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Oltre trecento controlli durante i primi giorni di pattugliamento del territorio da parte dalla Polizia Provinciale, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all’emergenza Covid 19. Elevati anche tre verbali di contestazione di 533 euro cadauno per violazioni delle norme che prevedono l’utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative.

La Polizia Provinciale è stata impegnata ad Agrigento e nei comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e due pattuglie dalle 14:00 alle 20:00.

La disponibilità della Polizia Provinciale per presidiare il territorio di alcuni comuni della provincia di Agrigento era stata comunicata dal Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Dott. Alberto Girolamo Di Pisa attraverso una nota ufficiale inviata al Prefetto di Agrigento e al Questore di Agrigento, nonché ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Il Commissario straordinario Di Pisa ha sollecitato il Comandante della Polizia Provinciale ad intensificare l’attività di controllo del territorio per scoraggiare le uscite senza valido motivo per ridurre i casi di diffusione del virus Covid-19, nella necessità di verificare l’osservanza dei decreti del Governo e l’Ordinanza del Presidente della Regione.

Il corpo di Polizia Provinciale sta operando su disposizione della Prefettura e della Questura di Agrigento che coordinano gli interventi nel territorio provinciale.

Saltato ormai il Giro di Sicilia, previsto dall’1 al 4 aprile, Nuccio Di Paola, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, chiede che la Regione recuperi le somme destinate all’evento – più di 2,2 milioni di euro – e le reinvesta in attività legate all’emergenza. Possibilmente, nel sostegno agli operatori turistici, anche loro vittime di una crisi imprevista che comprometterà la stagione estiva.

“La Regione siciliana – ricorda Di Paola – nel 2019 aveva stipulato un accordo pluriennale e milionario (per complessivi 10,8 milioni di euro) con la società Rcs Sport Spa, per l’organizzazione, nel periodo 2019-2021, del Giro di Sicilia e di alcune tappe del Giro d’Italia. Alla base della decisione uno studio realizzato dall’Università di Catania. La competizione del Giro di Sicilia 2020, costata ai siciliani 1,2 milioni di euro, oltre all’Iva, e che doveva svolgersi proprio nei giorni scorsi, è stata annullata e sembra difficile che la si possa riproporre. A tale cifra si aggiunge la spesa di 1 milione di euro per l’organizzazione di tappe del Giro d’Italia, competizione al momento rinviata e comunque a forte rischio. Ci sono quindi in sospeso più di 2,2 mln € che potrebbero essere recuperati dalla Regione”.

“Noi del M5S – prosegue il deputato – avevamo avanzato dei dubbi in merito alle ricadute economiche legate al Giro di Sicilia e alla onerosità della spesa complessiva, vista anche la fragilità delle casse siciliane. Oggi quell’investimento torna di attualità vista l’urgente necessità di reperire risorse per l’emergenza. L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina – chiede Di Paola – potrebbe valutare la possibilità di recuperare le somme impegnate con Rcs e destinarle sempre al settore del turismo siciliano, così fortemente provato dall’emergenza covid19, visto anche il rinvio dell’apertura della stagione balneare. Un settore come quello turistico, per la Sicilia, riveste un’importanza strategica e la sua compromissione avrà delle ricadute profonde su famiglie, imprenditori e operatori che meritano tutto il nostro supporto. Operiamo subito in questa direzione, per non lasciare sole tali categorie”.

A Noto prima ordinanza di un sindaco siciliano che impone l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa. Da domani nella città siracusana chi esce da casa avrà l’obbligo di indossarla, anche se non certificata o di fattura artigianale, comunque idonea a coprire bocca e naso contemporaneamente.

L’ordinanza del sindaco Corrado Bonfati rende inoltre obbligatorio l’utilizzo dentro gli esercizi commerciali anche di guanti monouso o guanti in plastica lavabili e disinfettabili. L’ordinanza vieta inoltre l’assembramento di più di due persone nei luoghi aperti, ribadendo che è consentita la consegna a domicilio dei prodotti alimentari limitatamente alle categorie commerciali previste dalla legge. Attività di consegna a domicilio che deve essere svolta nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, assicurando al momento della consegna la distanza non inferiore ad un metro.

“I trasgressori – si legge nell’ordinanza del sindaco Bonfanti – saranno puniti con una sanzione pecuniaria da 25 a 500 euro, con denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale».

Questa mattina nessun controllo sanitario per gli 85 viaggiatori del mezzo veloce Blu Jet arrivato a Messina proveniente dalla Calabria. Lo hanno denunciato Filt Cgil e Uiltrasporti.

