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Si insedierà molto probabilmente a settembre il nuovo presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Nenè Mangiacavallo. L’ex parlamentare nazionale, originario di Ribera, è stato designato presidente del Consorzio dalla giunta della Regione siciliana, su indicazione dell’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, al quale compete tale nomina. L’iter burocratico consiste in un passaggio, ancora non compiuto, nell’apposita Commissione regionale. Poi sarà convocata l’assemblea dei soci del Consorzio, che sono il Comune di Agrigento e la Camera di commercio. Ed i soci provvederanno all’elezione del presidente. Subito dopo, Mangiacavallo inizierà il suo percorso al timone del Polo universitario agrigentino.

A Canicattì ignoti vandali hanno danneggiato l’alloggiamento ed il vaso portafiori in rame a decoro della lapide in memoria dei giudici Saetta e Livatino, sulla facciata del palazzo comunale di Canicattì. La lastra di marmo, con una lunga incisione, fu collocata dall’allora sindaco Giovanni Asti in occasione del terzo anniversario del barbaro e vile omicidio del Giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano il 25 settembre 1991.

L’assessore comunale all’Ecologia di Agrigento, Nello Hamel, interviene nel merito della pulizia delle spiagge. E affermato: “L’attività di pulizia ha preso avvio con il potenziamento estivo tramite l’impiego di operatori dell’impresa Sea che svolgono attività esclusivamente manuale. Per quanto riguarda le attività con mezzi meccanici, pala meccanica, rastrellatori e automezzi specializzati, il Comune di Agrigento ha chiesto al Demanio, in data 14 maggio, l’autorizzazione per l’ingresso dei mezzi meccanici sul litorale e, recentemente, ha ricevuto assicurazione che tra un paio di giorni la otterrà. Dunque, entro fine settimana si procederà alla pulizia delle spiagge con intervento di rimozione dei rifiuti anche in profondità e il rastrellamento meccanizzato. Sottolineo che l’Amministrazione Comunale ha rispettato i tempi d’intervento previsti dal contratto della pulizia delle spiagge, con l’avvio del servizio di potenziamento già a partire dal primo giugno come da capitolato d’appalto”.

Volta alto in classifica ed il Libero Consorzio Comunale di Agrigento costituisce, primo in provincia, un comitato per sostenerne la candidatura.

Stiamo parlano dell’ “Officina delle Tradizioni Popolari”, lo spazio espositivo ideato dall’ex Provincia in collaborazione con il Comune di Agrigento, candidato alla decima edizione de “I luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare indetto dal Fondo Ambiente Italiano (per votare è semplice, basta collegarsi al sito www.fondoambiente.it)

  • Compito del comitato, denominato “Sostegno per la valorizzazione dell’Officina delle Tradizioni Popolari”, è quello di promuovere il Luogo e scalare, così, la classifica che vede posizionato il sito in ottima posizione. Un trend in costante crescita.
  • In questo modo, inoltre, si possono scaricare i materiali personalizzati necessari alla raccolta voti e rimanere aggiornato sugli sviluppi della classifica e, successivamente, a traguardo raggiunto, sulle fasi del progetto.

L’ “Officina delle Tradizioni Popolari” è una struttura permanente che espone reperti della cultura popolare, figurativa e dell’artigianato artistico siciliano tra il XVI e il XX secolo.

Scopo fondamentale dell’Officina è quello di recuperare e rendere fruibile al pubblico attrezzi del lavoro dei campi e del mare, pezzi d’artigianato artistico ed oggetti d’uso, come sculture lignee devozionali, pezzi di carretto siciliano, cartelloni dell’opera dei pupi, che costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e della cultura popolare siciliana.

Gli oggetti esposti sono opere capaci di suscitare grande emozione nell’osservare la passione e la dedizioni degli agrigentini che riassumono aspetti peculiari ed originali della ricchissima cultura popolare siciliana.

Il Museo si articola in un unico ed interessante ambienti, in Piazza Aldo Moro, all’interno della Villetta Casesa, all’ingresso della principale “Porta Atenea” di Girgenti.

L’Officina è un museo delle tradizioni popolari che, in sezioni diverse, custodisce attrezzi di lavoro dei contadini, dei pescatori, degli artigiani e l’esposizione di alcuni costumi della tradizione folkloristica agrigentina.

Una sezione è, anche, dedicata agli strumenti musicali etnici siciliani e della cultura popolare internazionale.
Lo spazio, inoltre, è impreziosito da un teatrino dell’Opera dei Pupi, secolare tradizione culturale dell’Isola, tramandata da generazioni: L’Opera dei Pupi è patrimonio immateriale dell’UNESCO.

L’Officina delle Tradizioni Popolari, è stata intitolata dal Comune di Agrigento alla memoria di Gigi Casesa, indimenticabile cultore delle tradizioni popolari e ambasciatore del folklore siciliano nel mondo.
Il museo, sulla scia delle secolari tradizioni popolari dell’Isola, è anche un laboratorio didattico per le scuole ed una valida attrazione turistica culturale da offrire ai visitatori della città di Agrigento.

L’Officina è incardinata all’interno dell’Ecomuseo istituito dal Libero Consorzio, il primo in Sicilia costituito esclusivamente da un Ente pubblico. Il termine indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.

La coppia gossip del momento, ovvero l’empedoclina Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro, figlio di Massimo, dopo essersi conosciuti nella casa più spiata d’Italia, il “Grande Fratello vip”, attualmente trascorrono un periodo di relax a Porto Empedocle, tra il mare, la movida, e anche, ovviamente, la spesa alimentare. Ad esempio, in una macelleria dove Clizia e Paolo sono entrati per comprare della carne per una grigliata. L’episodio è stato immortalato, come avviene in tali casi, dalla foto di rito.

