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di Giuseppe Piscopo

Piero Carbone scrittore e memoria storica della città della ragione da alcuni anni si prodiga con pochi altri per ristabilire adeguatamente la memoria di Luigi Infantino, tenore racalmutese di fama internazionale ingiustamente dimenticato. A lui abbiamo rivolto alcune domande in prossimità del centenario dalla nascita.

Come mai il grande tenore Luigi Infantino è stato dimenticato?

“In realtà è ricordato a chiazze, quie là in Sicilia, in Italia, nel mondo, e per  ricordi singoli che non sono riusciti finora ad emergere in un unico racconto condiviso secondo i crismi della notorietà che ha avuto e che merita”.

Ad esempio?

“Tra i tanti ricordi o elogi annoveriamo quelli di Luciano Pavarotti che lo apprezzava “come tenore di grazia”, di Andrea Bocelli che è stato suo allievo, di Enrico Stinchelli, autorevole conduttore del noto programma “La Barcaccia” su Rai 3, che predilige l’Infantino napoletano definendolo “grandissimo artista”, del tenore Andrea Giordani e di tanti altri. Gli emigrati ad Hamilton a tutt’oggi  ricordano di averlo ascoltato con meraviglia nel teatro comunale prima di partire per l’America. Grande rilievo gli hanno dato gli studiosi Sguerzi e Ignazio Navarra nei loro studi  sui cantanti e la lirica in Sicilia e in Italia”.

In che modo sarà ricordato il prossimo anno che ricorre il centenario dalla nascita?

“Al momento non c’è  nulla di concreto.Nel dicembre del 2016 un gruppo di estimatori avevamo pensato di costituire una sorta di gruppo promotore ma ci vorrebbe una interlocuzione istituzionale, ma non è facile. Chissà se il desiderio fruttificherà! Con Domenico Mannella, Salvatore Salvaggio, Lillo Bellomo, Enrico Di Puma,  Calogero Messina suo coetaneo, abbiamo espresso questa intenzione alla disponibilissima Raina Nicolova Infantino quando venne a trovarci a Racalmuto in via del tutto privata.Il Premio Infantino del 1998 è stato soltanto una meteora.  Quegli stessi che l’avevano portato avanti  di colpo si sono dimenticati di Infantino e di Raina che vi aveva contribuito con le sue conoscenze e le sue amicizie in campo musicale.In paese si è sollevata un’altra volta la polvere dell’oblio, che ancora persiste.

Perché a Racalmuto non celebra Luigi Infantino che è stato un grande tenore nel mondo oltre allo scrittore Leonardo Sciascia?

“Celebrare Sciascia è facile perché è una gioiosa macchina pubblicitaria che assicura un ritorno di immagine a chi celebra. Anche a costo di inflazionare ed essere ripetitivi. Addirittura una costosa istituzione si è ridotta a questo compito ma, come diceva il mio amico critico Giorgio Segato, celebrare dinamicamente non significa utilizzare qualcosa per qualcuno ma qualcuno per qualcosa, una causa, un’idea, un progetto”.

E Infantino?

“Celebrare Infantino, invece, allo stato attuale, rendere omaggio al suo valore artistico,  significherebbe dare più che ricevere, prodigarsi con mezzi anche propri e affrontare difficoltà rischiando dinieghi e delusioni, forse perché celebrarlo significherebbe  portare avanti iniziative per ricordarlo, studiarlo, riproporlo, sollecitare e coinvolgere istituzioni, invitare personaggi, stuzzicare i mezzi di informazione. Troppo dispendioso, troppo incerto in termini di impegno personale.A tanti potrebbe non convenire, e allora meglio celebrare Sciascia. Comunque,  Infantino, come l’omologo Salvatore Puma del resto, non appartiene soltanto a Racalmuto. Celebrarlo deve significare portare avanti un progetto e non una passerella o una cerimonia”.

Qual è stato il legame tra Infantino e Racalmuto?

“Infantino anche nei momenti più fulgidi del successo e della gloria non ha mai dimenticato il paese che gli ha dato i natali, umili natali, e l’opportunità di coltivare la sua vocazione musicale nella banda cittadina. Da Roma, vi ritornava non solo  lo stato d’animo nostalgico. Ha cantato nel locale teatro dove  da ragazzo aveva assistito a tanti spettacoli.  Da adulto e famoso avrebbe voluto rilevarlo per istituirvi una scuola di canto per giovani cantanti. L’amico Salvatore Russo, costumista e scenografo nonché direttore del Teatro dell’Opera di Roma avrebbe trasferito a Racalmuto la sartoria; Plamen Kartalov, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Sofia, avrebbe voluto rappresentarvi La Cavalleria Rusticana. Questo nei primissimi Anni Ottanta del secolo scorso”.

