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La Guardia di Finanza e i Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 16 soggetti, tra amministratori locali, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti. Si tratta di personalità politiche e imprenditoriali operanti nel Comune di Santa Caterina Villarmosa, indagate a vario titolo per i delitti di associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso ideologico, abuso di ufficio. In particolare il sindaco, con la compiacenza di alcuni dipendenti del Comune, nel corso degli anni avrebbe dirottato lavori pubblici per un ammontare complessivo di circa 7 milioni e 500mila euro a favore di imprese “gradite” in cambio di “favori di ogni genere” o appoggi politici.

Ad Agrigento, nottetempo, intorno all’una, i Carabinieri, allarmati al 112, sono subito intervenuti a fronte di una rissa segnalata nei pressi dell’ex eliporto, al lungomare. I militari hanno colto parecchi giovani in stato di agitazione, e due feriti che sono stati trasportati in ospedale, al pronto soccorso, dove sono stati medicati con prognosi di dieci giorni per alcune contusioni e lievi ferite. Dagli immediati accertamenti è emerso che la zuffa è stata scatenata proprio dai due, un agrigentino e un gambiano, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Sono stati denunciati per rissa. Sono in corso indagini serrate per identificare eventuali altri partecipanti alla scazzottata.

Il tribunale di Caltanissetta ha dato ragione ad un imprenditore, titolare di una piccola impresa, che aveva fatto ricorso dopo essersi visto negare i 25 mila euro previsti dal ‘Cura Italia’ per agevolare le aziende in difficoltà economica a seguito della pandemia di coronavirus.

La banca, secondo quanto riferito dall’avvocato dell’imprenditore, Giuseppe Giunta, aveva opposto un generico veto poiché non c’erano i requisiti per chiedere il prestito agevolato. Il giudice Francesco Lauricella, dopo l’analisi della documentazione allegata agli atti, ha emesso però un’ ordinanza di accoglimento con la quale ha ordinato alla Banca di pagare immediatamente la somma di 25 mila euro richiesta, fissando anche l’udienza per la comparizione delle parti al fine di confermare, modificare o revocare l’ordinanza stessa. “Per questa categoria di prestiti – ha detto l’avvocato Giunta – non c’è valutazione del merito di credito, è sufficiente un’autocertificazione sui ricavi”.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno notificato al Sindaco di Erice, Daniela Toscano Pecorella  la misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice, in esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura della Repubblica, per le ipotesi di reato di calunnia e abuso d’ufficio, quest’ultimo commesso in concorso con il fratello Massimo, consigliere comunale di Trapani, destinatario di uguale  misura cautelare.

Al marito del Sindaco, Francesco Paolo Rallo  è stata invece notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Aggiunto Maurizio Agnello e dal Sostituto Procuratore Franco Belvisi,  ha avuto inizio nel febbraio del 2019, quale seguito dell’indagine che l’ 1 febbraio 2019 condusse i Carabinieri all’arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, Salvatore Angelo Catalano , Vicesindaco e assessore della giunta guidata dalla Toscano al comune di Erice, per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’attività d’indagine permetteva raccogliere un grave quadro indiziario in ordine alla responsabilità del Sindaco Toscano che in concorso con il fratello e nell’interesse economico dello stesso, abusando della sua funzione, esercitava pressioni sui competenti uffici comunali al fine di far rilasciare le necessarie autorizzazioni per l’apertura di un parcheggio, sito sul lungomare ericino, gestito da una società, della quale Massimo Toscano Pecorella  è socio occulto.

Inoltre la Toscano, al fine di assicurarsi l’impunità, calunniava, denunciandolo alla Procura della Repubblica, falsamente del reato di diffamazione a mezzo stampa il padre di un consigliere comunale di opposizione, per un’intervista da questi rilasciata ad un quotidiano on line, nella quale denunciava pubblicamente il malaffare che si celava dietro la concessione per il citato parcheggio.

Sono stati inoltre raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Francesco Paolo Rallo, marito del Sindaco, in ordine al reato di atti persecutori, in quanto in più occasioni minacciava un imprenditore e la moglie, che con la propria testimonianza aveva permesso di acquisire importanti elementi indiziari nei confronti dei due fratelli Toscano Pecorella.

Al Sindaco Daniela Toscano Pecorella sono inoltre contestati i reati di traffico di influenze illecite e diffamazione nei confronti del citato imprenditore.
Nello stesso procedimento penale, oltre ai destinatari delle misure cautelari, sono inoltre indagati a vario titolo per i reati di traffico di influenze illecite, favoreggiamento personale e false dichiarazioni al Pubblico Ministero altre 4 persone.

La Polizia ha arrestato, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, un cittadino tunisino ospite del centro d’accoglienza “Villa Sikania” a Siculiana. L’uomo, nel tentativo di allontanarsi arbitrariamente dalla struttura, ha colpito un operatore di polizia, che ha subito lievi traumi contusivi. Il fuggitivo è stato poi ricercato, intercettato e condotto in carcere.

