Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1337 di 2681
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1337)

“L’articolo 42 del decreto Cura Italia, al comma 2, prevede infatti che il lavoratore contagiato dal Covid-19 verrà iscritto nel registro dell’Inail come caso di infezione da coronavirus in occasione di lavoro ovvero infortunio sul lavoro.

Poi, ovviamente, bisognerà capire se il lavoratore può provare di aver contratto il Covid mentre svolgeva attività lavorativa.

Ricostruire il momento e il luogo esatto dove il lavoratore ha contratto l’infezione è molto complicato se non impraticabile.

Come può quindi un imprenditore assumersi questa responsabilità? Come si fa a stabilire se il lavoratore sia stato contagiato sul luogo di lavoro e non altrove?

Nel momento in cui un lavoratore, nonostante le mascherine, i guanti, il distanziamento e tutte le giuste e precise misure di precauzione e di rispetto di sicurezza sui luoghi di lavoro, contrae il virus, la “falla” si sposta nel campo del datore di lavoro.

Per l’imprenditore non sembra quindi esserci scampo!

Bisognerebbe rivedere la normativa e tutelare in maniera pratica ed essenziale sia il lavoratore che il datore di lavoro, in un ragionamento in cui lo Stato sia di vero aiuto per tutti (e non uno Stato che sta al di fuori della realtà del tessuto sociale ed economico) e che prenda in considerazione: incentivi attuabili da subito, sgravi sul personale dipendente, rivalutare i costi per le imprese per l’incremento dei costi nei lavori pubblici, snellimento nelle procedure di emissione dei certificati di pagamento, snellire la burocrazia nei lavori pubblici e privati, immissione di liquidità vera immediata  a fondo perduto e non come prestito.

Un Italia che deve ripartire guarda agli italiani prima di tutto e non al colore politico e soprattutto “DEVE”, e scusate l’imperativo, cercare di immedesimarsi con la realtà che noi tutti affrontiamo e dovremmo affrontare ogni giorno per rialzare la testa non da sottomessi ma da protagonisti di una grande rinascita tricolore MADE IN ITALY”.

Lo dichiara Gerlando Piparo, Fratelli d’Italia

Oltre a proteggere le zone intime, gli slip per una donna tunisina di 40 anni, ma residente a Ribera, sono serviti per nascondere e  contenere 100 grammi di sostanza stupefacente di ottima qualità e  mezzo panetto di hashish del peso di quasi 50 grammi.

Una pattuglia impegnata in un posto di controllo lungo la SS 115 in località Verdura, ha fermato un’auto guidata dalla donna e in gravidanza  e con precedenti di polizia. La donna è mostrata nervosa al controllo dei carabinieri, non riuscendo a fornire una credibile giustificazione sulla sua presenza lì in quel momento.

I militari dell’Arma hanno quindi proceduto con una perquisizione dapprima sul veicolo, che è poi risultato “pulito” e poi sulla persona, con l’ausilio di personale femminile intervenuto appositamente. Dopo pochi secondi, dagli slip della signora, “salta fuori” una grossa busta trasparente contenente polvere bianca. Dal controllo effettuato la polvere è risultata essere cocaina per un totale di più di 100 g di sostanza stupefacente di ottima qualità. Sotto gli slip della donna anche mezzo panetto di hashish del peso di quasi 50 g.

La perquisizione della donna si è estesa anche nella sua abitazione. Celati tra gli armadi, i militari hanno rinvenuto quasi 4 g di marijuana ed una dose di cocaina. In totale la sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato sul mercato al dettaglio più di 100.000 euro.

La donna è stata posta agli arresti domiciliari, così come disposto dalla locale Procura della Repubblica di Sciacca.

Il TAR di Palermo Sezione I, con sentenza dell’11 maggio 2020, a definizione del relativo giudizio di ottemperanza, ha ordinato al Ministero della Salute di pagare la somma di € 732.780,00 in favore del marito di una donna deceduta a causa di un tumore al fegato provocato da trasfusioni di sangue infetto, effettuate nel lontano 1973 presso l’Ospedale Umberto I di Enna.

