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Ad Agrigento un uomo ha telefonato alla Polizia: “Sto ingerendo tante pillole. Voglio uccidermi”. Gli operatori della Polizia, individuata la fonte e il luogo della telefonata tramite il sistema della geolocalizzazione, hanno inviato sul posto una pattuglia della Squadra Volanti, diretta da Francesco Sammartino, insieme al personale medico del 118 e dei Vigili del Fuoco. Gli agenti, con non poche difficoltà, hanno scardinato gli usci dell’abitazione nel centro storico di Porto Empedocle, e hanno colto l’uomo adagiato sul letto, privo di sensi e con una flebile attività cardiaca e respiratoria. E’ stato soccorso in ospedale. Ha ingerito circa un centinaio di compresse, riconducibili alla categoria degli ansiolitici ed al trattamento di crisi epilettiche, con chiaro intento suicida.

Un grave lutto ha colpito la famiglia di Agrigento Oggi. All’età di 74 anni è venuta a mancare la signora Giuseppina Ruoppolo, madre del direttore e collega giornalista Domenico Vecchio. Donna, moglie, madre e nonna esemplare è stata sin dalla giovinezza un punto di riferimento per tanti giovani sia per la sua professione di insegnante che per il ruolo ricoperto negli anni a servizio della Chiesa al quale si è sempre dedicata con grande passione e spirito di carità. Condoglianze alla famiglia e a Domenico Vecchio esprimono lo staff e gli editori di www.sicilia24h.it. I funerali si svolgeranno domani mattina, giovedì, alle ore 11, nella chiesa del Santissimo Crocifisso, quartiere San Vito, Agrigento.

Il deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, interviene a seguito dell’ennesima fuga di migranti dal centro d’accoglienza “Villa Sikania” a Siculiana, e afferma: “Purtroppo il sistema di vigilanza attorno al centro di accoglienza ha mostrato di non riuscire a contenere i tentativi di fuga con grave preoccupazione per i cittadini che abitano le zone attorno alla struttura. Ho scritto al prefetto di Agrigento chiedendo di convocare con urgenza un tavolo di confronto con le autorità preposte alla gestione dell’accoglienza e le forze dell’ordine. E’ indispensabile lavorare per restituire serenità, non solo ai cittadini, ma anche a quei soggetti extracomunitari ospitati nel centro di Siculiana, ai quali far sapere che il nostro paese offre accoglienza, ma a condizione che le regole minime di comportamento loro imposte siamo rigorosamente rispettate” .

“Siamo veramente alla farsa e rimaniamo senza parole.

Ricordiamo quando i primi giorni del mese di maggio arrivò la nave Moby Zaza nel Porto di Porto Empedocle, alcune testate giornalistiche, riportarono la notizia, evidenziando anche una certa soddisfazione da parte dell’ Amministrazione Comunale, che per bocca del Sindaco, elogiavano il fatto che dopo tante richieste , erano finalmente riusciti ad ottenere la presenza di una nave che accogliesse al proprio interno i tanti rifugiati provenienti da altri paesi per sottoporsi ad un periodo di quarantena e scongiurare il pericolo della diffusione del virus da Coronavirus.

Il Sindaco lodava tale iniziativa a costo zero per la comunità Empedoclina, trascurando il fatto che la notizia della presenza di tale realtà nel porto empedoclino avrebbe scoraggiato i turisti che stavano per programmare le proprie vacanze ITALIANE dopo il lungo periodo di lockdown.

Oggi con stupore di tutti, l’ Amministrazione esce allo scoperto e scopre incredula che tale situazione sta creando notevoli danni all’economia Empedoclina.

Quando si fanno determinate scelte, bisogna considerarne ogni possibile conseguenza, ma questa logica non fa parte di questa Amministrazione.

Ogni occasione è buona per un selfie e un’intervista,  poi cosa viene dopo e le conseguenze di determinate scelte, si lasciano ai posteri.

