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Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 127    + 2 rispetto a ieri       (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta, 117 (22, 8, 10);

Catania, 593 (128, 59, 63);

Enna, 293 (177, 21, 21);

Messina, 358 (133, 45, 36);

Palermo, 327 (71, 41, 23);

Ragusa, 58 (6, 4, 5);

Siracusa, 87 (55, 58, 11);

Trapani, 111 (13, 17, 5).

“Non possiamo permettere che anche il canale di Sicilia diventi veicolo di trasmissione e diffusione del Coronavirus. Sarebbe un grave rischio per la salute pubblica delle due piccole comunità delle Pelagie e un  colpo di grazia per la già compromessa economia di entrambe le isole”. I vertici provinciali della CNA di Agrigento, facendosi carico del grido d’allarme lanciato dal tessuto socio-produttivo, prende responsabilmente posizione per investire della questione i parlamentari del territorio, sia regionali che nazionali.

“Le traversate della speranza favorite dal bel tempo – sottolineano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – vanno governate  con soluzioni adeguate ed appropriate e commisurate all’emergenza che stiamo vivendo.  In un contesto, come quello delle Pelagie, dove non ci sono strutture ospedaliere, significherebbe innescare una sorta di bomba sociale  nella misura in cui, malauguratamente, si dovessero registrare casi di contagio. E allora – osservano ancora Di Natale e Spoto – condividendo a pieno le richieste che arrivano da Lampedusa e Linosa,  che da tempo ormai attenzioniamo e seguiamo grazie ad una proficua attività sinergica con il Consorzio Turistico Balneare Isole Pelagie, lanciamo un accorato appello, a chi ha responsabilità nelle Istituzioni Politiche, affinché si provveda, in relazione al noto fenomeno dell’immigrazione, a collocare una “nave-ospedale” di fronte alle coste di Lampedusa. In questo modo si garantirebbe l’assistenza  agli immigrati a bordo, che non vanno certamente abbandonati ma tutelati e curati, e si metterebbero in sicurezza le Pelagie, alle quali vanno offerti strumenti di supporto e anche maggiori misure economiche per la particolare connotazione geografica rispetto alla posizione con la terraferma. Da Lampedusa e  Linosa, che fondano la loro economia sul turismo  – concludono Di Natale e Spoto – è partita una petizione online che noi, come CNA, sosterremo perché siamo convinti, la realtà è sotto gli occhi di tutti,  che aspetto sanitario ed aspetto economico si intreccino inequivocabilmente e quindi è opportuno e doveroso evitare di arrecare ulteriori e potenziali danni rispetto a quelli già generati dagli effetti devastanti legati alle chiusura forzata delle attività e alla limitazione della mobilità delle persone”.

Famiglie con bambini affetti da sindrome autistica abbandonate a loro stesse e che vedono vanificata la terapia fatta fino ad ora. Un dramma nel dramma: sono purtroppo molte le famiglie che in questi giorni di
reclusione forzata in casa assistono impotenti alla sofferenza dei loro figli autistici che stanno vivendo una regressione
notevole a seguito della chiusura dei centri specialistici. In un disturbo come l’autismo, assume un ruolo fondamentale la terapia ed e’ per questo che e’ necessario che il governo accolga questo appello e provveda con grande urgenza al sostegno delle
famiglie coinvolte e a trovare soluzioni per riaprire, ovviamente in totale sicurezza, i centri di riabilitazione. Lo dice Alessandro PAGANO, vice capogruppo della lega alla Camera. “La vita in casa è difficile per ogni bambino e purtroppo diventa piu’ complicata per bimbi affetti da autismo che necessitano di una terapia complessa – aggiunge – che deve essere praticata da personale esperto. Il rischio peggiore, ben più grave della malattia stessa, è minare il loro equilibrio psicofisico che e’ fondamentale per rimanere in salute. Giuseppe Conte piuttosto che proporre ‘soap opera’ a reti unificate spieghi a questi genitori la logica di aprire le cartolibrerie e non le strutture di riabilitazione, indispensabili per la salute dei figli disabili e di tutta la famiglia”.

Sono stati 659 i controlli effettuati dalla Polizia Provinciale la scorsa settimana incluso il giorno di Pasqua, nell’ambito dell’attività di vigilanza e pattugliamento con i mezzi dell’Ente,  finalizzati a prevenire le violazioni da parte di soggetti non legittimati ad uscire di casa, delle norme in materia di contenimento della pandemia da Covid-19.

Nel solo giorno di Pasqua il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) – Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi. Verificate le autocertificazioni di 74 conducenti ed elevato un solo verbale per violazione del Decreto Legge n. 19/2020.

In totale sono state quattro le pattuglie auto-montate, al giorno, utilizzate per l’attività di vigilanza della Polizia Provinciale. Due in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. I controlli hanno riguardato tredici dei quaranta-tre comuni della provincia: Agrigento, in particolare sulle S.P. n.1 e n. 4, Sant’Angelo Muxaro, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Cianciana, Alessandra della Rocca, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago.

Tali attività rimarranno pienamente operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana, allo scopo di assicurare l’osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all’interno dello stesso Comune e tra località differenti, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni diverse da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze.

La Polizia provinciale, seguendo le direttive del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, contribuisce già da alcune settimane, con propri uomini e mezzi, ai controlli disposti dalla Questura di Agrigento. Nella settimana fino al 5 aprile scorso, i controlli erano stati oltre cinquecento ed erano state elevate diverse sanzioni dell’importo di 533 euro.