Il coniuge della donna deceduta, con l’assistenza degli Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello, aveva promosso causa di risarcimento del danno innanzi al Tribunale di Caltanissetta, ottenendo, al termine del lungo contenzioso, la condanna del Ministero della Salute al risarcimento della somma complessiva in favore del marito, unico erede, di 732.780,00.

Nonostante la definitività della sentenza, tuttavia, il Ministero della Salute, quindi, lo Stato Italiano, di pagare non ne voleva sentire.

Da qui l’instaurazione di un ulteriore giudizio innanzi al TAR di Palermo, per ottenere l’ordine di pagamento e la nomina di un apposito Commissario ad Acta che si occupasse di fare eseguire la sentenza, dunque, il pagamento al Ministero della Salute.

Il TAR di Palermo, nonostante le restrizioni nella trattazione delle udienze per l’emergenza in atto, accogliendo la richiesta dei legali Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello di trattazione del procedimento con la forma scritta in ragione dell’emergenza COVID-19, all’esito della Camera di Consiglio svoltasi in assenza delle parti, ha ordinato con sentenza al Ministero della Salute di pagare la somma entro sessanta giorni dalla notificazione della sentenza, in mancanza, oltre ad una penale stabilita per ogni ulteriore ritardo, ha previsto che in caso di mancato pagamento ad occuparsi dell’esecuzione sarà il già nominato Commissario ad Acta, individuato nella persone del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo stesso, Tribunale, ha poi disposto la trasmissione della sentenza alla Corte dei Conti, al fine di valutare eventuali profili di responsabilità erariali a carico dei Dirigenti del Ministero della Salute.

La recente pronuncia del TAR, commenta l’Avv. Angelo Farruggia, pone fine all’intollerabile ritardo con cui vengono pagate  le sentenze con le quali i vari Tribunali d’Italia hanno condannato il Ministero della Salute a risarcire le vittime di sangue infetto per avere lo stesso favorito, con l’omissione dei controlli già all’epoca previsti dalla legge in materia di raccolta, distribuzione e somministrazione di sangue, una vera e propria epidemia colposa per la diffusione del virus dell’Epatite B, C e il Virus HIV.

Non esistono stime ufficiali, ma gli italiani vittime di trasfusione da sangue infetto nel periodo che va tra la fine degli Anni 60 e i primi anni 90 potrebbero essere, secondo il Comitato Vittime Sangue Infetto,  tra gli 80 mila e i 200 mila, ed almeno 2.500 sono le morti accertate tra il 1980 e il 2008, in quella che da più parti viene definita una strage di Stato.

Solo dall’inizio dell’anno in corso, sottolineano i legali, in favore di cittadini sparsi per la Sicilia, da Agrigento a Trapani, da Catania a Lampedusa e Favara, abbiamo ottenuto ordini di pagamento a carico del Ministero della Salute, per non avere pagato spontaneamente le sentenze emesse al termine di giudizi durati anche dieci anni, per circa quattro milioni di euro.

Risulta paradossale conclude il legale, che quello stesso Stato che per una multa o una cartella esattoriale non pagata non esita a disporre il fermo amministrativo dell’autovettura o ad iscrivere un’ipoteca d’ufficio sull’unica casa di proprietà, si rifiuta poi di pagare il risarcimento stabilito, possibilmente dopo dieci anni di causa e tre gradi di giudizio, in sentenze passate in giudicato ed emesse “In Nome del Popolo Italiano”, nonostante La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo, proprio per i ritardi con cui vengono pagate le sentenze, ha già condannato lo Stato Italiano a risarcire circa 350 cittadini infettati da vari virus.

Gli studenti universitari dopo un’intervista a Repubblica del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, auspicano un welfare straordinario per l’università italiana.

L’Unione degli universitari, attraverso il suo coordinatore Enrico Gulluni, sostengono di essere soddisfatte rispetto all’idea di adottare misure di sostegno per il sistema universitario nel post crisi. Le sue parole ci fanno ben sperare. “I tre ambiti di intervento delineati dal ministro per evitare il crollo delle iscrizioni sono corretti: è necessario un innalzamento della No Tax per esonerare dal pagamento delle tasse universitarie le famiglie che hanno subito maggiormente la crisi, serve un aumento del Fondo integrativo statale per finanziare un numero sempre maggiore di borse di studio insieme alle Regioni e un sostegno economico agli studenti, che in questo periodo di lockdown non hanno potuto accedere alla didattica online per la mancanza di connessione o degli strumenti tecnologici adeguati”.