Com’è finita?

“Non se ne fece nulla. Eppure il teatro, inaugurato nel 1880 con la rappresentazione del Rigoletto,  nel solco della vocazione originaria, in sinergia con l’altro grande tenore racalmutese, Salvatore Puma, avrebbe potuto guadagnarsi un posto significativo nel mondo della musica diventando una piccola Spoleto. Magari sarebbe stato un tempio della musica come lo è diventato per la pittura un vecchio castello di Figueres in Catalogna grazie a Salvador Dalì. Avrebbe rappresentato in ogni caso elemento catalizzatore per tanti che in paese e non solo hanno coltivato e coltivano la musica e il canto. Invece, le vicissitudini incontro alle quali il teatro è andato successivamente fino ai nostri giorni sembra che assomiglino ad una sorta di maledizione. È ben poca cosa la pur prestigiosa raccolta di costumi di scena donata dal tenore Puma rispetto alle potenzialità che il Teatro di Racalmuto avrebbe potuto esprimere. La stessa raccolta ha rischiato inspiegabilmente di assottigliarsi se non era per il vigile interessamento di qualche cittadino”.

Sicilia amara e duci è una raccolta di canzoni siciliane. Come è stato accolto dai siciliani questo preziosissimo lavoro discografico?

“Come tutto il resto, e a prescindere dal valore, perché il successo porta successo e l’oblio porta oblio. Ma nonostante tutto siamo fiduciosi:studiosi e  critici musicali porterebbero con piacere la loro testimonianza e cantanti siciliani, proprio a partire dallo spirito di questa raccolta, dal significativo titolo Sicilia amara e duci, per il centenario verrebbero a Racalmuto a rendere onore a Infantino , nel “suo “Teatro, anche riproponendo le sue canzoni. Cito emblematicamente Giuseppe Veneziano, tenore alla Scala di Milano, “affascinato” da Infantino, farebbe risuonare nel teatro racalmutese  con tutta la sua possente voce il suo omaggio da cantante a cantante. Sarebbe un evento. Significherebbe l’annuncio di un nuovo cammino. Beh, anche solo con l’annuncio anzi a partire da questo  credo che le celebrazioni per il centenario del grande tenore racalmutese Luigi Infantino siano iniziate”.

 

Approvata ieri, in modalità videoconferenza, la Deliberazione di G.M. n°. 83, con la quale viene previsto un atto di indirizzo per predisporre delle misure a sostegno degli esercizi commerciali e delle attività produttive costrette da settimane all’inattività a causa dell’emergenza COVID 19.

Nell’atto di indirizzo sono previste diverse misure a supporto della categoria, tra cui le più rilevanti sono l’esenzione del pagamento della TARI per tutto il periodo di chiusura delle attività e per il mese successivo al loro riavvio nonchè l’esenzione del pagamento della TOSAP per tutto il medesimo periodo sia per gli esercizi commerciali che per gli ambulanti del mercatino settimanale del mercoledì.

Inoltre, la P.O. n°. 5 UTC ing. Gioacchino Meli, di concerto con il Dirigente della P.M. dr.Angelo Licata e il Responsabile del SUAP, dovranno predisporre un piano che consentirà l’ampliamento degli spazi occupati da tavoli, sedie e altre strutture assegnati agli esercizi commerciali e, ove possibile, anche con la costituzione di isole pedonali chiuse al traffico veicolare. Per l’occupazione di queste nuove aree pubbliche le attività commerciali saranno esenti dal pagamento della TOSAP.

L’atto è stato approvato all’unanimità e dichiarato di immediata esecuzione.

“Siamo vicini ai nostri commercianti – dichiara il Sindaco Ettore Di Ventura – anche loro, come tante altre attività stanno subendo grandi danni economici. Sono altre vittime dello stato di emergenza, non solo sanitaria, causata dal COVID – 19. Auspichiamo che le iniziative prese a sostegno delle loro attività possano aiutarli ad affrontare una più rapida ripartenza”.

 

Elezioni nei Comuni siciliani in autunno, niente commissariamenti ma proroghe per i sindaci. Oggi è stato approvato in commissione Affari istituzionali all’Ars. La norma è stata votata all’unanimità in commissione. Il ritorno al voto in due giorni è ispirato all’esigenza di limitare al massimo gli assembramenti alle urne.