Il magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Agrigento, Walter Carlisi, ha concesso uno sconto di pena di 59 giorni ed un risarcimento in denaro ad un detenuto napoletano di 58 anni che ha scontato per quasi due anni la sua pena in un ambiente “inumano e degradante”. Il giudice, sulla base delle relazioni fornite dall’amministrazione penitenziaria delle carceri di Benevento, Foggia, Salerno, Cosenza e Agrigento dove l’uomo è stato recluso sino al gennaio scorso, ha riconosciuto che il detenuto per 598 giorni è stato costretto in uno spazio pro capite inferiore a 3 metri quadrati. Il difensore, l’avvocato Maria Lo Giudice, commenta: “Si tratta della violazione dell’articolo 27 della Costituzione, secondo cui la pena detentiva non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. E questo principio è il fondamento della Legge penitenziaria secondo cui il trattamento dei detenuti deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona”.

In occasione della giornata festiva di ieri, martedì 2 giugno, anniversario della Repubblica, le spiagge di San Leone sono state molto affollate dai bagnanti. Seppur mantenendo le distanze tra ombrellone e ombrellone, anche senza alcun tipo di delimitazione fisica, si sono registrati degli assembramenti, spesso senza uso di mascherina, tra bagnanti intenti a conversare in riva al mare o ad organizzare partite di calcio. I controlli per impedire il formarsi di capannelli di persone, nel rispetto delle norme anti-covid, sarebbero stati carenti. La stagione balneare è ufficialmente iniziata, con il prossimo fine settimana che si profila da “bollino rosso”, non solo a San Leone, ma lungo tutta la costa della provincia agrigentina, soprattutto se le condizioni meteo saranno buone come adesso.

La riapertura alla circolazione fra le regioni ha provocato al mattino la formazione di lunghissime file di auto a Messina in prossimità del porto, per imbarcarsi verso il continente. Code davanti agli imbarcaderi della compagnia Caronte & Tourist si sono registrate già in coincidenza con la prima corsa delle ore 4.40 e lo stesso è avvenuto per la corsa successiva delle 7.20. L’aumentato flusso di passeggeri sullo Stretto, anche in arrivo dalla Calabria, è legato alla nuova ordinanza della Regione, che ha anticipato ad oggi mercoledì 3 giugno l’allineamento con le disposizioni del Decreto governativo, abolendo l’autocertificazione e l’obbligo di quarantena per chi raggiunge la Sicilia da altre regioni.

Molto spesso ci aggrappiamo a delle cose futili, non sapendo che la vita può finire in un attimo…

Un giorno quando tutto sembrava essere tranquillo, mi sono sentito male e da quel giorno  ho scoperto di avere una brutta malattia, che mi ha portato a peggiorare giorno dopo giorno fino a non dare più segni di vita tranne il mio cuore che non ha mai smesso di battere. La mia situazione era davvero critica, infatti nessun neurochirurgo (Roma, Milano, Svizzera, Inghilterra, Bologna ecc…) volle intervenire, perchè tanto per loro ero già morto.

Il dolore, nonostante fosse lacerante  e la speranza nulla, la mia famiglia non si e mai arresa. Ricerche su ricerche, finalmente sono arrivati al Prof. Alfredo Conti di Messina. Quando si dice ” LA SPERANZA E’ L’ ULTIMA A MORIRE “.

Mia cognata l’ha subito contattato spiegandogli la situazione; non esitò nemmeno per un attimo di aiutarmi pur consapevole della possibilità di insuccesso. In un momento cosi drammatico, l’arrivo del Prof. Conti è stato per me” UN ANGELO ” mandato dal Signore.

Un medico, un professionista eccellente, una persona molto umana disposta a lottare insieme a me e a volte andando anche contro i suoi colleghi, disposto a dare spiegazioni e conforto ai miei familiari. Ho effettuato la biopsia al Policlinico di Messina; e da lì la svolta della mia vita. E’ stato grazie a lui, prof. Alfredo Conti Neurochirurgo, che in pratica mi ha salvato la vita grazie anche alla sua insistenza.

Successivamente lo stesso prof. Conti mi ha indicato il dott. Francesco Verderame per i futuri controlli della mia salute. Mi ha parlato di una nuova cura, l’adroterapia e l’unico centro in Italia dove si possa effettuare è a Pavia.

Non smetterò mai di ringraziarli. Ringrazio anche, la mia famiglia, mia cognata, i miei amici e non ultima la mia ragazza che non mi ha mai lasciato da solo.

UNA COSA VOGLIO DIRE: LA VITA E’ QUESTA; BISOGNA AVERE FEDE PERCHE’ NIENTE E’ FACILE E NULLA E’ IMPOSSIBILE!

Firmato CANNATA GIUSEPPE FRANCESCO

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli ultimi arrivi sono avvenuti ieri: 93 migranti sbarcati al porto di Lampedusa, dopo il soccorso delle motovedette della Guardia costiera a circa tre miglia dall’isola. Verranno trasferiti oggi a Porto Empedocle (Agrigento), sulla nave allestita per far trascorrere la quarantena imposta dai protocolli per l’emergemza Covid-19.

Con l’arrivo dell’estate e il movimento di barconi che tende ad aumentare, Lampedusa rischia una nuova ed ennesima emergenza. Tanto che il Viminale sta cercando di correre ai ripari, e il Dipartimento per le libertà civili sta lavorando, insieme con l’amministrazione locale, per individuare un nuovo hotspot sull’isola. Una struttura che consenta di tenere gli ospiti seguendo le regole imposte dall’emergenza del virus, e dunque con il necessario distanziamento e il rispetto delle condizioni igieniche fondamentali, soprattutto in vista della stagione estiva e dell’arrivo dei turisti.

Il Messaggero.it