A fronte di un intervento di 300-400 milioni di euro da realizzare entro maggio, gli studenti chiedono però più coraggio: “Per quanto riguarda la NoTax Area il ministro parla genericamente di aumentare gli sgravi economici per i redditi inferiori a 30.000 euro, cacolati attraverso l’Isee. Noi, invece, pensiamo che bisogna alzare la soglia della NoTax Area fino a 30.000 euro esonerando del tutto questa fascia dal pagamento delle tasse e, contemporaneamente, innalzare la fascia calmierata, che oggi, appunto, è nella soglia 13.000-30.000 euro, per consentire gli sgravi fino ai redditi da 50.000 euro”.

Sulle borse di studio, questione centrale per il mantenimento di chi ha un reddito basso e studia da fuorisede, “è necessario affermare che dall’anno prossimo non esisteranno mai più nel nostro Paese gli idonei non beneficiari”. Per tutto questo 300-400 milioni sono pochi, “il sistema è sottofinanziato da dieci anni, bisogna aumentare il Fondo di finanziamento ordinario per realizzare investimenti speciali che permettano a tutti di accedere all’università”.

Nel  giro di pochi minuti tempo, gli agenti del Comando di Polizia Municipale hanno rintracciato  e denunciato all’autorità giudiziaria, una donna di 60 anni, tale C.V., ritenuta responsabile di avere investito un centauro e subito scappare, omettendo il soccorso.

Il fatto sarebbe accaduto in via Salvo d’Acquisto verso le ore 11,00 di stamani.

A darne notizia il Comandante della P.,M. di Licata, Giovanna Incorvaia, precisando “che la donna rischia una pena da 6 mesi a tre anni di reclusione, oltre alla sospensione della patente (che nel fattempo è stata immediatamente ritirata) da 1 a 3 anni”.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì hanno tratto in arresto un rumeno di 20 anni, S.I.R., a carico del quale figurano diversi pregiudizi di polizia per rapina, furto e ricettazione.

Il giovane, sin dallo scorso mese di Dicembre, era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare presso una Comunità Alloggio per Disabili Psichici; tale misura alternativa alla detenzione era stata originata da un provvedimento di cumulo delle pene derivanti da quattro distinte  condanne del Tribunale per i Minorenni di Palermo per ricettazione, furti aggravati in abitazione, tentata rapina aggravata –  che aveva determinato la pena da espiare a anni 5 mesi 3 giorni 25 di reclusione, oltre ad euro 1.730,00 di multa.

L’attuale provvedimento di revoca veniva decretato dalla grave condotta tenuta dal giovane che, arbitrariamente, si era allontanato dalla struttura, rendendosi irreperibile, fino al 9 maggio data in cui era stato rintracciato.

Dopo le formalità di rito, S.I.R. veniva tradotto presso la Casa Circondariale “Pasquale Di Lorenzo”  di Agrigento.

Oggi un’altra persona è guarita dal coronavirus ad Agrigento. Speriamo d’ora in poi di aprire sempre con buone notizie. Dobbiamo essere scrupolosamente attenti in questa fase di riavvio, soprattutto con le attività che verosimilmente dal 18 maggio saranno autorizzate a riaprire. Abbiamo chiesto come Comuni che ci vengano comunicate per tempo le nuove indicazioni sulle riaperture, così che ciascuna delle attività interessate possa in modo appropriato prepararsi e disporre gli adeguamenti di sicurezza  necessari.

In provincia il numero di positivi scende proprio per effetto del numero di guariti. In Sicilia i nuovi casi di positività  al coronavirus in 24 ore sono 12. Una persona purtroppo è deceduta. Complessivamente in Italia 744 nuovi casi in un giorno. 179 morti, 14 in più di ieri. 1.401 guariti. Diminuiscono i ricoveri anche in terapia intensiva. Prudenza e la ripresa sarà più rapida”.