Siamo al tracollo, questo Paese si sforza in ogni modo di restare a galla e affrontare con determinazione ogni difficoltà, ma quando anche chi gestisce la Cosa Pubblica si muove per tagliare le gambe all’economia locale, diventa vano ogni sforzo.

Amministratori, ma non Vi accorgete di quanta miseria regna in questo Paese?

Per piacere, lasciate che persone competenti e capaci possano provare ancora a salvare questo Paese”.

Lo scrive Edoardo Sessa, responsabile cittadino della Cisl.

“Così come il fenomeno dell’immigrazione non può e non deve essere un problema solo italiano, anche il tema dell’approdo sicuro, specie in era post Covid 19,  non può e non deve essere una condizione riservata soltanto alla Sicilia o alla costa agrigentina”.

I vertici provinciali della CNA di Agrigento prendono posizione rispetto alle ultime vicende che riguardano i costanti flussi di migranti nel Mediterraneo, la cui rotta finisce per concludersi alle porte del territorio agrigentino. “Nella fase post Coronavirus, ancora fragile e vulnerabile rispetto all’elemento chiave legato alla sicurezza – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – scenari di questo tipo, che spesso guadagnano la ribalta della cronaca nazionale, non fanno certamente bene all’immagine delle nostre comunità, con l’inevitabile conseguenza di prenotazioni cancellate o di cambio in corsa di destinazioni da parte dei turisti, la cui preferenza si indirizza verso mete sgombre da ogni possibile e potenziale rischio contagio proveniente dall’Africa, dove la situazione sanitaria non è certamente sotto controllo. La posizione geografica evidentemente non ci aiuta, ecco perché le politiche nazionali, finalizzate a governare, assieme all’Unione Europea, le dinamiche legate all’immigrazione,  sono chiamate, a nostro avviso, a rispondere concretamente a questo particolare grido d’allarme, frutto di un notevole e serio danno economico  subìto dalle attività produttive connesse alla filiera turistica, una delle più colpite dagli effetti dell’emergenza Covid-19, da cui, seppur con grande difficoltà, stiamo provando ad uscire. Ma lo sforzo deve essere unitario, condiviso e nel segno della responsabilità nazionale – aggiungono – se vogliamo davvero puntare alla ripresa economica e a non farci banalmente bruciare, in questo momento, dalla concorrenza di altri Paesi europei.   Noi  faremo fino in fondo la nostra parte – concludono Di Natale e Spoto – investiremo  della delicata questione la Governance della CNA nazionale, oltre a farci promotori di una iniziativa territoriale, con il coinvolgimento dei parlamentari,  affinché si arrivi ad una soluzione che possa scongiurare il serio pericolo di un netto crollo di presenze nel territorio, che assumerebbe la connotazione di  un vero e proprio colpo di grazia nei confronti dell’economia turistica. In questa ottica, sarebbe anche opportuno risarcire il territorio, in termini di immagine e sicurezza, attraverso una incisiva campagna nazionale di promozione e valorizzazione”.

Continua incessante l’attività della Polizia di Stato, in Canicattì, per contrastare gli assembramenti di persone che mettono a rischio la salute pubblica a causa della nota pandemia da Covid-19.

Nel corso di questa attività, con servizi effettuati soprattutto nei luoghi di aggregazione dei giovani ed in particolare presso gli esercizi commerciali del tipo bar e pub, il decorso fine settimana personale del Commissariato di P.S. ha segnalato alla Procura della Repubblica di Agrigento il titolare di un noto locale sito nel centro cittadino di Canicattì.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì hanno riscontrato che il titolare dell’esercizio commerciale stava effettuando un pubblico spettacolo senza la prescritta licenza di polizia rilasciata dal Questore, in violazione pertanto delle norme del TULPS.

Inoltre, il controllo amministrativo ha accertato l’assembramento di centinaia di giovani nell’esercizio commerciale, con il mancato rispetto delle misure atte a costrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 ed è stata contestata anche la violazione dell’ordinanza del sindaco di Canicattì che vieta la somministrazione di alimenti e bevande in contenitori di vetro con la comminazione di sanzioni amministrative.