“Esprimiamo apprezzamento per la decisione dell prima commissione affari istituzionali dell’Ars di prevedere lo svolgimento del turno elettorale amministrativo ordinario 2020 per i Comuni, nei giorni di domenica e lunedì fino alle 14.00, nel periodo dal 15 settembre al 15 novembre 2020 e di prorogare il mandato dei sindaci e dei consiglieri comunali fino al completamento delle operazioni elettorali rinviate.” Lo dicono i deputati del Pd Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici, componenti della prima commissione parlamentare dell’Ars.

Le elezioni degli organi delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi comunali si svolgeranno entro 60 giorni dalla proclamazione degli eletti. I commissari degli organi delle città metropolitane e dei Liberi Consorzi Comunali sono prorogati non oltre il 31 gennaio 2021. Per la presidenza di Liberi consorzi comunali saranno candidabili tutti i sindaci in carica.

Avevamo, giorni fa, sulla nostra testata pubblicato un editoriale ritenendo illogica la proposta dell’onorevole Eleonora Lo Curto dell’Udc di non prorogare il mandato e di nominare i commissari.

Il governo accelera sul “decreto aprile”, una manovra “espansiva imponente e mai vista dal dopoguerra a oggi”, come la definisce in Parlamento il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che lavora per chiudere il testo entro giovedì.

Tra le misure sulle quali sembra prossimo l’ok ci sono ammortizzatori, compresi altri due mesi di proroga della Naspi per chi ce l’ha in scadenza, bonus automatici e in massimo 24 ore per gli autonomi, niente Iva sulle mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale per tutto il 2020, aiuti alle famiglie e risorse a fondo perduto per le Pmi.

Ci sarà un “sussidio temporaneo” per chi non ha nessun altro introito o aiuto pubblico e non può accedere al Reddito di cittadinanza.

L’Italkali ha donato, in due riprese, 2 mila chilogrammi di sale al comune di Palma di Montechiaro. È stato il vicepresidente del Consiglio comunale, Rosario Falco, dipendente della società a fare esplicita richiesta al direttore della miniera di Racalmuto, Luigi Scibetta. Che ha subito sposato il tutto.

È stato lo stesso Falco, accompagnato dal presidente della massima assise cittadina, Domenico Scicolone, ad andare a prendere il sale direttamente in miniera.
“In questo momento di difficoltà – dicono Falco e Scicolone – ogni offerta che arriva è sempre bene accetta. La situazione non è per nulla facile per diverse famiglie”.
Il sindaco, Stefano Castellino ha voluto ringraziare i vertici dell’Italkali per il dono che hanno fatto alla comunità palmese. Il sale adesdo verrà distribuito dalla Protezione civile alla cittadinanza.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta, 125 (14, 22, 11);

Catania, 670 (106, 220, 81);

Enna, 295 (122, 81, 28);

Messina, 373 (90, 112, 48);

Palermo, 352 (69, 90, 28);

Ragusa, 54 (6, 29, 6);

Siracusa, 111 (49, 86, 24);

Trapani, 94 (6, 40, 5).

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 73.008 (+2.358 rispetto a ieri), su 68.729 persone: di queste sono risultate positive 3.120 (+35), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.143 (+20 rispetto a ieri)745 sono guarite (+14) e 232 decedute (+1).

Degli attuali 2.143 positivi, 462 pazienti (-13) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.681 (+33) sono in isolamento domiciliare.

L’ing. Salvatore Rino Giglione – attuale Dirigente Generale del Dipartimento regionale degli affari extraregionali e già Dirigente Generale di vari Dipartimenti presso l’Assessorato Regionale Salute e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali – ha presentato domanda per l’inserimento nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali.
Tale Elenco nazionale viene aggiornato ogni due anni. All’aggiornamento è preposta una Commissione di esperti di altissimo livello chiamata a valutare l’esperienza dirigenziale maturata negli ultimi sette anni dai candidati e i titoli formativi e professionali posseduti.
Esclusivamente coloro che sono inseriti nel suddetto elenco possono partecipare alle selezioni indette dalle Regioni per il conferimento degli incarichi di direttore generale della aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio Sanitario Nazionale.
In data 1° aprile 2020 è stato pubblicato il suddetto elenco.
Tuttavia, l’Ing. Giglione – nonostante i numerosissimi titoli vantati – non è stato inserito in tale elenco.
Pertanto, l’Ing. Giglione – assistito dall’avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha presentato apposito reclamo chiedendo all’Amministrazione di riesaminare la domanda di partecipazione, di correggere la precedente valutazione e di inserire lo stesso nell’Elenco dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale della aziende sanitarie locali.
In particolare, con il reclamo è stata contestata l’erronea valutazione sia di taluni titoli formativi sia del servizio prestato dall’Ing. Salvatore Giglione quale Dirigente Generale presso vari Dipartimenti Regionali.
Con il reclamo veniva, altresì, chiarito come la richiesta di riesame rivestisse carattere di assoluta urgenza giacché a brevissimo verranno indette le selezioni per il conferimento degli incarichi di direttore generale dell’ASP siciliane ancora vacanti.

