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Ancora buone notizie per l’amministrazione comunale di Raffadali che, proprio ieri, si è vista notificare da parte della Regione Siciliana il decreto che finanzia al 100% un progetto che era stato presentato aderendo a un bando dell’assessorato regionale all’Agricoltura per il sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala. Il progetto si è piazzato al primo posto assoluto nella graduatoria regionale ed è stato presentato in partenariato con l’associazione “SoleVita”. Il titolo del progetto è: “Info-point a Raffadali – Itinerari rurali e sviluppo turistico” e prevede la realizzazione sia di un centro informativo, sia di un centro ricreativo presso l’immobile di proprietà del comune di via Porta Agrigento.

“Una soddisfazione per noi amministratori – ha dichiarato il sindaco Silvio Cuffaro – ma anche per i nostri uffici comunali, per l’organizzazione che siamo riusciti a dar loro e per tutte quelle associazioni che lavorano e che dimostrano di avere qualità e competenze invidiabili”.

In particolare il progetto prevede: – diversi totem che verranno collocati in immobili di proprietà del comune e che serviranno a caratterizzare l’attività di promozione turistica e del territorio offrendo a chiunque la più ampia possibilità di consultazione; – alcuni tablet con funzione di video e audio guida, con i contenuti già precaricati, in modalità multilingue, per fruitori sprovvisti di device avanzati; – la segnaletica e la cartellonistica in metallo, per guidare e indirizzare i fruitori alla scoperta degli itinerari presenti; – un impianto di riproduzione olografico (teatro olografico), quale principale strumento di valorizzazione degli attrattori turistici locali, in particolare sarà realizzata una campagna promozionale, che interesserà gruppi di studenti di scuole superiori appositamente invitati. – Altre attrezzature (sei computer, hot spot, climatizzatore, tavoli, sedie ecc.) assicureranno la migliore fruizione sia del centro informativo culturale, sia di quello ricreativo. Presso il centro ricreativo-culturale saranno disponibili, inoltre, dodici biciclette sia normali, sia a pedalata assistita, per consentire ai fruitori di scoprire e visitare gratuitamente il centro storico cittadino. Inoltre tali attrezzature atte alla fruizione turistico culturale, saranno offerte prioritariamente, sempre gratuitamente, a chiunque soggiorni nei vari B&B, hotel e agriturismo insistenti nel territorio di Raffadali.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero Gloria Andreoli ha chiesto la condanna di Giuseppe Alaimo, 25 anni, di Favara, a 1 anno e 4 mesi di reclusione per omicidio stradale allorchè, alla guida della sua automobile, avrebbe invaso la corsia opposta investendo mortalmente un centauro, Leonardo Salvatore D’Alessandro, 26 anni, di Palma di Montechiaro. La Procura gli ha riconosciuto l’attenuante del concorso colposo perché anche la condotta dell’uomo alla guida della moto sarebbe stata imprudente. L’incidente è accaduto il 29 luglio del 2017 lungo la statale 115, tra il Villaggio Mosè e Contrada Drasy.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Gloria Andreoli, ha chiesto alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alessandra Vella, di condannare a 3 anni e 10 mesi di reclusione Carmelo Cusumano, 47 anni, imputato, in abbreviato, di avere, nel centro storico di Agrigento, il 22 agosto del 2019, minacciato con un coltello di 16 centimetri e rapinato il telefonino ad un ragazzo di 19 anni.

I poliziotti dell’Ufficio Digos della Questura di Agrigento, diretti da Sergio Carrubba, hanno identificato e denunciato alla Procura della Repubblica otto persone per manifestazione non preavvisata e non autorizzata. Gli otto agrigentini sono ritenuti promotori, in occasione della prima domenica di San Calogero, di un corteo lungo le strade cittadine nonostante l’annullamento della processione per ragioni sanitarie legate all’emergenza covid. La processione di un mini-simulacro di San Calogero, condotto su una vara, è stata bloccata dalla Polizia. Gli otto denunciati sono stati anche sanzionati per violazione delle misure di contenimento anti-covid19.