E’ risultato negativo il secondo tampone rino-faringeo al quale è stato sottoposto il detenuto trasferito dal carcere “Di Lorenzo” di Agrigento al reparto Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” a Caltanissetta. Il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, assicura che il paziente oggi sarà sottoposto ad un nuovo test. Al momento è tra i positivi provenienti da fuori provincia.

Sarà Licata la prima tappa che toccheranno Francesco Pira e Raimondo Moncada, autori del libro “Fake News – Manuale semiserio di sopravvivenza contro le bufale” fresco di stampa per i tipi Medinova, l’intraprendente casa editrice presieduta da Antonio Liotta. Ad organizzare l’evento, seguendo tutte le direttive legate all’emergenza Covid 19, la Cooperativa Archimede e Unicurs di Licata presso la splendida location del Porto Turistico Marina Cala del Sole, sabato 11 luglio 2020 alle 1830. Ad aprire i lavori  Michela Della Vecchia, Presidente della Cooperativa Archimede. Introduce e coordina l’evento Cristina Graziano, docente di lettere e giornalista. Interviene l’editore Antonio Liotta. Saranno presenti e converseranno con Cristina Graziano e con il pubblico i due autori Francesco Pira, professore di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, sociologo e giornalista,  e Raimondo Moncada, scrittore, giornalista ed attore amatoriale che leggerà anche brani del libro. Spazio anche alla musica con alcuni interventi musicali del giovane artista Paolo Grillo tratti dal suo primo album “Memories of You”. Sarà presente anche l’imprenditore commerciale ed attore Ireneo Moscato, che ha donato agli autori e all’editore un’originale fotografia pubblicata all’interno del libro

Quella di Licata è la prima di una serie di presentazioni che si svolgeranno in Sicilia. Dopo Licata, Canicatti, Sciacca, Realmonte, Agrigento e altre date sono in programma. Il libro ha avuto già ottime recensioni e anche molti media nazionali hanno scritto dell’uscita di questo volume molto originale.

Nell’ambito delle inchieste antimafia, con risvolti massonici, imperversanti a Licata, cosiddette Halycon e Assedio, il giudice per le udienze preliminari ha disposto 8 rinvii a giudizio ordinario. Invece 10 imputati hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. In particolare la giudice per le udienze preliminari, Claudia Rosini, ha disposto il rinvio a giudizio di Angelo Bellavia, Antonino Cusumano, Giovanni Lauria, Antonino Massaro, Salvatore Patriarca, Alberto Riccobene, Gabriele Spiteri e Vincenzo Spiteri. La prima udienza del dibattimento è in programma il 15 ottobre innanzi ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato. I difensori degli altri dieci imputati hanno chiesto il giudizio abbreviato, ed il prossimo 19 ottobre è in calendario la requisitoria del pubblico ministero.

La sezione della Lega Salvini Premier di Raffadali ha chiesto un incontro al sindaco di Agrigento Lillo Firetto per provare a dirimere la questione dei confini territoriali. “L’obiettivo – fa sapere Elina Rampello, a nome del coordinamento cittadino della Lega di Raffadali – è quello di rettificare una volta per tutte il riconfinamento. Le zone strettamente interessate, e per le quali si ipotizza il passaggio alla circoscrizione del comune di Raffadali, sono soprattutto quelle del Modaccamo, Grotticelle, Cattà, Milione, Mintini, Businè. Tutti territori a pochi chilometri dal centro urbano di Raffadali e caratterizzati da insediamenti abitativi stabili. ” Va, inoltre, sottolineato– prosegue- come tutti i proprietari delle unità abitative ricadenti in queste zone siano cittadini raffadalesi”.

Un’altra questione che verrà affrontata nel corso del vertice chiesto al sindaco del capoluogo– conclude Rampello- è quella relativa all’assenza delle opere di urbanizzazione primarie. “Occorre procedere con rapidità al mutamento delle circoscrizioni territoriali e già da stamane abbiamo promosso come Lega la raccolta delle firme quartiere per quartiere”.