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Il Prefetto di Agrigento Dario Caputo ha annunciato che si sta predisponendo un piano straordinario attraverso una serie di controlli  massicci su tutto il territorio in occasione delle festività pasquali.

Il tutto onde evitare che la gente possa andare in campagna o nelle seconde case o addirittura in spiaggia per trascorrere le festività pasquali come nella “norma”.

Ricordiamo che eventuali situazioni comporterebbero gravissime violazioni sulle restrizioni che il Governo centrale ha imposto.

 

“Ad osservare il cantiere sembra essere in una discarica di ferro vecchio, uno dei tanti cantieri abbandonati di cui la Sicilia è piena!

Il cantiere del Ponte Petrusa è ancora una volta fermo?

Nessun operaio visibile, nessun mezzo in movimento, si è forse fermato ancora il cantiere del “Ponte Petrusa”? Cosa accade stavolta, si aspetta cosa e chi ?

Di cosa si occupa la classe politica che poi esce la testa fuori e rassicura i cittadini che “tutto andrà bene “?

Avremmo tante domande da porre al Sindaco di Agrigento, al Sindaco di Favara, a S.E. il Prefetto, al Vice Ministro Cancelleri, alla intera classe politica Agrigentina (nostro interlocutore) ma vorremmo proprio sentire i vertici ANAS che ancora una volta sicuramente saranno celeri come lo sono stati nel mese di febbraio.

In questa zona c’è un Istituto Penitenziario catalogato dallo stato  per ciò che rappresenta, tra le “strutture sensibili”. Ci sono dei residenti che sono isolati dalla “loro città” da 4 anni……..

Ore 9,00 del mattino di oggi 6 Aprile 2020 mentre GENOVA CORRE, AGRIGENTO E’ FERMA ANCORA UNA VOLTA AL PALO E C’È CHI PARLA DI RIPARTENZA”.

A dichiararlo il presidente del comitato “Mani Libere” Giuseppe Di Rosa.

E’ quasi certo (ripetiamo quasi) e molto probabilmente (ripetiamo molto probabilmente) le elezioni Amministrative in Sicilia saranno rinviate ad una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre, nell’ambito di una tornata elettorale straordinaria resa necessaria dal procrastinarsi dell’emergenza coronavirus. Inizialmente le elezioni, che interessano una sessantina di Comuni in Sicilia compreso Agrigento, sono state in calendario il 24 maggio. Poi all’insorgere dell’emergenza sanitaria è stato disposto il rinvio a domenica 14 giugno con eventuale ballottaggio domenica 24 giugno. Adesso l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernardette Grasso, ha in forno, pronto per essere sfornato, il rinvio ufficiale in autunno, tra il 15 ottobre e il 15 dicembre.

Le recenti e improvvise notizie, relative alla costituzione di reparti dedicati Covid 19 negli ospedali di Agrigento e Sciacca, pongono alla nostra attenzione, e con non poca preoccupazione, un problema che è oggetto di discussione pubblica sia all’interno della comunità scientifica e sanitaria ,sia all’interno delle varie istituzioni politiche, sindacali e amministrative .

Suscita, infatti , molta paura all’interno delle nostre comunità , il fatto che le soluzioni poste in essere dagli organi regionali preposti per l’emergenza ci avvicinino molto a esperienze drammatiche che si sono consumate in altre realtà del Nord negli ospedali monoblocco e che hanno determinato una moltiplicazione esponenziale dei contagi.