Il Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, rende noto che il Consiglio comunale di Aragona nella seduta del 07 luglio 2020 ha approvato lo schema di Statuto della costituenda Azienda
Speciale Consortile. Aragona è stato il ventitreesimo comune che ha raggiunto questo prestigioso traguardo per la gestione pubblica, unitaria e solidale del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento. Il primo cittadino dichiara: “Questo adempimento di legge chiude finalmente una vicenda lunga che ha interessato la nostra comunità sancendo il passaggio ad una gestione pubblica del servizio idrico integrato, secondo il principio di unicità, efficienza, efficacia ed economicità dello stesso”. Tale adempimento, peraltro, è pienamente rispettoso del mandato ricevuto da questa Amministrazione durante il consiglio comunale in seduta pubblica straordinaria ed aperta di giorno 16 settembre 2019 dove hanno preso la parola diversi cittadini di Aragona, i rappresentanti delle Associazioni per l’acqua pubblica della provincia di Agrigento ed anche i consiglieri comunali che hanno dato uno specifico indirizzo in favore della Società Speciale Consortile a totale partecipazione pubblica. Desidero ringraziare i consiglieri comunali che, con il loro responsabile voto, hanno esitato favorevolmente la proposta di Deliberazione, sull’approvazione dello Statuto della costituenda Azienda Speciale Consortile. Rigetto le polemiche sterili e fuorvianti di una parte della minoranza consiliare che, disconoscendo quando dichiarato dagli stessi in occasione del succitato consiglio straordinario in seduta aperta, hanno tradito il mandato popolare da sempre a favore della gestione pubblica, con argomentazioni pretestuose e palesemente dilatorie, che avrebbero portato al conseguente commissariamento dell’Ente da parte della Regione. Questo primo importante risultato verso il ritorno all’acqua pubblica, è precursore di una serie di ulteriori adempimenti che seguirò, quale componente dell’assemblea dell’ATI idrico di Agrigento, tenendo sempre presente la natura dell’acqua “bene comune”.

“Ci chiedono con chi stiamo: Firetto? Zambuto? Miccichè? 

Ma la vera domanda è perché dovremmo stare con qualcuno? – sono queste le parole di Giorgio Bongiorno Portavoce dei giovani di Italia Viva Agrigento – abbiamo visto ed ascoltato attentamente i candidati – prosegue Aby Daoudi, 19 anni, cofondatore del comitato Agrigento Sturzo – nessuno di loro oggi potrebbe rappresentare quell’onda di cambiamento che da mesi chiediamo.

Continueremo ad ascoltarli attentamente – conclude Giorgio Bongiorno il portavoce dei giovani Italia Viva Agrigento – avevamo chiesto una generazione di trentenni alla guida della città, ci dispiacerebbe ritrovare sempre i soliti noti.

Chiediamo giunte totalmente nuove, con una forte presenza di giovani che possano diventare classe dirigente. 

Certamente non voteremo per tutti coloro che metteranno nella giunte i soliti noti, i capi bastone, i capi famiglie, gente di basso livello ma che possiede numerosi voti. Chi ha i voti va in consiglio comunale, le giunte devo essere invece espressione del meglio della società civile, giovani e donne. Voi ci chiedete perché non appoggiamo ancora nessuno di questi candidati, ma la vera domanda è: perché dovremmo sostenere uno di questi? Chi dimostrerà di essere all’altezza delle nostre richieste, avrà il nostro sostegno e il nostro voto”. 

E’ alle battute finali il processo di secondo grado davanti la terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, a carico di un netturbino agrigentino, assolto in primo grado dal Tribunale di Agrigento, di aver abusato della figlia della compagna per oltre cinque anni.
Questa mattina a discutere è stata la parte civile rappresentata dall’avvocato Monica Malogioglio. Presente anche la ragazza, all’epoca dei fatti minorenne, che nel 2015 denunciò i presunti abusi del patrigno. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sfociarono nell’arresto del netturbino che si è sempre dichiarato innocente. Nell’inchiesta venne coinvolta anche la madre della ragazzina per violenza sessuale in concorso perché non avrebbe impedito gli abusi.Il Tribunale di Agrigento scagionò il patrigno e la madre assolvendoli dalle accuse perché il fatto non sussiste. La Procura di Agrigento, insieme alla parte civile, hanno proposto dunque Appello con il processo di secondo grado che si avvia oggi verso la conclusione. Si torna in aula il 30 settembre per le arringhe difensive.

“L’ANCI Sicilia darà la massima diffusione all’accordo attraverso il pieno coinvolgimento dei sindaci siciliani con l’obiettivo di potenziare l’impiantistica sportiva nell’Isola”.