Il 7 luglio del 2016 la Direzione distrettuale antimafia di Palermo e i Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato 8 persone tra Sciacca e Menfi nell’ambito dell’inchiesta antimafia sul mandamento del Belice cosiddetta “Opuntia”. Lo scorso 18 giugno, a conclusione del giudizio abbreviato, la giudice per le udienze preliminari, Ermelinda Marfia, ha assolto 4 imputati e ne ha condannati 2. Altri due, Tommaso Gulotta, 53 anni, e Matteo Mistretta, 33 anni, entrambi di Menfi e imputati di associazione mafiosa, hanno scelto il rito ordinario. E il 10 dicembre scorso la adesso la sezione penale del Tribunale di Sciacca, presieduta da Alberto Davico, ha inflitto 15 anni a Gulotta e 13 anni di reclusione a Mistretta. Ebbene, adesso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, tramite la pubblico ministero, Alessia Sinatra, ha impugnato le quattro sentenze di assoluzione. Dunque, il processo di secondo grado inizierà il prossimo 4 giugno innanzi alla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo.

A Palermo sono sei le prime persone identificate e denunciate per avere organizzato una grigliata sul tetto dei palazzi di piazzale Ignazio Colona, ieri, Pasquetta, allo Sperone, in violazione delle norme sul contenimento del Covid-19. Sono indagate di danneggiamento, accensioni pericolose e sono state multate per violazione delle misure anticovid. I denunciati rischiano ulteriori contestazioni per aver organizzato la feste sul terrazzo condominiale privo di protezioni, e quindi avrebbero posto a rischio la loro incolumità e quella dei propri familiari. E al vaglio anche la questione della potestà genitoriale data la presenza di minori e la situazione di pericolo.

Adesso sono 32 i positivi nella clinica Maria Eleonora a Palermo. Sono stati analizzati tutti i 204 tamponi prelevati tra i 54 pazienti e i 150 tra dipendenti, sanitari e fornitori. In 32 sono risultati positivi, come conferma l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo che segue l’andamento epidemiologico dell’infezione nel capoluogo e in provincia. I pazienti positivi sono stati trasferiti negli ospedali Cervello, Partinico e Civico. Alcuni dipendenti sono a casa e altri sono stati trasferiti all’albergo Covid San Paolo Palace. L’assessorato regionale alla Salute ha disposto un’ispezione per accertare come il virus si sia diffuso dentro la struttura.

Il prefetto Maria Rita Cocciufa, dopo essere stato – alla Prefettura di Cuneo – funzionario responsabile di unità organica del servizio depenalizzazione, preposto alla trattazione dei ricorsi in materia di polizia amministrativa, alla Prefettura di Siracusa – dal 1991 al 1994- ha prestato servizio all’ufficio di Gabinetto e dal 1994 al 2001 ha svolto l’incarico di vicecapo di Gabinetto. Fino al 2010 ha svolto l’incarico di capo di Gabinetto. Cocciufa è stata anche presidente della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Dal 2011 al 2017, alla Prefettura di Ragusa, ha svolto l’incarico di viceprefetto vicario;  dal 18 ottobre 2013 e fino al 17 ottobre 2014 ha svolto l’incarico di dirigente dell’area I “ordine e sicurezza pubblica”, a titolo di reggenza. Dall’aprile del 2017 ha svolto l’incarico di viceprefetto vicario – coordinatore e poi, dal primo maggio al 31 luglio 2018, ha svolto l’incarico di capo dell’ufficio di staff dell’ufficio del rappresentante dello Stato, a titolo di reggenza. Fra gli alcuni degli altri incarichi svolti, alla Prefettura di Siracusa, è stata preposta alla trattazione delle problematiche attinenti i rifiuti speciali nella regione Sicilia ed è stata incaricata dell’attuazione degli interventi del “Piano di risanamento ambientale”; è stato coordinatore gruppo di lavoro della Prefettura di Ragusa per la predisposizione dello schema di piano particolareggiato per le misure di sicurezza portuale; presidente della commissione di gara per assicurare i servizi di accoglienza ai migranti richiedenti protezione internazionale.

Ascoltare sin dalla 7,30 di ieri mattina un elicottero che ronzava tra Agrigento, Favara, Palma di Montechiaro, Aragona, Porto Empedocle, Realmonte, è stato davvero molto rassicurante. Insomma, le Forze dell’Ordine hanno svolto davvero un grande lavoro.

E poi c’è anche da dire che gli agrigentini tutti hanno rispettato i decreti del Governo atti a contenere il contagio del Covid 19.

Certo, i trasgressori non sono comunque mancati; sono stati quasi un centinaio coloro i quali, autoproclamatisi più furbi degli altri, hanno trasgredito le regole ma che sono stati regolarmente beccati dalla Forze dell’Ordine.

Per loro, oltre che una scappatella fuori programma, un addebito al proprio portafogli che varia dalle 300 alle 500 euro di multa.

Complimenti alle Forze dell’Ordine, gestite da una Prefettura che si è trovata preparatissima ad affrontare la delicata situazione.

La sottosegretario ai Beni culturali e Turismo, Lorenza Bonaccorsi, ha assicurato: “Andremo al mare questa estate. Stiamo lavorando per far sì che possa essere così. Ci stiamo lavorando dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento. Sono allo studio misure per consentire lo sviluppo di un turismo di prossimità che favorisca i borghi rispetto alle aree più affollate. Occorre lavorare inoltre sul riposizionamento strategico dal punto di vista del marketing e della comunicazione del nostro Paese, che è sempre ai primi posti per il binomio gastronomia e cultura”.