Inserire i reparti covid 19 all’interno delle strutture ospedaliere monoblocco contraddice ed elude le linee guida inserite nel Piano Regionale contro le pandemie in Sicilia del 2009 predisposto e mai tenuto in considerazione, come segnalato più volte dai sindacati e dallo stesso personale della protezione civile regionale. E, inoltre, la necessità di misure straordinarie finalizzate a fronteggiare situazioni di emergenza, e la conseguente sospensione delle tradizionali procedure legislative e decisionali, non possono autorizzare alcuno ad emanare provvedimenti irrazionali: in spregio non solo della volontà manifestata da intere comunità ma principalmente in danno della salute dei cittadini stessi, poiché in questo caso verrebbe senza alcun dubbio meno la “legittimità” in base alla quale gli stessi provvedimenti sono adottati. Noi riteniamo che sia necessario e giusto attrezzare al piu’ presto, vista la carenza atavica, il nostro territorio di strutture autonome, attrezzature e personale idoneo, per dare una più sicura e immediata risposta all’emergenza del coronavirus . Gli ospedali di Agrigento e Sciacca, non garantiscono queste determinanti esigenze. Infatti, la conversione del Presidio ospedaliero di Sciacca in Covid Hospital, con la conseguente attivazione di 75 posti di degenza ordinaria in pazienti Covid-19, andrebbe a contravvenire alle direttive emanate dal ministro Speranza con la circolare n 7865 del 25 Marzo 2020. Inoltre, è gravissima e foriera di disagi incalcolabili la proposta di spostare in altri ospedali della provincia alcuni reparti fondamentali del nosocomio di Agrigento e ciò avrà come immediata conseguenza quella di impedire per chissà quanto tempo, la fruizione di alcuni servizi essenziali e insostituibili.

Lo stesso ministro Speranza in una recente intervista, sul tema in generale, afferma : «Intensificare in tutti i territori la presenza di Covid hospital», che dovranno restare aperti anche quando il virus allenterà la presa sull’Italia. Questo perché «fino alla distribuzione del vaccino non si può escludere un’ondata di ritorno del virus». E qui Speranza osserva che «l’ospedale misto è ingestibile in questo quadro. Troppo rischioso per gli altri degenti, troppo rischioso per tutto il personale e lo abbiamo visto: dovremo ringraziare per sempre il sacrificio di medici e infermieri. Infine non si può nemmeno correre il rischio di penalizzare tutti gli altri pazienti e tutte le altre cure. Anche gli altri ammalati gravi per tutte le altre patologie hanno il diritto di essere curati. Purtroppo ci sono ancora e gli ospedali tradizionali devono potersi «concentrare su tutte le terapie ordinarie», perché «purtroppo il coronavirus non ha fatto sparire altre malattie altrettanto gravi».

Lo dichiara Angela Galvano a nome del Coordinamento Provinciale dei Dipartimenti regionali di art. 1

Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha reso omaggio ai quattro cimiteri della città. Lo stesso Firetto spiega: “Molti concittadini, in queste settimane, hanno espresso il desiderio di portare un fiore ai propri cari estinti. Non si può. Un maledetto invisibile ha costretto a chiudere i nostri cimiteri. Ho promesso che sarei andato io per tutti gli agrigentini. Siamo andati dinanzi ai quattro Camposanti a deporre sul cancello d’ingresso altrettante corone di fiori. E’ un modo per cingere tutti ugualmente in un solo pensiero: un solo uniforme abbraccio”.

 “I soldi ai Comuni annunciati da Musumeci? Finora non si è visto un solo centesimo nella casse dei Comuni e nelle tasche dei siciliani e chissà quando arriverà la gran parte. Questo per dovere di chiarezza. Ad oggi le uniche somme disponibili nelle casse dei Comuni siciliani sono quelle dello Stato. I siciliani che in questi giorni stanno ricevendo i buoni spesa  sappiano che è grazie alle somme stanziate prontamente da Roma e non a quelle annunciate dal presidente della Regione in pompa magna 9 giorni fa”.

Lo afferma il deputato 5 stelle all’Ars, Luigi Sunseri, “per sgombrare il campo dagli equivoci e dalle informazioni distorte che girano in questi giorni”.

“Per fare chiarezza – afferma il deputato – è bene ripercorrere cronologicamente gli eventi: Il 28 marzo scorso  Musumeci annunciava 100 milioni di euro per i Comuni, per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. La relativa delibera regionale veniva finalmente pubblicata giorno 31. Ad oggi non un solo centesimo è arrivato nelle casse dei Comuni. Solo ieri, giorno 4 sera, sono stati decretati i primi 30 milioni (meno del 30% dell’importo previsto). Tra l’altro per questi buoni sono previste procedure molto farraginose che renderanno difficile l’erogazione. I restanti 70 restano ancora un dilemma”.