«Nonostante – dicono i sindacati – da settimane denunciamo la mancanza di rilievi della temperatura ai passeggeri in imbarco da Villa San Giovanni e Reggio Calabria riscontriamo pericolosi passi indietro, ed oggi assenti anche i controlli sanitari a Messina che fino ad oggi vi erano sempre stati. Non basta e non smetteremo di ripeterlo – proseguono Carmelo Garufi e Michele Barresi segretari generali di Filt e Uilt – possiamo solo ringraziare il lavoro profuso dalle forze dell’ordine sempre presenti al controllo delle certificazioni e per le precauzioni poste in essere dalle aziende ma tutto è vanificato dalla carenza di controlli medici che mettono a rischio utenti e lavoratori. Il grido d’allarme lo rilanciamo alle Istituzioni e al sindaco di Messina, di certo molto impegnati sulla Rada San Francesco e con ipotetiche banche dati – concludono i sindacalisti – ma questa mattina 85 passeggeri sono giunti in città senza alcun controllo medico».

Il consigliere comunale di Agrigento, William Giacalone, a fronte del no da parte dell’assessore all’Ecologia di Agrigento, Nello Hamel, alla sua richiesta di conferire i rifiuti differenziati in sacchetti biodegradabili al fine di scongiurare il rischio contagio rientrando in casa i mastelli lasciati fuori in strada, ribadisce le ragioni della sua proposta e afferma: “Vogliamo sapere dall’assessore Hamel quali siano i problemi di carattere igienico – sanitario più gravi dell’esporre a contagio del virus i concittadini continuando ad imporre l’uso dei mastelli per il conferimento dei rifiuti. Si continui ad imporre l’utilizzo dei mastelli solo per l’umido, ma per le altre tipologie di rifiuti si consenta il conferimento in sacchetti evitando così di far rientrare in casa possibili elementi di contagio. E’ bene avere dotato gli operatori di strumenti di prevenzione, ma ci dica l’assessore Hamel come abbia aggiornato il servizio per evitare il contagio dei residenti. Ho la sensazione che la giunta Firetto continua, come per i cinque anni precedenti, ad essere chiusa nel castello senza parlare con noi sudditi, ma questa epidemia non si vince da soli, ricordatevelo!” – conclude Giacalone.

Il Prefetto di Agrigento Dario Caputo ha annunciato che si sta predisponendo un piano straordinario attraverso una serie di controlli  massicci su tutto il territorio in occasione delle festività pasquali.

Il tutto onde evitare che la gente possa andare in campagna o nelle seconde case o addirittura in spiaggia per trascorrere le festività pasquali come nella “norma”.

Ricordiamo che eventuali situazioni comporterebbero gravissime violazioni sulle restrizioni che il Governo centrale ha imposto.

 

“Ad osservare il cantiere sembra essere in una discarica di ferro vecchio, uno dei tanti cantieri abbandonati di cui la Sicilia è piena!

Il cantiere del Ponte Petrusa è ancora una volta fermo?

Nessun operaio visibile, nessun mezzo in movimento, si è forse fermato ancora il cantiere del “Ponte Petrusa”? Cosa accade stavolta, si aspetta cosa e chi ?

Di cosa si occupa la classe politica che poi esce la testa fuori e rassicura i cittadini che “tutto andrà bene “?

Avremmo tante domande da porre al Sindaco di Agrigento, al Sindaco di Favara, a S.E. il Prefetto, al Vice Ministro Cancelleri, alla intera classe politica Agrigentina (nostro interlocutore) ma vorremmo proprio sentire i vertici ANAS che ancora una volta sicuramente saranno celeri come lo sono stati nel mese di febbraio.

In questa zona c’è un Istituto Penitenziario catalogato dallo stato  per ciò che rappresenta, tra le “strutture sensibili”. Ci sono dei residenti che sono isolati dalla “loro città” da 4 anni……..

Ore 9,00 del mattino di oggi 6 Aprile 2020 mentre GENOVA CORRE, AGRIGENTO E’ FERMA ANCORA UNA VOLTA AL PALO E C’È CHI PARLA DI RIPARTENZA”.

A dichiararlo il presidente del comitato “Mani Libere” Giuseppe Di Rosa.

