvero assicurare il Diritto alla Salute di un’intera Comunità.
APPARE URGENTE E NECESSARIO che i vertici del sistema Sanitario Regionale e Provinciale PROVVEDANO a NOMINARE in tempi
celeri un medico che sostituisca il già responsabile dr. Vincenzo Morgante, e inseriscano l’Ospedale di Canicattì, presidio che serve la metà
della popolazione della Provincia, in un piano di programmazione volta ad implementare le offerte sanitarie e non a ridimensionarle o,
peggio, a chiuderle.
Chiediamo un immediato incontro per discutere della preoccupante questione, nello spirito di rassicurare la Comunità sul mantenimento dei
dovuti diritti costituzionali in materia di salute, il centro trasfusionale dell’Ospedale di Canicattì non DEVE essere RIDIMENSIONATO,
Canicattì e i paesi limitrofi DEVONO continuare ad avere un servizio di VITALE IMPORTANZA”.
Lo scrive in una nota il sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura.