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È stato approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana l’emendamento presentato dal deputato Lo Giudice insieme al collega Figuccia, che prevede di assegnare 10 milioni di euro per i lavoratori stagionali siciliani.

“Nei giorni scorsi – dichiara l’on. Lo Giudice – con un intervento veemente ho voluto portare questo tema all’attenzione dell’Ars, ritenendo fondamentale poter dare una risposta concreta a questo comparto.”

Già in quinta commissione, tra i destinatari delle misure di sostegno al reddito, erano stati inseriti anche i lavoratori stagionali, discontinui e atipici.

Oggi, proprio nella giornata in cui si celebrano tutti i lavoratori, arriva un risultato concreto mediante la destinazione di 10 milioni di euro come contributo una tantum per questi lavoratori, per altro dimenticati anche dal governo nazionale.”

A fargli eco il collega Figuccia che ha dichiarato “Un risultato importante, per dei lavoratori che a causa del covid hanno subito un duro contraccolpo, e che il prossimo anno avranno anche difficoltà a percepire l’indennità di disoccupazione.”

“Ringrazio il Governo – conclude Lo Giudice – per aver accolto la mia proposta, per altro condivisa da tutti. Mi auguro che adesso nel più breve tempo possibile si possa concretamente far giungere questa risposta a giovani e meno giovani che da anni sono costretti a convivere in condizioni difficoltose e che oggi per la prima volta vengono tenuti in considerazione dal parlamento siciliano.”

All’Arcidiocesi di Agrigento arriva don Alessandro Damiano, il vescovo coadiutore nominato dal Santo Padre.
La notizia è stata annunciata dall’arcivescovo di Agrigento card. Francesco Montenegro.
A nome  di tutta  la  Comunità canicattinese, il sindaco Ettore Di Ventura, dà il benvenuto al nuovo prelato, S.E. don Damiano.

Stop alle quattro zone rosse siciliane. Lo ha stabilito il presidente della Regione, Nello Musumeci, con una propria ordinanza che pone fine alle restrizioni speciali nelle quali sono rimasti, per oltre un mese, gli abitanti di Agira e Troina nell’Ennese, Salemi in provincia di Trapani e Villafrati nel Palermitano.
Si era arrivati alla “chiusura” dopo una preoccupante crescita di contagi e al verificarsi di allarmanti decessi. Una misura drastica, adottata dopo avere sentito i quattro sindaci, che però ha consentito di contenere il contagio, pur causando non poche difficoltà fra la popolazione.
Si riaprono le porte dei quattro centri simbolo di questa grave epidemia anche se il governatore continua ad invitare gli abitanti “a rispettare le distanze interpersonali, a usare le mascherine anche fuori casa e non dimenticare che la battaglia non è vinta”.
Da lunedì 4 maggio, quando entrerà in vigore il provvedimento, le comunità di Agira, Salemi, Troina e Villafrati osserveranno le stesse regole previste per l’emergenza in tutta l’Isola.

Sulla riduzione o esenzione dei tributi locali del comparto turismo interviene il presidente regionale della Confcommercio Francesco Picarella che dichiara: “L’assemblea regionale siciliana ha approvato la norma in finanziaria che dispone l’esenzione o la riduzione dei tributi locali per tutto il comparto turistico, una buona notizia che mette nelle condizione i comuni di venire incontro alle esigenze degli operatori turistici, comparto gravemente danneggiato dall’attuale pandemia da coronavirus”.

Picarella, aggiunge:”Non solo sgravi compensativi sulle imposte, ma anche concessioni di suolo pubblico che consentano il rispetto delle distanze derivanti dalle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19. Pertanto, facciamo appello come Confcommercio ai sindaci affinché dispongano immediatamente l’esenzione dei tributi locali per albergatori, bar, ristoratori e tutte le attività turistiche”.

Esteso il contributo di 6 milioni di euro a tutti i capoluoghi di Provincia siciliani e non solo alle città Metropolitane. Questo grazie ad un emendamento del M5S alla riscrittura governativa dell’articolo 9 della Finanziaria. Questo in quanto – hanno affermato i deputati 5 stelle in aula – tutti i capoluoghi di provincia stanno soffrendo i contraccolpi della Pandemia e non solo le città maggiori.

Nelle disposizioni generali, la nuova ordinanza evidenzia che sono abrogate tutte le precedenti ordinanze, rimanendo in vigore esclusivamente le disposizioni esplicitamente richiamate nella presente. Nel territorio della Regione Siciliana hanno integrale efficacia le misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020. Le limitazioni di ingresso e uscita dal territorio della Regione Siciliana restano invariate e sono disciplinate dal decreto n. 183 del 29 aprile 2020 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro della Salute, e sue eventuali modificazioni e integrazioni.

Qui accanto, alleghiamo in PDF la nuova ordinanza che il lettore più leggere o stampare. Ordinanza n.18 del 30 aprile 2020 frimato.pdf

Ma vediamo quali sono le nuove principali disposizioni:

TRASPORTO PUBBLICO: Nei mezzi di trasporto pubblico urbano è consentito l’accesso ai passeggeri nella misura massima del 40% dei posti omologati e, comunque, garantendo il
rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi. Lo spazio riservato al
conducente del mezzo deve essere opportunamente delimitato.

CONDUZIONE DI TERRENI ED AREE VERDI: È consentita, in quanto riconducibile a “situazione di necessità” finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di manutenzione per la prevenzione degli incendi, l’attività non imprenditoriale essenziale alla
conduzione di terreni agricoli e alla cura degli animali ivi custoditi. Per le finalità di cui al comma precedente, l’uscita nell’ambito del medesimo territorio comunale o in quello di un altro Comune è consentita una sola volta al giorno e ad un massimo di due componenti del nucleo familiare, ovvero ad un soggetto all’uopo delegato.
È, altresì, autorizzata l’attività di manutenzione di aree verdi e naturali, pubbliche e private.
Le attività di cui al presente articolo sono consentite solo nei giorni feriali.

PERSONE CON DISABILITA’: È consentito, in caso di necessità, alle persone affette da disabilità intellettive, relazionali e/o motorie, con l’assistenza di un accompagnatore, compiere una uscita giornaliera di breve durata e in prossimità della propria abitazione, ovvero presso i luoghi pubblici indicati nell’articolo 1, lett. e) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, nei modi e termini ivi specificati.

ANIMALI DI AFFEZIONE: Gli spostamenti con l’animale di affezione, per le sue esigenze fisiologiche, sono consentiti solamente in prossimità della abitazione.
È consentita, altresì, l’attività di tolettatura degli animali, purchè il servizio sia svolto previo appuntamento e senza alcun contatto diretto tra le persone mediante la modalità “consegna dell’animale, tolettatura – ritiro dell’animale”.

SPOSTAMENTI PRESSO IL PROPRIO DOMICILIO, ABITAZIONE O RESIDENZA: Sono consentiti, nell’ambito del territorio della Regione Siciliana, gli spostamenti per il trasferimento “stagionale” nelle abitazioni diverse da quella principale, sia individuale che del nucleo familiare convivente. Gli spostamenti sono vietati nei giorni domenicali e festivi.

VISITE AI CIMITERI: I sindaci hanno la facoltà di disporre l’apertura dei cimiteri, a condizione che possano essere assicurate adeguate misure organizzative per evitare assembramento di visitatori e per garantire la distanza interpersonale.

ATTIVITA’ SPORTIVA: È consentita l’attività sportiva in forma individuale, ovvero con un
accompagnatore per i minori e le persone non autosufficienti, compresa la c.d. pesca sportiva, purchè nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle norme relative al contenimento del contagio.
I circoli, le società e le associazioni sportive sono autorizzati all’espletamento delle proprie attività, purchè in luoghi aperti. A titolo esemplificativo e non esaustivo, tale disposizione si applica alle seguenti discipline: tennis, ciclismo, canoa, canottaggio e vela, equitazione, atletica e golf. I rappresentanti legali delle strutture predette sono tenuti a: a) comunicare l’inizio delle attività al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio; b) dichiarare di essere nelle condizioni di garantire la sanificazione
periodica degli spogliatoi e degli spazi comuni; c) autocertificare la sussistenza dei requisiti di rispetto delle regole precauzionali secondo la circolare che verrà emanata dall’Assessorato regionale della Salute entro 24 dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza.

SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE, INDUSTRIALI E COMMERCIALI: Tutte le attività produttive industriali e commerciali individuate dagli allegati 1, 2 e 3 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020
sono consentite nel territorio della Regione Siciliana, secondo le modalità specificate nel medesimo Decreto.
Sono, quindi, autorizzate, previa comunicazione al Prefetto, anche le attività di:
a) ristoranti, gelaterie, pasticcerie, bar e pub solo con asporto o consegna a domicilio, con l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi;
b) manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da parte del proprietario o del marinaio con regolare contratto di lavoro, nel rispetto delle norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da Covid-19. Tale attività è consentita solo nei giorni feriali;
c) consegna delle imbarcazioni, compreso lo spostamento dal cantiere all’ormeggio, manutenzione, vigilanza, pulizia e sanificazione degli arenili, ivi compreso l’allestimento, il montaggio e la manutenzione dei pontili e delle strutture amovibili;
e) manutenzione, montaggio e allestimento degli stabilimenti balneari, nonché la pulizia della spiaggia di pertinenza. L’impresa esecutrice è tenuta a garantire nelle aree di cantiere il rispetto delle normative di settore, il distanziamento interpersonale ed ogni altra misura finalizzata alla tutela dal contagio, avendo anche cura di interdire l’accesso ai non addetti ai lavori;
f) commercio, anche al dettaglio, di prodotti florovivaistici quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, semi, piante, fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti.

CHIUSURA NEI GIORNI FESTIVI E AUTORIZZAZIONE ALLA CONSEGNA A DOMICILIO E ALL’ASPORTO: È disposta la chiusura al pubblico nei giorni domenicali di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie e per le
edicole. Per domenica 10 maggio 2020 è consentita la vendita di prodotti florovivaistici di cui al superiore articolo 9, comma 2, let. f).
È autorizzato nelle superiori giornate domenicali il servizio di consegna a domicilio e di asporto dei prodotti alimentari e affini, nonché dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento. Per la sola domenica 10 maggio 2020 il servizio a domicilio è consentito anche ai commercianti di prodotti florovivaistici.

L’ordinanza segue con il TITOLO IV MISURE URGENTI IN MATERIA DI PREVENZIONE SANITARIA. In questa ultima parte dell’ordinanza sono indicate disposizioni che riguardano il rientro nel territorio della Regione, i soggetti positivi in stato di isolamento domiciliare, etc, etc.

Carissimi, vi rendo noto che le Istituzioni governative, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Segreteria Generale della CEI stanno valutando le condizioni alle quali, gradualmente, potremo riprendere le celebrazioni con il popolo e le attività pastorali ordinarie. Pertanto, nessuno può prendere arbitrariamente iniziative personali. Aspettiamo tutti con rispetto le indicazioni che ci verranno date. Queste sono, invece, le indicazioni da seguire per la celebrazione del Rito delle esequie.

  1. CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE: È possibile celebrare le esequie con la messa sia in chiesa sia all’aperto, in spazi idonei, contigui alla chiesa. Non è consentito celebrare in spazi non di pertinenza della parrocchia.
  2. MISURE DA OSSERVARE PER LA CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE: di seguito vengono indicate alcune disposizioni – già condivise dalle autorità di cui sopra – cui ottemperare con cura, «nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2».
  3. Luogo della celebrazione: La chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica. La stessa cosa venga fatta per la celebrazione all’aperto.
  4. Strumenti necessari: Il parroco provveda a dotarsi di un termometro digitale o di un termo-scanner. Parimenti dovrà dotarsi di alcuni dispenser igienizzanti per le mani.
  5. Partecipanti alle esequie: Riguardo ai partecipanti ci si dovrà attenere scrupolosamente alle disposizioni ministeriali, che consentono «l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino al massimo di 15 persone […] indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Se qualcuno facesse problemi, il celebrante dovrà chiudere la chiesa e celebrare il solo rito delle esequie senza messa al cimitero.
  6. Individuazione dei partecipanti: spetta alla famiglia individuare le 15 persone ammesse al rito funebre e consegnarne l’elenco nominale all’agenzia funebre, che si farà garante per l’ingresso. Il Vicario Foraneo potrebbe dare indicazioni precise a tutte le agenzie funebri della Forania, chiedendo la loro collaborazione. Francesco Montenegro ARCIVESCOVO METROPOLITA DI AGRIGENTO
  7. Norme da osservare prima dell’accesso in chiesa o nello spazio all’aperto: Un addetto alla sicurezza (individuato dal parroco) dovrà misurare la temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Questa disposizione è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato l’accesso a chi abbia una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o presenti altri sintomi influenzali o abbia avuto contatti con persone positive a SARS-COV-2.
  8. Presbitero celebrante: il presbitero che celebra la messa e il rito delle esequie indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga un’adeguata distanza di sicurezza dai partecipanti.
  9. Distribuzione dell’Eucarestia: Prima di distribuire la comunione, il celebrante dovrà curare l’igiene delle proprie mani con un dispenser da tenere vicino all’altare. Per ridurre al minimo gli spostamenti, sia il celebrante stesso a recarsi ai posti, dove i fedeli sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria. Lo stesso abbia cura di porre la particola sulle mani dei fedeli, evitando il contatto fisico con esse.
  10. Norme igieniche da osservare dopo la celebrazione: terminata la celebrazione, il parroco abbia cura di favorire il ricambio dell’aria degli ambienti utilizzati.
  11. Comunicazione ai fedeli: il parroco informi tempestivamente la comunità sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i vari canali di comunicazione di cui la parrocchia dispone, sia affiggendo all’ingresso della chiesa appositi cartelli informativi. Con la speranza di tornare al più presto alla normalità per riprendere il nostro cammino di fede comunitario, vi saluto cordialmente insieme al neoeletto Arcivescovo Coadiutore Alessandro

Trentasette sindaci dell’Agrigentino hanno sottoscritto una lettera della collega di Porto Empedocle Ida Carmina, sul fenomeno immigrazione, indirizzata al premier Giuseppe Conte.

Le notizie preoccupanti che arrivano dall’Africa dove i contagi continuano a moltiplicarsi, fonte Oms, ha provocato una certa preoccupazione.

La missiva è l’ennesimo appello al Governo ”affinché intervenga per attuare ogni misura per coniugare l’accoglienza dei migranti con l’esigenza di garantire la salute di tutti”.

Per i 37 primi cittadini bisogna vigilare attentamente lungo il Canale di Sicilia, approntare una nave dove far effettuare la quarantena ai migranti, sottoporli a tampone immediatamente. “Basta a soluzioni improvvisate per l’accoglienza dei migranti. È forte la preoccupazione per l’esposizione a rischio pandemico a causa degli sbarchi incontrollati verificatisi anche nelle ultime ore e che hanno registrato – scrivono i sindaci agrigentini – un incremento di oltre il 100% nel solo mese di aprile: si è passati dai 255 del 2019 ai 600 di oggi. Vanno pure tutelati gli operatori e le comunità destinate ad ospitare i migrati e individuati criteri di riparto differenti rispetto agli attuali per evitare il diffondersi del virus e per scongiurare che i cittadini, stremati dalle conseguenze del lockdown, possano – concludono i sindaci – reagire con atteggiamenti sbagliati e non conformi allo spirito di ospitalità, sinora sempre mostrato dagli agrigentini”.

Anche quest’anno andiamo a celebrare la festa del lavoro per eccellenza, quel Primo Maggio che ricorda quante tragedie, battaglie e contestazioni si sono susseguite nel tempo per raggiungere il diritto al lavoro democraticamente sancito dalla Costituzione italiana che è tutt’altro rispetto alla schiavitù del lavoro.

Quest’anno in particolare e ci auguriamo irripetibile, visto quanto stiamo subendo come Comunità, Nazione, Popolo, e Lavoratori, la Sicilia renderà omaggio alla Festa del Lavoro sulle macerie del tessuto economico. imprenditoriale e commerciale che ha sempre retto la fragile economia siciliana.

Noi del Sinalp Sicilia ci siamo chiesti che significato può avere oggi ed in queste condizioni, inneggiare ad una festa di qualcosa che purtroppo sta scomparendo nell’Isola, e vorremmo porre questa domanda al nostro Presidente, On. Musumeci, per ascoltare il suo punto di vista e poter anche conoscere le strategie adottate dalla sua Giunta Regionale per dare impulso e crescita alla nostra terra.

Ci poniamo alcune domande, che nel loro assordante silenzio da parte della politica regionale non possono più essere disattese, ci chiediamo quali siano le dinamiche che scaturiscono in ogni azione di indirizzo amministrativo, organizzativo, strutturale e sociale messa in atto dalla Regione Siciliana e dai politici che di essa ne fanno parte.

A Genova, che dista circa 150 km dall’epicentro della famigerata pandemia le ditte incaricate di ricostruire il ponte Morandi non si sono mai fermate e sono riuscite ad abbattere il vecchio ponte, a trasportare le macerie accumulatesi e ricostruire il nuovo, che ha una lunghezza di circa 1.270 metri, in appena un anno e già da Giugno 2020 garantiscono il transito della prima auto senza accampare scuse di vario genere per far slittare i tempi di consegna.

In Sicilia dell’ormai “famigerato “ponte”, di appena 270 m sull’autostrada PA/CT, crollato ormai quasi SEI anni fa, ancora non si ha traccia, speranza o miracolo del suo completamento.

A corollario della ormai certificata inefficienza di tutti quegli uffici e maestranze interessate alla sua ricostruzione, paragonandone l’azione con la ricostruzione del Morandi di Genova,    i siciliani chiedono risposte serie, veritiere e non ammantate di vergognoso burocratichese utile solo a nascondere le colpe di chi non è in grado di sostituire una semplice maniglia, immaginiamoci poi un ponte.

Il Primo Maggio assisteremo ad un bel po’ di retorica che scolerà a fiumi nei visi, scavati dalla fatica del non far nulla, dei nostri rappresentanti politici che si sono susseguiti alla guida della nostra terra dal dopoguerra ad oggi.

Questi signori ci parleranno di mirabolanti iniziative che stanno “sempre li li per partire” ma non partono e non partiranno mai, chiacchiere buone solo a prendere in giro i siciliani.

L’inefficienza organizzativa strutturale di questa classe politica isolana ha toccato il fondo quando ha deciso che doveva cedere la rete autostradale siciliana ad un ente nato ad hoc dell’Anas motivandone la scelta per la sua capacità organizzativa ed aziendale.

Senza voler entrare in polemica con l’Anas, che chiaramente fa il suo lavoro e difende le sue strategie di crescita aziendale anche con l’accaparramento del nostro Consorzio Autostradale, noi del Sinalp ci siamo sempre opposti a questa scelta.

Riteniamo che le strade come le autostrade non solo debbono rimanere prerogativa dell’Ente Regione ma debbono essere gratuite per contribuire ad abbassare i costi che le aziende siciliane sopportano nel trasferire i propri prodotti verso altri mercati.

Altra questio che merita una risposta chiara e vera, senza come al solito scomodare presunti ed ipotetici problemi che ne impediscono la soluzione più semplice e logica, riguarda la gestione del 118 che in questo tragico momento di pandemia è sicuramente in prima linea con i propri uomini e mezzi.

Ormai le grandi scelte strategiche della Regione Siciliana hanno consegnato questo delicatissimo servizio nelle mani di manager lombardi, come se in tutta la Sicilia non ci sia un professionista in grado di saper gestire il Nostro 118.

E’ stato commissionato anche uno studio di fattibilità per una nuova governance del servizio ad una Università. Tutti noi ci aspettavamo di conoscere quale delle quattro Università isolane di fosse aggiudicata questa analisi di fattibilità, ma purtroppo non avevamo previsto che la scelta è ricaduta su una università del nord.

Con tutto il rispetto per tale Università e dei suoi docenti che sicuramente non hanno niente da imparare dai nostri, ci chiediamo come mai non si sono utilizzate le risorse professionali isolane?

Che bisogno c’era di delegare tutto al di fuori dei confini della nostra terra?

Da tutte queste evidenze, che sono solo la punta dell’iceberg, si trae una semplice morale, secondo chi ci governa la nostra terra è abitata da cafoni, ignoranti, trogloditi, stupidi, imbecilli e anche delinquenti e quindi non in grado di assolvere ruoli e compiti delicatissimi di gestione della “res publica” ed abbiamo bisogno di importare queste grandi menti da altre regioni che risultano sicuramente, a questo punto, più progredite di noi.

Da tutto ciò in questi giorni spunta anche la profonda e non sappiamo come definire meglio, analisi socio/antropologica del giornalista Feltri verso il popolo del sud dichiarando che i “meridionali sono inferiori”.

Probabilmente, a questo punto, per qualche politico siciliano, viste le scelte fatte negli ultimi tempi per la Sicilia, Feltri ha ragione.

Questo Primo Maggio quindi viene festeggiato in Sicilia per il lavoro che non c’è nella speranza che ci sia un ravvedimento “sulla via di Damasco” della nostra classe politica in grado di stravolgere ed invertire le strategie di “crescita” fin’ora messe in campo.