Nella giornata di ieri, ispettori della Guardia Costiera, specializzati in sicurezza della navigazione, hanno sottoposto la nave “SEA WATCH 3” di bandiera tedesca e gestita dall’ organizzazione non governativa Sea-Watch e.V. ad un’ispezione volta a verificare l’ottemperanza alle norme, ad essa applicabili, in materia di sicurezza della navigazione, protezione dell’ambiente e tutela del personale navigante.

L’unità, ormeggiata nel porto di Porto Empedocle, è attraccata nei giorni scorsi dopo il periodo di quarantena successivo al trasferimento su nave Moby Zazà dei migranti presenti a bordo.

L’ispezione ha evidenziato diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggi ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai  migranti svolto dalla Sea Watch 3 così come alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino.

La nave è stata sottoposta a “fermo amministrativo” che permarrà fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva e, per alcune di esse, sarà necessario l’intervento dello Stato di bandiera che detiene la responsabilità della conformità della nave rispetto alle Convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale applicabile.

Tale attività ispettiva, prevista dalle Convenzioni Internazionali e Direttive unionali, viene svolta nell’ambito dei consueti controlli di sicurezza, tutela degli equipaggi e protezione dell’ambiente marino demandati alla Guardia Costiera Italiana sulle unità navali di bandiera straniera, che arrivano nei porti nazionali.

Ancora buone notizie per l’amministrazione comunale di Raffadali che, proprio ieri, si è vista notificare da parte della Regione Siciliana il decreto che finanzia al 100% un progetto che era stato presentato aderendo a un bando dell’assessorato regionale all’Agricoltura per il sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala. Il progetto si è piazzato al primo posto assoluto nella graduatoria regionale ed è stato presentato in partenariato con l’associazione “SoleVita”. Il titolo del progetto è: “Info-point a Raffadali – Itinerari rurali e sviluppo turistico” e prevede la realizzazione sia di un centro informativo, sia di un centro ricreativo presso l’immobile di proprietà del comune di via Porta Agrigento.

“Una soddisfazione per noi amministratori – ha dichiarato il sindaco Silvio Cuffaro – ma anche per i nostri uffici comunali, per l’organizzazione che siamo riusciti a dar loro e per tutte quelle associazioni che lavorano e che dimostrano di avere qualità e competenze invidiabili”.

In particolare il progetto prevede: – diversi totem che verranno collocati in immobili di proprietà del comune e che serviranno a caratterizzare l’attività di promozione turistica e del territorio offrendo a chiunque la più ampia possibilità di consultazione; – alcuni tablet con funzione di video e audio guida, con i contenuti già precaricati, in modalità multilingue, per fruitori sprovvisti di device avanzati; – la segnaletica e la cartellonistica in metallo, per guidare e indirizzare i fruitori alla scoperta degli itinerari presenti; – un impianto di riproduzione olografico (teatro olografico), quale principale strumento di valorizzazione degli attrattori turistici locali, in particolare sarà realizzata una campagna promozionale, che interesserà gruppi di studenti di scuole superiori appositamente invitati. – Altre attrezzature (sei computer, hot spot, climatizzatore, tavoli, sedie ecc.) assicureranno la migliore fruizione sia del centro informativo culturale, sia di quello ricreativo. Presso il centro ricreativo-culturale saranno disponibili, inoltre, dodici biciclette sia normali, sia a pedalata assistita, per consentire ai fruitori di scoprire e visitare gratuitamente il centro storico cittadino. Inoltre tali attrezzature atte alla fruizione turistico culturale, saranno offerte prioritariamente, sempre gratuitamente, a chiunque soggiorni nei vari B&B, hotel e agriturismo insistenti nel territorio di Raffadali.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero Gloria Andreoli ha chiesto la condanna di Giuseppe Alaimo, 25 anni, di Favara, a 1 anno e 4 mesi di reclusione per omicidio stradale allorchè, alla guida della sua automobile, avrebbe invaso la corsia opposta investendo mortalmente un centauro, Leonardo Salvatore D’Alessandro, 26 anni, di Palma di Montechiaro. La Procura gli ha riconosciuto l’attenuante del concorso colposo perché anche la condotta dell’uomo alla guida della moto sarebbe stata imprudente. L’incidente è accaduto il 29 luglio del 2017 lungo la statale 115, tra il Villaggio Mosè e Contrada Drasy.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Gloria Andreoli, ha chiesto alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alessandra Vella, di condannare a 3 anni e 10 mesi di reclusione Carmelo Cusumano, 47 anni, imputato, in abbreviato, di avere, nel centro storico di Agrigento, il 22 agosto del 2019, minacciato con un coltello di 16 centimetri e rapinato il telefonino ad un ragazzo di 19 anni.

I poliziotti dell’Ufficio Digos della Questura di Agrigento, diretti da Sergio Carrubba, hanno identificato e denunciato alla Procura della Repubblica otto persone per manifestazione non preavvisata e non autorizzata. Gli otto agrigentini sono ritenuti promotori, in occasione della prima domenica di San Calogero, di un corteo lungo le strade cittadine nonostante l’annullamento della processione per ragioni sanitarie legate all’emergenza covid. La processione di un mini-simulacro di San Calogero, condotto su una vara, è stata bloccata dalla Polizia. Gli otto denunciati sono stati anche sanzionati per violazione delle misure di contenimento anti-covid19.