E’ quasi certo (ripetiamo quasi) e molto probabilmente (ripetiamo molto probabilmente) le elezioni Amministrative in Sicilia saranno rinviate ad una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre, nell’ambito di una tornata elettorale straordinaria resa necessaria dal procrastinarsi dell’emergenza coronavirus. Inizialmente le elezioni, che interessano una sessantina di Comuni in Sicilia compreso Agrigento, sono state in calendario il 24 maggio. Poi all’insorgere dell’emergenza sanitaria è stato disposto il rinvio a domenica 14 giugno con eventuale ballottaggio domenica 24 giugno. Adesso l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernardette Grasso, ha in forno, pronto per essere sfornato, il rinvio ufficiale in autunno, tra il 15 ottobre e il 15 dicembre.

Le recenti e improvvise notizie, relative alla costituzione di reparti dedicati Covid 19 negli ospedali di Agrigento e Sciacca, pongono alla nostra attenzione, e con non poca preoccupazione, un problema che è oggetto di discussione pubblica sia all’interno della comunità scientifica e sanitaria ,sia all’interno delle varie istituzioni politiche, sindacali e amministrative .

Suscita, infatti , molta paura all’interno delle nostre comunità , il fatto che le soluzioni poste in essere dagli organi regionali preposti per l’emergenza ci avvicinino molto a esperienze drammatiche che si sono consumate in altre realtà del Nord negli ospedali monoblocco e che hanno determinato una moltiplicazione esponenziale dei contagi.

Inserire i reparti covid 19 all’interno delle strutture ospedaliere monoblocco contraddice ed elude le linee guida inserite nel Piano Regionale contro le pandemie in Sicilia del 2009 predisposto e mai tenuto in considerazione, come segnalato più volte dai sindacati e dallo stesso personale della protezione civile regionale. E, inoltre, la necessità di misure straordinarie finalizzate a fronteggiare situazioni di emergenza, e la conseguente sospensione delle tradizionali procedure legislative e decisionali, non possono autorizzare alcuno ad emanare provvedimenti irrazionali: in spregio non solo della volontà manifestata da intere comunità ma principalmente in danno della salute dei cittadini stessi, poiché in questo caso verrebbe senza alcun dubbio meno la “legittimità” in base alla quale gli stessi provvedimenti sono adottati. Noi riteniamo che sia necessario e giusto attrezzare al piu’ presto, vista la carenza atavica, il nostro territorio di strutture autonome, attrezzature e personale idoneo, per dare una più sicura e immediata risposta all’emergenza del coronavirus . Gli ospedali di Agrigento e Sciacca, non garantiscono queste determinanti esigenze. Infatti, la conversione del Presidio ospedaliero di Sciacca in Covid Hospital, con la conseguente attivazione di 75 posti di degenza ordinaria in pazienti Covid-19, andrebbe a contravvenire alle direttive emanate dal ministro Speranza con la circolare n 7865 del 25 Marzo 2020. Inoltre, è gravissima e foriera di disagi incalcolabili la proposta di spostare in altri ospedali della provincia alcuni reparti fondamentali del nosocomio di Agrigento e ciò avrà come immediata conseguenza quella di impedire per chissà quanto tempo, la fruizione di alcuni servizi essenziali e insostituibili.

Lo stesso ministro Speranza in una recente intervista, sul tema in generale, afferma : «Intensificare in tutti i territori la presenza di Covid hospital», che dovranno restare aperti anche quando il virus allenterà la presa sull’Italia. Questo perché «fino alla distribuzione del vaccino non si può escludere un’ondata di ritorno del virus». E qui Speranza osserva che «l’ospedale misto è ingestibile in questo quadro. Troppo rischioso per gli altri degenti, troppo rischioso per tutto il personale e lo abbiamo visto: dovremo ringraziare per sempre il sacrificio di medici e infermieri. Infine non si può nemmeno correre il rischio di penalizzare tutti gli altri pazienti e tutte le altre cure. Anche gli altri ammalati gravi per tutte le altre patologie hanno il diritto di essere curati. Purtroppo ci sono ancora e gli ospedali tradizionali devono potersi «concentrare su tutte le terapie ordinarie», perché «purtroppo il coronavirus non ha fatto sparire altre malattie altrettanto gravi».

Lo dichiara Angela Galvano a nome del Coordinamento Provinciale dei Dipartimenti regionali di art. 1

Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha reso omaggio ai quattro cimiteri della città. Lo stesso Firetto spiega: “Molti concittadini, in queste settimane, hanno espresso il desiderio di portare un fiore ai propri cari estinti. Non si può. Un maledetto invisibile ha costretto a chiudere i nostri cimiteri. Ho promesso che sarei andato io per tutti gli agrigentini. Siamo andati dinanzi ai quattro Camposanti a deporre sul cancello d’ingresso altrettante corone di fiori. E’ un modo per cingere tutti ugualmente in un solo pensiero: un solo uniforme abbraccio”.