Ebbene, il Ministero della Salute, condividendo le tesi degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, con provvedimento del 27 aprile 2020, ha rettificato il punteggio attribuito all’Ing. Giglione inserendo lo stesso nel suddetto elenco.

Per effetto di tale inserimento, l’ing. Giglione rientra nel novero dei soggetti cui potrà esser conferito l’incarico di Direttore Generale del Servizio Sanitario.

A Siculiana un uomo è contagiato dal coronavirus. Il sindaco, Leonardo Lauricella, conferma e, tramite i social, ha spiegato: “Si tratta di una persona ricoverata ad Agrigento il 20 aprile scorso per cause non riconducibili al coronavirus. Poi, intorno al 26 aprile ha manifestato febbre. Si ipotizza che il contagio sia avvenuto in ospedale. Al momento il siculianese è ricoverato al Civico di Palermo. La situazione è sotto controllo. Insieme al medico di famiglia stiamo attivando le procedure e le precauzioni che il caso impone, anche con riferimento al nucleo familiare. Continuiamo a rispettare le misure di prevenzione consigliate”.

Ecco il teso della lettera di protesta:

“Siamo un gruppo di Operatori Socio Sanitari in formazione di Agrigento. Il nostro percorso di formazione per diventare Operatori Socio Sanitari, interamente autofinanziato, si è svolto a partire dal 16 settembre 2019, maturando un percorso teorico in aula della durata di 180 ore, ed uno pratico, svoltosi presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, della durata prevista di 240 ore. Il termine ultimo del nostro tirocinio pratico era previsto per martedì 10 di marzo 2020, ma il giovedì precedente, 5 marzo 2020, a sole tre giornate di tirocinio dalla conclusione, siamo stati informati di un’Ordinanza di Sospensione delle Attività dei corsi in Operatore Socio Sanitario, disposta dalla Regione Sicilia, in applicazione all’art. 1, Lettera D, del D. P. C. M. del 04.03.2020, con decorrenza immediata fino alla data del 15 marzo 2020. Vorremmo evidenziare che, come da regolamento del corso, abbiamo diritto al margine del 10% delle assenze rispettivamente per ciascuno step del percorso formativo, che si traducono complessivamente in sette giornate di 6 ore ciascuna. Ad oggi, nonostante i nostri ripetuti solleciti presso gli enti di formazione coinvolti, non si ha più alcuna notizia delle nostre sorti. Siamo consapevoli di avere già portato a termine la nostra formazione, sia teorica che pratica, avendo messo le nostre stesse vite in pericolo, esponendoci in prima linea fino al 5 marzo, periodo in cui l’emergenza Covid-19 era già in atto nella nostra Nazione. Riteniamo ingiusto non poter completare il nostro percorso a causa di un vincolo burocratico. Tutti noi vogliamo metterci a disposizione per intervenire operativamente nella lotta all’emergenza Covid-19 in atto a livello internazionale, ma il nostro percorso formativo, già quasi completo, è in una fase di stallo burocratico. Siamo delle risorse già formate e pronte. CHIEDIAMO Con il Suo aiuto, di CONSEGUIRE il nostro titolo mediante la didattica a distanza o secondo una modalità più congeniale, purché risolutiva, tale da consentirci di avere la possibilità di metterci a disposizione da subito”.

Fiduciosi in un Suo riscontro, La Salutiamo Cordialmente Grazie Gruppo Operatori Socio Sanitari di Agrigento (Calogero Vignera, Viviana Cicirello, Caterina Bonadonna, Raimondo Cacciatore, Maria Cacciatore, Fabrizio Graceffa, Maria Angela Spoto, Vincenza Cuffaro, Giuseppina Collura, Gerlanda Farruggia, Davide Scibetta, Emanuela Lionti, Luca Tuttolomondo, Gaetano Micciché, Maria Carmela Falco Abramo)