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Disavventura ieri per un informatore scientifico che,in sella alla sua bicicletta, è stato letteralmente spinto fuori dalla pista ciclabile di San Leone. da un altro uomo, intento a camminare su quello che riteneva un marciapiede. Cadendo a terra ha riporto fratture all’avambraccio destro e alla mano sinistra. Pare che per ricomporre la frattura dell’avambraccio potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La foto dell’uomo, rimasto ferito da quello che non è stato un incidente perché tutto è stato appunto determinato, è stata postata sui social e ha sollevato – immediatamente – un coro di indignazione. “Dopo tre mesi di lockdown, adesso per altri due mesi dovrà restare fermo, senza lavorare – ha raccontato un familiare del cinquantenne agrigentino che è finito all’ospedale “San Giovanni di Dio” – . Ha solo chiesto permesso lungo la pista ciclabile e questo è stato il risultato”. Una richiesta di spazio e di via libera che avrebbe, a quanto pare, infastidito chi ha spinto fuori pista il cinquantenne.

Il Tar Sicilia ha respinto il ricorso proposto dal gestore privato in una recente sentenza emessa nei confronti della Girgenti Acque, dell’Alto idrico e  del Comune di Agrigento dichiarando infondato il ricorso presentato. Era stata presentata  una richiesta per oltre 23 milioni di euro nei confronti dell’ Amministrazione in ragione di contestazioni legate al metodo di calcolo tariffario previsto dal Piano d’ambito.  Il Comune di Agrigento, su espresso mandato del sindaco Calogero Firetto, si è costituito in giudizio, prendendo parte alla strategia difensiva all’esito della quale il Tribunale Amministrativo Regionale, definitivamente pronunciando, ha dichiarato non sussistenti i presupposti per l’esperimento dell’azione di condanna in assenza della doverosità dell’attività di ricalcolo della tariffa richiesta dal ricorrente e respingendo così il ricorso. È stata evitata  una consistente condanna del Comune chiamato in causa, attraverso la difesa patrocinata dal Dirigente dei Servizi Legali, avvocato Insalaco che ha evidenziato l’assenza di inerzia degli organi competenti e la conseguente non imputabilità all’Ente di governo di procedere alla quantificazione delle partite pregresse.

Caltanissetta, al palazzo di giustizia, innanzi alla Corte d’Assise, il Pubblico Ministero, Gabriele Paci, è stato impegnato nella requisitoria al processo a carico del latitante Matteo Messina Denaro, imputato di essere stato tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il magistrato tra l’altro ha affermato: “Matteo Messina Denaro è uno che brucia le tappe perché nel corso degli anni ’80 si dimostra un cavallo di razza. Commette decine di omicidi, anche eccellenti. Diciamo che sotto il profilo della capacità non c’è proprio da discutere. E’ stato un fedele di Totò Riina fin dagli anni ’80. Della vicinanza di Matteo Messina Denaro a Riina non hanno parlato solo i pentiti ma ne parla lo stesso Riina in carcere, come di uno che era la luce dei suoi occhi. Il padre lo aveva messo nelle sue mani. Nel ’92 Messina Denaro aveva appena 30 anni quando Cosa nostra sferrò il suo attacco micidiale allo Stato, come risposta alle condanne del maxiprocesso. Se Messina Denaro non avesse avallato la strategia stragista di Riina, decidendo di non mettersi contro lo Stato, Riina cosa avrebbe fatto. Intanto non avrebbe potuto contare sui trapanesi e non avrebbe potuto trascorrere parte della latitanza a Mazara del Vallo e Castelvetrano. Quindi il discorso del consenso dei trapanesi, nella persona di Matteo Messina Denaro, è un consenso fondamentale. Riina non avrebbe mai potuto ordinare quello che ha fatto senza di loro. Se tutti non gli fossero andati dietro lui non avrebbe potuto fare la guerra allo Stato, e quello che la sua mente diabolica aveva già elaborato”.

Ad Aragona lui avrebbe perseguitato e molestato lei per convincere lei a non separarsi da lui. Adesso la giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Wilma Mazzara, ha condannato lui a 6 mesi di reclusione per stalking aggravato perché commesso a danno della moglie. Si tratta di Salvatore Milioto, 42 anni, originario di Sant’Angelo Muxaro. A carico di Milioto è stato anche imposto il risarcimento di 6mila euro a favore della donna.

Da 13 giorni Biagio Conte, fondatore a Palermo della Missione Speranza e Carità che accoglie 1100 persone disagiate, prega, rende penitenza e digiuna, nutrendosi solo di Eucarestia, in una grotta nell’entroterra siciliano. Nei giorni scorsi il missionario è stato male ma adesso si è ripreso e intende continuare il digiuno. Il missionario, che si batte contro ogni forma di dipendenza, lancia un appello. Le sue parole: “Perché non prendiamo l’esempio dei provvedimenti repentini messi in atto per contrastare l’epidemia del coronavirus? Per evitare il contagio e la morte, in pochissimo tempo sono state varate leggi restrittive. Perché non si tutela la salute di ogni persona vietando il consumo e l’utilizzo di alcool, delle droghe leggere, delle sigarette, del gioco delle scommesse? Questa società è malata. Queste piaghe delle dipendenze negative sono una continua e interminabile ‘pandemia dell’egoismo”.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a nove indagati di avere reso, a disposizione degli stranieri giunti clandestinamente in Italia, documenti, biglietti di viaggio ed anche abitazioni, tra Lampedusa e Porto Empedocle, utili per evitare i controlli e i relativi rimpatri. A scoprire tale presunta organizzazione è stata la Squadra Mobile di Agrigento, coordinata da Giovanni Minardi, che nell’aprile del 2018 ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal Tribunale di Agrigento.

Sei esemplari di tonno rosso, dal peso complessivo di una tonnellata e 120 chili, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. Il pescato è stato trasportato in un furgone bloccato dalle Fiamme gialle per un controllo nella zona marinara di Acitrezza, frazione di Aci Castello, nel Catanese. Il conducente e l’occupante del mezzo non hanno fornito la documentazione prevista dalla normativa comunitaria e nazionale specifica per il tonno rosso, che serve a identificare la provenienza del prodotto ittico. E’ scattato quindi il sequestro con conseguente contestazione di una sanzione amministrativa.

Ritengo che andremo sempre di più verso una società populista, che urla più che ragionare. In questo periodo di resilienza abbiamo visto che il cattivismo, documentato dall’Istat nell’era pre-Covid 19, non si è fermato. Non è facile essere ottimisti. Troppi egoismi, soluzionismi, arrivismi, protagonismi. Troppi ismi. Poca solidarietà e poco rispetto degli altri. Spesso è la politica dei sondaggi e dei video sui social ad alimentare tutto. Non è un buon esempio”.

Lo ha dichiarato il professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione all’Università di Messina, in un’intervista rilasciata al giornalista Tiziano Zaccaria del settimanale “Viversani e Belli” a pagina 16  in un’ampia inchiesta intitolata “Quale sarà il nostro futuro? “ dopo l’emergenza Covid 19.

Alla domanda del giornalista Zaccaria se sarà una società più rinchiusa in casa, con smartworking ed e-commerce l’esperto ha risposto: “Sarà una società costretta a cambiare pelle, provata psicologicamente e economicamente. Una società piena di paura. Si è passati dall’infodemia alla psicodemia. Dall’invasione di notizie sul virus, vere e false, al terrore per il contagio. Poi la paura di rimanere senza lavoro o la certezza di perderlo. Tutti ci siamo tuffati nell’uso dei nuovi media. La tecnologia della sopravvivenza ci ha permesso di lavorare e di fare acquisti on line. Sarà difficile tornare indietro”.

Secondo il sociologo cresceranno gli interessi per i temi ambientalisti: “Se ripenso alle parole scritte da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sii, già da allora dovevamo cambiare le nostre abitudini e il rapporto con tutto quello che ci circonda. Ma privilegiamo il vantaggio momentaneo rispetto alla certezza di un pianeta più sostenibile. Covid 19 ha fermato la marcia inarrestabile di Greta e dei suoi valori. Marcia – ha concluso il professor Pira- che prosegue sulla rete, ma non con la stessa efficacia. Singolare che dei ragazzi facciano lezione di sostenibilità agli adulti, incapaci di costruire per loro un mondo migliore ”.

Giorgia Iacolino: Finalmente si vota ad Agrigento!

La recente decisione del governo regionale di fissare la data per il voto alle amministrative il 4 Ottobre 2020 consente di guardare con prudente ottimismo alle scelte che vedranno impegnata la comunità agrigentina. 

L’emergenza prima sanitaria e poi sociale ed economica, determinata dal Coronavirus ,impone lungimiranza nella scelta del sindaco e della nuova amministrazione comunale oltre che dei componenti il consiglio comunale.

Le difficoltà di famiglie, commercianti ed imprese devono essere ascoltate e finalizzate in attività progettuali concrete al servizio della comunità, liberando risorse nuove per contribuire alla crescita reale della realtà agrigentina.

Serve un cambio di passo con una svolta che valorizzi lo splendore di una città che è testimonianza vivente di una cultura millenaria. Credo in un progetto realmente innovativo dove giovani, imprenditori, professionisti ed onesti lavoratori diano sostegno ad un ritrovato entusiasmo messo al servizio della città  di Agrigento.

Con queste premesse e con la consueta energia – conclude Giorgia Iacolino- mi ricandido al consiglio comunale per guidare una lista di donne e uomini impegnati a risollevare le sorti di una città, Agrigento, che rimane il cuore del Mediterraneo e ricca di risorse culturali e naturali senza eguali che meritano la piena valorizzazione.

L’Agifar, l’Associazione Giovani Farmacisti di Agrigento, presieduta da Silvia Nocera e la Federfarma di Agrigento, presieduta da Claudio Miceli, comunicano con soddisfazione la ripresa delle attività del network “Formare l’Eccellenza”, sospese per alcuni mesi a causa dell’emergenza coronavirus. I prossimi 17 giugno e 1 luglio sono state organizzate due sessioni di lavoro dell’evento “La Farmacia in un mondo digitale” con un interessante programma di webinar (Seminario interattivo tenuto su Internet). Per partecipare basterà connettersi al link  https://bit.ly/3c2JgkS dalle ore 14:30.

L’evento, dedicato alla digitalizzazione, nasce in collaborazione con “BD Rowa”, azienda leader nel settore dell’automazione e nuovo partener del network “Formare l’Eccellenza”. La presidente dell’Agifar, Silvia Nocera dichiara: “Grazie alla proficua e costruttiva collaborazione con le aziende e i docenti che condividono il nostro percorso formativo, oggi è possibile ripartire insieme, a testimonianza di quanto, oggi più che mai, la formazione volta all’attualità, gratuita, di alto profilo e accessibile a tutti sia per noi un valore centrale ed irrinunciabile. E’ per questo che, seppur al momento in forma diversa, “Formare l’Eccellenza” riprende il suo percorso con un interessante programma di webinar. Il prossimo 17 giugno inauguriamo con BD Rowa un attualissimo percorso dedicato alla digitalizzazione”.