Un’altra interessante e originale iniziativa dell’Istituto Comprensivo Statale “Rita Levi Montalcini” di Agrigento diretto dal dirigente scolastico prof. Luigi Costanza che mette sempre più in evidenza l’approccio comunicativo, relazionale e formativo per i propri alunni.

E’ con questo spirito che l’Istituto ha indetto il concorso “Tra Arte e quarantena – UNITIECREATIVI”, un modo nuovo di interpretare la formazione didattica a distanza con l’obiettivo di vincere la noia e la tristezza improvvisamente venutasi a creare con la sospensione delle attività didattiche.

Una iniziativa progettuale che darà l’opportunità ai ragazzi delle scuole di Agrigento e della provincia di esprimere la propria fantasia e creatività in un momento così insolito per le nostre vite, colpita dall’emergenza sanitaria del Covid-19.

Si tratta di un concorso di disegno a tema libero rivolto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado che ha come ispirazione la creatività e la fantasia.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di impegnare parte del tempo a disposizione dei giovani studenti e al contempo di far esprimere le loro sensazioni che questo surreale isolamento sta loro provocando.

Due diverse competizioni che vedranno partecipi gli alunni divisi per ordine scolastico di appartenenza: – scuola primaria; – scuola secondaria di primo grado.

Le foto degli elaborati dovranno essere inviate all’indirizzo mail: unitiecreativi@icritalevimontalcini.com da lunedì 18 maggio a sabato 23 maggio.

Gli elaborati, entro la data del 27 maggio, verranno pubblicati sulla pagina Facebook “Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini – Agrigento” al seguente link: https://www.facebook.com/icritalevimontalciniagrigento ed entro le ore 12:00 del 2 giugno saranno giudicati dai “mi piace” assegnati al disegno preferito.

I primi tre disegni per ogni categoria, saranno premiati con un attestato virtuale di merito che l’Istituto Scolastico vorrà rilasciare per l’impegno e la dedizione all’arte.

Successivamente verrà allestita una “mostra” virtuale sul sito web e sulla pagina Facebook dell’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini.

Un’idea nata grazie all’impegno di alcuni docenti dell’Istituto “R.L. Montalcini” diretto dal dirigente scolastico prof. Luigi Costanza, che hanno messo in rete diversi Istituti scolastici per promuovere l’iniziativa.

Per informazioni rivolgersi a: cammarata.m2009@libero.it o terriz1511@gmail.com

“Si aggiunge un altro importante tassello alla vicenda relativa al destino della Scala dei Turchi: è finalmente arrivata la risposta dell’assessorato alle Autonomie locali ad una mia interpellanza, nella quale si conferma che chi sostiene che quell’area è di un privato mente sapendo di mentire”.
Lo afferma l’on. Michele Catanzaro, parlamentare regionale del PD, promotore di una serie di iniziative pubbliche e parlamentari in difesa di Scala dei Turchi.
“Lo stesso assessorato – aggiunge Catanzaro – nella risposta alla mia interpellanza, sottolinea infatti come il Comune di Realmonte di fatto non abbia riconosciuto la ‘proprietà privata’ dell’area tanto è vero che non ha firmato alcun accordo transattivo né alcun atto sullo sfruttamento economico di Scala dei Turchi e del relativo ‘brand’, in attesa di un giudizio di merito già avviato presso il Tribunale di Agrigento che siamo certi terrà conto di tutte le ragioni che devono portare a garantire la vocazione pubblica di un bene naturalistico che rappresenta anche un’attrazione in grado di valorizzare la Sicilia agli occhi del mondo”. 

“Continuiamo la nostra battaglia per impedire che in Sicilia un privato possa mettere le mani su un’icona come Scala dei Turchi, al solo scopo di trarne una speculazione economica. Riteniamo che quell’area appartenga alla collettività e proprio per questo nei mesi scorsi abbiamo chiesto di tutelarla attraverso l’iscrizione all’elenco dei beni ‘Patrimonio dell’Unesco’. Il governo regionale ha più volte affermato di pensarla allo stesso modo, eppure – conclude Catanzaro – non ha ancora avviato l’iter per l’iscrizione al registro Unesco: ci aspettiamo che lo faccia al più presto”.