Lo ha detto il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, che questa mattina a Palazzo d’Orleans, in occasione dell’accordo sottoscritto da Regione, Irfis, Coni e Ics, ha incontrato il Presidente della Regione, Nello Musumeci, gli assessori regionali all’Economia e allo Sport, Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il credito sportivo, e il  presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò .

“La pratica sportiva e impianti adeguati  – ha concluso Orlando – contribuiscono alla vivibilità e all’attrattività dei nostri territori rafforzando i livelli di vivibilità e di accoglienza”

La sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Elenia Manno ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini a 26 persone accusate di furto aggravato. Secondo l’accusa, tutti residenti in alloggi nel quartiere di Villaseta-Monserrato, avrebbero usufruito di un allaccio abusivo alla rete senza pagare il canone idrico. La vicenda scaturisce da un controllo effettuato nell’agosto 2016. Gli indagati adesso hanno venti giorni di tempo per poter – tramite gli avvocati – presentare memorie o farsi sentire dal pubblico ministero per evitare il rinvio a giudizio.

A seguito dell’inchiesta Vultur, che aveva visto imputati diversi presunti esponenti della cosca mafiosa operante nel territorio di Camastra (AG), il Ministero dell’Interno aveva proposto l’adozione di un decreto di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, e con separato provvedimento dinanzi al Tribunale civile di Agrigento aveva chiesto l’irrogazione della sanzione della incandidabilità nei confronti del Sindaco, rag. Angelo Cascià, e del Vice Sindaco, rag. Vincenzo Urso, allora in carica presso il Comune colpito dal decreto di scioglimento.

I sig.ri Cascià ed Urso si costituivano in giudizio con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza e Mario La Loggia, contestando l’intero impianto della misura adottata, in quanto contraddittorio, tenuto conto del fatto che per stessa ammissione della Commissione d’accesso che aveva proposto lo scioglimento del consiglio comunale, gli elementi reperiti durante le indagini e le ispezioni non avevano determinato l’emersione di un reale tentativo di condizionamento mafioso delle scelte dell’Amministrazione.

Inoltre, gli avv.ti Rubino, Valenza e La Loggia prendevano posizione in maniera dettagliata su tutte le contestazioni formulate dalla Prefettura di Agrigento, dichiarandole erronee e dimostrando la piena regolarità della gestione amministrativa posta in essere dall’Amministrazione guidata dai sig.ri Cascià ed Urso.

Il Tribunale di Agrigento, dopo una lunga attività istruttoria, condividendo in pieno le tesi degli Avv.ti Rubino, Valenza e La Loggia, con Decreto n. 6221 del 24 aprile 2019 ha respinto la proposta formulata dal Ministero, condannandolo al pagamento delle spese di lite in favore dei soggetti proposti, usciti pertanto pienamente vittoriosi.

In particolare, il Tribunale ha confermato che il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Camastra, e con esso la proposta di adozione della misura interdittiva della incandidabilità, sono contraddittori, in quanto la stessa Commissione di accesso, in un passaggio, sembra avvedersi essa stessa dell’assenza di un reale condizionamento dell’Amministrazione.

Inoltre, il Tribunale ha anche accertato la totale infondatezza degli addebiti mossi dal Ministero, dichiarando la piena regolarità dell’azione amministrativa svoltasi nel Comune di Camastra e dando il via libera alla futura nuova candidatura dei sig.ri Cascià ed Urso, dichiarando infondate tutte le contestazioni mosse dal Ministero.

Avverso il predetto Decreto il Ministero aveva proposto reclamo dinanzi alla Corte d’appello di Palermo.

Il rag. Cascià ed il rag. Urso si costituivano per mezzo degli avv.ti Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, formulando diverse eccezioni di carattere processuale, nonché contestando analiticamente e nel merito la fondatezza del reclamo del Ministero.

Ebbene, con Decreto n. 2716 del 8 luglio 2020 la Corte d’appello di Palermo ha confermato il Decreto emesso in primo grado dal Tribunale di Agrigento ed ha respinto il reclamo proposto dal Ministero dell’Interno, che è stato altresì condannato al pagamento delle spese di lite, per un importo di € 5.300,00 oltre spese generali, Cassa Avvocati e IVA.

Per l’effetto il rag. Cascià ed il rag. Urso potranno partecipare alle prossime competizioni elettorali che dovessero svolgersi nei prossimi mesi