“I primi 30 milioni – spiega Sunseri – derivanti dal Fondo Sociale Europeo, erano destinati all’asse 2  per la  Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale  e, quindi, facilmente rimodulabili perché destinati a tematiche simili. I restanti 70 milioni derivano dal POC ( Programma Operativo Complementare) e dovranno essere stornati dagli assi 8 (promozione dell’occupazione dell’inclusione sociale), 9 (rafforzamento del capitale umano e miglioramento dei sistemi formativi e d’istruzione) e 10 (miglioramento delle condizioni di contesto sociale nei sistemi urbani e territori siciliani). Parliamo quindi di somme tolte al turismo e ai beni culturali. Queste somme saranno le più complesse da rimodulare e arriveranno sicuramente in forte ritardo, perché somme che erano già state impegnate (quindi con graduatorie) e che dovranno essere compensate riattribuendo lo stanziamento iniziale, probabilmente dal FESR”.

Al termine di tempestive indagini, iniziate a seguito della denuncia del titolare di una salumeria di Canicattì, la Polizia di Stato ha segnalato all’Autorità Giudiziaria un pregiudicato quarantenne del posto, ritenuto responsabile del reato di furto aggravato.

Nel mese di marzo, il proprietario di un locale adibito a salumeria si presentava presso il Commissariato di P.S. per denunciare un furto all’interno della propria attività.

Ignoti, dopo aver forzato una grata in ferro, si introducevano nel locale ed asportavano la somma di denaro custodita all’interno del registratore di cassa; l’allarme sonoro dell’esercizio commerciale riusciva ad interrompere l’azione criminosa.

Dopo la denuncia, il personale del Commissariato di P.S. di Canicattì effettuava un attento sopralluogo presso l’esercizio commerciale che consentiva di acquisire importanti elementi investigativi ed individuare la presenza di impianti di videosorveglianza utili per il prosieguo delle indagini.

Dalla visione delle immagini dei citati impianti veniva notata la presenza di due individui di media altezza, uno con corporatura robusta e l’altro di corporatura esile, di cui il primo armeggiava per rimuovere la grata e dopo qualche istante si introduceva nella salumeria.

Il secondo individuo, invece, rimaneva fuori in attesa, probabilmente per fare da palo all’azione criminosa del complice.

Dette immagini venivano attentamente correlate ad altre successivamente acquisite che permettevano agli investigatori di ricostruire i movimenti dei due soggetti e la via di fuga degli stessi.

L’attività investigativa permetteva di riconoscere un noto pluripregiudicato quarantenne di Canicattì che aveva commesso il delitto.

L’uomo è stato deferito all’A.G. in stato di libertà per furto aggravato in esercizio commerciale mentre sono in corso attività investigative per identificare il complice del predetto, probabilmente un familiare dell’indagato.

In Sicilia i gestori delle strutture balneari saranno esonerati per l’anno 2020 dal pagamento dei canoni delle concessioni demaniali marittime. Lo prevede una delle norme inserite nella nuova finanziaria d’emergenza che il governo Musumeci sta mettendo a punto.
«Non sappiamo ancora – afferma l’assessore al Territorio Toto Cordaro – se la stagione risulterà completamente compromessa ma, in ogni caso, l’esonero dal pagamento dei canoni demaniali potrà contribuire ad agevolare la ripresa economica delle attività turistico-balneari. Un settore che, al pari di tantissimi altri, inevitabilmente subirà un forte contraccolpo da ciò che stiamo vivendo. Nessuno, comunque, sarà abbandonato e, se necessario, studieremo nuove e più importanti misure di sostegno».

Primo caso positivo a Campobello di Licata, lo comunica il sindaco Giovanni Picone.

Dice: “Purtroppo devo comunicare ai miei cittadini il primo caso confermato di infezione da coronavirus nel nostro Comune.
Ho parlato con il nostro concittadino, sta bene, ed era in isolamento già da diversi giorni.
Non c’è ragione, pertanto, di fare allarmismi, occorre essere seri e responsabili.
Continuare ad osservare le norme e mantenere le distanze, come avete sempre fatto.
Per i pochi, invece, che non si sono attenuti alle prescrizioni, mi auguro che questa notizia, possa essere occasione di riflessione.
Restate a casa.
Auguro – conclude il primo cittadino- al nostro concittadino una pronta e piena guarigione, e a tutti noi, una buona Domenica delle Palme”.